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CREDENTI DA IMITARE (Eb.13,7)

Ultimo Aggiornamento: 18/05/2019 13:12
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07/04/2015 09:37
 
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Sant' Aiberto di Crespin Monaco

7 aprile


m. 1140

Martirologio Romano: Presso il monastero di Crespin nell’Hainault, nell’odierna Francia, sant’Aiberto, sacerdote e monaco, che ogni giorno recitava in solitudine, in ginocchio o prostrato a terra, tutto il Salterio e ai penitenti che accorrevano a lui amministrava la divina misericordia.








Nato a Espain, a pochi chilometri da Tournai, nel 1060 da Albaldo, uomo d'armi, e da Elvide, mostrò fin da fanciullo una grande tendenza alla pietà, al punto di levarsi da letto la notte per poter pregare con maggior raccoglimento e di praticare spesso lunghi digiuni. L'esempio di penitenza di san Teobaldo, di cui venne a conoscenza per mezzo di un mendicante, lo spinse a ritirarsi a vita eremitica nei dintorni del monastero di Crespin, insieme con un monaco di nome Giovanni che già, col consenso dell'abate, serviva Dio in quei luoghi deserti.
Dopo vent'anni di dure penitenze e rigorosi digiuni, Aiberto si recò col suo compagno di solitudine e con l'abate in pellegrinaggio a Roma. Al suo ritorno entrò come monaco nel cenobio di Crespin, dove occupò gli uffici di preposito e di cellerario, senza peraltro abbandonare il rigore della vita fino ad allora condotta. Rimase nel chiostro venticinque anni, quindi, per poter attendere più liberamente alla preghiera e alla mortificazione del proprio corpo, chiese ed ottenne dall'abate il permesso di ritirarsi nuovamente nell'eremo; e poiché il popolo accorreva sempre più numeroso alla cella, che Aiberto si era fabbricata, il vescovo di Cambrai, Burcardo, «Ut populis ad se venientibus melius consuleret, et familiarius secreta confessionum audiret», lo ordinò sacerdote.
Aiberto ebbe dai papi Pasquale II e Innocenzo II facoltà e privilegi speciali e fu visitato da vescovi, arcidiaconi, abati, letterati e nobili; il popolo gli strappava le vesti che indossava e le portava via come preziose reliquie. Morì il 7 aprile 1140, giorno di Pasqua, dopo cinquanta anni di vita religiosa, e fu sepolto nel punto dove sorgeva la sua cella; anche dalla tomba il santo continuò a far miracoli.
I suoi resti furono, in seguito, traslati nell'abbazia di Crespin e collocati nella chiesa; nel 1303 e ancora nel 1464 essi furono messi in nuove e più ricche urne. Nel 1568, dopo essere stati tenuti nascosti due anni per timore che venissero bruciati dai calvinisti, furono sistemati definitivamente in una cappella intitolata alla Santa Croce della Vergine e a sant'Aiberto. La sua festa si celebra il 9 aprile oppure, a ricordo della traslazione del 1568, il 2 maggio. Aiberto è invocato soprattutto per guarire dalla febbre.


Autore: Charles Lefebvre

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POTRESTE AVERE DIECIMILA MAESTRI IN CRISTO, MA NON CERTO MOLTI PADRI, PERCHE' SONO IO CHE VI HO GENERATO IN CRISTO GESU', MEDIANTE IL VANGELO. (1Cor. 4,15 .
 
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