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CREDENTI DA IMITARE (Eb.13,7)

Ultimo Aggiornamento: 18/05/2019 13:12
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31/01/2018 08:20
 
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Beata Candelaria di San Giuseppe (Susanna Paz-Castillo Ramirez)


La Serva di Dio Candelaria di San Giuseppe, nacque l'11 agosto 1863 a Altagracia de Orituco, nella diocesi di Caracas, in Venezuela, da Francisco de Paula Paz Castillo e da María del Rosario Ramírez. Fu battezzata il 27 febbraio 1864 e cresimata il 13 giugno 1870. A 16 anni ricevette la Prima Comunione. Fin da ragazza la Serva di Dio, spiritualmente diretta dal parroco don Alberto González, era molto devota della Madonna della Candelaria, a cui si rivolgeva con intensa pietà. Sentita la vocazione alla vita consacrata, la Serva di Dio, nel 1906, assieme a quattro compagne, vestì l'abito religioso nell'Istituto delle Suore dei Poveri di Altagracia de Orituco, assumendo il nome di Candelaria di San Giuseppe. Fece la professione religiosa il 31 dicembre 1910 e il 31 dicembre 1916 emise i voti perpetui. La Serva di Dio si dedicava intensamente al servizio dei poveri e degli ammalati, distinguendosi per l'instancabile zelo nell'apostolato. In seguito ad una serie di vicende, la Serva di Dio maturò la decisione di abbracciare la spiritualità carmelitana e chiese di entrare nell'Ordine del Carmelo, come fondatrice delle Carmelitane Terziarie Regolari in Venezuela. Il 25 marzo 1925 la richiesta fu accolta e il 10 luglio 1926 la Serva di Dio ed alcune compagne ricevette l'abito carmelitano; il 9 agosto 1926 Mons. Sixto Sosa, Vescovo di Cumaná, nominò la Serva di Dio Superio¬ra Generale e Maestra delle Novizie nel Noviziato di Porlamar. Seguirono anni di intenso lavoro, anche a causa dei terremoti che affissero il Venezuela; molte furono le opere avviate dalla Serva di Dio, tra cui ospedali e una scuola per bambine povere ad Altagracia de Orituco. La Serva di Dio morì il 31 gennaio 1940 a Cumaná, in odore di santità; la salma venne inumata nel cimitero di Santa Inés; in seguito, il corpo della Serva di Dio venne esumato e collocato nella Casa Madre di Caracas. Il 19 aprile 2004 S.S. Giovanni Paolo II ha riconosciuto l'eroicità delle virtù della Serva di Dio. E' stata beatificata il 27 aprile 2008.


San Giovanni Bosco


Grande apostolo dei giovani, fu loro padre e guida alla salvezza con il metodo della persuasione, della religiosità autentica, dell’amore teso sempre a prevenire anziché a reprimere. Sul modello di san Francesco di Sales il suo metodo educativo e apostolico si ispira ad un umanesimo cristiano che attinge motivazioni ed energie alle fonti della sapienza evangelica. Fondò i Salesiani, la Pia Unione dei cooperatori salesiani e, insieme a santa Maria Mazzarello, le Figlie di Maria Ausiliatrice. Tra i più bei frutti della sua pedagogia, san Domenico Savio, quindicenne, che aveva capito la sua lezione: “Noi, qui, alla scuola di Don Bosco, facciamo consistere la santità nello stare molto allegri e nell’adempimento perfetto dei nostri doveri”. Giovanni Bosco fu proclamato Santo alla chiusura dell’anno della Redenzione, il giorno di Pasqua del 1934. Il 31 gennaio 1988 Giovanni Paolo II lo dichiarò Padre e Maestro della gioventù, “stabilendo che con tale titolo egli sia onorato e invocato, specialmente da quanti si riconoscono suoi figli spirituali”.Educatori, Scolari, Giovani, Studenti, EditoriGiovanni = il Signore è benefico, dono del Signore, dall'ebraicoMemoria di san Giovanni Bosco, sacerdote: dopo una dura fanciullezza, ordinato sacerdote, dedicò tutte le sue forze all'educazione degli adolescenti, fondando la Società Salesiana e, con la collaborazione di santa Maria Domenica Mazzarello, l'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, per la formazione della gioventù al lavoro e alla vita cristiana. In questo giorno a Torino, dopo aver compiuto molte opere, passò piamente al banchetto eterno.


Santa Marcella di Roma


Appartiene ad una delle piú illustri famiglie romane: quella dei Marcelli. Nata verso il 330, rimane orfana del padre. Sposatasi da giovane dopo sette mesi rimane vedova e lo spirito ascetico la conquista e rifiuta le seconde nozze. Il suo palazzo diventa un luogo dove ove confluiscono altre nobili romane come Sofronia, Asella, Principia, Marcellina, Lea. Lo stesso vescovo di Alessandria, Pietro, nel 373 è suo ospite. E proprio dopo il 373 la casa di Marcella diventa un centro di propaganda monastica. Riservatezza, penitenza, digiuno, preghiera, studio, vesti dimesse caratterizzano la vita quotidiana come risulta dalle lettere di san Girolamo, divenuto dal 382 il direttore spirituale del gruppo ascetico. Nella domus di Marcella entravano vergini e vedove, preti e monaci per intrattenersi in conversazioni sulla Sacra Scrittura. Verso la fine del IV sec. si trasferisce in un luogo isolato vicino a Roma dove fa ritorno nel 410 per timore dell'invasione gota. Muore nello stesso anno.

Marcella, diminutivo di Marco = nato in marzo, sacro a Marte, dal latinoA Roma, commemorazione di santa Marcella, vedova, che, come attesta san Girolamo, dopo avere disprezzato ricchezze e nobiltà, divenne ancor più nobile per povertà e umiltà.


San Francesco Saverio Maria Bianchi


Nato ad Arpino, nel Frusinate, il 2 dicembre 1743, Francesco Saverio Maria Bianchi studiò nel Seminario di Nola e all'università di Napoli. Nel 1762 entrò nell'Ordine dei Barnabiti e proseguì gli studi a Macerata, Roma e ancora Napoli dove fu ordinato sacerdote nel 1767. Dedicatosi all'insegnamento rivestì importanti incarichi. Ma oltre che allo studio si dedicò alle opere di carità. Dedito alla penitenza non vi rinunciò neanche quando fu colpito da una misteriosa malattia alle gambe che lo immobilizzò negli ultimi tredici anni della sua vita: anzi, negli ultimi tre anni riuscì prodigiosamente a celebrare Messa reggendosi in piedi sulle gambe gonfie e piagate. Morì a Napoli il 31 gennaio 1815. Leone XIII lo beatificò il 22 gennaio 1893 e Pio XII lo canonizzò il 21 ottobre 1951. Il suo corpo è conservato nella chiesa di Santa Maria di Caravaggio a Napoli.

A Napoli, san Francesco Saverio Maria Bianchi, sacerdote dell'Ordine dei Chierici regolari di San Paolo, che, ricco di doni mistici, indusse molti a vivere con lui nella grazia del Vangelo.


San Giulio d'Orta


Il culto di san Giulio è molto vivo nella zona del Lago d'Orta, nell'Alto Novarese, dove esiste una chiesa, che sarebbe stata originariamente da lui edificata, nella quale è sepolto. Sulla sua figura storica non ci sono, però, notizie certe. La sua vicenda si intrecciò, infatti, con quella di un san Giuliano. Alcune fonti li indicano come fratelli, altri studiosi ipotizzano una confusione di nomi per la stessa persona. Secondo la più antica "Vita" (VII sec.), i due fratelli erano greci del IV secolo, trasferitisi in Italia perché disgustati dagli errori degli eretici e perseguitati. Dimorarono presso Roma e poi attraversarono la Penisola, fermandosi sul Lago d'Orta. Qui costruirono la novantanovesima chiesa, a Gozzano, e la centesima, dedicata ai santi Pietro e Paolo, sull'isola lacustre. Nella prima, dedicata a San Lorenzo, rimase Giuliano. Dei due antichi edifici non resta nulla e gli attuali non risalgono a prima del IX secolo.

A Novara, san Giulio, sacerdote.


Beata Maria Cristina di Savoia


Maria Cristina di Savoia, figlia del re Vittorio Emanuele I e di Maria Teresa d’Asburgo, ricevette dai pii genitori una solida formazione cristiana. Nel 1832 sposò Ferdinando II, re delle Due Sicilie, e nel duplice stato di moglie e di regina fu modello luminoso di ogni virtù. Vera madre dei poveri, seppe farsi carico delle sofferenze del suo popolo, per la cui promozione ideò ardite opere sociali. Morì ancora giovane, dopo aver dato alla luce il primogenito Francesco, tra l’unanime compianto della famiglia reale e del popolo napoletano. Fu sepolta nella basilica di Santa Chiara in Napoli. Il 6 maggio 1937 papa Pio XI dichiarò eroiche le sue virtù.


Santi Agostino Pak Chong-Won e cinque compagni


Questo gruppo si compone di sei laici coreani che insieme subirono il martirio: Agostino Pak Chong-Won, Pietro Hong Pyong-Ju, Maddalena Son So-Byok, Agata Yi Kyong-I, Maria Yi In-Dok ed Agata Kwon Chin-I. Papa Giovanni Paolo II li canonizzò il 6 maggio 1984.In Corea, santi martiri Agostino Pak-Chŏng-wŏn, catechista, e cinque compagni, che, dopo aver subito molti supplizi, con impavida fortezza professarono la loro fede cristiana e glorificarono Dio con la loro decapitazione.


Beata Ludovica Albertoni


Dopo la morte del suo sposo, si fece Terziaria francescana e si dedicò alle opere di carità, accogliendo i bisognosi nel proprio palazzo.A Roma, beata Ludovica Albertoni, che, dopo avere educato cristianamente i figli, alla morte del marito, entrata nel Terz'Ordine di San Francesco, portò aiuto ai poveri, scegliendo di divenire da ricca poverissima.


San Metras (Metrano) di Alessandria


Commemorazione di san Metrano, martire ad Alessandria d'Egitto, che sotto l'impero di Decio, non avendo voluto, su ingiunzione dei pagani, pronunciare parole empie, fu ferocemente colpito dagli astanti e poi lapidato fuori della città.


Santi Vittorino, Vittore, Niceforo, Claudio, Diodoro, Serapione e Papia


A Corinto in Acaia, in Grecia, santi martiri Vittorino, Vittore, Niceforo, Claudio, Diodoro, Serapione e Pápia, che si tramanda abbiano subito il martirio con vari supplizi sotto l'imperatore Decio.


Sant' Eusebio


A Viktorsberg vicino a Rankweil nella Baviera meridionale, oggi in Austria, sant'Eusebio, che, nato in Irlanda, fu pellegrino per Cristo e, divenuto poi monaco nel cenobio di San Gallo, visse infine da eremita.


Sant' Aidano (Medhoc) di Ferns


Aidano = splendido capo, dall'antico normannoA Ferns in Irlanda, san Maedóc o Aidano, vescovo, che fondò in questo luogo un cenobio e rifulse per la grande austerità di vita.


Sant' Abramo


Abramo = grande padre, dall'ebraicoIn Persia, passione di sant'Abramo, vescovo di Arbela, che sotto il re dei Persiani Sabor, avendo rifiutato l'ordine di adorare il sole, fu decapitato.


San Ciro


Portici (NA)PalmaSempre ad Alessandria, santi Ciro e Giovanni, martiri, che per la loro fede in Cristo, dopo molti tormenti furono decapitati.


San Giovanni


PalmaSempre ad Alessandria, santi Ciro e Giovanni, martiri, che per la loro fede in Cristo, dopo molti tormenti furono decapitati.


San Geminiano di Modena


Bastone pastoraleA Modena, san Gimignano, vescovo, che riportò la sua Chiesa dall'eresia ariana alla retta fede.


San Valdo


Nel territorio di Coutances in Neustria, oggi in Francia, san Valdo, vescovo di Évreux.
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Beata Anna (Giovanna Francesca) Michelotti


Anna Michelotti nacque ad Annecy, in Savoia, appartenente in quel tempo politicamente agli Stati Sardi. Rimasta precocemente orfana di padre, conobbe un’infanzia assai disagiata. Se pure nella povertà, la famiglia Michelotti vive una intensa attività caritativa, soprattutto l’attenzione per i malati poveri. Ben presto questo segnò la sua vocazione alla consacrazione religiosa. Studiò a Lione, nell’Istituto delle Suore di S. Carlo, e il desiderio alla vita religiosa la spinse a chiedere di entrare nel loro noviziato. Ma la sua strada era altrove. Nel 1863 rimase sola a causa della morte della madre e del fratello Antonio. Le sembra così di coronare la sua vita entrando nelle Piccole Serve a Lione, dove prese il nome di Suor Giovanna Francesca della Visitazione, in omaggio dei suoi concittadini santi. Ma l’associazione si sciolse nel 1871 a seguito di problemi contingenti. Ritornando inizialmente ad Annecy, poi andò dai parenti paterni ad Almese, in Italia, ed infine, spinta dalla suo desiderio di consacrazione religiosa, a Torino. Qui, nel 1874, sotto la guida di alcuni sacerdoti intraprende la sua opera vestendo l’abito religioso con due postulanti. Nel 1875 viene approvato il nuovo istituto religioso delle Piccole Suore del S. Cuore di Gesù per gli ammalati poveri. L’attività e l’opera delle Piccole Suore subisce tristi eventi e lutti, anche se le fondazioni di case si moltiplicano. La Beata fondatrice morì il 1 febbraio 1888.A Torino, beata Giovanna Francesca della Visitazione (Anna) Michelotti, vergine, che fondò l'Istituto delle Piccole Suore del Sacro Cuore di Gesù per servire gratuitamente nel Signore gli ammalati poveri.


Beato Reginaldo di Orleans


Fu canonico di Orléans e docente di diritto canonico all'Università di Parigi. A Roma venne accolto nell'Ordine da s. Domenico e fu miracolosamente guarito da una grave malattia per intercessione della b. v. Maria, la quale apparendogli gli mostrò l'abito completo dell'Ordine. Nel 1218, a Bologna, come grande predicatore infiammò gli animi dei suoi ascoltatori, inducendone molti ad entrare nell'Ordine, al punto che, divenuto angusto l'edificio della Mascarella, trasferì la comunità a s. Niccolò delle vigne. Visto il successo ottenuto a Bologna, s. Domenico verso al fine del 1219 lo inviò a Parigi per risollevare le sorti anche di quella comunità: anche lì 1a sua predicazione esercitò un fascino irresistibile. Ma poche settimane dopo il suo arrivo, verso il 12 febbraio, morì col sorriso sulle labbra, esprimendo la sua gioia di aver abbracciato la vita degli apostoli.Reginaldo = che regna con intelligenza, dal tedescoA Parigi in Francia, beato Reginaldo di Orléans, sacerdote, che, di passaggio da Roma, conquistato nell'animo dalle parole di san Domenico, entrò nell'Ordine dei Predicatori, al quale attrasse molti con l'esempio delle sue virtù e la sua ardente eloquenza.


San Severo di Ravenna


Sul dodicesimo vescovo di Ravenna, Severo, sono scarse le notizie certe. Si sa che partecipò al Concilio di Sardica (l'odierna Sofia) nel 342-343. Fu sepolto nella zona di Classe. Testimonianze dell'antichità del suo culto sono le notizie di due traslazioni e i mosaici di Sant'Apollinare. Gli fu dedicata nel VI secolo una basilica, andata distrutta dopo il XV secolo. Per gli agiografi sarebbe stato un lanaiolo che, recatosi in chiesa dopo la morte del vescovo Marcellino, sarebbe stato eletto suo successore perché una colomba gli si posò sul capo. Secondo Liutolfo un monaco trafugò le reliquie per portarle in Germania. È infatti venerato " oltre che in Emilia-Romagna, Toscana e Marche " a Magonza ed Erfurt. I bassorilievi marmorei posti sul sepolcro trecentesco nella chiesa del santo ad Erfurt, lo raffigurano vestito degli abiti vescovili, in mezzo alle figure della moglie e della figlia, in devoto atto orante. Ma ben più numerose furono le chiese dedicatogli in tutta la provincia ravennate, nell'Emilia Romagna, in Toscana, nelle Marche. Solo a Faenza ve ne furono quattro.

Severo = austero, rigido, signif. chiaroBastone pastoraleA Ravenna, san Severo, vescovo.


Sant' Orso di Aosta


Sembra fosse un presbitero di Aosta, che aveva il compito di custodire e celebrare, nella chiesa cimiteriale di san Pietro. Sant'Orso, uomo semplice, pacifico e altruista, viveva da eremita trascorrendo il tempo nella preghiera continua, sia di giorno che di notte, dedito al lavoro manuale per procurarsi il cibo per vivere, accogliendo e consolando e aiutando tutti quelli che a lui accorrevano. Il tutto costellato da miracoli e prodigi, testimonianza della sua santità. Se incerto è il periodo in cui visse (fra il V e l'VIII secolo), più sicuro è il giorno della morte, che poi è diventato il giorno della sua festa: 1 febbraio. Il suo culto, oltre che ad Aosta dove l'antica chiesa di san Pietro è diventata la Collegiata di san Pietro e sant'Orso, si estese anche nella diocesi di Vercelli, Ivrea e altre zone dell'Italia Nord- Occidentale. È invocato contro le inondazioni, le malattie del bestiame. A lui è dedicata la fiera che si tiene nel giorno della vigilia della sua festa ad Aosta. (Avv.)AostaOrso = orso, forteBastone pastorale, UccellinoAd Aosta, sant'Orso, sacerdote.


Santa Verdiana


Verdiana nacque a Castelfiorentino da nobile famiglia, per quanto decaduta, nel 1182 ed è coetanea di san Francesco d'Assisi che, secondo la tradizione, le fece visita nel 1221 ammettendola al Terz'ordine francescano. Dopo un pellegrinaggio a Compostela, tornata a Castelfiorentino i suoi concittadini le fecero erigere una piccola cella nella quale Verdiana trascorse 34 anni. Da una piccola finestra assisteva alla Messa dell'attiguo oratorio di Sant'Antonio e parlava con i visitatori. Si racconta che nel giorno della sua scomparsa, il 1° febbraio 1242, la morte venne annunciata dall'improvviso e simultaneo suono delle campane del paese che erano azionate da nessuno.

GiglioPresso Castelfiorentino in Toscana, santa Verdiana, vergine, che visse in clausura dalla fanciullezza fino alla vecchiaia.


Santa Brigida d'Irlanda (di Cell Dara)


San Brigida fu fondatrice e badessa di uno dei primi monasteri irlandesi, presso Kildare, nonché prosecutrice dell'opera di evangelizzazione dell'isola intrapresa dal vescovo San Patrizio. La sua leggendaria figura costituisce una sorta di anello di congiunzione tra il mondo pagano celtico ed il cristianesimo appena agli esordi.Irlanda, Poeti, Fabbri, GuaritoriBrigida (come Brigitta) = alta, forte, potente, dall'irlandeseMuccaA Kildare in Irlanda, santa Brigida, badessa, che fondò uno dei primi monasteri dell'isola e si ritiene che abbia continuato l'opera di evangelizzazione iniziata da san Patrizio.


Beati Conor O' Devany e Patrizio O' Lougham


Conor O' Devany e Patrizio O' Lougham, rispettivamente vescovo di Down e Connor e sacerdote dell'arcidiocesi di Armagh, entrambi nativi di Ulster nell'Irlanda del Nord furono impiccati sotto il regno di Giacomo I per la loro fede cattolica. Papa Giovanni Paolo II li ha beatificati il 27 settembre 1992.A Dublino in Irlanda, beati martiri Conor O'Devany, vescovo di Down e di Connor, dell'Ordine dei Frati Minori, e Patrizio O'Lougham, sacerdote, che, sotto il re Giacomo I, condannati per la loro fede cattolica, subirono il supplizio dell'impiccagione.


Beate Maria Anna Vaillot e quarantasei compagne


Marie-Anne Vaillot ed Odile Baumgarrten, religiose Figlie della Carità, nonchè altre 45 donne laiche della diocesi di Angres, nubili, coniugate e vedove, conseguirono la palma del martirio durante la Rivoluzione Francese. Il 19 febbraio 1984 Papa Giovanni Paolo II beatificò queste donne insieme con altri martiri della diocesi di Angers.Ad Avrillé presso Angers in Francia, passione delle beate Maria Vaillot e quarantasei compagne, martiri, che, nell'epoca del terrore durante la rivoluzione francese, conseguirono la corona del martirio.


Santi Paolo Hong Yong-ju, Giovanni Yi Mun-u e Barbara Ch'oe Yong-i


I laici coreani Paolo Hong Yong-ju (nato a Seosan nel 1802), Giovanni Yi Mun-u (nato ad Inchon nel 1810) e Barbara Ch'oe Yong-i (nata a Seoul nel 1819) sono stati canonizzati da Papa Giovanni Paolo II il 6 maggio 1984.A Seul in Corea, santi martiri Paolo Hong Yŏng-ju, catechista, Giovanni Yi Mun-u, che serviva i poveri e seppelliva i corpi dei martiri, e Barbara Ch'oe Yŏng-i, la quale, seguendo l'esempio dei genitori e del marito uccisi per il nome di Cristo, fu decapitata insieme agli altri.


San Sigiberto III il Giovane (Sigisberto)


Figlio del re Merovingio Dagoberto, fu battezzato da Sant'Amando. Saggio governante, costruì diversi monasteri, diede generose elemosine alla Chiesa e ai poveri.A Metz in Austrasia, oggi in Francia, san Sigisberto III, re, che costruì i monasteri di Stavelot, Malmédy e molti altri e distribuì con generosità elemosine alle chiese e ai poveri.


Beato Luigi Variara


Sacerdote Salesiano e Fondatore dell'Istituto delle Suore Figlie dei sacri Cuori di Gesù e Maria.Nella città di Cúcuta in Colombia, beato Luigi Variara, sacerdote della Società di San Francesco di Sales, che si dedicò con ogni mezzo e premura ai lebbrosi, fondando le Suore Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria.


Sant' Enrico Morse (Mowse)


A Londra in Inghilterra, sant'Enrico Morse, sacerdote della Compagnia di Gesù e martire: catturato a più riprese e scacciato per due volte in esilio, sotto il re Carlo I fu infine gettato in carcere a causa del suo sacerdozio e, dopo avervi celebrato la Messa, fu impiccato a Tyburn e rese lo spirito a Dio.


San Giovanni della Graticola


Nella cittadina di Saint-Malo in Bretagna, san Giovanni, vescovo: uomo di mirabile austerità e giustizia, trasferì in questo luogo la sede episcopale di Aleth; a lui san Bernardo raccomandò di comportarsi da vescovo povero, amico dei poveri e amante della povertà.


Beato Andrea Conti (De Comitibus)


A Piglio nel Lazio, beato Andrea dei Conti di Segni, sacerdote dell'Ordine dei Minori, che, rifiutata ogni più alta dignità, preferì servire Cristo in umiltà e semplicità.


San Raimondo di Fitero


Nella città di Ciruelos nella Nuova Castiglia in Spagna, san Raimondo, abate di Fitero, fondatore dell'Ordine di Calatráva e insigne sostenitore del cristianesimo.


Sant' Agrippano


A Puy-en-Vélay in Aquitania, in Francia, sant'Agrippano, vescovo e martire, che tornando da Roma nel Vélay si dice sia stato ucciso dagli idolatri.


San Paolo di Trois Chateaux


A Saint-Paul-Trois-Châteaux nel territorio di Vienne in Francia, san Paolo, vescovo, dal quale poi la città ha preso il nome.
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Beata Anna (Giovanna Francesca) Michelotti


Anna Michelotti nacque ad Annecy, in Savoia, appartenente in quel tempo politicamente agli Stati Sardi. Rimasta precocemente orfana di padre, conobbe un’infanzia assai disagiata. Se pure nella povertà, la famiglia Michelotti vive una intensa attività caritativa, soprattutto l’attenzione per i malati poveri. Ben presto questo segnò la sua vocazione alla consacrazione religiosa. Studiò a Lione, nell’Istituto delle Suore di S. Carlo, e il desiderio alla vita religiosa la spinse a chiedere di entrare nel loro noviziato. Ma la sua strada era altrove. Nel 1863 rimase sola a causa della morte della madre e del fratello Antonio. Le sembra così di coronare la sua vita entrando nelle Piccole Serve a Lione, dove prese il nome di Suor Giovanna Francesca della Visitazione, in omaggio dei suoi concittadini santi. Ma l’associazione si sciolse nel 1871 a seguito di problemi contingenti. Ritornando inizialmente ad Annecy, poi andò dai parenti paterni ad Almese, in Italia, ed infine, spinta dalla suo desiderio di consacrazione religiosa, a Torino. Qui, nel 1874, sotto la guida di alcuni sacerdoti intraprende la sua opera vestendo l’abito religioso con due postulanti. Nel 1875 viene approvato il nuovo istituto religioso delle Piccole Suore del S. Cuore di Gesù per gli ammalati poveri. L’attività e l’opera delle Piccole Suore subisce tristi eventi e lutti, anche se le fondazioni di case si moltiplicano. La Beata fondatrice morì il 1 febbraio 1888.A Torino, beata Giovanna Francesca della Visitazione (Anna) Michelotti, vergine, che fondò l'Istituto delle Piccole Suore del Sacro Cuore di Gesù per servire gratuitamente nel Signore gli ammalati poveri.


Beato Reginaldo di Orleans


Fu canonico di Orléans e docente di diritto canonico all'Università di Parigi. A Roma venne accolto nell'Ordine da s. Domenico e fu miracolosamente guarito da una grave malattia per intercessione della b. v. Maria, la quale apparendogli gli mostrò l'abito completo dell'Ordine. Nel 1218, a Bologna, come grande predicatore infiammò gli animi dei suoi ascoltatori, inducendone molti ad entrare nell'Ordine, al punto che, divenuto angusto l'edificio della Mascarella, trasferì la comunità a s. Niccolò delle vigne. Visto il successo ottenuto a Bologna, s. Domenico verso al fine del 1219 lo inviò a Parigi per risollevare le sorti anche di quella comunità: anche lì 1a sua predicazione esercitò un fascino irresistibile. Ma poche settimane dopo il suo arrivo, verso il 12 febbraio, morì col sorriso sulle labbra, esprimendo la sua gioia di aver abbracciato la vita degli apostoli.Reginaldo = che regna con intelligenza, dal tedescoA Parigi in Francia, beato Reginaldo di Orléans, sacerdote, che, di passaggio da Roma, conquistato nell'animo dalle parole di san Domenico, entrò nell'Ordine dei Predicatori, al quale attrasse molti con l'esempio delle sue virtù e la sua ardente eloquenza.


San Severo di Ravenna


Sul dodicesimo vescovo di Ravenna, Severo, sono scarse le notizie certe. Si sa che partecipò al Concilio di Sardica (l'odierna Sofia) nel 342-343. Fu sepolto nella zona di Classe. Testimonianze dell'antichità del suo culto sono le notizie di due traslazioni e i mosaici di Sant'Apollinare. Gli fu dedicata nel VI secolo una basilica, andata distrutta dopo il XV secolo. Per gli agiografi sarebbe stato un lanaiolo che, recatosi in chiesa dopo la morte del vescovo Marcellino, sarebbe stato eletto suo successore perché una colomba gli si posò sul capo. Secondo Liutolfo un monaco trafugò le reliquie per portarle in Germania. È infatti venerato " oltre che in Emilia-Romagna, Toscana e Marche " a Magonza ed Erfurt. I bassorilievi marmorei posti sul sepolcro trecentesco nella chiesa del santo ad Erfurt, lo raffigurano vestito degli abiti vescovili, in mezzo alle figure della moglie e della figlia, in devoto atto orante. Ma ben più numerose furono le chiese dedicatogli in tutta la provincia ravennate, nell'Emilia Romagna, in Toscana, nelle Marche. Solo a Faenza ve ne furono quattro.

Severo = austero, rigido, signif. chiaroBastone pastoraleA Ravenna, san Severo, vescovo.


Sant' Orso di Aosta


Sembra fosse un presbitero di Aosta, che aveva il compito di custodire e celebrare, nella chiesa cimiteriale di san Pietro. Sant'Orso, uomo semplice, pacifico e altruista, viveva da eremita trascorrendo il tempo nella preghiera continua, sia di giorno che di notte, dedito al lavoro manuale per procurarsi il cibo per vivere, accogliendo e consolando e aiutando tutti quelli che a lui accorrevano. Il tutto costellato da miracoli e prodigi, testimonianza della sua santità. Se incerto è il periodo in cui visse (fra il V e l'VIII secolo), più sicuro è il giorno della morte, che poi è diventato il giorno della sua festa: 1 febbraio. Il suo culto, oltre che ad Aosta dove l'antica chiesa di san Pietro è diventata la Collegiata di san Pietro e sant'Orso, si estese anche nella diocesi di Vercelli, Ivrea e altre zone dell'Italia Nord- Occidentale. È invocato contro le inondazioni, le malattie del bestiame. A lui è dedicata la fiera che si tiene nel giorno della vigilia della sua festa ad Aosta. (Avv.)AostaOrso = orso, forteBastone pastorale, UccellinoAd Aosta, sant'Orso, sacerdote.


Santa Verdiana


Verdiana nacque a Castelfiorentino da nobile famiglia, per quanto decaduta, nel 1182 ed è coetanea di san Francesco d'Assisi che, secondo la tradizione, le fece visita nel 1221 ammettendola al Terz'ordine francescano. Dopo un pellegrinaggio a Compostela, tornata a Castelfiorentino i suoi concittadini le fecero erigere una piccola cella nella quale Verdiana trascorse 34 anni. Da una piccola finestra assisteva alla Messa dell'attiguo oratorio di Sant'Antonio e parlava con i visitatori. Si racconta che nel giorno della sua scomparsa, il 1° febbraio 1242, la morte venne annunciata dall'improvviso e simultaneo suono delle campane del paese che erano azionate da nessuno.

GiglioPresso Castelfiorentino in Toscana, santa Verdiana, vergine, che visse in clausura dalla fanciullezza fino alla vecchiaia.


Santa Brigida d'Irlanda (di Cell Dara)


San Brigida fu fondatrice e badessa di uno dei primi monasteri irlandesi, presso Kildare, nonché prosecutrice dell'opera di evangelizzazione dell'isola intrapresa dal vescovo San Patrizio. La sua leggendaria figura costituisce una sorta di anello di congiunzione tra il mondo pagano celtico ed il cristianesimo appena agli esordi.Irlanda, Poeti, Fabbri, GuaritoriBrigida (come Brigitta) = alta, forte, potente, dall'irlandeseMuccaA Kildare in Irlanda, santa Brigida, badessa, che fondò uno dei primi monasteri dell'isola e si ritiene che abbia continuato l'opera di evangelizzazione iniziata da san Patrizio.


Beati Conor O' Devany e Patrizio O' Lougham


Conor O' Devany e Patrizio O' Lougham, rispettivamente vescovo di Down e Connor e sacerdote dell'arcidiocesi di Armagh, entrambi nativi di Ulster nell'Irlanda del Nord furono impiccati sotto il regno di Giacomo I per la loro fede cattolica. Papa Giovanni Paolo II li ha beatificati il 27 settembre 1992.A Dublino in Irlanda, beati martiri Conor O'Devany, vescovo di Down e di Connor, dell'Ordine dei Frati Minori, e Patrizio O'Lougham, sacerdote, che, sotto il re Giacomo I, condannati per la loro fede cattolica, subirono il supplizio dell'impiccagione.


Beate Maria Anna Vaillot e quarantasei compagne


Marie-Anne Vaillot ed Odile Baumgarrten, religiose Figlie della Carità, nonchè altre 45 donne laiche della diocesi di Angres, nubili, coniugate e vedove, conseguirono la palma del martirio durante la Rivoluzione Francese. Il 19 febbraio 1984 Papa Giovanni Paolo II beatificò queste donne insieme con altri martiri della diocesi di Angers.Ad Avrillé presso Angers in Francia, passione delle beate Maria Vaillot e quarantasei compagne, martiri, che, nell'epoca del terrore durante la rivoluzione francese, conseguirono la corona del martirio.


Santi Paolo Hong Yong-ju, Giovanni Yi Mun-u e Barbara Ch'oe Yong-i


I laici coreani Paolo Hong Yong-ju (nato a Seosan nel 1802), Giovanni Yi Mun-u (nato ad Inchon nel 1810) e Barbara Ch'oe Yong-i (nata a Seoul nel 1819) sono stati canonizzati da Papa Giovanni Paolo II il 6 maggio 1984.A Seul in Corea, santi martiri Paolo Hong Yŏng-ju, catechista, Giovanni Yi Mun-u, che serviva i poveri e seppelliva i corpi dei martiri, e Barbara Ch'oe Yŏng-i, la quale, seguendo l'esempio dei genitori e del marito uccisi per il nome di Cristo, fu decapitata insieme agli altri.


San Sigiberto III il Giovane (Sigisberto)


Figlio del re Merovingio Dagoberto, fu battezzato da Sant'Amando. Saggio governante, costruì diversi monasteri, diede generose elemosine alla Chiesa e ai poveri.A Metz in Austrasia, oggi in Francia, san Sigisberto III, re, che costruì i monasteri di Stavelot, Malmédy e molti altri e distribuì con generosità elemosine alle chiese e ai poveri.


Beato Luigi Variara


Sacerdote Salesiano e Fondatore dell'Istituto delle Suore Figlie dei sacri Cuori di Gesù e Maria.Nella città di Cúcuta in Colombia, beato Luigi Variara, sacerdote della Società di San Francesco di Sales, che si dedicò con ogni mezzo e premura ai lebbrosi, fondando le Suore Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria.


Sant' Enrico Morse (Mowse)


A Londra in Inghilterra, sant'Enrico Morse, sacerdote della Compagnia di Gesù e martire: catturato a più riprese e scacciato per due volte in esilio, sotto il re Carlo I fu infine gettato in carcere a causa del suo sacerdozio e, dopo avervi celebrato la Messa, fu impiccato a Tyburn e rese lo spirito a Dio.


San Giovanni della Graticola


Nella cittadina di Saint-Malo in Bretagna, san Giovanni, vescovo: uomo di mirabile austerità e giustizia, trasferì in questo luogo la sede episcopale di Aleth; a lui san Bernardo raccomandò di comportarsi da vescovo povero, amico dei poveri e amante della povertà.


Beato Andrea Conti (De Comitibus)


A Piglio nel Lazio, beato Andrea dei Conti di Segni, sacerdote dell'Ordine dei Minori, che, rifiutata ogni più alta dignità, preferì servire Cristo in umiltà e semplicità.


San Raimondo di Fitero


Nella città di Ciruelos nella Nuova Castiglia in Spagna, san Raimondo, abate di Fitero, fondatore dell'Ordine di Calatráva e insigne sostenitore del cristianesimo.


Sant' Agrippano


A Puy-en-Vélay in Aquitania, in Francia, sant'Agrippano, vescovo e martire, che tornando da Roma nel Vélay si dice sia stato ucciso dagli idolatri.


San Paolo di Trois Chateaux


A Saint-Paul-Trois-Châteaux nel territorio di Vienne in Francia, san Paolo, vescovo, dal quale poi la città ha preso il nome.
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02/02/2018 09:15
 
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Beato Andrea Carlo Ferrari


Cardinale arcivescovo di Milano dal 1894 alla morte avvenuta nel 1921, Andrea Ferrari era originario della diocesi di Parma. In precedenza vescovo di Guastalla e di Como, all’arrivo nella diocesi ambrosiana prese anche il nome di Carlo in onore del Borromeo.
Il governo del nuovo arcivescovo è molto dinamico e in sintonia con il pontificato di Leone XIII.Visita più volte l’estesa diocesi, sulla scia della Rerum Novarum si interessa ai problemi sociali, promuove la partecipazione dei cattolici alle elezioni amministrative con propri esponenti. In occasione delle agitazioni represse da Bava Beccaris è vicino al popolo al punto da essere considerato un sovversivo. L’elezione di Pio X che favorì le correnti e gli organi di stampa dell’antimodernismo segnò una svolta nel suo episcopato. Dapprima vennero attaccati esponenti del clero e del laicato ambrosiano favorevoli al liberalismo. Poi la polemica prese di mira lo stesso arcivescovo. Il cardinale giustamente difende la sua diocesi ma non riesce a dissipare la cortina di incomprensione con il pontefice. Il dissenso in realtà nasce anche da un diverso atteggiamento verso il mondo e da un progetto pastorale alternativo. Negli ultimi anni di vita l’arcivescovo riprende a governare la diocesi con rinnovato vigore.
Esorta i fedeli a sostenere i soldati impegnati nella prima guerra mondiale, sostiene la fondazione della Compagnia di san Paolo e dell’Università Cattolica. Ha scritto di lui l’arcivescovo Martini: «Il cardinal Ferrari fu un 'grande costruttore'. Iniziative sopra iniziative, viaggi sopra viaggi, programmi sopra programmi». Egli mirava all’immediato, ma anche a una pastorale a lungo termine.

Andrea = virile, gagliardo, dal grecoA Milano, beato Andrea Carlo Ferrari, vescovo, che valorizzò la tradizione religiosa del suo popolo e aprì nuove vie per far conoscere nel mondo Cristo e la carità della Chiesa.


Santa Giovanna de Lestonnac


Nasce a Bordeaux il 27 dicembre 1556. La bambina viene battezzata da un sacerdote cattolico con il nome della madre, Giovanna, che è calvinista e affida la sua educazione a precettori calvinisti. Nel 1573 sposa Gastone de Montferrand, da cui ha sette figli. Vedova dal 1597, dopo 24 anni di matrimonio, entra nel 1603 a Tolosa presso le «Feuillantines», le «Fogliantine», senza potervi rimanere per motivi di salute. Nel 1605, a Bordeaux si presta come volontaria durante un'epidemia di peste. Nello stesso anno, consigliata dal de Bordes, gesuita, progetta di fondare l'Ordine di Nostra Signora per l'educazione delle fanciulle. L'istituto viene approvato a Bordeaux dal cardinale de Sourdis il 25 marzo 1606 e poi a Roma, il 7 aprile 1607 da Paolo V. Così il 1 maggio 1608 Giovanna e le sue prime compagne rivestono l'abito religioso e cominciano a praticare la loro Regola che si ispira a quella di sant'Ignazio. Pronuncerà i suoi voti solenni l'8 dicembre 1610. Muore il 2 febbraio 1640 quando l'Ordine conta già trenta case.

A Bordeaux in Francia, santa Giovanna de Lestonnac, che, fanciulla, respinse gli inviti e i tentativi della madre ad allontanarsi dalla Chiesa cattolica e dopo la morte del coniuge provvide sapientemente all'educazione dei suoi cinque figli, fondando poi la Compagnia delle Figlie di Nostra Signora, sul modello della Compagnia di Gesù, per promuovere la formazione cristiana della gioventù femminile.


Santa Caterina de' Ricci


Nacque il 25 aprile 1523. Rimasta orfana di madre a cinque anni, fu accolta nel monastero benedettino di San Pietro in Monticelli. Fin dall'infanzia si sentiva spinta verso la meditazione della Passione. Ben presto decise di entrare nel monastero domenicano di San Vincenzo di Prato. La decisione trovò l'opposizione del padre che diede il consenso solo quando la giovane si ammalò gravemente. Guarita miracolosamente entrò a San Vincenzo nel 1535. Nel 1536 emise i voti ma in lei si alternavano fasi di malattie straordinarie e straordinarie guarigioni. Caterina, prima vista con sospetto, seppe guadagnarsi il rispetto delle consorelle. Nella sua vita di preghiera diverse furono le estasi mistiche che la portavano nel cuore della Passione di Cristo. La prima fu nel 1542: per dodici anni Caterina visse queste esperienze che le lasciavano anche segni sul corpo. Intorno a lei si formò un gruppo di discepoli, tra i quali anche alcuni santi, che ricorreranno a lei per preghiere, consigli, beneficenza. Morì nel 1590.

Caterina = donna pura, dal grecoGiglioA Prato in Toscana, santa Caterina de' Ricci, vergine del Terz'Ordine regolare di San Domenico, che si dedicò a un'opera di rinnovamento religioso e si impegnò nell'assidua contemplazione dei misteri della passione di Gesù Cristo, meritando anche di farne una speciale esperienza mistica.


San Nicola da Longobardi (Giovanni Battista Saggio)


Nacque a Longobardi (Cs) il 6 gennaio 1650, e fu battezzato con il nome di Giovanbattista. Figlio di contadini, non potè coltivare gli studi, nonostante il talente, lavorando fin da giovane nei campi. Aduso a pratiche come il digiuno e assiduo frequentatore dell'Eucaristia da sempre, frequentava spesso la chiesa dei Minimi di Longobardi e vi passava intere giornate in preghiera. A vent'anni, nonostante l'opposizione dei genitori, chiese l'abito di san Francesco e fu assegnato al Convento di Paola, assumendo il nome di Nicola. Terminato l'anno di noviziato, passò a Longobardi e poi, ancora, a San Marco Argentano, a Montalto, Cosenza, Spezzano e Paterno. La fama delle sue virtù, ben presto arrivò fino a Roma, dove venne chiamato alla parrocchia del Collegio di San Francesco di Paola ai Monti. Nel 1696 Nicola tornò a Longobardi, dove per suo tramite vennero compiuti diversi prodigi. Negli ultimi anni della sua vita fu richiamato a Roma. Predisse la sua morte che avvenne il 2 febbraio 1709. Papa Francesco lo ha canonizzato il 23 novembre 2014.
A Roma, beato Nicola Saggio da Longobardi, religioso dell'Ordine dei Minimi, che svolse umilmente e santamente l'ufficio di portinaio.


Beato Stefano Bellesini


Nacque a Trento da famiglia benestante il 25 novembre 1774. Il 31 maggio 1794 emise i voti religiosi nell'Ordine agostiniano. Visse in tempi molto difficili. Dopo la soppressione delle case religiose operata dal governo nella sua regione, si dedicò intensamente all'attività scolastica per poter curare 1a formazione culturale e cristiana dei fanciulli in un ambiente avverso alla religione, meritandosi la fiducia e la stima dell'autorità civile di Trento.Per restare fedele alla vita comune, della quale fu convinto e impegnato promotore, appena poté, fuggì a Bologna rinunziando all'ufficio di Ispettore delle scuole elementari nel distretto di Trento. Fu eccellente maestro dei novizi.Consacrò gli ultimi anni della sua vita al ministero parrocchiale a Genazzano, ove morì il 2 febbraio 1840.A Genazzano nel Lazio, beato Stefano Bellesini, sacerdote dell'Ordine di Sant'Agostino, che in un'epoca di sconvolgimenti rimase fedele all'Ordine in difficoltà, dedicandosi all'educazione dei fanciulli, alla predicazione e alla cura pastorale.


San Bernardo da Corbara


Proveniente dalla nobile famiglia dei conti di Montemarte, San Bernardo era nato a Corbara nei pressi di Orvieto. Fu uno dei primi compagni di S.Pietro Nolasco dal quale aveva ricevuto l'abito il 10 agosto 1218, il giorno stesso della fondazione dell'Ordine Mercedario, entrò come cavaliere laico e in seguito ricevette gli ordini sacri, ed era, a quel tempo l'unico sacerdote dell'Ordine. Uomo dotto e pio, fu maestro dei novizi che guidò con santità per la sua vita esemplare.Successivamente inviato a compiere una redenzione ad Algeri venne incarcerato dai mori e per due anni dovette sopportare una dura schiavitù. Indossò l'abito a S. Maria de Cervellon e con essa fu cofondatore del primo ramo femminile della Mercede. Morì santamente a Barcellona e nella chiesa mercedaria di questa città il suo corpo riposa incorrotto.L'Ordine lo festeggia il 2 febbraio.


Presentazione del Signore


Festa delle luci (cfr Lc 2,30-32), ebbe origine in Oriente con il nome di ‘Ipapante’, cioè ‘Incontro’. Nel sec. VI si estese all’Occidente con sviluppi originali: a Roma con carattere più penitenziale e in Gallia con la solenne benedizione e processione delle candele popolarmente nota come la ‘candelora’. La presentazione del Signore chiude le celebrazioni natalizie e con l’offerta della Vergine Madre e la profezia di Simeone apre il cammino verso la Pasqua. (Mess. Rom.)Festa della Presentazione del Signore, dai Greci chiamata Ipapánte: quaranta giorni dopo il Natale del Signore, Gesù fu condotto da Maria e Giuseppe al Tempio, sia per adempiere la legge mosaica, sia soprattutto per incontrare il suo popolo credente ed esultante, luce per illuminare le genti e gloria del suo popolo Israele.


Beato Simone Fidati da Cascia


Nacque a Cascia (PG) verso il 1280-90. Ancora giovane entrò nell'Ordine agostiniano. Si dedicò all'inizio, con grande impegno, alle scienze naturali, fisica e chimica e consigliato da una saggia persona, cambiò indirizzo e si dedicò alla scienza della "grazia". Fu grande predicatore e uno dei migliori maestri di vita spirituale del suo tempo, in Italia.Assertore della semplicità e dell'evangelica abnegazione, cercò di sfuggire cariche, titoli e prelature. Il filo conduttore della sua vita fu di formare Cristo in tutti. Morì a Firenze il 2 febbraio del 1348.A Firenze, beato Simone Fidati da Cascia, sacerdote dell'Ordine degli Eremiti di Sant'Agostino, che con le parole e con gli scritti condusse molti a una migliore vita cristiana.


Beato Pietro da Ruffia


Lasciata Ruffia (Cn) dove era nato da una famiglia della nobiltà piemontese, entrò nell'Ordine, praticando eroicamente la povertà, il rinnegamento di sé e applicandosi intensamente allo studio. Fu inquisitore della fede a Torino e non risparmiò fatica per salvaguardare dall'eresia le popolazioni del Piemonte e della Liguria. Mentre era ospite a Susa dei Frati Minori, fu pugnalato dai valdesi il 2 febbraio, giorno della Presentazione del Signore.PalmaA Susa in Piemonte, beato Pietro Cambiani da Ruffia, sacerdote dell'Ordine dei Predicatori e martire, che in odio alla Chiesa fu trucidato nel chiostro dai suoi avversari.


San Lorenzo di Canterbury


San Lorenzo succedette a Sant'Agostino nel governo della Chiesa di Canterbury e convertì alla fede cristiana il re Edbaldo del Kent.Lorenzo = nativo di Laurento, dal latinoBastone pastorale, PiagheA Canterbury in Inghilterra, san Lorenzo, vescovo, che dopo sant'Agostino governò questa Chiesa e l'accrebbe notevolmente convertendo alla fede il re Edbaldo.


San Giovanni Teofane Venard


Ad Hanoi nel Tonchino, ora Viet Nam, san Giovanni Teófane Vénard, sacerdote della Società per le Missioni Estere di Parigi e martire, che, dopo sei anni di ministero clandestino segnato da fatiche e sofferenze, rinchiuso in una gabbia e condannato a morte sotto l'imperatore Tự Đức, andò serenamente incontro al martirio.


Beata Maria Domenica Mantovani (Giuseppina dell'Immacolata)


A Verona, beata Maria Domenica Mantovani, vergine, che fu prima superiora dell'Istituto delle Piccole Suore della Sacra Famiglia, da lei fondato insieme al beato sacerdote Giuseppe Nascimbeni per servire in umiltà di vita per amore di Cristo i poveri, gli orfani e i malati.


Beato Tshimangadzo Samuele Benedetto Daswa (Bakali)


Padre di famiglia, insegnante, educatore e catechista, ucciso il 2 febbraio del 1990, primo martire sudafricano. Con il suo stile di vita e il suo coraggio ha messo in crisi il sistema di credenze della società tradizionale. Un esempio per l’intera società sudafricana.


Sant' Adeloga di Kitzingen


Sant'Adeloga, principessa franca, entrò tra le benedettine di Nus. Fondò il convento benedettino di Kitzingen, in Franconia, del quale divenne badessa.Bastone pastorale, Modellino di chiesa


Beata Maria Caterina Kasper


A Dernbach nella Renania in Germania, beata Maria Caterina Kasper, vergine, che fondò l'Istituto delle Povere Ancelle di Gesù Cristo per servire il Signore nei poveri.


San Burcardo di Würzburg


A Würzburg nell'Austrasia, in Germania, san Burcardo, vescovo, che, originario dell'Inghilterra, fu ordinato da san Bonifacio primo vescovo di questa città.
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03/02/2018 08:58
 
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Sant' Oscar (Ansgario)


Da piccolo studia nell'abbazia benedettina di Corbie, suo paese natale. Più tardi vi ritorna, diventando monaco e poi «magister interno», funzione che esercita più tardi nella comunità della Nuova Corbie (Corvey) in Sassonia. Da qui parte la sua avventura di apostolo degli Scandinavi. Nell'826 accompagna in Danimarca il nuovo re Harald, che ha appena ricevuto il battesimo. Ma dopo un anno deve già lasciare la Danimarca, e con lui l'abbandona Ansgario, che nell'829 viene inviato missionario in Svezia col monaco Vittmaro. Qui il re Björn gli lascia predicare liberamente il Vangelo. L'imperatore Lodovico il Pio (successore di Carlo Magno) incoraggia la nascita di una struttura ecclesiastica con sede ad Amburgo e col campo di lavoro oltre frontiera. Ansgario ne diventa vescovo nell'831, e può dar vita in Svezia a una missione stabile con a capo un vescovo. Nell'840 con la morte di Lodovico e la minaccia dei Normanni crolla tutto ciò che Ansgario stava avviando. Nonostante tutto Ansgario non demorde e riprende la via della Svezia e della Danimarca, ma senza buoni risultati. Tornato a Brema, non vede realizzato il sogno di un profondo radicamento cristiano al Nord. Muore nell'865.

Oscar = lancia di Dio, dal tedesco arcaicoBastone pastoraleSant'Oscar, vescovo di Amburgo e poi insieme di Brema in Sassonia: dapprima monaco di Corbie, fu nominato da papa Gregorio IV suo legato in tutto il Settentrione; in Danimarca e Svezia annunciò il Vangelo a una moltitudine di popoli e vi fondò la Chiesa di Cristo, superando con forza d'animo molte difficoltà, finché, sfinito dalle fatiche, a Brema trovò riposo.


Santa Maria di Sant'Ignazio (Claudina Thevenet)


Nasce a Lione il 30 marzo 1774: sino ai 15 anni Claudina Thevenet studia nell'Abbazia di Saint-Pierre-les-Nonnais. Una adolescenza, la sua, trascorsa nel periodo del terrore della Rivoluzione francese che le costa la perdita di due fratelli. Lei assiste all'esecuzione ma, sull'esempio dei due uomini che perdonano gli aguzzini, decide di operare per il bene dei poveri e degli orfani. Nel 1816 collabora alla creazione dell'Istituto della Pia unione del Sacro Cuore di Gesù; quindi, nel 1818 fonda la Congregazione delle Religiose di Gesù e Maria, dedita all'educazione delle ragazze. Nella zona di Lione apre un educandato per giovani di buona famiglia e per orfanelle. Nel 1835 la sua salute peggiora ma Claudina non rinuncia agli impegni. Due anni più tardi, il 3 febbraio, muore a Lione. Madre Maria Teresa di Sant'Ignazio (nome che prese nella sua professione religiosa) è stata beatificata da Giovanni Paolo II il 4 ottobre 1981 e canonizzata il 21 marzo 1993.



A Lione in Francia, santa Maria di Sant'Ignazio (Claudina) Thévenet, vergine, che mossa da carità e da forza d'animo fondò la Congregazione delle Suore dei Sacri Cuori di Gesù e Maria per la formazione cristiana delle giovani, soprattutto povere.


Beato Alois Andritzki


Alois è stata un'altra vittima in più di Dachau, una figura sconosciuta che ciononostante si comincia a ricordare. È nato a Radibor Silesia, il quarto tra sei fratelli. Anche i suoi due fratelli maggiori erano sacerdoti. Era stato arrestato per le sue "attività sediziose" contro il regime nazista - la sua influenza "malefica" sui giovani - e rinchiuso in campo di concentramento. Secondo i dati storici, Alois era un sacerdote molto vitale, lavoratore, pieno di vita e perfino acrobata. Rallegrava i suoi compagni di prigionia camminando sulle mani, sicuramente una figura eccentrica e divertente, per coloro che vivevano nell'inferno di Dachau, come lo si conosce comunemente (P. Sales Hess, "Dachau, eine Welt ohne Gott", Un mondo senza Dio). Era entrato al campo di concentramento il 2 ottobre 1941, dopo essere stato arrestato dalla polizia nazista in due occasioni, essendosi convertito in una "persona pericolosa" per il regime di Hitler e i suoi seguaci. Nel campo di concentramento aveva aderito ad uno dei gruppi di Schoenstatt, di cui i leader erano due sacerdoti schoenstattiani: Josef Fischer ed Heinz Dresbach. E' stato beatificato il 13 giugno 2011.


San Biagio


Il martire Biagio è ritenuto dalla tradizione vescovo della comunità di Sebaste in Armenia al tempo della "pax" costantiniana. Il suo martirio, avvenuto intorno al 316, è perciò spiegato dagli storici con una persecuzione locale dovuta ai contrasti tra l'occidentale Costantino e l'orientale Licinio. Nell'VIII secolo alcuni armeni portarono le reliquie a Maratea (Potenza), di cui è patrono e dove è sorta una basilica sul Monte San Biagio. Il suo nome è frequente nella toponomastica italiana - in provincia di Latina, Imperia, Treviso, Agrigento, Frosinone e Chieti - e di molte nazioni, a conferma della diffusione del culto. Avendo guarito miracolosamente un bimbo cui si era conficcata una lisca in gola, è invocato come protettore per i mali di quella parte del corpo. A quell'atto risale il rito della "benedizione della gola", compiuto con due candele incrociate.



Malattie della golaBiagio = bleso, balbuziente, dal latinoBastone pastorale, Candela, Palma, Pettine per lanaSan Biagio, vescovo e martire, che in quanto cristiano subì a Sivas nell'antica Armenia il martirio sotto l'imperatore Licinio.


Beata Maria Elena Stollenwerk


Coofondatrice della Congregazione Missionaria delle Serve dello Spirito Santo. († a Steyl 3 febbraio 1900). Nel desiderio di diventare missionaria, si aggregò nel 1882, in qualità di domestica, alla casa di Steyl (Olanda), fondata nel 1875 da p. Arnold Janssen per la formazione di sacerdoti e fratelli missionari. L'8 dicembre 1889 entrò nella Congregazione delle Serve dello Spirito Santo, fondata dallo stesso p. Janssen. Contribuì efficacemente allo sviluppo interno ed esterno della giovanissima congregazione. Potè assistere alla partenza delle prime suore missionarie per l'Argentina e il Togo. Dopo la costruzione del ramo claustrale delle Serve dello Spirito Santo, passò in quello.
E' stata beatificata da Giovanni Paolo II il 7 maggio 1995.Nel villaggio di Steyl in Olanda, beata Maria Elena Stollenwerk, vergine, che collaborò con il beato Arnoldo Janssen alla fondazione della Congregazione delle Serve Missionarie dello Spirito Santo e, dopo aver lasciato l'incarico di superiora, si diede all'adorazione perpetua.


Sant' Anna


"C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme". (Lc 2,36-38)Vedove, Vergini, MonacheAnna = grazia, la benefica, dall'ebraicoPergamenaA Gerusalemme, commemorazione dei santi Simeone e Anna, il primo anziano giusto e pio, l'altra vedova e profetessa: quando Gesù bambino fu portato al tempio per essere presentato secondo la consuetudine della legge, essi lo salutarono come Messia e Salvatore, beata speranza e redenzione d'Israele.


Beato Giovanni Vallejo


Religioso del monastero mercedario di S. Antonio in Valladolid (Spagna), il Beato Giovanni Vallejo, fu osservantissimo della solitudine, silenzio e penitenza, illibato per la verginità ed insigne per il dono della profezia. Verso il 1561, inviato come redentore ad Algeri, liberò più di 500 prigionieri da una dura schiavitù. Dopo una vita piena di meriti, avendo preannunziato il giorno della sua morte, santamente spirò nel Signore il giorno 25 agosto del 1592. Il suo corpo fu ritrovato incorrotto e da un'incisione fatta al dito di un piede uscì sangue.L'Ordine lo festeggia il 3 febbraio.


San Simeone il Vecchio


San Simeone il vecchio e Sant'Anna, profetessa. Ebbero il merito di salutare il Bambino Gesù in occasione della sua presentazione al Tempio.Simeone = Dio ha esaudito, dall'ebraicoA Gerusalemme, commemorazione dei santi Simeone e Anna, il primo anziano giusto e pio, l'altra vedova e profetessa: quando Gesù bambino fu portato al tempio per essere presentato secondo la consuetudine della legge, essi lo salutarono come Messia e Salvatore, beata speranza e redenzione d'Israele.


San Celerino di Cartagine


A Cartagine, nell'odierna Tunisia, san Celerino, lettore e martire: in carcere, non vinto da ceppi, spada e vari supplizi, confessò Cristo, seguendo le orme di sua nonna Celerina già da tempo coronata dal martirio, dello zio paterno Lorenzo e dello zio materno Ignazio, che, un tempo soldati attivi nella vita militare, ma poi divenuti vera milizia di Dio, ottennero con la loro gloriosa passione la palma e la corona dal Signore.


Beata Maria Anna Rivier


A Bourg-Saint-Andéol nel territorio di Viviers in Francia, beata Marianna Rivier, vergine, che, al tempo della rivoluzione francese, quando tutti gli Ordini religiosi e le Congregazioni venivano chiusi, fondò la Congregazione delle Suore della Presentazione di Maria per istruire il popolo cristiano nella fede.


Beato Giovanni Nelson


A Londra in Inghilterra, beato Giovanni Nelson, sacerdote della Compagnia di Gesù e martire, che negò alla regina Elisabetta I la potestà suprema nelle questioni spirituali e, condannato per questo a morte, a Tyburn morì impiccato.


Beato Elinando


Nel monastero cistercense di Froidmont nel territorio di Beauvais in Francia, beato Elinando, monaco, che, un tempo celebre trovatore errante, scelse poi la vita umile e nascosta del chiostro.


Santa Berlinda di Meerbeke


A Meerbeke in Brabante, nell'odierno Belgio, santa Berlinda, vergine, che condusse in questa città una religiosa vita di povertà e di carità.


Sant' Adelino di Celles


Adelino = nobile, dall'antico tedescoNel monastero di Celles nell'Hainault, nell'odierno Belgio, sant'Adelino, sacerdote e abate.


Santa Vereburga


Bastone pastorale, OcaA Chester nella Mercia in Inghilterra, santa Verburga, badessa di Ely, fondatrice di vari monasteri.


San Leonio


A Poitiers in Aquitania, ora in Francia, san Leonio, sacerdote, che si tramanda sia stato discepolo di sant'Ilario.
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04/02/2018 09:55
 
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San Giuseppe (Desideri) da Leonessa


Nasce a Leonessa, nel Reatino, l'8 gennaio 1556. Eufranio rimane orfano da piccolo e a sedici entra entra nel convento dei cappuccini di Assisi e a diciassette anni pronuncia i voti e prende il nome di Giuseppe. Ordinato sacerdote nel 1580 si dedica alla predicazione. Ma il suo sogno è la missione, sogno che si avvera quando, a trentun'anni, viene mandato a Costantinopoli dove i vescovi cattolici sono stati allontanati e i fedeli rimasti sono emarginati: a costoro i cappuccini danno assistenza. Ma Giuseppe si spinge oltre, cerca di parlare al sultano Murad III, prova a penetrare nel suo palazzo ma viene arrestato: Dopo essere stato legato ad una trave sotto la quale arde un fuoco per tre giorni, viene espulso dal Paese. Torna in Italia e riprende a fare il predicatore. In ogni paese che attraversa lascia un segno indelebile: a tal punto che nascono molte confraternite intitolate al suo nome. Muore ad Amatrice il 4 febbraio 1612 a seguito di una dolorosa malattia. È stato proclamato santo da Benedetto XIV nel 1746.

Ad Amatrice nel Lazio, san Giuseppe da Leonessa, sacerdote dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini, che a Costantinopoli aiutò i prigionieri cristiani e, dopo aver duramente patito per aver predicato il Vangelo fin nel palazzo del Sultano, tornato in patria rifulse nella cura dei poveri.


Sant' Aventino di Troyes


Nasce in Gallia, nella seconda metà del V secolo, a Bourges. Grazie all'educazione cristiana ricevuta, fin da giovane Aventino viene additato come modello. Da adolescente fa visita al vescovo san Lupo di Troyes che nell'anno 451 ha salvato la città dall'invasione di Attila offrendosi come ostaggio. Il presule lo tiene con sé come collaboratore. Insieme i due santi riscattano quanti più prigionieri stranieri di guerra possono, prendendosi cura di questi uomini resi schiavi. Lupo muore nel 479 e gli succede san Cameliano, che nomina Aventino economo. Questi però decide di ritirarsi a vita eremitica. Sebbene non sia incline alle cariche di comando, dopo poco tempo viene eletto superiore della comunità dove è stato accolto. La sua fama, però, va nuovamente diffondendosi tra la gente che spesso lo visita. Decide così di ritirarsi in un luogo solitario lungo la Senna, a sette miglia da Troyes. È il vescovo Cameliano a conferirgli gli ordini sacri. Vive l'ultimo periodo della vita celebrando la Messa nei pressi della sua capanna, per gli abitanti del posto. Muore nel 538.

A Troyes nella Gallia lugdunense, ora in Francia, sant'Aventino, che si ritiene sia stato al servizio del vescovo san Lupo.


Santa Giovanna di Valois


Giovanna di Valois, o di Francia, fu prima Regina di Francia e poi monaca e fondatrice di un Ordine religioso; è venerata come santa dalla Chiesa cattolica. Era figlia di Luigi XI e di Carlotta di Savoia e sposò nel 1476 il cugino Luigi d'Orléans (il futuro Luigi XII). Dopo l'annullamento del suo matrimonio (1498), ottenne il titolo di duchessa di Berry. Nel 1502 fondò a Bourges l'ordine delle monache Annunziate. Sin dal 1514 papa Leone X consentì alle monache dell'ordine da lei fondato di celebrarne la memoria; papa Benedetto XIV l'ha proclamata beata il 21 aprile del 1742 ed è stata canonizzata il 28 maggio del 1950 da papa Pio XII.Giovanna = il Signore è benefico, dono del Signore, dall'ebraicoA Bourges in Aquitania, santa Giovanna di Valois, regina di Francia: essendo stato dichiarato nullo il vincolo di matrimonio con il re Luigi XII, si rifugiò in Dio, venerò con particolare devozione la Croce e fondò l'Ordine della Santissima Annunciazione della beata Vergine Maria.


San Rabano Mauro


Rabano Mauro fu uno dei protagonisti della cultura carolingia. Nato a Magonza, in Germania nel 780, studiò nella celebre scuola del monastero benedettino di Fulda. Si recò poi a Tours, dove gli fu maestro Alcuino. Ritornato all'abbazia di Fulda, ne divenne la guida e la portò al suo massimo splendore. Nell'847 diventò arcivescovo di Magonza fino alla morte, avvenuta nell'856. Noto come «Magister Germaniae», è considerato il teologo occidentale più erudito del suo tempo. Fine poeta, è autore del «De laudibus sanctae Crucis» e alcuni gli attribuiscono anche l'inno «Veni creator».

A Magonza nella Franconia in Germania, san Rabáno, detto Mauro, vescovo, che, da monaco di Fulda eletto alla sede di Magonza, prelato di provata dottrina, di ricca eloquenza e accetto a Dio, nulla trascurò di quanto potesse fare a gloria di Dio.


Beati Alfonso de Meneses e Dionisio de Vilaregut


Nel convento di S. Eulalia in Monpellier (Francia), i due mercedari, Beati Alfonso de Meneses e Dionisio de Vilaregut, testimoniarono la fede in Cristo con il loro esempio di vita dedita alle cose divine. Chiamati anche all'opera di redenzione a Jàtiva e Granada, liberarono 316 schiavi dalle mani dei mori. Infine con la stessa età e stessa santità andarono in cielò.L'Ordine li festeggia il 4 febbraio.


Beato Giovanni Speed


Il laico John Speed, martire inglese, fu condannato durante la persecuzione di Elisabetta I per aver aiutato i sacerdoti cattolici. Fu beatificato nel 1929 da Papa Pio XI.A Durham in Inghilterra, beato Giovanni Speed, martire, che, condannato a morte sotto la regina Elisabetta I per aver prestato aiuto ai sacerdoti, meritò la corona del martirio.


San Gilberto di Sempringham


Gilberto = nobile ostaggio, dardo brillante, dal tedescoA Sempringham in Inghilterra, san Gilberto, sacerdote, che, con l'approvazione di papa Eugenio III, fondò un Ordine monastico, in cui impose una doppia disciplina di vita: alle monache la regola di san Benedetto, ai chierici quella di sant'Agostino.


Santi Filea e Filoromo


Ad Alessandria d'Egitto, passione dei santi martiri Filea, vescovo, e Filorómo, tribuno militare, che, durante la persecuzione dell'imperatore Diocleziano, non persuasi da parenti e amici a salvarsi la vita, porgendo il collo alla decapitazione, guadagnarono entrambi la palma dal Signore.


San Giovanni de Britto


PalmaIn località Oriur nel regno di Maravá in India, san Giovanni de Britto, sacerdote della Compagnia di Gesù e martire, che, dopo aver convertito molti alla fede imitando la vita e la condotta degli asceti di quella regione, coronò la sua vita con un glorioso martirio.


Sant' Eutichio di Roma


A Roma ad Catacumbas sulla via Appia, sant'Eutichio, martire, che, per lungo tempo condannato all'insonnia e alla fame, gettato infine in un baratro, per la fede in Cristo riportò la vittoria su tutti i crudeli ordini del tiranno.


Sant' Isidoro di Pelusio


A Pelusio sempre in Egitto, sant'Isidoro, sacerdote, che, illustre per dottrina, disdegnando il mondo e le sue ricchezze, preferì imitare la vita di Giovanni Battista nel deserto indossando l'abito monastico.


San Nicola Studita


IconaA Costantinopoli, san Nicola Studita, monaco, che, più volte scacciato in esilio a motivo della venerazione delle sacre immagini, divenuto infine egúmeno del monastero di Studio, morì in pace.


Sant' Aventino di Chartres


A Châteaudun vicino a Chartres in Francia, transito di sant'Aventino, vescovo, che aveva prima retto la sede di Chartres.


Santi Papia, Diodoro e Claudiano


A Perge in Panfilia, nell'odierna Turchia, santi Pápia, Diodoro e Claudiano, martiri.
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04/02/2018 22:59
 
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Beata Elisabetta Canori Mora


Elisabetta Canori nasce nel 1774 da un’agiata famiglia romana. A 22 anni sposa un giovane avvocato. Ma la felicità dei due giovani è presto distrutta dalla fragilità psicologica ed emotiva del marito,Tommaso Mora, che cede alle lusinghe di una donna di bassa condizione con la quale sperpera il patrimonio familiare, riducendo la famiglia all’indigenza. Tuttavia egli non abbandona né la moglie né le due figlie, ma torna a casa solo a notte tarda, distrutto dalla vita disordinata. Elisabetta decide allora per una totale fedeltà al marito e alle due figlie che mantiene faticosamente col proprio lavoro. Ella trae la sua forza da una preghiera intensa, dalla propria fedele appartenenza al Terz’Ordine Trinitario, e dalla persuasione che il sacramento del Matrimonio l’ha veramente legata in maniera preziosa e indissolubile. Elisabetta sa che la fedeltà che ella riserva al marito, pur immeritata, è dovuta a Cristo; e onora il sacramento ricevuto, anche se da sola. S’inoltra così in un terreno 'mistico' fatto di carità inesauribile, aiuto prestato alle altre famiglie in difficoltà, educazione attenta delle figlie, familiarità con Gesù suo sposo, che la assiste con prodigi d’amore. Il marito – che non sa darsi pace per quella fedeltà e per quell’onore che sa di non meritare e tuttavia gli viene ugualmente donato – si rifugia apparentemente nello scherno verso tanta umile dedizione, ma interiormente è travagliato dalla santità della moglie. Dopo la morte di lei, infatti,Tommaso si convertirà, fino a farsi frate francescano conventuale e a diventare sacerdote. Giovanni Paolo II nel 1994 – Anno Internazionale della Famiglia – ha beatificato assieme Elisabetta Canori Mora e Gianna Beretta Molla definendole «donne d’eroico amore».A Roma, beata Elisabetta Canori Mora, madre di famiglia, che, dopo avere a lungo sofferto a causa dell'infedeltà del marito, per le ristrettezze economiche e le crudeli molestie da parte dei parenti, tutto sopportò con insuperabile carità e pazienza e offrì la vita al Signore per la conversione, la salvezza, la pace e la santificazione dei peccatori aggregandosi al Terz'Ordine della Santissima Trinità.


San Gesù Mendez Montoya


Nacque a Tarimbaro, Michoacán (Arcidiocesi di Morelia) il 10 giugno 1880.Vicario di Valtierrilla, Guanajuato (Arcidiocesi di Morelia). Fu un sacerdote completo che dedicò completamente se stesso agli altri, e non lesinò mezzi per intensificare la vita cristiana tra i suoi fedeli. Si sottopose a confessare per lunghe ore e da queste confessioni uscivano cristiani convertiti o anuati a maggiore perfezione grazie ai suoi giusti consigli. Conviveva con le famiglie povere, era un'catechista ed una guida per gli operai e per i contadini; un solerte maestro di musica che riuscì ad organizzare un nutrito coro per le celebrazioni. Il 5 febbraio 1928 le forze federali cercarono di reprimere un gruppetto di praticanti e si diressero verso l'abitazione in cui si nascondeva il Padre Jesús, che cercò di salvare un calice contenente ostie consacrate. Notato dai soldati chiese loro che gli venisse concesso un attimo per poter consumare il Santissimo Sacramento; gli venne concesso. Successivamente con dolcezza si avvicinò ad una sorella e le disse: "E la volontà di Dio. Che si compia la sua volontà". I soldati lo condussero a pochi metri dal tempio, fuori dell'atrio, e lo sacrificarono con tre colpi d'arma da fuoco. Il sacerdote che seppe cogliere le sue doti umane e la sua conoscenza di Dio per far amare Gesù Cristo, con il suo sangue proclamò il suo gran amore a Cristo Re.PalmaIn località Valtiervílla in Messico, san Gesù Méndez, sacerdote e martire, che morì per il regno di Cristo durante la persecuzione messicana.


Sant' Agata


Nacque nei primi decenni del III secolo a Catania in una ricca e nobile famiglia di fede cristiana. Verso i 15 anni volle consacrarsi a Dio. Il vescovo di Catania accolse la sua richiesta e le impose il velo rosso portato dalle vergini consacrate. Il proconsole di Catania Quinziano, ebbe l'occasione di vederla, se ne invaghì, e in forza dell'editto di persecuzione dell'imperatore Decio, l'accusò di vilipendio della religione di Stato, quindi ordinò che la portassero al Palazzo pretorio. I tentativi di seduzione da parte del proconsole non ebbero alcun risultato. Furioso, l'uomo imbastì un processo contro di lei. Interrogata e torturata Agata resisteva nella sua fede: Quinziano al colmo del furore le fece anche strappare o tagliare i seni con enormi tenaglie. Ma la giovane, dopo una visione, fu guarita. Fu ordinato allora che venisse bruciata, ma un forte terremoto evitò l'esecuzione. Il proconsole fece togliere Agata dalla brace e la fece riportare agonizzante in cella, dove morì qualche ora dopo. Era il 251.

Pompieri, Catania, Repubblica di San MarinoAgata = buona, virtuosa, dal grecoGiglio, Palma, Pinze, Seni (su di un piatto)Memoria di sant''Agata, vergine e martire, che a Catania, ancora fanciulla, nell'imperversare della persecuzione conservò nel martirio illibato il corpo e integra la fede, offrendo la sua testimonianza per Cristo Signore.


Sant' Agata


Nacque nei primi decenni del III secolo a Catania in una ricca e nobile famiglia di fede cristiana. Verso i 15 anni volle consacrarsi a Dio. Il vescovo di Catania accolse la sua richiesta e le impose il velo rosso portato dalle vergini consacrate. Il proconsole di Catania Quinziano, ebbe l'occasione di vederla, se ne invaghì, e in forza dell'editto di persecuzione dell'imperatore Decio, l'accusò di vilipendio della religione di Stato, quindi ordinò che la portassero al Palazzo pretorio. I tentativi di seduzione da parte del proconsole non ebbero alcun risultato. Furioso, l'uomo imbastì un processo contro di lei. Interrogata e torturata Agata resisteva nella sua fede: Quinziano al colmo del furore le fece anche strappare o tagliare i seni con enormi tenaglie. Ma la giovane, dopo una visione, fu guarita. Fu ordinato allora che venisse bruciata, ma un forte terremoto evitò l'esecuzione. Il proconsole fece togliere Agata dalla brace e la fece riportare agonizzante in cella, dove morì qualche ora dopo. Era il 251.

Pompieri, Catania, Repubblica di San MarinoAgata = buona, virtuosa, dal grecoGiglio, Palma, Pinze, Seni (su di un piatto)Memoria di sant'Agata, vergine e martire, che a Catania, ancora fanciulla, nell'imperversare della persecuzione conservò nel martirio illibato il corpo e integra la fede, offrendo la sua testimonianza per Cristo Signore.


Sant' Alice (Adelaide) di Vilich


Nata verso il 960, Adelaide fu mandata dai genitori a studiare presso le canonichesse di San Gerolamo del monastero di Sant'Orsola a Colonia. La morte in battaglia di un fratello, caduto nel 977 contro i Boemi, fece sì che i genitori usassero la parte di eredità che a lui spettava per costruire un monastero a Vilich, presso Bonn, designando proprio Adelaide come prima badessa. Nonostante la giovane età governò con saggezza. Dopo la morte della madre (994), adottò la Regola di san Benedetto, aiutata dalle monache di Santa Maria in Capitolio a Colonia, di cui era badessa la sorella Bertrada. Quando anche questa morì, il vescovo di Colonia sant'Eriberto volle Adelaide alla guida di entrambi i monasteri. Dotata di doni mistici, alla sua intercessione sono attribuiti molti miracoli. Morì a Colonia nel 1015 ed è sepolta a Vilich. Il culto è diffuso anche in Francia, dove è nota con il nome di Alice.

Adelaide = dal nobile aspetto, dall'antico tedescoA Colonia in Lotaringia, oggi in Germania, sant'Adelaide, prima badessa del monastero di Vilich, in cui introdusse la regola di san Benedetto, e poi del monastero di Santa Maria di Colonia, dove morì.


Beata Francesca Meziere


Francoise Méziére, laica della diocesi di Laval e martire della Rivoluzione Francese, fu beatificata il 19 giugno 1955. Educata dalle Suore di Nostra Signora della Carità di Evron, nel 1768 si consacrò all'opera delle scuole parrocchiali a St-Léger, nel distretto di Laval. Quando le fu richiesto di giurare la costituzione repubblicana come maestra, preferì smettere la sua attività e vivere dei piccoli proventi che ricavava dall'assistenza ai malati. Fu infine ghigliottinata per avere ospitato e curato due soldati vandeani, per non avere voluto rivelare il nascondiglio di altri sette ed aver rifiutato il giuramento di "libertà e uguaglianza" nuovamente impostole. Prima di salire sul patibolo ringraziò i giudici per il beneficio che le recavano di potersi unire subito a Dio.A Laval in Francia, beata Francesca Mézière, vergine e martire, che si dedicò all'educazione dei fanciulli e alla cura dei malati e durante la rivoluzione francese fu uccisa in odio alla fede.


San Geniale


San Geniale, sebbene non incluso nel martirologio cristiano, è un martire del terzo secolo, che sotto Diocleziano diede la vita per affermare i valori della sua giovane fede. Le sue reliquie, conservate nella catacombe di S. Lorenzo in Roma, vennero donate per intercessione del cardinale Cybo alla universitas aiellese di cui la sua famiglia era feudataria. La cassetta con le ossa, ed un’ampolla di sangue, giunsero ad Aiello nel 1667, il 26 di luglio, e furono custodite nel monastero degli Osservanti. Dal 6 maggio 1668, domenica, con la verifica dei sigilli della cassetta, alla presenza dell’inviato del vescovo di Tropea, venne acclamato dal popolo aiellese come patrono della città.
Da allora, la tradizione del culto si perpetua ogni anno nella prima domenica di maggio. E dal 1783, anno del terremoto, per lo scampato pericolo, in segno di ringraziamento, di penitenza e di devozione, anche come ex voto, il 5 di febbraio.
Aiello Calabro (CS)


Sant' Avito


Avito fu arcivescovo di Vienne dal 494 circa al 5 febbraio 523. Apparteneva a un'importante famiglia gallo-romana imparentata con l'imperatore romano Avito e altri illustri personaggi e che si tramandava gli onori ecclesiastici (il padre Isichio era stato prima di lui vescovo di Vienne). In un periodo difficile per la Chiesa nella Gallia meridionale, Avito si impegnò alacremente e con successo nello sradicamento dell'arianesimo tra i burgundi. Riuscì a vincere le resistenze di re Gundobado e a convertire il figlio, re Sigismondo (516-523). Avito presiedette il Concilio di Epaon nel 517.A Vienne Nella Gallia lugdunense, ora in Francia, sant'Avito, vescovo, per la cui fede e operosità, al tempo del re Gundobaldo, le Gallie furono difese dalla diffusione dell'eresia ariana.


Beata Eulalia Pinos


Nata da nobile famiglia, la Beata Eulalia Pinos, rinunciò alla vita secolare e ricchezze entrando fra le mercedarie di Barcellona e fu anch'essa una delle prime a seguire Santa Maria di Cervellon, ricevendo l'abito dal Beato Bernardo da Corbara. Insigne per molte virtù aprì le sue mani ai poveri e abbracciando la Santa croce con una morte preziosa volò al regno celeste.L'Ordine la festeggia il 5 febbraio.


San Luca di Demenna o d'Armento


In Basilicata, san Luca, abate secondo gli insegnamenti dei Padri orientali, che condusse un'intensa vita monastica dapprima in Sicilia, sua patria, poi in vari luoghi in seguito all'invasione dei Saraceni, per morire infine presso Armento nel monastero dei santi Elia e Anastasio del Carbone da lui stesso fondato.


Santi Martiri del Ponto


Nel Ponto, commemorazione di molti santi martiri nella persecuzione dell'imperatore Massimiano, i quali, alcuni cosparsi di piombo fuso, altri torturati con canne appuntite conficcate nelle unghie e straziati da vari e ripetuti supplizi, con la loro gloriosa passione ottennero dal Signore la palma e la corona.


San Saba il Giovane


A Roma nel monastero di San Cesario, san Saba, detto il Giovane, monaco, che insieme al fratello san Macario, al tempo delle devastazioni saracene, diffuse instancabilmente per la Calabria e la Lucania la vita cenobitica.


Sant' Albuino di Bressanone


A Bressanone nell'Alto Adige, commemorazione di sant'Albuino, vescovo, che trasferì la cattedra episcopale da Sabiona a questa sede.

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06/02/2018 08:20
 
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San Guarino di Palestrina


Nacque nel 1080 dalla nobile famiglia bolognese dei Guarini. Ordinato sacerdote e Canonico della Cattedrale di Bologna, a ventiquattro anni, decise di seguire la Regola di sant'Agostino divenendo canonico regolare lateranense, nel convento di Santa Croce a Mortara. Prima di lasciare la sua città destinò i propri beni all'erezione di un ospedale. Nella vita comunitaria si distinse per l'obbedienza, Vivendo in grande austerità, suscitando l'ammirazione sia del clero che del popolo. Tratto caratteristico della sua persona era la bontà. All'età di cinquantanove anni fu designato alla cattedra vescovile di Pavia. Sentendosi indegno scongiurò che venisse sollevato da tale incarico. Le sue rimostranze furono inutili tanto che scappò nascondendosi fino a quando fu eletto un altro prelato. Durante l'Avvento del 1144 arrivò una nuova nomina a vescovo, questa volta di Palestrina, da Papa Lucio II. Questa volta dovette accettare, divenendo anche cardinale. Fu vescovo per tredici anni, continuando, nel privato, l'austera vita monacale. Come cardinale partecipò a tre conclavi. Aveva settantotto anni quando un giorno, sentendosi prossimo a morire, convocò tutto il clero al suo capezzale. Era il 1158.

Bastone pastoraleA Palestrina nel Lazio, san Guarino, vescovo, insigne per austerità di vita e amore per i poveri.


San Matteo Correa Magallanes


Nacque a Tepechitlán, Zacatecas (Diocesi di Zacatecas) il 23 luglio 1866. Parroco di Valparaiso, Zacatecas, (Diocesi di Zacatecas). Il padre Mateo svolse fedelmente tutti gli incarichi sacerdotali: vangelizzare e servire i poveri, ubbidire al suo Vescovo, unirsi a Cristo Sacerdote e Vittima, specialmente convertendosi in martire a causa del sigillo sacerdotale. Lo tennero in carcere alcuni giorni a Fresnillo, Zacatecas, quindi venne condotto a Durango. Il generale gli chiese di confessare alcuni prigionieri, e di riferire poi ciò che aveva appreso in confessione, altrimenti lo avrebbe ucciso. Il Signor Parroco Correa rispose con dignita: "Lei può farlo, ma non sa che un sacerdote deve saper conservare il segreto della confessione. Sono disposto a morire". Fu fucilato in un campo, nei dintorni della citta di Durango, il 6 febbraio 1927 e così quel parroco mite e pronto al sacrificio iniziò la sua vera vita.Matteo = uomo di Dio, dall'ebraicoPalmaNella città di Durango in Messico, san Matteo Correa, sacerdote e martire, che, mentre infuriava la persecuzione contro la Chiesa, si rifiutò di ottemperare all'ordine di violare il segreto della confessione, ricevendo per questo la corona del martirio.


Sant' Amando di Maastricht


La cittadina olandese di Maastricht, nota oggi per il trattato europeo, ha avuto nei primi secoli cristiani un santo vescovo, Amando. Nato intorno al 584 nel Poitou, fu monaco sull'ìsola di Yeu ed eremita a Bourges prima di iniziare, a 45 anni, una lunga missione itinerante. Ordinato vescovo, ma senza una sede fissa, predicò il Vangelo nelle Fiandre, tra gli slavi lungo il Danubio e nella regione di Anversa. Qui ebbe difficoltà a convertire quei popoli, nonostante l'appoggio dei re franchi. Attento alla "genuinità" delle conversioni, rimproverò re Dagoberto per averne estorte con la forza. Per un breve periodo risiedette a Maastricht, ma le difficoltà nell'esercitare il ministero erano tali che, nonostante il conforto di Papa Martino, se ne andò, ricominciando a viaggiare. Fondò case religiose a Mont-Blandin e a Gand, nonché l'abbazia di Elnon, dove morì ultranovantenne nel 679. Il culto è diffuso anche in Inghilterra.

A Elnon sempre in Francia, deposizione di sant'Amando, vescovo di Maastricht, che annunciò la parola di Dio a molte province e popoli fino agli Slavi, chiudendo poi la sua vita mortale in un monastero da lui stesso costruito.


Santi Tommaso Cesaki, Antonio da Nagasaki e Lodovico Ibarki


Al 6 febbraio il calendario liturgio della Chiesa commemora San Paolo Miki e 25 suoi compagni di martirio, protomartiri giapponesi. Questi gloriosi testimoni della fede cristiana morirono crocifissi sulla collina di Nagasaki il 5 febbraio 1597, inizio di una feroce ondata persecutoria protrattasi a lungo. In quel giorno toccò la palma del martirio anche a tre fanciulli giapponesi di età compresa tra i dodici ed i quattordici anni: San Tommaso Cosaki, nato ad Ise nel 1582, figlio di San Michele Cosaki, servitore dei muratori nella costruzione della chiesa e del convento di Miyako,terziario francescano; Sant'Antonio di Nagasaki, nato in tale città nel 1584, di padre cinese e madre giapponese, chierichetto e terziario francescano; San Lodovico Ibarki, nato ad Owari nel 1584, servitore del convento, terziario francescano. La venerazione nei confronti di questi gloriosi martiri non venne mai meno tra i cattolici indigeni, anzi la loro fama si propagò ben presto nel mondo. Papa Urbano VIII beatificò i protomartiri giapponesi il 14 settembre 1627 e il pontefice Beato Pio IX infine li canonizzò l'8 giugno 1862.


San Vedasto (Gastone) di Arras


Nacque nella seconda metà del sec V. a Perigueux o nella regione. Dopo aver lasciato i suoi genitori, un giorno si trova a Toul dove incontrò Clodoveo I. Il re desideroso di ricevere il battesimo gli chiese di istruirlo. Insieme si misero in cammino per Reims, dove san Remigio amministrò al re il battesimo. Nel 500 venne consacrato vescovo dello stesso Remigio. Ad Arras si svolse gran parte dell'episcopato di S. Vedasto, dove si mise all'opera per organizzare la sua diocesi e procedette a numerose conversioni durante i suoi viaggi apostolici che estese fino a Cambresis . Mantenne per tutta la sua vita l'amicizia con Clodoveo e della regina Clotilde. Spirò il 6 febbraio 540 o 541 dopo quaranta anni di episcopato. Le sue reliquie sono venerate nella cattedrale di Arras.Bastone pastoraleAd Arras nella Gallia belgica, oggi in Francia, san Vedasto, vescovo, che, mandato da san Remigio vescovo di Reims nella città devastata, catechizzò il re Clodoveo, ristabilì la Chiesa e la resse per circa quarant'anni e portò a termine l'opera di evangelizzazione presso i popoli ancora pagani della regione.


San Pietro di San Dionigi


Sacerdote mercedario, San Pietro di San Dionigi, era di origine francese. Nel 1247 nominato redentore assieme al nobile catalano, Beato Bernardo de Prades, andarono in questo stesso anno, a Tunisi dove liberarono 209 schiavi, ma per mancanza di denaro, non poterono redimerli tutti pur trovandosi in urgente necessità di essere liberati. Visto ciò, il Beato Bernardo ritornò in Spagna portando i liberati, mentre S. Pietro restò in Africa per sostenere la fede di quegli sventurati ed impedire che la rinnegassero. Fu tanto il suo ardore e zelo nella predicazione, che causò l'indignazione del Re di Tunisi, Maometto Alicur il quale lo fece arrestare e consegnare ai giustizieri. Preso a bastonate ed altri maltrattamenti, per le vie della città, fu poi portato fuori le mura e dopo averlo decapitato il suo corpo venne bruciato e le ceneri sparse al vento, era sempre l'anno 1247.L'Ordine lo festeggia il 6 febbraio.


San Pietro Battista Blasquez


Entrato nell’Ordine francescano e ordinato sacerdote, venne inviato a predicare il Vangelo nell’Estremo Oriente e per molti anni lavorò nelle isole Filippine. Nel 1593 fu mandato con altri cinque confratelli in Giappone; ivi fecero opera di evangelizzazione e costruirono chiese e ospedali. Ma il loro lavoro apostolico fu ostacolato dai bonzi e dai governanti. Per tale motivo Pietro Battista, i cinque confratelli e diciassette terziari francescani furono arrestati e condannati al supplizio della crocifissione. Condotti nella città di Nagasaki, subirono il martirio il 5 febbraio 1597. Insieme con essi furono martirizzati il gesuita Paolo Miki e due suoi catechisti.Palma


Beato Alfonso Maria Fusco


Si distinse per l'assiduità al servizio liturgico e per la diligenza nell'amministrazione dei sacramenti. Fondò ad Angri, in provincia di Salerno, le Suore Battistine del Nazareno.Alfonso = valoroso e nobile, dal goticoAd Angri vicino a Salerno, beato Alfonso Maria Fusco, sacerdote: dedito al ministero tra i contadini, provvide sempre alla formazione dei giovani, specialmente poveri e orfani, e fondò la Congregazione delle Suore di San Giovanni Battista.


Beato Angelo da Furci


Entrò tra gli Agostiniani di Vasto. Studiò a Parigi ed insegnò nello Studio generalizio dell'Ordine agostiniano di Napoli. Fu Provinciale della Provincia napoletana. Si distinse come teologo e oratore e diede sempre un singolare esempio di umiltà.A Napoli, beato Angelo da Furci, sacerdote dell'Ordine di Sant'Agostino, insigne nello zelo per il regno di Dio.


Beata Teresa Fernandez


Fondatrice e prima commendatrice del monastero della Consolazione di Lorca (Spagna), la Beata Teresa Fernandez, fiorì negli atri della casa del Signore come un giglio dando un santo esempio alla comunità e piena di meriti nello stesso monastero morì.L'Ordine la festeggia il 6 febbraio.


San Silvano di Emesa


A Homs in Siria, commemorazione di san Silvano, vescovo, che, dopo aver guidato per quarant'anni quella Chiesa, alla fine, sotto l'imperatore Massimino, gettato alle fiere insieme al diacono Luca e al lettore Mozio, ricevette la palma del martirio.


Beato Francesco Spinelli


A Rivolta d'Adda nel territorio di Cremona, beato Francesco Spinelli, sacerdote, che, pur tra sofferenze e continue difficoltà pazientemente sopportate, fondò e guidò la Congregazione delle Suore Adoratrici del Santissimo Sacramento.


Santa Dorotea e Teofilo


FioristiDorotea = dono di Dio, dal greco, come TeodoraCesto di frutta e fioriA Cesarea in Cappadocia, nell'odierna Turchia, santi martiri Dorotea, vergine, e Teofilo, maestro di scuola.


Santa Renilde


Presso Tongeren nel Brabante in Austrasia, nell'odierno Belgio, santa Renula o Reinilde, badessa del monastero di Aldeneyk.


San Brinolfo Algotsson


A Skara in Svezia, san Brinolfo Algotsson, vescovo, celebre per la premura verso la Chiesa e per il suo sapere.
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07/02/2018 23:00
 
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Santa Giuseppina Bakhita


Nasce nel Sudan nel 1869, rapita all'età di sette anni, venduta più volte, conosce sofferenze fisiche e morali, che la lasciano senza un'identità. Sono i suoi rapitori a darle il nome di Bakhita («fortunata»). Nel 1882 viene comprata a Kartum dal console Italiano Calisto Legnani. Nel 1885 segue quest'ultimo in Italia dove, a Genova, viene affidata alla famiglia di Augusto Michieli e diventa la bambinaia della figlia. Quando la famiglia Michieli si sposta sul Mar Rosso, Bakhita resta con la loro bambina presso le Suore Canossiane di Venezia. Qui ha la possibilità di conoscere la fede cristiana e, il 9 gennaio 1890, chiede il battesimo prendendo il nome di Giuseppina. Nel 1893, dopo un intenso cammino, decide di farsi suora canossiana per servire Dio che le aveva dato tante prove del suo amore. Divenuta suora, nel 1896 è trasferita a Schio (Vicenza) dove muore l'8 febbraio del 1947. Per cinquant'anni ha ricoperto compiti umili e semplici offerti con generosità e semplicità. (Avv.)


Santa Giuseppina Bakhita, vergine, che, nata nella regione del Darfur in Sudan, fu rapita bambina e, venduta più volte nei mercati africani di schiavi, patì una crudele schiavitù; resa, infine, libera, a Venezia divenne cristiana e religiosa presso le Figlie della Carità e passò il resto della sua vita in Cristo nella città di Schio nel territorio di Vicenza prodigandosi per tutti.


San Girolamo Emiliani (Miani)


Fondatore della Società dei Servi dei poveri (Somaschi), Girolamo Emiliani si dedicò a malati, giovani abbandonati e al riscatto delle prostitute. Nato a Venezia nel 1486, intraprese la carriera militare. Nel 1511, in prigionia, maturò la vocazione, similmente a sant'Ignazio ferito a Pamplona. Consacratosi a Dio nel 1518, si prodigò in una carestia e in un'epidemia di peste a Verona, Brescia, Como e Bergamo. Qui, nel paesino di Somasca, nacque l'ordine di chierici regolari. Essi intuirono il ruolo di promozione sociale delle scuole e ne aprirono di gratuite con un metodo pedagogico innovativo. Il fondatore morì di peste nel 1537, mentre assisteva dei malati. Santo dal 1767, dal 1928 è patrono della gioventù abbandonata.

Orfani, Gioventù abbandonataGirolamo = di nome sacro, dal grecoSan Girolamo Emiliani, che, dopo una giovinezza violenta e lussuriosa, gettato in carcere dai nemici, si convertì a Dio; si dedicò, quindi, appieno, insieme ai compagni radunati con lui, a tutti i miserabili, specialmente agli orfani e agli infermi; fu questo l'inizio della Congregazione dei Chierici Regolari, detti Somaschi; colpito in seguito dalla peste mentre curava i malati, morì a Somasca vicino a Bergamo.


Beati Alfonso de Riera, Francesco de Aretto, Dionisio Rugger e Francesco Donsu


Questi quattro mercedari, Beati Alfonso de Riera, Francesco de Aretto, Dionisio Rugger e Francesco Donsu, tanto si adoperarono predicando il vangelo in Provenza (Francia), per la conversione degli infedeli e la liberazione dei cristiani. In questa regione morirono nella lode del Signore. L'Ordine li festeggia l'8 febbraio.


Santa Quinta (Cointa) d'Alessandria


PalmaAd Alessandria d'Egitto, commemorazione di santa Cointa, martire, alla quale i pagani sotto l'imperatore Decio volevano imporre di adorare gli idoli; e poiché ella, detestandoli, si rifiutava di farlo, le legarono i piedi e così costretta la trascinarono per le piazze della città, straziandola in un orrendo supplizio.


Santo Stefano di Grandmont o di Muret


Stefano = corona, incoronato, dal grecoPresso Muret nel territorio di Limoges in Aquitania, in Francia, santo Stefano, abate, che, fondatore dell'Ordine di Grandmont, affidò ai chierici la lode divina e la contemplazione e ai soli fratelli laici la gestione delle incombenze temporali da compiere secondo carità.


Beato Pietro Igneo


Monaco benedettino di Vallombrosa, discepolo di San Giovanni Gualberto. Nominato da San Gregorio VII cardinale e vescovo di Albano.Ad Albano nel Lazio, beato Pietro, detto Igneo perché passato illeso nel fuoco, monaco di Vallombrosa e poi vescovo di Albano, che si dedicò senza posa al rinnovamento della disciplina ecclesiastica.


Beata Giuseppina Gabriella Bonino


Giuseppina (come Giuseppe) = aggiunta (in famiglia), dall'ebraicoA Savigliano in Piemonte, beata Giuseppina Gabriella Bonino, vergine, fondatrice della Congregazione religiosa della Santa Famiglia di Nazareth per l'educazione degli orfani e l'assistenza ai poveri ammalati.


Santi Martiri Costantinopolitani


Commemorazione dei santi monaci martiri del monastero di Dio a Costantinopoli, che, per difendere la fede cattolica, avendo portato una lettera del papa san Felice III contro Acacio, furono uccisi con grande crudeltà.


Sant' Onorato di Milano


A Milano, deposizione di sant'Onorato, vescovo, che, sotto la minaccia dell'invasione longobarda, mise in salvo gran parte della popolazione cercandole rifugio a Genova.


San Paolo di Verdun


A Verdun in Francia, san Paolo, vescovo, che, divenuto monaco, eletto poi alla Chiesa di Verdun, promosse il decoro del culto divino e la vita comunitaria dei canonici.


San Giacuto


In Bretagna, san Giacúto, abate, ritenuto fratello dei santi Vinvaleo e Guetnóco: fondò un monastero vicino al mare, che da lui poi prese il nome.
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09/02/2018 08:47
 
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San Marone


«Ora ricorderò Marone, perché pure lui ha abbellito il coro dei santi. Mentre i medici prescrivono per ogni malattia un farmaco diverso, la sua medicina era sempre la stessa, comune a tutti i santi: la preghiera. Non curava solo le malattie del corpo, ma anche quelle dell’anima: guariva uno dall’avarizia, un altro dall’ira, istruiva questo nella temperanza, quello nella giustizia» (Teodoreto di Ciro).
Sappiamo poco della vita di Marone, un monaco eremita vissuto in Siria tra il IV e il V secolo. Pur possedendo una capanna coperta di pelli di capra, ne faceva poco uso, vivendo per lo più a cielo aperto. Trascorreva la maggior parte del suo tempo assorto in preghiera. La sua solitudine, tuttavia, non durò a lungo. Presto accorsero a lui discepoli e semplici fedeli per ricevere consigli.
Tutti egli esortava alla preghiera, invitandoli a trascorrere con lui l’intera notte nella lode di Dio. I suoi consigli erano spesso accompagnati da guarigioni fisiche e psichiche. Non meno apprezzata era la sua guida spirituale al punto che Teodoreto afferma che tutti i monaci di Ciro furono da lui istruiti. Morì verso il 410 e il suo corpo venne sepolto nel celebre monastero di Beth-Maron, nella regione di Apamea. Un secolo più tardi, a causa delle invasioni arabe della Siria, molti cristiani si stabilirono in quella zona montuosa. Fu l’origine di quella Chiesa che dal nome del santo prese il nome di maronita. Nel Medio Evo, un buon numero di maroniti aderì all’unione con la Chiesa cattolica. Per questo nel XVI secolo venne aperto a Roma un importante collegio per lo studio della lingua e della tradizione maronita. Ancora oggi san Marone è venerato nelle regioni montuose della Siria e del Libano.Su un monte presso Apamea in Siria, san Marone, eremita, totalmente dedito all'aspra penitenza e alla contemplazione, presso il cui sepolcro fu eretto un celebre monastero, da cui ebbe poi origine una comunità cristiana che da lui prese il nome.


San Sabino di Canosa


È un vescovo vissuto tra la fine del V secolo e la metà del VI, di lui prima dell'episcopato non si sa praticamente nulla; sembra che sia succeduto come vescovo di Canosa di Puglia a Memore nel 514. Dal Papa Agapito fu inviato come capo di una commissione di vescovi, nel 535 a Costantinopoli per constatare l'eresia monofisita del patriarca Antimo, la sua rimozione e la sostituzione con il nuovo patriarca Mena, che convocò un sinodo nel 536. San Gregorio Magno racconta che Sabino era solito visitare san Benedetto a Montecassino. In una di queste visite gli disse, che era preoccupato per l'ingresso di Totila re degli Ostrogoti in Roma (dicembre 546) ricevendo come risposta che Roma si sarebbe disfatta da sé per altre vie. E Totila in una delle sue incursioni, arrivò a Canosa e invitato a mensa dal santo vescovo, ormai vecchio e cieco, volle provarne lo spirito profetico, offrendogli lui stesso del vino al posto del servo. Sabino chiamandolo per nome lo ringraziò.

Canosa, Bari, TorremaggioreSabino = nativo della SabinaBastone pastoraleA Canosa in Puglia, san Sabino, vescovo, che fu amico di san Benedetto e venne inviato a Costantinopoli come legato della sede Romana per difendere la retta fede dall'eresia monofisita.


San Michele (Miguel) Febres Cordero


Nasce a Cuenca, in Ecuador, nel 1854. Nel suo Paese (indipendente dalla Spagna dal 1830) sono arrivati nel 1863 dall'Europa i Fratelli delle scuole cristiane, aprendo un istituto anche nella sua città natale. A 14 anni entra nella congregazione, fondata nel 1680 in Francia da san Giovanni Battista de la Salle. Fratel Miguel vota la propria vita alla formazione scolastica dei ragazzi e poi anche degli stessi maestri, come accadrà a Quito, la capitale, dove rimane per 38 anni. Diventa un leader culturale per tutto il Paese ma prosegue anche la sua opera di catechista. La congregazione lo chiama in Belgio, dove ha trasferito la casa madre dopo l'espulsione dalla Francia nel 1904. A fratel Miguel il compito di insegnare lo spagnolo per poter operare in Spagna e in America latina. Ma in Belgio prende la polmonite. Morirà nel 1910 a Premiá del Mar (Barcellona).

A Premiá de Mar presso Barcellona in Spagna, san Michele (Francesco Luigi) Febres Cordero, religioso dei Fratelli delle Scuole Cristiane, che nella città di Cuenca in Ecuador per circa quarant'anni promosse gli studi letterari e poi in Spagna si applicò con semplicità d'animo alla piena osservanza della regola.


Beato Luigi Magana Servin


Luis Magaña Servin nacque a Arandas, in Messico, il 24 agosto 1902. Vero cristiano non rinnegò mai le sue convinzioni. Fu membro attivo dell'Associazione cattolica della gioventù messicana e dal matrimonio con Elvira Camarena Méndez nacquero Gilberto e Maria Luisa, nata dopo la sua morte. Il 9 febbraio 1928, in piena persecuzione religiosa, un gruppo di soldati dell'esercito federale occupò il paese e ordinò che fossero arrestati i cattolici che simpatizzavano con la resistenza contro il Governo, fra i quali vi era proprio Luis Magaña Servin. Quando giunsero a casa sua, non lo trovarono ed allora catturarono il fratello più piccolo. Venutolo a sapere, Luis si sostituì al fratello venendo condannato a morte. Poco prima dell'esecuzione, esclamò: «Plotone che mi devi uccidere: desidero dirvi che da questo momento vi perdono e vi prometto che appena sarò alla presenza di Dio sarete i primi per i quali intercederò». È stato beatificato il 20 novembre 2005 da Benedetto XVI.




San Rinaldo di Nocera Umbra


San Rinaldo, dopo aver brillato come fulgida stella fra i confratelli dell'eremo camaldolese di Fonte Avellana, ove fu priore, rifulse come splendido sole sulla cattedra episcopale di Nocera Umbra. Fu instancabile nel zelare la salute delle anime e praticò sino alla morte le osservanze dell'eremo, mantenendo innanzitutto l'abito monastico. Morì presso Nocera Umbra il 9 febbraio 1217. In tale anniversario è commemorato dal Martyrologium Romanum e dal Menologio Camaldolese.Rinaldo = potente consigliere, dall'antico tedescoBastone pastoraleA Nocera Umbra, san Rainaldo, vescovo, già monaco camaldolese di Fonte Avellana, che, pur svolgendo l'ufficio episcopale, conservò con fermezza le abitudini della vita monastica.


Sant' Apollonia


Visse nel III secolo dedicandosi completamente all'apostolato. Durante un massacro di cristiani fu catturata: per la sua determinazione e il coraggio dimostrato la minacciarono di bruciarla viva. San Dionigi narra che la vergine Apollonia temendo di non avere le forze per sopportare una simile tortura si gettò nel fuoco di sua spontanea volontà.Dentisti, Malattie dei dentiApollonia = sacra ad Apollo, dal latinoGiglio, Palma, PinzeAd Alessandria d'Egitto, commemorazione di sant'Apollonia, vergine e martire, che dopo molte e crudeli torture ad opera dei suoi persecutori, rifiutandosi di proferire parole sacrileghe, preferì essere mandata al rogo piuttosto che rinnegare la fede.


San Teliavo (Teliano)


San Teliavo, vissuto tra Galles e Bretagna nel VI secolo, è uno dei santi gallesi le cui notizie biografiche sono tarde e leggendarie. Il suo culto si è sviluppato seicento anni dopo la sua morte ed è tuttora vivo nelle comunità che portano, nel loro nome, i segni del suo passaggio. Anche il luogo dove sia sepolto è incerto, anche se il più attendibile è il sepolcro situato nella cattedrale di Llandaff.Nel monastero di Llandaff in Galles, san Teliavo, vescovo e abate, le cui illustri opere celebrano molte chiese in Galles, in Cornovaglia e in Bretagna.


Beata Anna Katharina Emmerick


Nacque l'8 settembre 1774 nella comunità di contadini di Flamschen presso Coesfeld. Nel 1802 entrare nel monastero di Agnetenberg e prese i voti. Qui ricevette le stigmate, i cui dolori aveva già sofferto da molto più tempo. La sua vita fu contraddistinta da una profonda unione con Cristo ed il suo amore per le persone che cercò sempre di aiutare con la preghiera, con l'incoraggiamento e il conforto.


Sant' Ansberto


Ad Hautmont sulla Sambre nell'Hainault, nel territorio dell'odierna Francia, transito di sant'Ansberto, che fu abate di Fontenelle e poi vescovo di Rouen, relegato in esilio dal re Pipino.


Santi Primo e Donato


A Lemelléfa in Africa settentrionale, commemorazione dei santi Primo e Donato, diaconi e martiri, anch'essi uccisi dagli eretici in chiesa, mentre cercavano di difendere l'altare.


Santi Martiri di Alessandria d'Egitto


Sempre ad Alessandria, passione di moltissimi santi martiri uccisi dagli ariani con vari generi di supplizi, mentre in chiesa celebravano l'Eucaristia.


Sant' Altone


Nella Baviera, in Germania, commemorazione di sant'Altone, abate, che, di origine irlandese, costruì nei boschi di questa regione un monastero, che da lui prese poi il nome.
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11/02/2018 09:12
 
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San Pedro De Jesus Maldonado Lucero


Nacque nella citta di Chihuahua, Chih. (Arcidiocesi di Chihuahua) il 15 giugno 1892. Parroco di Santa Isabella, Chihuahua. Sacerdote innamorato di Gesù Sacramento, fu uno strenuo animatore di molti turni di adorazione notturna tra i parrocchiani a lui affidati. La persecuzione religiosa che danneggiò il centro della Repubblica Messicana dal 1926 al 1929, annullò apparentemente i patti del Presidente Emilio Portes Gil. Nello Stato di Chihuahua la persecuzione fu più dura a partire dall'anno 1931, quando il Governo iniziò ad applicare drasticamente le leggi anticattoliche. Il 10 febbraio 1937, Mercoledi delle ceneri, celebrò l'Eucarestia, impartì le ceneri e si dedicò alla confessione. Improvvisamente si presentò un gruppo di uomini armati per arrestarlo. Padre Pedro prese un reliquario con ostie consacrate e seguì i suoi sequestratori. Quando giunsero alla presidenza municipale sia i politici che i poliziotti incominciarono ad insultarlo ed a malmenarlo. Un colpo esploso sulla fronte gli fratturò il cranio e gli fece saltare l'occhio sinistro. il sacerdote bagnato di sangue, cadde perdendo quasi i sensi. Il reliquario si aprì e ne uscirono le ostie. Uno dei carnefici lo prese e, con cinismo, ne dette una al sacerdote dicendogli: "Mangiati questa". Quindi, attraverso le mani del suo carnefice si compì il desiderio di ricevere questo Sacramento prima di morire. Agonizante fu trasportato in un ospedale pubblico di Chihuahua e, il giorno seguente, l'11 febbraio 1937, anniversario della sua ordinazione sacerdotale consumò il suo glorioso sacrificio di sacerdote martire.PalmaA Chihuahua in Messico, san Pietro Maldonado, sacerdote e martire, che, nel furore della persecuzione, venerando fino all'ultimo il mistero dell'Eucaristia, colpito a morte alla testa meritò di ottenere il glorioso trionfo.


Beato Bartolomeo di Olmedo


Il Beato Bartolomeo di Olmedo, fu il primo sacerdote che arrivò in terra messicana, era giunto in America nel 1516 all'età di 31 anni. Durante la conquista dell'impero azteca vanno molte lodi a questo giovane mercedario per la sua attività che svolse con intelligenza e prudenza in particolari situazioni fra spagnoli ed arborigeni. Portò la devozione alla Vergine della Mercede ai messicani, i quali si innamorarono di essa, portandoli così alla conoscenza di Dio, insegnando i principi della fede predicando instancabilmente. Battezzò più di 2500 arborigeni, fra questi la famosa Malinche, la quale, poiché conosceva la lingua spagnola era interprete di Cortés e le diede il nome di Marina. Il Beato Bartolomeo morì in Messico nel novembre del 1524 all'età di 39 anni e pianto da tutti gli indios fu sepolto in Santiago de Tlatelolco.L'Ordine lo festeggia l'11 febbraio.


San Castrense (Castrese) di Sessa


È molto venerato a Castel Volturno (Caserta), dove in agosto in suo onore si tiene una processione lungo il fiume. È ricordato nel «calendario marmoreo» di Napoli, ma poco si sa di lui. È incerto se sia stato vescovo di Castel Volturno o di Sessa Aurunca. Una «passio» lo annovera in un gruppo di dodici o tredici vescovi africani, che nel V secolo approdarono in Campania per sfuggire alle persecuzioni dei Vandali. Castrense fu, poi, ritenuto martire poiché il suo nome è stato trovato con quello del martire Prisco in alcune pitture. Le reliquie passarono da Sessa a Capua (che lo festeggia il 29 dicembre e la seconda domenica di maggio, data della traslazione). Guglielmo II il Buono, ultimo re normanno di Sicilia, le portò a Monreale.

Marano di Napoli, Castevolturno, MonrealeBastone pastoraleA Volturno in Campania, san Castrese, martire.


Beata Vergine Maria di Lourdes


Questa memoria si collega alla vita e all’esperienza mistica di Maria Bernarda Soubirous (santa Bernadetta), conversa delle suore di Nevers, favorita dalle apparizioni della Vergine Maria (11 febbraio – 16 luglio 1858) alla grotta di Massabielle. Da allora Lourdes è diventata mèta di intenso pellegrinaggio. Il messaggio di Lourdes consiste nel richiamo alla conversione, alla preghiera, alla carità. (Mess. Rom.)Maria = amata da Dio, dall'egiziano; signora, dall'ebraicoBeata Maria Vergine di Lourdes, che, a quattro anni dalla proclamazione dell'Immacolata Concezione della beata Vergine, l'umile fanciulla santa Maria Bernardetta Soubirous più volte aveva visto nella grotta di Massabielle tra i monti Pirenei sulla riva del Gave presso la cittadina di Lourdes, dove innumerevoli folle di fedeli accorrono con devozione.


Beato Tobia (Francesco) Borras Romeu


Fra Tobia Borras, nato nel 1861 a San Jorge, nella diocesi di Tortosa, questuante della comunità di Ciempozuelos, fu ucciso nel novembre del 1936 a Valencia. Messo in libertà, dopo essere rimasto a Madrid per alcuni giorni in un albergo, andò a bussare a Valencia alla porta dell'asilo-ospedale di San Giovanni di Dio sulla spiaggia di Malvarrosa. Ignorava che i confratelli di quella comunità erano stati uccisi. Anche lui fu fucilato fuori città. Non si conosce il luogo in cui fu sepolto. E' stato beatificato da Papa Giovanni Paolo II il 25 ottobre 1992.In località Vinaroz nella Castiglia in Spagna, beato Tobia (Francesco) Borras Romeu, religioso dell'Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio e martire, che durante la persecuzione in odio contro la fede portò a compimento il suo combattimento.


Beato Pietro da Cuneo


Il francescanesimo, fin dai suoi albori, è stato una delle sorgenti più feconde che ha alimentato la vita della città di Cuneo e dei paesi vicini.Lo spirito di povertà francescana portò un abbondante frutto di carità e di elemosine.Pietro de' Pasquali nacque a Cuneo. Entrato tra i Frati Minori di San Francesco, predicò in Piemonte e in Provenza.Portatosi in Spagna, venne martirizzato a Valenza dagli eretici l'11 febbraio 1322.


San Gregorio II

(Papa dal 19/05/715 al 11/02/731)

Romano, promosse l'evangelizzazione della Germania, dove mandò san Bonifacio. Fece restaurare molte chiese di Roma e il monastero di Montecassino.A Roma presso san Pietro, deposizione di san Gregorio II, papa, che, nei tempi funesti dell'imperatore Leone l'Isaurico, difese la Chiesa e il culto delle sacre immagini e inviò san Bonifacio in Germania a predicare il Vangelo.


Santa Sotere


A Roma sulla via Appia nel cimitero che ne porta oggi il nome, santa Sotére, vergine e martire, che, come attesta sant'Ambrogio, disdegnando per fede la nobiltà di stirpe e gli onori, non obbedì all'ordine di immolare agli idoli, non piegò il capo sotto i colpi di servili oltraggi e, condannata a morire trafitta con la spada, non aborrì la morte.


Santi Martiri della Numidia


Commemorazione di molti santi martiri, che in Numidia, nell'odierna Algeria, durante la persecuzione dell'imperatore Diocleziano furono arrestati e, essendosi rifiutati contro l'editto imperiale di consegnare le divine Scritture, morirono straziati da crudeli supplizi.


San Severino di Agaune


A Château-Landon in Francia, san Severino, abate di Saint-Maurice-en-Valais
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13/02/2018 10:27
 
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Sante Fosca e Maura


La storia delle martiri Fosca e Maura, secondo gli agiografi, va collocata durante la persecuzione di Decio, nel III secolo. Secondo la narrazione di un'antica «passio», la giovane Fosca, figlia di genitori pagani di Ravenna, a quindici anni confidò alla nutrice Maura il desiderio di divenire cristiana. Insieme si recarono dal sacerdote Ermolao che le educò alla fede e le battezzò. A nulla valsero i tentativi del padre di far recedere la figlia da questo passo. Fosca fu denunciata al prefetto Quinziano, ma gli uomini inviati ad arrestarla la trovarono con un angelo e non riuscirono nel loro intento. Quindi Fosca e Maura, presentatesi spontaneamente a Quinziano, vennero processate, crudelmente torturate e infine decapitate il 13 febbraio. I loro corpi furono gettati in mare o, secondo altre versioni, rapiti da marinai e trasportati in Tripolitania dove ebbero sepoltura nelle grotte presso Sabratha (oggi Saqratha). Molti anni più tardi, occupata la regione dagli Arabi, un cristiano di nome Vitale per divina ispirazione riportò le reliquie in Italia, nell'isola di Torcello, nella laguna veneta, dove venne eretta una chiesa in onore delle due martiri. (Avv.)Fosca = scura, bruna, dal latinoPalma


Beata Cristina da Spoleto


Agostina Camozzi, figlia di un medico, nacque a Osteno (Como). Ebbe un’esistenza molto travagliata. Dopo diverse e contrastanti vicende affettive, intraprese un cammino di conversione e di penitenza per rinnovare profondamente la sua vita. Si recò a Verona dove, decisa a seguire Cristo, assunse il nome di Cristina e si consacrò come agostiniana secolare. La sua conversione fu totale: dedicò la sua vita ad una penitenza eccezionale, alle opere di carità, alla preghiera. Nel 1457 iniziò un lungo pellegrinaggio verso Assisi, Roma e in Palestina. Sulla via del ritorno, giunta a Spoleto, vi morì il 13 febbraio 1458 con fama di santità, confermata dai miracoli. I suoi resti mortali si conservano a Spoleto nella chiesa di San Nicolò, un tempo degli agostiniani. Il suo culto venne confermato nel 1834 da Gregorio XVI. La beata Cristina è un esempio di penitenza e di umiltà per il laicato.
A Spoleto in Umbria, beata Cristina (Agostina) Camozzi, che, dopo la morte del marito, indulse per qualche tempo alla concupiscenza della carne, per abbracciare poi nell'Ordine secolare di Sant'Agostino una vita di penitenza, dedita alla preghiera e al servizio dei malati e dei poveri.


Beato Angelo Tancredi da Rieti


Il beato Angelo Tancredi da Rieti fu uno dei primi discepoli di san Francesco, e cioé uno dei primi frati minori. Angelo Tancredi era un nobile cavaliere, fu il primo cavaliere ad unirsi a Francesco. Nel 1223 lavorava a Roma, a servizio del cardinale di "Santa Croce in Gerusalemme" Leone Brancaleone. E proprio in quegli anni Angelo Tancredi conobbe Francesco d'Assisi. Trascorse con il frate serafico gli ultimi due anni della sua vita. Angelo assieme ai compagni Leone e Rufino confortò Francesco, mentre stava morendo, cantandogli il Cantico delle Creature. Con Leone e Rufino egli scrisse la celebre "Leggenda dei tre compagni" e, nel 1246, una lettera da Greccio al ministro generale Crescenzo di Iesi. Tancredi da Rieti è sepolto vicino alla tomba di Francesco nella cripta della basilica di Assisi. E lo stesso san Francesco, volendo delineare l'identikit dell'autentico frate minore, così scriveva: «Sarebbe un buon frate minore colui che avesse la cortesia di Angelo, che fu il primo cavaliere entrato nell'Ordine e fu adorno di ogni gentilezza e bontà».




Beato Giordano di Sassonia


Giordano di Sassonia, nato dai Conti di Ebernstein, fu l’immediato successore del glorioso Patriarca Domenico, dal quale ereditò la parola eloquente, la tenerezza del cuore e lo zelo appassionato per portare tutti gli uomini alla conoscenza e all’amore di Gesù Cristo. Nel 1219, trovandosi a Parigi, già laureato nelle scienze sacre, fu conquistato dalla parola del Beato Padre Domenico, decidendo di vestire l’Abito di Frate Predicatore, il 12 febbraio 1220, mercoledì delle Ceneri, nel Convento di Saint Jacques. Ma presto Dio chiamò a se il Santo Patriarca Domenico e Padre Giordano, senza più il suo padre e maestro venerato, nel Capitolo del 1222, per l’unanime consenso dei suoi confratelli domenicani, fu chiamato a succedergli.Vicino a Tolemaide, oggi Akko in Palestina, transito del beato Giordano di Sassonia, sacerdote dell'Ordine dei Predicatori, che, successore di san Domenico e suo imitatore, propagò con grandissimo impegno l'Ordine e morì in un naufragio.


San Paolo Liu Hanzuo


Paolo Liu Hanzuo fu un sacerdote del vicariato apostolico di Sichuan. Dopo l’ordinazione sacerdotale, s’impegnò a prendersi cura del popolo a lui affidato come aveva fatto con il gregge della sua famiglia. Si consegnò a coloro che erano venuti a imprigionarlo dopo aver chiesto loro di poter terminare la celebrazione della Messa. Morì per strangolamento il 13 febbraio 1818. Incluso nell’elenco dei 120 Martiri Cinesi, è stato canonizzato da san Giovanni Paolo II il 1° ottobre 2000.In località Dongjiaochang presso la città di Lezhi nella provincia di Sichuan in Cina, san Paolo Liu Hanzuo, sacerdote e martire, strangolato per il nome di Cristo.


San Simeone Stefano Nemanja


Lo zupan serbo Stefano Nemanja, governò il suo paese guidandolo all’integrità della vera fede ed ornandolo di numerosi monasteri. Entrò infine in quello di Studenica, abdicando in favore di suo figlio Santo Stefano “primo incoronato” e raggiungendo poi il celebre ultimogenito San Saba presso il Monte Athos. Qui dalle rovine di Hilandar i due crearono un nuovo centro spirituale per il popolo serbo ed infine Simeone vi morì. La sua salma prese ad emanare un profumo soave che gli valse il soprannome di Simeone il Mirovlita.Modellino monastero


San Benigno di Todi


Nacque a Todi. La tradizione ci racconta che fu ordinato sacerdote per la sua rettitudine e la sua bontà, e che affrontò coraggiosamente il martirio durante l'ultima persecuzione di Domiziano e Massimiano. Fu seppellito lungo la strada che conduceva al Vicus Martis, una località che oggi si chiama s. Benigno, dove un tempo fu edificato un oratorio e quindi un monastero benedettino.Benigno = benevolo, disposto al bene, dal latinoPalmaA Todi in Umbria, san Benigno, sacerdote e martire.


Beato Berengario di Assisi


Predicatore nella città di Granada, Valenza e Murcia, il Beato Berengario di Assisi, spesso visitò gli ergastolani portando loro conforto e la parola del Signore. Liberò dalle mani dei saraceni 358 schiavi ed infine con tante opere e pieno di meriti nel convento di Santa Maria Guardia Pratorum, raggiunse la corona della gloria.L'Ordine lo festeggia il 13 febbraio.


San Martiniano


Il Martyrologium Romanum ricorda oggi San Martiniano, eremita presso Cesarea di Palestina e morto presso Atene in Grecia. Visse in solitudine nelle regioni impervie e scoscese nella zona di Cesarea, in Palestina.Ad Atene in Grecia, san Martiniano, che aveva in precedenza condotto vita eremitica nei pressi di Cesarea in Palestina.


San Paolo Le-Van-Loc


Canonizzato da Giovanni Paolo II il 19 giugno 1988.Nella città di Thị-Nghè in Cocincina, ora Viet Nam, san Paolo Lê-Văn-Lộc, sacerdote e martire, che sotto l'imperatore Tự Đức fu decapitato per Cristo alle porte della città.


San Gozberto (Gosberto) di Osnabruck


A Osnabrück nella Sassonia in Germania, san Gosberto, vescovo degli Svevi, che, cacciato dalla sua sede durante la persecuzione dei pagani, accettò il governo della Chiesa di Osnabrück.


San Gosberto


A Osnabrück nella Sassonia in Germania, san Gosberto, vescovo degli Svevi, che, cacciato dalla sua sede durante la persecuzione dei pagani, accettò il governo della Chiesa di Osnabrück.


San Fulcranno (Fulcrano) di Lodeve


A Lodève sempre nella Gallia Narbonense, nell'odierna Francia, san Fulcrano, vescovo, insigne nell'amore verso i poveri e nello zelo per il culto divino.


Santo Stefano di Rieti


A Rieti, commemorazione di santo Stefano, abate, uomo di mirabile pazienza, come attesta di lui il papa san Gregorio Magno.


Beata Eustochio (Lucrezia) Bellini di Padova


A Padova, beata Eustochio (Lucrezia) Bellini, vergine dell'Ordine di San Benedetto.


San Castore


A Karden lungo la Mosella nel territorio di Treviri, in Germania, san Castore di Aquitania, sacerdote ed eremita.


San Guimerra (Guimera)


A Carcassonne nella Gallia Narbonense, nell'odierna Francia, san Guimérra, vescovo.
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14/02/2018 08:57
 
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San Metodio


Cirillo e Metodio, fratelli nel sangue e nella fede, nati a Tessalonica (attuale Salonicco, Grecia) all’inizio del sec. IX, evangelizzarono i popoli della Pannonia e della Moravia. Crearono l’alfabeto slavo e tradussero in questa lingua la Scrittura e anche i testi della liturgia latina, per aprire ai nuovi popoli i tesori della parola di Dio e dei Sacramenti. Per questa missione apostolica sostennero prove e sofferenze di ogni genere. Papa Adriano II accreditò la loro opera, confermando la lingua slava per il servizio liturgico. Metodio, consacrato vescovo di Sirmio (Jugoslavia) e nominato legato presso gli Slavi, morì a Velehrad (Cecoslovacchia) il 6 aprile 885. Giovanni Paolo II con la lettera apostolica "Egregiae virtutis" del 31 dicembre 1980 li ha proclamati, insieme a San Benedetto abate, patroni d'Europa. (Mess. Rom.)Europa, EcumenistiBastone pastoraleMemoria dei santi Cirillo, monaco, e Metodio, vescovo. Questi due fratelli di Salonicco, mandati in Moravia dal vescovo di Costantinopoli Fozio, vi predicarono la fede cristiana e crearono un alfabeto per tradurre i libri sacri dal greco in lingua slava. Venuti a Roma, Cirillo, il cui nome prima era Costantino, colpito da malattia, si fece monaco e in questo giorno si addormentò nel Signore. Metodio, invece, ordinato da papa Adriano II vescovo di Srijem, nell'odierna Croazia, evangelizzò la Pannonia senza lesinare fatiche, dovendo sopportare molti dissidi rivolti contro di lui, ma venendo sempre sostenuto dai Romani Pontefici; a Staré Mešto in Moravia, il 6 aprile, ricevette il compenso delle sue fatiche.(6 aprile: A Staré Mešto in Moravia, nei confini dell'odierna Slovacchia, anniversario della morte di san Metodio, vescovo, la cui memoria si celebra insieme a quella del fratello san Cirillo il 14 febbraio).


San Cirillo


Cirillo e Metodio, fratelli nel sangue e nella fede, nati a Tessalonica (attuale Salonicco, Grecia) all’inizio del sec. IX, evangelizzarono i popoli della Pannonia e della Moravia. Crearono l’alfabeto slavo e tradussero in questa lingua la Scrittura e anche i testi della liturgia latina, per aprire ai nuovi popoli i tesori della parola di Dio e dei Sacramenti. Per questa missione apostolica sostennero prove e sofferenze di ogni genere. Papa Adriano II accreditò la loro opera, confermando la lingua slava per il servizio liturgico. Cirillo morì a Roma il 14 febbraio 869. Giovanni Paolo II con la lettera apostolica "Egregiae virtutis" del 31 dicembre 1980 li ha proclamati, insieme a San Benedetto abate, patroni d'Europa. (Mess. Rom.)Europa, EcumenistiCirillo = che ha forza, signore, dal grecoMemoria dei santi Cirillo, monaco, e Metodio, vescovo. Questi due fratelli di Salonicco, mandati in Moravia dal vescovo di Costantinopoli Fozio, vi predicarono la fede cristiana e crearono un alfabeto per tradurre i libri sacri dal greco in lingua slava. Venuti a Roma, Cirillo, il cui nome prima era Costantino, colpito da malattia, si fece monaco e in questo giorno si addormentò nel Signore. Metodio, invece, ordinato da papa Adriano II vescovo di Srijem, nell'odierna Croazia, evangelizzò la Pannonia senza lesinare fatiche, dovendo sopportare molti dissidi rivolti contro di lui, ma venendo sempre sostenuto dai Romani Pontefici; a Staré Mešto in Moravia, il 6 aprile, ricevette il compenso delle sue fatiche.


Santi Cirillo e Metodio


Cirillo e Metodio, fratelli nel sangue e nella fede, nati a Tessalonica (attuale Salonicco, Grecia) all’inizio del sec. IX, evangelizzarono i popoli della Pannonia e della Moravia. Crearono l’alfabeto slavo e tradussero in questa lingua la Scrittura e anche i testi della liturgia latina, per aprire ai nuovi popoli i tesori della parola di Dio e dei Sacramenti. Per questa missione apostolica sostennero prove e sofferenze di ogni genere. Papa Adriano II accreditò la loro opera, confermando la lingua slava per il servizio liturgico. Cirillo morì a Roma il 14 febbraio 869. Giovanni Paolo II con la lettera apostolica "Egregiae virtutis" del 31 dicembre 1980 li ha proclamati, insieme a San Benedetto abate, patroni d'Europa. (Mess. Rom.)

EuropaMemoria dei santi Cirillo, monaco, e Metodio, vescovo. Questi due fratelli di Salonicco, mandati in Moravia dal vescovo di Costantinopoli Fozio, vi predicarono la fede cristiana e crearono un alfabeto per tradurre i libri sacri dal greco in lingua slava. Venuti a Roma, Cirillo, il cui nome prima era Costantino, colpito da malattia, si fece monaco e in questo giorno si addormentò nel Signore. Metodio, invece, ordinato da papa Adriano II vescovo di Srijem, nell'odierna Croazia, evangelizzò la Pannonia senza lesinare fatiche, dovendo sopportare molti dissidi rivolti contro di lui, ma venendo sempre sostenuto dai Romani Pontefici; a Staré Mešto in Moravia, il 6 aprile, ricevette il compenso delle sue fatiche.


Sant' Aussenzio


Sant'Aussenzio, probabilmente figlio di un persiano di nome Addas, trascorse gran parte della sua vita quale eremita in Bitinia, regione dell'Ellesponto davanti a Costantinopoli. In precedenza era stato una delle guardie equestri dell'imperatore d'Oriente Teodosio II, regnante dal 408 al 450. Venuto a conoscenza durante il servizio militare della vita eremitica praticata da parecchi asceti, Aussenzio decise di abbracciare il loro stile di vita stabilendosi sulla collina desertica di Oxia, a una dozzina di chilometri da Costantinopoli. Si guadagnò ben presto fama di santità e numerose persone cercavano il suo consiglio su questioni spirituali. Sembra che anch'egli ad un certo punto venne accusato di monofisismo, dottrina che negava la natura umana di Gesù, ma venne scagionato. Aussenzio costruì un nuovo eremo sul monte Skopa, nei pressi di Calcedonia, dedicando tutto il resto della propria vita alla pratica della mortificazione e all'istruzione dei suoi discepoli sempre più numerosi, tra i quali vi erano anche alcune donne, che vivevano ai piedi del monte Skopa ed erano conosciute come le «trichinaraeae», cioè indossatrici di sacchi. Aussenzio morì il 14 febbraio probabilmente nell'anno 473.

Sul monte Scopa in Bitinia, nell'odierna Turchia, sant'Aussenzio, sacerdote e archimandrita, che, vivendo su un'altura come su una cattedra, difese con voce potente la fede calcedonese.


San Giovanni Battista della Concezione


Nasce ad Almodovar nel 1561, Giovanni Battista della Concezione a Almodovar (Ciuda Real-Spagna). All'età di quindici anni ha la grande sorte di conoscere santa Teresa d'Avila. E qui, a 19 anni veste l'abito dell'Ordine dei trinitari, fondato nel 1198 da san Giovanni de Matha. Nel 1581 fa la professione religiosa. Viene ordinato sacerdote nel 1585. Nel febbraio del 1596 entra nei recollati. Abbraccia così la regola primitiva dei trinitari, quella professata dai recollati. Il 20 agosto 1599 ottiene l'approvazione canonica della Riforma dei trinitari, con il breve Ad Militantis Ecclesiae regimen di papa Clemente VIII (1592-1605). Muore a Cordova il 14 febbraio 1613. Il riformatore dell'ordine dei trinitari fu beatificato nel 1819. Fu un uomo del suo tempo, figlio della riforma cattolica tridentina (1545-1563).

A Córdova in Spagna, san Giovanni Battista García della Concezione, sacerdote dell'Ordine della Santissima Trinità, che avviò il rinnovamento del suo Ordine, sostenendolo con grandissimo impegno tra gravi difficoltà e aspre tribolazioni.


Sant' Antonino di Sorrento


Vissuto nel IX secolo, nato forse a Campagna d'Eboli, Antonino si fece benedettino a Cassino. Quando il monastero fu devastato dai Longobardi, vagò per la Campania, finché non si fermò a Stabia, l'odierna Castellammare, dove fu amico del vescovo san Catello. Questi gli lasciò la guida della diocesi, ma presto anche Antonino si ritirò con lui, eremita sui monti. Ai due apparve l'arcangelo Michele, chiedendo la costruzione di una chiesa sul Monte Faito (in una località che oggi si chiama Monte Sant'Angelo o Punta San Michele). Essa divenne meta di pellegrini, soprattutto pastori e contadini. Antonino si stabilì poi a Sorrento e divenne abate del monastero di Sant'Agrippino. È patrono di Sorrento e della sua penisola. Tra i miracoli a lui attribuiti figura il salvataggio di un bambino inghiottito da un mostro marino.

SorrentoPresso Sorrento in Campania, sant'Antonino, abate, che si ritirò in solitudine dopo che il suo monastero fu distrutto dai Longobardi.


Beato Vincenzo Salanitro


Il Beato Vincenzo Salanitro, appartenente dell'Ordine dei Padri Mercedari, è nato e battezzato nel 1591 nella chiesa Madre di Ciminna diede tutto se stesso durante la suddetta peste che si abbattè nel '600 nella città di Palermo e proprio per questa assidua e benigna assistenza e soccorso verso i malati di peste con la conseguenza di cui anche loro sono stati anche contagiati e quindi morti; per questo gesto esso insieme ai suoi confratelli hanno avuto il glorioso attributo di martiri della carità. I resti mortali di questo nostro grande Beato li possiamo vedere all'interno della Chiesa della Mercede al Capo sotto una lapide con scritto "Hic Salanitro iacet die 26 octobris 1626". L'unica effige del Beato è collocata dentro la Chiesa Madre di Ciminna nella colonna di sinistra prima dell'altare del Santissimo Sacramento.


Beati 20 Mercedari di Palermo


A Palermo, i Beati: Stefano Marchesi, lettore di filosofia; Pietro Nolasco e Giovanni Battista Mansa commendatori; Gaspare de Ortega, Giovanni Zorita, Giuseppe Latona, Vincenzo Calderon e Giovanni Battista de Sartis, sacerdoti; Gaspare Fajolo, Adriano Calabrò, Bonaventura Palmerio, Giovanni Ruiz, Vincenzo Bonello, Pietro Salanitro, Pietro Salino, Vincenzo Carrenzo, Andrea Schiafino e Vincenzo Salanitro, coristi; Batilani Marsalio e Michele de la Rosa, conversi, furono vittime della carità durante la peste che devastava la città. Questi mercedari spontaneamente si offrirono ad aiutaregli ammalati e venendo contagiati loro stessi divennero così martiri della carità.
L’Ordine li festeggia il 14 febbraio.


Beato Vincenzo Vilar David


Il beato spagnolo Vincenzo Vilar David, laico, durante la persecuzione religiosa ospitò nella sua casa sacerdoti e religiose, e preferì morire piuttosto che rinnegare la fede di Cristo. Giovanni Paolo II lo beatificò il 1° ottobre 1995.A Valencia in Spagna, beato Vincenzo Vilar David, martire, che durante la persecuzione contro la religione accolse in casa sua sacerdoti e religiose e preferì morire piuttosto che rinnegare la fede.


Santi Bassiano, Tonione, Proto, Lucio, Cirione, Agatone, Mosè, Dionigi e Ammonio


Ad Alessandria d'Egitto, commemorazione dei santi martiri Bassiano, Toniono, Proto e Lucio, che furono gettati in mare, Cirione sacerdote, Agatone esorcista e Mosè, che furono arsi sul rogo, Dionigi e Ammonio, che trafitti con la spada raggiunsero la gloria eterna.


San Valentino


Innamorati, AmantiValentino = che sta bene, sano, forte, robusto, dal latinoBastone pastorale, PalmaA Roma sulla via Flaminia presso il ponte Milvio, san Valentino, martire.


San Vitale di Spoleto


Vitale = che dà vita, atto a vivere, dal latinoPalmaPresso Spoleto in Umbria, san Vitale, martire, che l'osservanza della fede e l'imitazione di Cristo resero santo.


Santa Fortunata


Il corpo santo di Santa Fortunata, vergine martire dei primi secoli dell’era cristiana, è venerato presso la chiesa del collegio di Baucina (PA).Baucina (PA)


Sant' Alessandra d'Egitto la Reclusa


Alessandra = forma femminile di Alessandro, protettrice degli uomini, dal greco


San Zenone di Roma


A Roma nel cimitero di Pretestato sulla via Appia, san Zenone, martire.

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15/02/2018 08:42
 
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Beati Federico Bachstein e 13 compagni


Federico Bachstein, nato a Baumgarten (Boemia), era vicario e maestro dei novizi nel convento di Praga (S. Maria ad Nives); tutti i membri della stessa comunità francescana furono massacrati il 15 febb. 1611, per mano dei luterani al servizio del vescovo di Passau, Leopoldo, per il fatto di essere cattolici e in odio alla fede, denudati e martirizzati in diversi modi. Federico fu trafitto con una lancia al cuore. Giovanni Martinez, spagnolo e sacerdote, come sacrista cercava di nascondere il Santissimo, e per questo gli furono tagliate la mano destra e la testa. Simone, francese e sacerdote, ebbe il cranio spaccato con un grosso bastone e il corpo trafitto. Bartolomeo Dalmasoni, nato a Ponte San Pietro (Bergamo), sacerdote e autore di un Diario (perso), fu flagellato e ucciso a sciabolate. Girolamo dei conti Arese, nato a Milano, diacono, fu trafitto con la spada, ai piedi dell'altare della Madonna. Gaspare Daverio, nato a Bosto (Varese) il 27 apr. 1584, ordinato suddiacono nel 1610, si nascose nel campanile con Giacomo e Diego-Giovanni, ma furono buttati giù dal tetto della chiesa, alla fine del massacro. Giacomo di Augusta svevo, chierico. Clemente, svevo, chierico e novizio, ebbe la testa tagliata in due con una scure. Cristoforo Zelt, olandese, laico e cuoco, il più anziano della comunità, predisse tre giorni prima il martirio: con una mazza di ferro gli fracassarono la testa. Giovanni Bodeo (o Rode), nato a Mompiano (Brescia), laico, ucciso a sciabolate, come Emanuele (boemo, laico, cuoco), Antonio (boemo, novizio laico) e Giovanni (boemo, novizio chierico). Molti degli assassini morirono poco dopo di fame e di peste. I martiri furono sepolti nella cappella della Madonna, sotto l'altare di S. Pietro d'Alcantara (1616); esumati nel 1667. Il processo ordinario di non cultu finf nel 1677; riaperto nel 1930; nel 1947 si aprì il processo ordinario sul martirio. Il 10 maggio 2012 è stato promulgato il Decreto che riconosce il loro martirio. Il 13 ottobre 2012 sono stati beatificati solennemente a Praga.


Santi Faustino e Giovita


La loro vita viene ricostruita, con l'aggiunta di diversi elementi leggendari, dalla «Legenda maior». Di storico vi è l'esistenza dei due giovani cavalieri, convertiti al cristianesimo, tra i primi evangelizzatori del Bresciano e morti martiri tra il 120 e il 134 al tempo dell'imperatore Adriano. La tradizione arricchisce di particolari il loro martirio. La loro conversione viene attribuita al vescovo Apollonio, lo stesso che poi ordina Faustino presbitero e Giovita diacono. Il loro successo nella predicazione, però, li espone all'odio dei maggiorenti di Brescia che invitano il governatore della Rezia Italico a eliminare i due col pretesto del mantenimento dell'ordine pubblico. La morte di Traiano, promotore della persecuzione, ritarda però i piani del governatore, che approfittando della visita del nuovo imperatore Adriano a Milano denuncia i due predicatori come nemici della religione pagana. Diversi eventi miracolosi li risparmiano dalla morte e spingono numerosi pagani - tra cui anche la moglie di Italico, Afra - a convertirsi. Portati a Milano, Roma e Napoli verranno decapitati infine a Brescia.



BresciaFaustino = (come Fausto) propizio, favorevole, dal latino; Giovita = giovane vitPalmaA Brescia, santi Faustino e Giovíta, martiri, che, dopo molte lotte sostenute per la fede di Cristo, ricevettero la vittoriosa corona del martirio.


San Claudio de la Colombiere


Nato a Grenoble, in Francia, il 2 febbraio 1641 era il terzo figlio di un notaio. Brillante negli studi entrò a 17 anni nel noviziato di Avignone della Compagnia di Gesù. A venticinque anni andò a studiare teologia a Parigi e a ventotto fu ordinato sacerdote. Il gesuita Claudio de la Colombière fu superiore del collegio di Paray-le-Monial e confessore delle vicine Suore della Visitazione. Tra esse c'era Margherita Maria Alacoque, propagatrice del culto al Sacro Cuore di Gesù, che sarebbe divenuta santa. Rappresentò una guida sicura per i fedeli, disorientati dalle dispute tra Francia e Roma a causa delle dottrine gianseniste. Venne poi mandato a Londra come cappellano della futura regina Maria Beatrice d'Este. Ma fu arrestato con l'accusa di voler restaurare la Chiesa cattolica in Inghilterra. Espulso, tornò a Paray-le-Monial, dove morì solo tre mesi dopo, il 15 febbraio 1682. È santo dal 31 maggio 1992.

Claudio = zoppo, dal latinoA Paray-le-Monial in Burgundia, in Francia, san Claudio La Colombière, sacerdote della Compagnia di Gesù: uomo assai dedito alla preghiera, con il suo saldo e retto consiglio avviò molti all'amore di Dio.


San Sigfrido di Vaxjo


Era un vescovo missionario originario dell'Inghilterra da cui si spostò intorno al 995 prima in Norvegia e poi in Svezia. Vi sarebbe giunto attraverso la Danimarca fermandosi a Värend, dove avrebbe costruito una chiesa. Secondo quanto riferito da antiche tradizioni locali avrebbe affidato la gestione della sua piccola comunità a tre compagni missionari per recarsi presso la fonte di Husaby dove avrebbe battezzato il re Olav Skötkonung. Al suo ritorno a Värend trovò che i suoi compagni erano stati decapitati. Sigfrido sarebbe stato il primo vescovo di Skara, nelle regione del Gotland e per la sua attività missionaria nel Paese scandinavo è soprannominato «apostolo della Svezia». Morì a Växjo intorno al 1030. Il suo culto è particolarmente diffuso in Svezia, Norvegia, Finlandia e Danimarca fin dal XIII secolo. Sue reliquie si trovano a Copenaghen e Roskilde.

Sigfrido = con la vittoria dà pace, dal tedescoBastone pastoraleA Växjö in Svezia, san Siffredo, vescovo: di origine inglese, evangelizzò le genti di questa regione con grandissimo zelo e battezzò in Cristo lo stesso re Olaf.


San Wilfrido (Walfredo) della Gherardesca


Walfredo, ritenuto il capostipite della famiglia della Gherardesca, dopo essersi sposato e aver avuto 5 figli, decise di ritirarsi a vita eremitica con due compagni, Forte proveniente dalla Corsica e Gundoaldo di Lucca. A Palazzolo, nell'alta val di Cornia, eressero un monastero intitolato a san Pietro chiamando un monaco da S. Vincenzo al Volturno per apprendere la regola benedettina. Successivamente fondarono nelle vicinanze anche un monastero per le loro spose e per quelle dei figli di Walfredo che avevano risolto di seguire il padre nella vita monastica. Uno di loro, però, Ginfrido, dopo essere stato ordinato prete, fuggì dal monastero e Walfredo gli profetizzò una punizione che lo colse con l'amputazione di una falange di un dito: Ginfrido pentito ritornò allora nel monastero distinguendosi per pietà, tanto che, alla morte del padre che era stato eletto primo abate, fu chiamato a succedergli.A Palazzolo in Toscana, san Valfredo, abate, che, dopo aver generato cinque figli, decise di condurre con la moglie vita monastica.


Sant' Euseo di Serravalle-Sesia


Secondo la tradizione sarebbe vissuto nel secolo XIII o nel XIV, nella zona di Serravalle - Sesia, in provincia di Vercelli, facendo il calzolaio. E così è stato sempre rappresentato, nell'atto di aggiustare le scarpe, in pitture precedenti il secolo XVII, in varie chiese della regione. La devozione a questo santo, tuttavia è legata alla sua vita eremitica e penitente, non al mestiere professato. Il miracolo che manifestò a tutti la santità di Euseo si verificò l'ultimo giorno di carnevale, di un anno imprecisato, quando alcune persone mascherate, passando vicino al suo romito, si accorsero che sopra il rifugio erano fioriti tre gigli. Essendo inverno la cosa apparve strana. Avvicinatisi trovarono il corpo dell'eremita da poco morto. Il fatto suscitò commozione fra gli abitanti della zona, che provvidero alla sua sepoltura sullo stesso posto, erigendo da quasi subito una chiesa. Con il passare del tempo questa chiesa fu ampliata e altre ne sorsero a lui dedicate nei paesi dei dintorni.




Sant' Onesimo


Di lui non si hanno quasi notizie. Fu un giovane schiavo che viveva a Colosse e che, derubato il padrone Filemone, scappò a Roma. Qui, incontrò s. Paolo, prigioniero, che lo convertì e battezzò. Abbiamo queste notizie proprio da s. Paolo, che scrisse una lettera a Filemone, offrendosi di restituire quanto rubato e chiedendo il perdono e la liberazione per lo schiavo. Il "Martirologio Romano" parla del suo martirio, raccogliendo una tradizione per cui Onesimo, consacrato vescovo da S. Paolo che lo lasciò ad Efeso come sostituto di Timoteo, sarebbe morto a Roma lapidato, sembra sotto Domiziano.PalmaCommemorazione del beato Onesimo, che san Paolo Apostolo accolse quale schiavo fuggiasco e generò in catene come figlio nella fede di Cristo, come egli stesso scrisse al suo padrone Filémone.


Beato Bartolomeo Dalmasoni


Il 15 febbraio 1601 quattordici frati minori venivano barbaramente martirizzati da una folla inferocita, aizzata dai luterani al servizio del vescovo di Passau Leopoldo, che assalì la chiesa ed il convento di Santa Maria della neve di Praga. Per il fatto di essere cattolici e in odio alla fede,i religiosi vennero denudati e martirizzati in diversi modi. Federico Bachstein, il capogruppo, fu trafitto con una lancia al cuore. Il maggio 2012 Papa Benedetto XVI ha riconosciuto il martirio di questi intrepidi testimoni della fede, tra i quali anche l’italiano Padre Bartolomeo Dalmasoni, nato a Ponte S. Pietro, provincia di Bergamo, curava il restauro della chiesa e del convento, predicatore e confessore, insegnava teologia e teneva i dibattiti religiosi.


Beato Gaspare Daverio


Il 15 febbraio 1601 quattordici frati minori venivano barbaramente martirizzati da una folla inferocita, aizzata dai luterani al servizio del vescovo di Passau Leopoldo, che assalì la chiesa ed il convento di Santa Maria della neve di Praga. Per il fatto di essere cattolici e in odio alla fede,i religiosi vennero denudati e martirizzati in diversi modi. Federico Bachstein, il capogruppo, fu trafitto con una lancia al cuore. Il maggio 2012 Papa Benedetto XVI ha riconosciuto il martirio di questi intrepidi testimoni della fede, tra i quali anche l’italiano Fra Gaspare Daverio, nato a Bosto (Varese) il 27 aprile 1584 e ordinato suddiacono nel 1610, talvolta considerato nativo di Busto Arsizio.


Beato Giovanni Bodeo


Il 15 febbraio 1601 quattordici frati minori venivano barbaramente martirizzati da una folla inferocita, aizzata dai luterani al servizio del vescovo di Passau Leopoldo, che assalì la chiesa ed il convento di Santa Maria della neve di Praga. Per il fatto di essere cattolici e in odio alla fede,i religiosi vennero denudati e martirizzati in diversi modi. Federico Bachstein, il capogruppo, fu trafitto con una lancia al cuore. Il maggio 2012 Papa Benedetto XVI ha riconosciuto il martirio di questi intrepidi testimoni della fede, tra i quali anche l’italiano Fra Giovanni Bodeo o Rode, nato a Monpiano (Brescia), fratello laico, ortolano e aiutante del sacrestano.


Beato Girolamo degli Arese


Il 15 febbraio 1601 quattordici frati minori venivano barbaramente martirizzati da una folla inferocita, aizzata dai luterani al servizio del vescovo di Passau Leopoldo, che assalì la chiesa ed il convento di Santa Maria della neve di Praga. Per il fatto di essere cattolici e in odio alla fede,i religiosi vennero denudati e martirizzati in diversi modi. Federico Bachstein, il capogruppo, fu trafitto con una lancia al cuore. Il maggio 2012 Papa Benedetto XVI ha riconosciuto il martirio di questi intrepidi testimoni della fede, tra i quali anche l'italiano Fra Girolamo degli Arese, di Milano, diacono, ucciso all'età di 24 anni circa.


Santi 21 Martiri Copti in Libia


Papa Tawadro, Patriarca della Chiesa Copta, ha annunciato di voler iscrivere i nomi di questi martiri nel Sinassario, l'equivalente del Martirologio Romano per i cattolici, canonizzandoli così e proponendoli alla venerazione quali santi. Il giorno della loro festa sarà l'8 Amshir (15 febbraio secondo il calendario gregoriano).


Beato Antonio Marini


Dottore in Sacra Teologia e nella stessa facoltà lettore nell'Università di Parigi, il Beato Antonio Marini fu molto celebre nella dottrina e santità. Nel monastero di Santa Eulalia in Montpellier (Francia), ricco di meriti morì nella pace del Signore.L'Ordine lo festeggia il 15 febbraio.


Beato Angelo (Scarpetti) da Sansepolcro


Religioso degli eremiti di Sant'Agostino, nato a Borgo San Sepolcro.A Borgo Sansepolcro, oggi in Toscana, beato Angelo Scarpetti, sacerdote dell'Ordine degli Eremiti di Sant'Agostino.


Santi Isicio, Giuseppe di Roma, Zosimo, Baralo e Agape


Ad Antiochia in Siria, santi martiri Isicio, sacerdote, Giosippo, diacono di Roma, Zósimo, Barálo e Agápe, vergine.


San Severo


Nella valle di Antrodoco, oggi nel Lazio, san Severo, sacerdote, di cui fa memoria il papa san Gregorio Magno.


San Quinidio


A Vaison nella Gallia lugdunense, nell'odierna Francia, san Quinidio, vescovo.
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16/02/2018 09:00
 
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Beata Filippa Mareri


Nasce dalla nobile famiglia dei Mareri sul finire del XII secolo, nel castello di loro proprietà, in provincia di Rieti. Avviata da san Francesco alla vita di perfezione negli anni 1221-1225, prende la decisione di consacrarsi a Dio con tale determinazione che né le pressioni dei parenti, né le minacce del fratello Tommaso, né le richieste dei pretendenti riescono a rimuovere. Fugge da casa insieme ad alcune compagne e si ritira in una grotta nei pressi di Mareri, oggi detta «Grotta di Santa Filippa» e vi rimane fino al 1228, quando i due fratelli le donano il Castello di loro proprietà con annessa la Chiesa di San Pietro de Molito. La Beata vi si trasferisce con le sue seguaci e vi organizza la vita claustrale secondo il programma di San Francesco per le Clarisse di San Damiano. La cura spirituale del monastero viene affidata al beato Ruggero da Todi dallo stesso san Francesco. Filippa muore nel 1236.



A Borgo San Pietro in Abruzzo, beata Filippa Mareri, vergine, che, rigettate le ricchezze e i fasti del mondo, abbracciò all'interno di una proprietà della sua famiglia il modello di vita di santa Chiara da poco introdotto.


Santa Giuliana di Nicomedia


Nacque intorno al 285 a Nicomedia, oggi Izmit, in Turchia. Nella sua famiglia d'origine era l'unica cristiana. Suo padre in particolare era un seguace zelante delle divinità pagane. All'età di nove anni, sarebbe stata promessa in sposa al prefetto della città, un pagano di nome Eleusio. Secondo gli accordi raggiunti dalle due famiglie, le nozze si sarebbero celebrate quando Giuliana avesse compiuto 18 anni. Ma quel giorno la giovane disse che avrebbe accettato solo se Eleusio si fosse fatto battezzare. Venne quindi denunciata dallo stesso fidanzato come cristiana praticante. Imprigionata, non tornò sulla sua decisione neppure dopo la condanna a morte. Venne quindi decapitata verso il 305, al tempo di Massimiano. L'iconografia la rappresenta spesso insieme ad un diavolo che la tormenta, ma non mancano le raffigurazioni delle torture da lei subite in vita, come l'essere appesa per i capelli o tormentata con il fuoco.

Giuliana = appartenente alla 'gens Julia', illustre famiglia romana, dal latinoPalmaIn Campania, santa Giuliana, vergine e martire.


Santi Elia, Geremia, Isaia, Samuele e Daniele e compagni


A Cesarea in Palestina, santi martiri Elia, Geremia, Isaia, Samuele e Daniele: cristiani di Egitto, per essersi spontaneamente presi cura dei confessori della fede condannati alle miniere in Cilicia, furono arrestati e dal governatore Firmiliano, sotto l'imperatore Galerio Massimiano, crudelmente torturati e infine trafitti con la spada. Dopo di loro ricevettero la corona del martirio anche Panfilo sacerdote, Valente diacono di Gerusalemme, e Paolo, originario della città di Iamnia, che già avevano trascorso due anni in carcere, e anche Porfirio, domestico di Panfilo, Seleuco di Cappadocia, di grado avanzato nell'esercito, Teodúlo, anziano servitore del governatore Firmiliano, e infine Giuliano di Cappadocia, che, tornato proprio in quel momento da un viaggio, dopo aver baciato i corpi dei martiri, si rivelò come cristiano e per ordine del governatore fu bruciato a fuoco lento.


San Panfilo e compagni


A Cesarea in Palestina, santi martiri Elia, Geremia, Isaia, Samuele e Daniele: cristiani di Egitto, per essersi spontaneamente presi cura dei confessori della fede condannati alle miniere in Cilicia, furono arrestati e dal governatore Firmiliano, sotto l'imperatore Galerio Massimiano, crudelmente torturati e infine trafitti con la spada. Dopo di loro ricevettero la corona del martirio anche Panfilo sacerdote, Valente diacono di Gerusalemme, e Paolo, originario della città di Iamnia, che già avevano trascorso due anni in carcere, e anche Porfirio, domestico di Panfilo, Seleuco di Cappadocia, di grado avanzato nell'esercito, Teodúlo, anziano servitore del governatore Firmiliano, e infine Giuliano di Cappadocia, che, tornato proprio in quel momento da un viaggio, dopo aver baciato i corpi dei martiri, si rivelò come cristiano e per ordine del governatore fu bruciato a fuoco lento.


Beato Giuseppe Allamano


Ebbe san Giovanni Bosco come insegnante e san Giuseppe Cafasso per zio. Ordinato prete a Torino a 22 anni - era nato nel 1851 a Castelnuovo d'Asti - Giuseppe Allamano fu rettore del santuario più caro ai torinesi, la Consolata. Volle fondare un istituto dedicato all'annuncio «ad gentes». Nacquero così nel 1901 i Missionari della Consolata e nel 1909 le suore. Prima prova: il Kenya. Denunciò a Pio X l'insensibilità di fedeli e pastori sulla missione e chiese l'istituzione di una giornata. Lo fece Pio XI nel 1927, un anno dopo la morte di Allamano. E' beato dal 1990.

Giuseppe = aggiunto (in famiglia), dall'ebraicoA Torino, beato Giuseppe Allamano, sacerdote, che, animato da instancabile zelo, fondò due Congregazioni delle Missioni della Consolata, l'una maschile e l'altra femminile, per la diffusione della fede.


Beato Nicola Paglia


Dalla città natale, Giovinazzo (Ba) si recò a Bologna per studiare. Qui fu attratto all'Ordine dalla parola vibrante di s. Domenico e divenne suo fedelissimo compagno nelle peregrinazioni apostoliche. Per due volte fu provinciale della provincia romana, e fondò i conventi di Perugia e di Trani. Uomo colto e lungimirante, promosse lo studio della Sacra Scrittura e la compilazione delle Concordanze bibliche. Morì a Perugia dove è sepolto nella chiesa di s. Domenico.A Perugia, commemorazione del beato Nicola Paglia, sacerdote dell'Ordine dei Predicatori, che da san Domenico ricevette l'abito e l'incarico della predicazione.


San Maruta


San Maruta, vescovo, ristabilita la pace nella chiesa, presiedette il concilio di Seleucia, ricostruì le chiese distrutte durante la persecuzione del re Sapore e raccolse le reliquie dei santi martiri della Persia e le depose nella città sua sede vescovile, denominata poi Martiropoli, cioè città dei martiri.Nel regno di Persia, san Marúta, vescovo, che, ristabilita la pace per la Chiesa, presiedette il Concilio di Seleucia, restaurò le Chiese di Dio crollate durante la persecuzione del re Sabor e collocò le reliquie dei martiri di Persia nella città sede del vescovo, da allora chiamata Martiropoli.
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16/02/2018 22:26
 
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Santi Sette Fondatori dell'Ordine dei Servi della Beata Vergine Maria


Intorno al 1233, mentre Firenze era sconvolta da lotte fratricide, sette mercanti, membri di una compagnia laica di fedeli devoti della beata Vergine, legati tra loro dell'ideale evangelico della comunione fraterna e del servizio ai poveri, decisero di ritirarsi per far vita comune nella penitenza e nella contemplazione. Lasciate attività, case e beni ai poveri, verso il 1245 si ritirarono sul Monte Senario, nei pressi di Firenze, dove costruirono una piccola dimora e un oratorio dedicato a santa Maria. Molti si rivolgevano a loro per risolvere dubbi e angosce, tanto che essi decisero di dare inizio ad un Ordine dedicato alla Vergine, di cui si dissero Servi - l'Ordine dei Servi di Maria -, adottando la Regola di sant'Agostino. Nel 1888 Leone XIII canonizzò i sette primi Padri, sepolti, insieme, a Monte Senario. Si tratta di San Bonfiglio, guida del gruppo laico e poi priore della nascente comunità. San Bonagiunta, priore tra il 1256 e il 1257. San Manetto, artefice delle prime fondazioni in Francia. Sant'Amadio, anima del gruppo. San Sostegno e Sant'Uguccione, amici tra loro. Sant'Alessio, zio di santa Giuliana.



Santi sette fondatori dell'Ordine dei Servi di Maria: Bonfilio, Bartolomeo, Giovanni, Benedetto, Gerardino, Ricovero e Alessio. Prima mercanti a Firenze, di comune accordo, sul monte Senario, si consegnarono nelle mani della beata Maria, istituendo l'Ordine sotto la regola di sant'Agostino. Vengono commemorati insieme nel giorno in cui si tramanda che Alessio, il più longevo, sia morto centenario.


San Flaviano


Fu ordinato sacerdote a Costantinopoli, città della quale, nel 446, diventò poi il patriarca. Due anni dopo, si trovò in mezzo a un'aspra lotta dottrinale. Nel 431 il Concilio di Efeso aveva chiuso la controversia provocata da Nestorio con la dottrina sulle due «nature divise» in Gesù Cristo: quella divina e quella umana. A poco più di 15 anni di distanza un altro conflitto si accese per opera dell'anziano monaco Eutiche, superiore di un monastero presso Costantinopoli, che all'opposto attribuì a Gesù Cristo una sola natura: era il monofisismo. Per Flaviano opporsi a Eutiche poteva essere pericoloso. Il monaco, infatti fu appoggiato da diversi vescovi autorevoli, oltre che dall'imperatore Teodosio II. La condanna di Flaviano, però, arrivò senza esitazione. L'imperatore Teodosio volle allora un nuovo Concilio, che si riunì ancora a Efeso nel 449. Vi intervennero, però, soltanto i sostenitori di Eutiche: Flaviano venne destituito ed esiliato in Lidia, dove morì poche settimane dopo. Venne riabilitato l'anno successivo e fu venerato come martire.

Flaviano = dai capelli biondi, dal latinoCommemorazione di san Flaviano, vescovo di Costantinopoli, che, per aver difeso ad Efeso la fede cattolica, fu percosso a pugni e calci dai seguaci dell'empio Dióscoro e, condannato all'esilio, finì poco dopo la sua vita.


San Constabile (Costabile)


Nacque verso il 1070 a Tresino in Lucania dalla nobile famiglia Gentilcore. A sette anni Costabile fu affidato all'abate di Cava dei Tirreni, Leone I, divenendo poi monaco nella stessa Abbazia. Dimostrò un impegno encomiabile nella Regola benedettina nella vita monastica, tale che fu incaricato dall'abate di importanti trattative di affari. Il 10 gennaio 1118, con il pieno consenso dei monaci, fu elevato dall'abate a suo coadiutore, succedendogli poi nella carica alla sua morte, il 4 marzo 1122. Morì il 17 febbraio 1124 a soli 53 anni. Dopo la morte apparve varie volte agli abati suoi successori, venendo in loro aiuto nelle contingenze. Si ricordano i suoi interventi prodigiosi per la salvezza delle navi, che in seguito appartennero all'Abbazia, al punto che per tutto il Medioevo fu ritenuto protettore dei marinai dell'Abbazia stessa.

Nel monastero di Cava de' Tirreni in Campania, san Costabile, abate: per la sua straordinaria mansuetudine e la sua carità verso tutti fu comunemente chiamato "coperta" dei fratelli.


Beato Federico da Berga (Martino Tarrés Puigpelat)


Nato a Berga, in Catalogna (Spagna), Martí Tarrés Puigpelat entrò nell’ordine cappuccino nel 1896 e ricoprì la carica di ministro provinciale di Catalogna dal 1921 al 1924. Religioso e superiore attivo ed austero, fu assassinato dai marxisti a Barcellona il 17 febbraio 1937, in quanto sacerdote. Il suo nome figura a capo del gruppo dei martiri cappuccini della Catalogna, un totale di 15 sacerdoti, 6 chierici e 5 fratelli laici uccisi a Barcellona per mano marxista durante il periodo della Repubblica del Fronte popolare. L’Inchiesta diocesana iniziò il 28 marzo 1957, per poi arenarsi quasi subito. La Causa fu ripresa il 13 marzo 1995. La Positio fu consegnata il 15 marzo 2005. Papa Francesco ha riconosciuto il loro martirio in hodium fidei di Padre Federico e dei suoi 25 compagni in data 5 giugno 2015. Il 21 novembre sono stati beatificati nella cattedrale di Barcellona.


Beata Elisabetta Sanna


Elisabetta Sanna nacque a Codrongianos (Sassari) il 23 aprile 1788. A tre mesi perdette la capacità di sollevare le braccia. Sposata, allevò cinque figli. Nel 1825 restò vedova e fece voto di castità; era la madre spirituale delle ragazze e delle donne della sua terra. Nel 1831, imbarcatasi per un pellegrinaggio in Terra Santa, finì a Roma, e non poté tornare, per sopravvenuti gravi disturbi fisici. Si dedicò totalmente alla preghiera ed a servire i malati e i poveri. Fu tra i primi iscritti all’Unione dell’Apostolato Cattolico di san Vincenzo Pallotti, suo direttore spirituale. La sua abitazione divenne un santuario di viva fede e ardente carità. Morì a Roma il 17 febbraio 1857 e venne seppellita nella chiesa del SS. Salvatore in Onda. Dopo una causa durata oltre un secolo e mezzo, è stata beatificata il 17 settembre 2016 presso la basilica della Santissima Trinità di Saccargia a Codrongianos.


San Finan di Lindisfarne (di Iona)


Originario della Scozia. Le primie notizie risalgono al periodo della sua permanenza a Iona. Successe a San Aidano nella diocesi di Lindisfarne nel 652 come vescovo. Passerà alla storia per aver convertito vari principi e nobili del suo tempo. Beda il venerabile lo definirà 'Acerrimus veri Paschae defensor". La morte di Finan è posta nel 656. La sua festa è ricordata il 9 gennaio nell'agiografia irlandese, al 17 febbraio, invece, negli autori inglesi e scozzesi. E' da notare che la sua opposizione agli usi romani lo aveva escluso dal Calendario romano, ma Leone XIII, nel 1898, ha ristabilito la sua festa per la Scozia, dove è ricordato nella diocesi di Argyll.

Bastone pastoraleA Lindisfarne in Northumbria, nell'odierna Inghilterra, san Fináno, vescovo e abate, ricco di straordinaria dottrina e di zelo per l'evangelizzazione.


San Teodoro di Amasea


Soldato dell'esercito romano di origine orientale, Teodoro era stato trasferito ad Amasea, in Anatolia (Turchia) al tempo dell'imperatore Galerio Massimiano (IV sec.). Lì la guarnigione venne raggiunta da un ordine: tutti dovevano sacrificare agli dèi. Teodoro, cristiano, si rifiutò. Venne torturato, imprigionato e infine bruciato vivo. Il culto si diffuse rapidamente in Oriente e dal VI secolo in Occidente.

Militari, reclute, BrindisiTeodoro = regalo, dono di Dio, dal greco. In veneto TòdaroPalmaAd Amasea in Ellesponto, nell'odierna Turchia, passione di san Teodoro Tirone, che, al tempo dell'imperatore Massimiano, per aver confessato la sua fede cristiana fu violentemente percosso e gettato in carcere e, infine, dato a bruciare sul rogo. Celebrò le sue lodi san Gregorio di Nissa in un celebre encomio.


Beato Antonio Leszczewicz


Il beato Antoni Leszczewicz, sacerdote professo dei Chierici Mariani sotto il titolo dell'Immacolata Concezione della B.V.M. (Mariani), nacque a Abramowszczyzna (Vilnius), Lituania, il 30 settembre 1890 e morì a Rosic, (Polonia) il 17 febbraio 1943. Fu beatificato da Giovanni Paolo II a Varsavia (Polonia) il 13 giugno 1999 con altri 107 martiri polacchi.A Rosica in Polonia, beato Antonio Leszczewicz, sacerdote della Congregazione dei Chierici Mariani e martire, che, durante l'occupazione militare di quella terra in tempo di guerra, fu bruciato dai persecutori della Chiesa per la fede in Cristo.


San Pietro Yu Chong-nyul


Padre di famiglia, fu canonizzato da Giovanni Paolo II il 6 maggio 1984.A Pyongyang in Corea, san Pietro Yu Chǒng-nyul, martire: padre di famiglia, mentre di notte leggeva il Vangelo ai fedeli radunati in casa del catechista, fu arrestato e, frustato a morte, morì per Cristo.


San Mesrop


In Armenia, san Mesrop, dottore degli Armeni: discepolo di san Narsete e scrivano nel palazzo reale, divenuto monaco, creò un alfabeto, perché il popolo potesse essere avviato alle sante Scritture, tradusse i due Testamenti e compose inni e altri cantici in lingua armena.


San Bonoso di Treviri


A Treviri, nella Gallia belgica, oggi in Germania, san Bonoso, vescovo, che, insieme a sant'Ilario di Poitiers, si adoperò con sollecitudine e dottrina, perché nelle Gallie si conservasse integra la fede.


Sant' Evermodo di Ratzeburg


A Ratzeburg nell'Alsazia, ora in Germania, sant'Evermodo, vescovo, che, discepolo di san Norberto nell'Ordine premonstratense, si adoperò per la conversione del popolo dei Venedi.


Beato Luca Belludi


Luca = nativo della Lucania, dal latinoA Padova, beato Luca Belludi, sacerdote dell'Ordine dei Minori, discepolo e compagno di sant'Antonio.


San Fintan


Nel monastero di Clúain Ednech in Irlanda, san Fintáno, abate, fondatore di quel cenobio e celebre per austerità di vita.


San Silvino di Therouanne


A Auxy-aux-Moines nel territorio di Thérouanne, in Francia, deposizione di san Silvino, vescovo
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18/02/2018 10:33
 
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Santa Geltrude (Gertrude) Comensoli


Nata a Bienno BS, il 18 gennaio 1847 Caterina Comensoli vive un'infanzia serena in famiglia e con le amiche, frequenta la scuola elementare del paese. Nascono 10 figli, ma vivono solo: Bartolomea 1840, Cristina 1845 e Caterina 1847. Papà Carlo è "fucinaro" e la mamma Anna Maria Milesi è sarta. Svela fin da bambina la sua sensibilità eucaristica; impaziente di ricevere Gesù, a 6 anni, un mattino, al suon dell'Ave Maria, entra nella chiesina dove si celebra la "Messa prima" e accostatasi alla balaustra tra la gente, riceve la sua Comunione "segreta": "Impossibile che la penna descriva quei momenti". Nel 1866 entra nella Compagnia di Sant'Angela Merici. Nasce in lei l'idea di un Istituto di Adoratrici attente ai bisogni educativi del tempo. A Bergamo con il sacerdote, don Francesco Spinelli, il 15 dicembre 1882, fonda l'Istituto delle "Suore Adoratrici", prende il nome di Madre Geltrude, ma nel 1889 un dissesto finanziario causa la separazione dei due Fondatori. Santa Geltrude con le 73 suore rimaste con lei continua la vita dell'Istituto "Suore Sacramentine di Bergamo" e don Francesco con un altro gruppo di suore continua la sua opera a Rivolta d'Adda. Santa Geltrude muore il 18 febbraio 1903. E' stata proclamata santa da Papa Benedetto XVI il 26 aprile 2009.Geltrude = la vergine della lancia, dal tedescoA Bergamo, beata Geltrude (Caterina) Comensoli, vergine, che fondò una Congregazione di religiose per l'adorazione del Santissimo Sacramento e la formazione della gioventù.


San Francesco Regis Clet


Nato a Grenoble, Francia, nel 1748, è docente di teologia morale presso il seminario di Annecy (Alta Savoia). Ordinato nel 1773, a 25 anni, appartiene alla Congregazione della Missione, fondata a Parigi nel 1625 da san Vincenzo de' Paoli. Francesco Régis diventa insegnante, e sui 40 anni i superiori lo chiamano a guidare il Seminario vincenziano di Parigi, dove vive la prima fase della Rivoluzione francese. Nel 1791, a 43 anni, chiede di andare missionario in Cina. Dopo cinque mesi arriva nella portoghese Macao, dove agli inizi del XVIII secolo i cattolici erano 300 mila, grazie ai primi imperatori manciù della dinastia Ching che hanno consentito le missioni. Ma quando arriva padre Francesco Régis si è diffusa la diffidenza verso l'Occidente, dal quale provengono i missionari. E tra il 1805 e il 1811 la diffidenza diventa persecuzione aperta che colpisce anche padre Francesco. Nel 1818 lo denuncia, per soldi, un cristiano rinnegato. È il giugno del 1819. Lui ha 71 anni, ma davanti al carcere e alla tortura non cede. Per questo verrà ucciso.

Nella città di Wuchang nella provincia dello Hubei in Cina, san Francesco Régis Clet, sacerdote della Congregazione della Missione e martire, che per trent'anni annunciò il Vangelo tra grandissime difficoltà e per questo dopo una dura prigionia, ingannato da un apostata, venne strangolato per il nome di Cristo.


San Teotonio


Nato in Spagna intorno al 1080, fu affidato dai genitori allo zio Cresconio, vescovo di Coimbra, in Portogallo. Poté così imparare, sotto la guida dell'arcidiacono Tello, «l'arte della lettura e del canto secondo l'uso dei tempi». Morto lo zio, ricevette gli ordini sacri a Viseo, diocesi suffraganea di Coimbra per poi essere eletto priore della Cattedrale. Incarico cui rinunciò per recarsi pellegrino a Gerusalemme. Al ritorno si dedicò all'attività pastorale, soprattutto alla predicazione e alla confessione. Dopo qualche tempo tornò in Terra Santa. Nel frattempo Tello con altri dieci sacerdoti aveva avviato la costruzione del monastero di Santa Croce, vicino Coimbra. Teotonio aderì entusiasta al progetto e fu eletto priore della nuova comunità di Canonici Regolari di Sant'Agostino. Dopo 21 anni rinunciò alla carica di priore per passare gli ultimi dieci anni di vita nella piena osservanza della regola agostiniana. Morì il 18 febbraio 1166.

ViseoMitra e pastorale abbazialiA Coimbra in Portogallo, san Teotonio, che si recò due volte in pellegrinaggio a Gerusalemme e, rifiutata la custodia del Santo Sepolcro, tornato in patria fondò la Congregazione dei Canonici regolari della Santa Croce.


Beato Giovanni da Fiesole (detto Beato Angelico o Fra Angelico)


Il beato domenicano Giovanni di Fiesole è meglio conosciuto come Beato Angelico. Esercitò l'arte predicatoria con il pennello, dipingendo moltissimi capolavori tra i quali la celeberrima Annunciazione. Nato alla fine del Trecento - con il nome di Guido - a Vicchio di Mugello, entrò con il fratello Benedetto nel convento di Fiesole. Operò a Firenze, in tutta la Toscana, a San Pietro e nei palazzi vaticani, su invito di Eugenio IV. Morì a Roma nel 1455 nel convento di Santa Maria sopra Minerva, dove tuttora sono conservate le sue spoglie. Giovanni Paolo II l'ha proclamato nel 1984 patrono universale degli artisti.

Artisti (Giovanni Paolo II, 1984)A Roma, beato Giovanni da Fiesole, detto Angelico, sacerdote dell'Ordine dei Predicatori, che, sempre unito a Cristo, espresse nelle sue pitture ciò che contemplava nel suo intimo, in modo tale da elevare le menti degli uomini alle realtà celesti.


Beato Giorgio (Jerzy) Kaszyra


Il beato Jerzy Kaszyra, sacerdote professo dei Chierici Mariani sotto il titolo dell'Immacolata Concezione della B.V.M. (Mariani), nacque a Aleksandrowo (Vilnius), Lituania, il 4 aprile 1904 e morì a Rosic (Polonia) il 18 febbraio 1943. Fu beatificato da Giovanni Paolo II a Varsavia (Polonia) il 13 giugno 1999 con altri 107 martiri polacchi.A Rosica in Polonia, beato Giorgio Kaszyra, sacerdote della Congregazione dei Chierici Mariani e martire, che, nell'infuriare della guerra, dato alle fiamme dai persecutori della fede, morì per Cristo Signore.


Santi Giovanni Pietro Neel, Martino Wu Xuesheng, Giovanni Zhang Tianshen e Giovanni Chen Xianheng


Nella città di Guizhou sempre in Cina, santo martire Giovanni Pietro Néel, sacerdote della Società per le Missioni Estere di Parigi, che, accusato di aver predicato la fede, legato alla coda di un cavallo e trascinato in una violenta corsa, colpito con ogni genere di scherni e di supplizi, morì alla fine decapitato. Con lui subirono il supplizio anche i santi martiri Martino Wu Xuesheng, catechista, Giovanni Zhang Tianshen, neofita, e Giovanni Chen Xianheng.


Beato Guglielmo Harrington


William Harrington, nato a Mount Saint John in Inghilterra, studio e fu ordinate a sacerdote a Rheims nel 1592. Fu ucciso dagli anglicani in odio alla fede cattolica ed fu beatificato nel 1929 con numerose altre vittime della medesima persecuzione.A Londra in Inghilterra, beato Guglielmo Harrington, sacerdote e martire, che, originario della contea di York, condannato a morte sotto la regina Elisabetta I per aver ricevuto il sacerdozio e averlo esercitato in Inghilterra, ottenne a Tyburn la corona del martirio.


San Tarasio


Di famiglia patrizia, fu capo della cancelleria imperiale. Venne scelto come successore di Paolo IV, e una volta patriarca difese fermamente i valori cristiani e il matrimonio. Fondò istituzioni benefiche, numerosi monasteri e salvaguardò il diritto d'asilo. Oggi lo si ricorda come "difensore delle sacre immagini".A Costantinopoli, san Tarasio, vescovo, che, insigne per pietà e dottrina, aprì il Concilio Niceno II, nel quale i Padri difesero il culto delle sacre immagini.


Beato Giovanni Pibush


John Pibush, nato a Thirsk in Inghilterra, fu educato a Rheims ed ordinate sacerdote nel 1587. Fu ucciso dagli anglicani in odio alla fede cattolica ed fu beatificato nel 1929 con numerose altre vittime della medesima persecuzione.Sempre presso Londra, beato Giovanni Pibush, sacerdote e martire, che, più volte e a lungo messo in carcere e infine condannato a morte per il suo sacerdozio sotto la medesima regina, fu impiccato a Southwark e sventrato con la spada.


Santi Sadoth e centoventotto compagni


In località Bēth Lapāt nel regno di Persia, passione dei santi Sadoth, vescovo di Seleucia, e centoventotto compagni, martiri: sacerdoti, chierici e vergini consacrate, rifiutatisi di adorare il sole, furono messi in prigione, sottoposti per lunghissimo tempo a crudeli torture e infine trucidati per ordine del re.


Beato Mattia Malaventino


Trovandosi in Africa per redenzione, il Beato Mattia Malaventino, predicava il vangelo instancabilmente e dopo aver superato molti tormenti per Cristo, infine fu fatto precipitare da un monte e morì felicemente aggiungendo così all'Ordine Mercedario un nuovo martire.L'Ordine lo festeggia il 18 febbraio.


Sant' Angilberto di Centula


Nel monastero di Centule nel territorio di Amiens in Francia, sant'Angilberto, abate, che, abbandonati gli incarichi di palazzo e militari, con il consenso della moglie Berta, che prese lei pure il sacro velo, si ritirò a vita monastica e resse felicemente il cenobio di Centule.


Santi Massimo, Claudio, Prepedigna, Alessandro e Cuzia


I Ss. Massimo e Claudio, fratelli, e Prepedigna, moglie di Claudio, con i figli Alessandro e Cuzia erano nobili romani che, sotto Diocleziano, furono arrestati e martirizzati tra le fiamme.Claudio = zoppo, dal latino


Sant' Elladio di Toledo


A Toledo in Spagna, sant'Elladio, che, dapprima amministratore della corte regia e dello stato, divenne poi abate di Agalia e, elevato infine alla sede episcopale di Toledo, diede eccellente esempio della sua carità.
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19/02/2018 06:36
 
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Beato Corrado Confalonieri da Piacenza


Nato a Piacenza nel 1290, era di nobili origini. Un giorno accusò un uomo innocente di un incendio appiccato da lui stesso durante una battuta di caccia. Di fronte alla condanna a morte per l'uomo accusato ingiustamente Corrado si mosse e pietà e ammise la sua responsabilità. Dopo aver pagato i danni causati si ritrovò in povertà. Assieme alla moglie vendette gli averi restanti e ne diede il ricavato ai poveri. Abbracciate la regola di Francesco e Chiara decisero di diventare religiosi. Corrado quindi divenuto terziario francescano si ritirò in eremitaggio. Dopo aver vagabondato in solitudine approdò all'isola di Malta. Da qui riprese il mare e giunse al porto di Palazzolo e da qui a Noto Antica. Giunto nella Val di Noto vi passò trent'anni, tra la preghiera, il servizio e il romitaggio. Gli si attribuiscono molti miracoli. Morì mentre era in preghiera, il 19 febbraio 1351. Gli e' comunemente attribuito il titolo di santo. Cosi' fa pure la Bibliotheca Sanctorum. Il Martyrologium Romanum, invece, lo qualifica come "beato".Corrado = consigliere audace, dal tedescoA Noto in Sicilia, beato Corrado Confalonieri da Piacenza, eremita del Terz'Ordine di San Francesco, che, messi da parte gli svaghi mondani, praticò per circa quarant'anni un severissimo tenore di vita nell'orazione continua e nella penitenza.


San Barbato di Benevento


Nato a Vandano di Cerreto nei primi anni del VII secolo, Barbato studiò a Benevento e, divenuto sacerdote, iniziò il suo ministero a Morcone. Si impegnò così a fondo nella lotta contro le superstizioni e l'idolatria, che alla morte del vescovo Ildebrando il clero e il popolo di Benevento lo elessero come successore. Fu pastore in un periodo segnato dalla guerra tra i Longobardi, che governavano il ducato di Benevento, e l'imperatore Costanzo II, che assediò a lungo la città. Riconoscente per il ruolo svolto dal vescovo in un tempo difficile il duca Romualdo, uscito vincitore, sostenne l'azione pastorale del presule, rigettando lui per primo il culto idolatra dell'albero e della vipera, allora diffuso anche tra i cristiani. Il vescovo Barbato partecipò al Concilio di Roma del 680. Morì a Benevento il 19 febbraio 682, dopo aver guidato la diocesi per diciannove anni. Le sue spoglie sono venerate sotto l'altare maggiore del Duomo della città campana.

BeneventoBastone pastoralePresso Benevento, san Barbato, vescovo, che si tramanda abbia convertito i Longobardi e il loro capo a Cristo.


Beato Giuseppe (Jozef) Zaplata


Fra Józef Zapłata fu un religioso professo della Congregazione dei Frati del Sacratissimo Cuore di Gesù, fondati in Polonia da fra Stanisław Andrzej Kubiak. La sua attenzione per i propri compatrioti, messi in pericolo dall’invasione nazista, gli costò la prigionia nei campi di Mauthausen, Gusen e Dachau. In quest’ultimo morì il 19 febbraio 1945, dopo essersi offerto volontario per curare i prigionieri malati di tifo. Inserito nel gruppo dei 108 martiri polacchi della seconda guerra mondiale, è stato beatificato da san Giovanni Paolo II il 13 giugno 1999.Abito religioso, triangolo rosso con la lettera P e il numero 22099Nel campo di prigionia di Dachau vicino a Monaco di Baviera in Germania, beato Giuseppe Zapłata, religioso della Congregazione del Sacratissimo Cuore di Gesù e martire, che, tradotto per la sua fede con violenza dalla Polonia, sua patria, ad una crudele carcerazione, colpito da malattia portò a compimento il suo martirio.


Beato Alvaro De Zamora da Cordova


Nel 1368 entrò nel convento di s. Paolo a Cordova. Laureatosi a Salamanca, fu in un primo tempo destinato a insegnare Sacra Scrittura, ma le sue straordinarie capacità si rivelarono quando l'obbedienza gli affidò il ministero della predicazione. Fu emulo del suo confratello s. Vincenzo Ferreri e con lui contribuì a sottrarre seguaci all'antipapa Benedetto XIII. Rinnovò con l'ardente parola e con l'esempio di vita austera l'Andalusia. Ritornato da un viaggio in Terra Santa, diffuse la devozione ad alcuni episodi della Passione: fu così tra gli iniziatori della Via Crucis. Fondò presso Cordova il celebre convento di s. Domingo di Scala Coeli, centro propulsore della riforma domenicana in Spagna.A Córdova nell'Andalusia in Spagna, commemorazione del beato Alvaro, sacerdote dell'Ordine dei Predicatori, insigne per la predicazione e la contemplazione della Passione di Cristo.


Beata Elisabetta di Mantova (Bartolomea Picenardi)


Nata a Mantova, si consacrò a Dio prendendo l'abito dell'Ordine dei Servi di Maria, Possedeva una particolare devozione all'Eucarestia e alla Santissima Vergine. Si dedicò molto allo studio e alla meditazione delle Sacre Scritture.Elisabetta = Dio è il mio giuramento, dall'ebraicoGiglioA Mantova, beata Elisabetta Picenardi, vergine, che, indossato l'abito dell'Ordine dei Servi di Maria, condusse nella casa paterna una vita consacrata a Dio, accostandosi assiduamente alla santa comunione e attendendo con impegno alla Liturgia delle Ore e alla meditazione delle Scritture, devotissima della Vergine Maria.


Beato Federico di Hirsau


Originario di una nobile famiglia sveva, Federico divenne nel 1065 il primo abate del ricostruito monastero di Hirsau. Sotto la sua guidatale monastero benedettino conobbe una grande fioritura; ciò nonostante, Federico, fu deposto dalla sua carica nel 1069, perché calunniato da alcuni monaci a lui sfavorevoli. Morì l'8 maggio 1071, nel monastero di San Michele, presso Heidelberg.L'Ordine Benedettino lo festeggia il 19 febbraio.


Beato Bonifacio di Losanna


Bonifacio = che ha buona fortuna, dal latinoBastone pastoraleA La Chambre nei pressi di Bruxelles nel Brabante, nell'odierno Belgio, deposizione del beato Bonifacio, già vescovo di Losanna, che condusse vita ascetica tra i monaci cistercensi del luogo.


San Quodvultdeus


A Napoli, deposizione di san Quodvultdeus, vescovo di Cartagine, che mandato in esilio insieme al suo clero dal re ariano Genserico e messo su navi in disuso senza vele né remi, contro ogni speranza approdò a Napoli, dove morì confessore della fede.


Santa Lucia Yi Zhenmei


In località Kaiyang presso Mianyang nella provincia di Sichuan in Cina, santa Lucia Yi Zhenmei, vergine e martire, che per aver confessato la fede cattolica fu condannata alla decapitazione.


Santi Martiri di Palestina


Commemorazione dei santi monaci e degli altri martiri che in Palestina per la fede di Cristo furono uccisi crudelmente dai Saraceni guidati da Mūndhīr III.


San Mansueto di Milano


Mansueto = docile, affabile, dal latinoBastone pastoraleA Milano, san Mansueto, vescovo, che combattè strenuamente contro l'eresia monotelita.


San Proclo (Prodo) di Bisignano


A Bisignano vicino a Cosenza, san Proclo, monaco, che, pieno di eccellente dottrina, fu araldo di vita monastica.


San Giorgio


Nel monastero di Vabres nel territorio di Rodez in Aquitania, in Francia, san Giorgio, monaco.

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20/02/2018 07:43
 
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Beata Giacinta Marto


Il nuovo Martirologio romano indica tra le ricorrenze di oggi la festa della beata Giacinta Marto, la pastorella delle apparizioni di Fatima elevata all'onore degli altari da Giovanni Paolo II il 13 maggio 2000 insieme al fratello Francesco. Nata l'11 marzo 1910 la piccola aveva solo sette anni quando la "bianca Signora" apparve ai due fratelli e alla cugina Lucia. Di temperamento vivace (come tante bambine della sua età amava molto ballare) si lasciò completamente trasformare dall'incontro con la Madonna. Vittima della terribile epideamia di "spagnola" che colpì in quegli anni l'Europa, Giacinta morì il 20 febbraio 1920 a nove anni e undici mesi. Francesco, di un anno più grande, era già morto l'anno prima. Giacinta Marto è la più giovane dei beati proclamati in questi anni da Giovanni Paolo II: proprio nel decreto sulle virtù eroiche dei due giovani pastorelli di Fatima, la Chiesa afferma che anche i bambini possono percorrere in pienezza la via della santità.

In località Aljustrel vicino a Fatima in Portogallo, beata Giacinta Marto, che, sebbene ancora fanciulla di tenera età, sopportò con pazienza il tormento della malattia da cui era affetta e testimoniò con fervore la sua devozione alla beata Vergine Maria.


Sant' Eleuterio di Tournai


La data di nascita di Eleuterio è presumibilmente il 456 e quella della morte il 531. È l'epoca in cui la Gallia, già meta di varie migrazioni barbariche, come quella dei Burgundi e dei Visigoti, divenne terra di conquista dei Franchi di re Clodoveo. Alla conversione di questi contribuirono la moglie cristiana, Clotilde, venerata come santa, il vescovo di Reims, san Remigio, e anche sant'Eleuterio, eletto vescovo di Tournai nel 484, quando Clodoveo aveva fatto di questa città la capitale del suo regno, prima di muovere alla conquista della regione parigina. Benchè non possediamo alcun testo storicamente sicuro sull'attività di questo santo vescovo e sulla sua opera missionaria, molti aneddoti sulla sua vita e sui suoi contatti col re pagano Clodoveo ci sono riferiti in una biografia attribuita a san Medardo. Al vescovo di Tournai toccò il compito di gettare il seme della parola di Dio in mezzo a un popolo idolatra, i Franchi, che nel 506 riceveranno in massa il battesimo sull'esempio del loro re, dopo la vittoria sugli Alemanni a Tolbiac.

Bastone pastoraleA Tournai nel territorio dell'odierno Belgio, sant'Eleuterio, vescovo.


San Leone di Catania


Leone, nacque a Ravenna, nel 720 d.C.. Ancora giovane entrò nell'ordine dei monaci benedettini e si trasferì a Reggio Calabria. Qui rimase fin quando fu eletto vescovo di Catania. Si narra che i catanesi, dovendo eleggere un nuovo vescovo, avessero avuto in sogno da un angelo che a Reggio Calabria vivesse Leone che sarebbe stato la persona giusta. Inizialmente Leone, non ritenendosi degno, rifiutò, ma dopo molte insistenze, accettò. In quegli anni, in tutto l'Impero bizantino era in atto la distruzione delle immagini sacre «iconoclastia». Coloro che non ubbidivano all'editto che metteva al bando le icone venivano incarcerati. Leone si oppose a questa legge. Per tale ragione il governatore della Sicilia ne ordinò l'arresto e Leone fu costretto a rifugiarsi sulle montagne. Dopo molti anni ritornò a Catania dove riprese il suo seggio vescovile e dove morì il 20 febbraio 789.A Catania, san Leone, vescovo, che provvide con singolare impegno alla cura dei poveri.


San Zenobio


Zenobio = potenza di Giove, dal grecoPalmaCommemorazione dei cinque beati martiri, che, sotto l'imperatore Diocleziano, furono uccisi a Tiro in Fenicia, oggi in Libano: dapprima dilaniati in tutto il corpo con i flagelli, poi denudati e messi nell'arena ed esposti a belve di vario genere, mostrarono nei loro corpi giovanili una costanza ferma e irremovibile; uno di loro in particolare, di nemmeno vent'anni, non costretto da catene, aperte le braccia in forma di croce, rivolgeva preghiere a Dio; tutti, dapprima non toccati dalle belve pur istigate, furono alla fine trafitti con la spada.


Beati Cinque martiri di Tiro


Commemorazione dei cinque beati martiri, che, sotto l'imperatore Diocleziano, furono uccisi a Tiro in Fenicia, oggi in Libano: dapprima dilaniati in tutto il corpo con i flagelli, poi denudati e messi nell'arena ed esposti a belve di vario genere, mostrarono nei loro corpi giovanili una costanza ferma e irremovibile; uno di loro in particolare, di nemmeno vent'anni, non costretto da catene, aperte le braccia in forma di croce, rivolgeva preghiere a Dio; tutti, dapprima non toccati dalle belve pur istigate, furono alla fine trafitti con la spada.


Beata Giulia Rodzinska


In località Stutthof vicino a Danzica in Polonia, beata Giulia Rodzińska, vergine della Congregazione delle Suore di San Domenico e martire, che, devastata la patria dalla guerra, fu gettata in un campo di prigionia, dove, ammalatasi gravemente, raggiunse la gloria del cielo.


Sant' Eucherio di Orleans


Bastone pastoraleA Sint-Truiden nel Brabante in Austrasia, nell'odierno Belgio, transito di sant'Eucherio, vescovo di Orléans, che, costretto all'esilio dal re Carlo Martello per le calunnie a lui rivolte da uomini invidiosi, trovò pio rifugio tra i monaci.


San Serapione


Ad Alessandria d'Egitto, commemorazione di san Serapione, martire, che, sotto l'imperatore Decio, fu sottoposto a così crudeli supplizi, che dapprima gli furono spezzate tutte le giunture delle membra e poi fu precipitato giù dai piani superiori della sua casa.


San Tirannione


Ad Antiochia in Siria, commemorazione di san Tirannione, vescovo di Tiro e martire, che, istruito fin dalla più tenera età nella fede cristiana, dilaniato dagli uncini di ferro insieme al sacerdote Zenobio, ottenne la corona della vittoria.

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21/02/2018 07:35
 
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Beata Maria Enrichetta Dominici


Nata a Carmagnola (To) il 10 ottobre 1829, Caterina Dominici nel novembre 1850 entra tra le suore della Congregazione di sant’Anna e della Provvidenza, fondata nel 1834 dai marchesi Tancredi e Giulia di Barolo. Nella famiglia religiosa prende il nome di suor Maria Enrichetta. Nel 1854 è a Castelfidardo, nelle Marche, dove dà prova di grande carità durante l’epidemia di colera. Rientrata a Torino come maestra delle novizie, nel 1861 a soli 32 anni è chiamata a guidare la Congregazione come superiora. Lo farà per ben 33 anni dando un impulso decisivo alla crescita di questa famiglia religiosa. Lo stesso san Giovanni Bosco, fortemente impressionato, chiederà consiglio a madre Maria Enrichetta quando deciderà di istituire le Figlie di Maria Ausiliatrice. Sempre lei aprirà alle sue suore l’orizzonte della missione: le prime sei, nel 1871, partiranno per l’India, realizzando un sogno che lei stessa aveva coltivato da ragazza. Muore il 21 febbraio 1894. Paolo VI la proclamerà beata nel 1978.



Maria = amata da Dio, dall'egiziano; signora, dall'ebraicoA Torino, beata Maria Enrica (Anna Caterina) Dominici, delle Suore di Sant'Anna e della Provvidenza, che governò con saggezza l'Istituto per trent'anni fino alla sua morte e lo accrebbe.


Beato Claudio di Portacieli


Originario di Francia, il Beato Claudio de Tonelles, era commendatore di Carcassona, nominato redentore nel 1318 attraversò la Linguadoca, Rosellon e Catalogna chiedendo l'elemosina per la redenzione. Per attirare l'attenzione della gente aveva messo sul suo bastone da pellegrino una bandiera sulla quale aveva disegnato l'immagine della Madonna della Mercede con uno schiavo in ginocchio, ai suoi piedi la scritta "Haec est porta coeli" (questa è la porta del cielo), per questo poi venne soprannominato Claudio di Portacieli. Durante la sua missione di redenzione in Africa, liberò 1550 schiavi. Cardinale di Santa Romana Chiesa dal titolo di Santa Pudenziana, fu esemplare nel culto della Beata Vergine della Mercede e la sua santità fu testimoniata da molti miracoli. L'Ordine lo festeggia il 21 febbraio.


Beati Baldassarre, Antonio ed Ignazio Uchibori


A Shimabara, nei pressi di Nagasaki in Giappone, si colloca la vicenda del martirio di tre giovani fratelli Uchibori: Baldassarre (probabilmente il più vecchio), Antonio (18 anni) ed Ignazio (5 anni). Erano nativi di Fukae, figlio del Beato Paolo Uchibori Sakuemon, che subì anch'egli il martirio una settimana dopo presso Unzen. Il martirio di questi tre fratelli si colloca nel contesto di feroci ondate persecutorie contro i cristiani che attraversarono la sua patria in quel periodo.In seguito ad un rapido processo iniziato con il Nulla Osta della Santa Sede concesso in data 2 settembre 1994, è stato riconosciuto il loro martirio il 1° luglio 2007 e sono stati beatificati il 24 novembre 2008, sotto il pontificato di Papa Benedetto XVI, unitamente ad altri 185 martiri giapponesi.


Sant' Eleonora


Nacque nel 1222 da Raimondo Berengario IV, conte di Provenza, e da Beatrice di Savoia. Donna di grande pietà ed amante delle lettere, il 14 gennaio 1236 sposò a Canterbury il re Enrico III d'Inghilterra. Nella sua nuova residenza inglese fu seguita da un gran numero di parenti e connazionali, che abbandonarono la Provenza in cerca di fortuna. Esercitò una grande influenza, sia durante il regno di Enrico, sia nei primi anni del regno di suo figlio Edoardo I. Ritiratasi nell'abbazia benedettina di Amesbury, vi prese il velo il 3 luglio 1276 e lì visse poi sempre sino alla morte, avvenuta il 25 giugno 1291 in concetto di santità.Eleonora = che ha pietà, dal greco; dimin. = Nora, Norina


Beato Natale Pinot


Parroco di Louroux-Béconnais, durante la Rivoluzione Francese. Si rifiutò di giurare la costituzione civile del clero e cominciò ad esercitare clandestinamente il ministero sacerdotale. Mentre si preparava a celebrare una Messa, fu catturato e, ancora rivestito dei paramenti Sacri, condotto alla Ghigliottina.Ad Angers in Francia, beato Natale Pinot, sacerdote e martire: parroco, durante la rivoluzione francese, mentre si preparava a celebrare la Messa, fu arrestato e, rivestito per scherno con i paramenti sacri, fu condotto al patibolo come all'altare del sacrificio.


Sant' Eustazio di Antiochia


Sant'Eustazio, vescovo di Antiochia al tempo dell'imperatore ariano Costanzo, per la sua presa di posizione in difesa della fede cattolica fu esiliato a Traianopoli, in Tracia, dove morì nel 338 circa.Eustazio = che sta bene, dal latino Eustathius, tratto dal greco EystàtiosCommemorazione di sant'Eustazio, vescovo di Antiochia, che, illustre per dottrina, sotto l'imperatore ariano Costanzo fu mandato in esilio a Tuzla in Tracia per aver difeso la fede cattolica e qui riposò nel Signore.


San Roberto Southwell


Sempre a Londra, san Roberto Southwell, sacerdote della Compagnia di Gesù e martire, che svolse per molti anni il suo ministero in questa città e nella regione limitrofa e compose inni spirituali; arrestato per il suo sacerdozio, per ordine della stessa regina fu torturato con grande crudeltà e a Tyburn coronò il suo martirio con l'impiccagione.


Santi Germano e Randoaldo


Nel monastero di Grandfelt nell'odierna Svizzera, san Germano, abate, che, avendo voluto difendere con parole di pace gli abitanti dei dintorni del monastero assaliti da una banda di predatori, morì insieme al santo monaco Randoaldo spogliato delle vesti e trafitto da una lancia.


Beato Tommaso Pormort


A Londra in Inghilterra, beato Tommaso Pormort, sacerdote e martire, che, crudelmente torturato in carcere sotto la regina Elisabetta I a causa del suo sacerdozio, portò poi a compimento a Saint Paul il suo martirio con l'impiccagione.
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23/02/2018 07:47
 
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San Policarpo


Nato a Smirne nell'anno 69 «fu dagli Apostoli stessi posto vescovo per l'Asia nella Chiesa di Smirne». Così scrive di lui Ireneo, suo discepolo e vescovo di Lione in Gallia. Policarpo viene messo a capo dei cristiani del luogo verso il 100. Nel 107 è testimone del passaggio per Smirne di Ignazio, vescovo di Antiochia, che va sotto scorta a Roma dove subirà il martirio. Policarpo lo ospita e più tardi Ignazio gli scriverà una lettera divenuta poi famosa. Nel 154 Policarpo va a Roma per discutere con papa Aniceto sulla data della Pasqua. Dopo il suo ritorno a Smirne scoppia una persecuzione. L'anziano vescovo (ha 86 anni) viene portato nello stadio, perché il governatore romano Quadrato lo condanni. Policarpo rifiuta di difendersi davanti al governatore, che vuole risparmiarlo, e alla folla, dichiarandosi cristiano. Verrà ucciso con la spada. Sono circa le due del pomeriggio del 23 febbraio 155.

Policarpo = che dà molti frutti, dal grecoBastone pastorale, PalmaMemoria di san Policarpo, vescovo e martire, che è venerato come discepolo del beato apostolo Giovanni e ultimo testimone dell'epoca apostolica; sotto gli imperatori Marco Antonino e Lucio Aurelio Commodo, a Smirne in Asia, nell'odierna Turchia, nell'anfiteatro al cospetto del proconsole e di tutto il popolo, quasi nonagenario, fu dato al rogo, mentre rendeva grazie a Dio Padre per averlo ritenuto degno di essere annoverato tra i martiri e di prendere parte al calice di Cristo.


Beata Giovannina Franchi


Giovanna Franchi, detta Giovannina, fu una delle figlie di Giuseppe Franchi e Giuseppa Mazza. Ebbe sei fratelli: Carolina, Antonio, Giuseppa, Angela, Luigi e Pietro. Il padre, di nobile famiglia, fece carriera nella magistratura del Regno Lombardo Veneto. Com'era uso tra le giovani del suo ceto sociale, a sette anni, venne affidata al prestigioso educandato della Visitazione. L'educazione dell'Educandato prevedeva che Giovanna, per dieci anni, non potesse vedere la famiglia, se non di rado attraverso una grata. Nel 1840, ormai trentatreenne, ricevette una proposta di matrimonio da un uomo più anziano di lei ma, a causa di una malattia, l'uomo morirà prima di sposarla. Nel 1853, a seguito della morte di entrambi i genitori, ereditò lasciato un ingente patrimonio. Rimasta sola la donna decise quindi di dedicarsi alla cura dei poveri. In seguito acquistò, intestandolo all'arcipretura della Cattedrale, un edificio nella città di Como, nel povero quartiere di Cortesella dove fonda la congregazione delle Suore Infermiere dell'Addolorata. L'istituto assumerà sempre più la fisionomia di un ospizio di carità. Morì il 26 febbraio 1873 durante un'epidemia di Vaiolo forse infettata proprio da uno dei suoi assistiti. Papa Benedetto XVI l'ha dichiarata Venerabile il 20 dicembre 2012. Papa Francesco il 9 dicembre 2013 ha approvato il miracolo che apre la strada alla sua beatificazione.


Beato Wincenty Stefan Frelichowski


Nato il 22 gennaio 1913 a Chelmza, nel nord della Polonia, Wincenty Stefan Frelichowski, che già frequentava gli scout, dopo gli studi ginnasiali, a 18 anni entrò in Seminario e venne ordinato sacerdote il 4 marzo 1937 e divenne ben presto segretario del vescovo. L'anno seguente venne inviato come vicario nella parrocchia di Torun. L'11 settembre 1939, qualche giorno dopo l'invasione della Polonia durante la Seconda guerra mondiale, venne arrestato. Subito liberato fu nuovamente imprigionato e subì una lunga serie di trasferimenti. Ovunque, però, riusciva clandestinamente a celebrare la Messa. Il 13 dicembre 1940 venne trasferito a Dachau dove, oltre a consolare i prigionieri, riscuì a portare il cibo ai prigionieri che non avevano di che mangiare. Nel '44 un'epidemia di tifo colpì il lager: don Frelichowski continuò a portare pane e conforto ai reclusi. Malato anch'egli di tifo e colpito dalla polmonite morì il 23 febbraio 1945. È stato proclamato beato da Giovanni Paolo II il 7 giugno 1999.Nel campo di prigionia di Dachau vicino a Monaco di Baviera in Germania, beato Vincenzo Frelichowski, sacerdote, che, durante la medesima guerra, deportato in varie carceri, mai venne meno alla fede o al suo ministero pastorale e, colpito da malattia mentre prestava assistenza ai malati, dopo lunghe sofferenze giunse alla visione della pace eterna.


Beata Giuseppina Vannini


Fondatrice delle Figlie di San Camillo. Fiduciosa dell'aiuto divino, in appena 19 anni di lavoro, Gioseppina Vannini riuscì a diffondere il provvidenziale Istituto in Italia, in Francia, in Belgio e nel Sudamerica. Oggi le Figlie di S. Camillo operano in quattro continenti: Europa, Asia, Africa, America. Sentendo avvicinarsi il momento della sua dipartita, ripeteva alle figlie: “Fatevi coraggio! Anzitutto è Dio che manda avanti le cose e non io. E poi dal paradiso potrò fare voi di più di quello che non faccio stando in questo mondo. Quando io non sarò più, credete pure che si farà meglio di quanto non si faccia adesso”. Ricca di meriti e circondata di grande fama di santità, la Madre entrò nella vita eterna il 23 febbraio 1911.
La causa di canonizzazione fu avviata presso il tribunale del Vicariato di Roma nel 1955. Adempiuto quanto stabilito dalle Leggi Canoniche, il 7 marzo 1992 è stato dichiarato che la Giuseppina Vannini esercitò in grado eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse. Il 16 ottobre 1994 Giovanni Paolo II la proclamò "beata".
Il giorno 23 febbraio 2011, le suore Figlie di San Camillo, hanno celebrato solennemente il primo centenario della morte della loro fondatrice.A Roma, beata Giuseppina (Giuditta Adelaide) Vannini, vergine, fondatrice della Congregazione delle Figlie di San Camillo per l'assistenza ai malati.


Beata Raffaella Ybarra


Nasce da una facoltosa famiglia cattolica, il 16 gennaio 1843 a Bilbao in Spagna. A 18 anni sposa Giuseppe Vilallonga, ricco catalano e trascorre i primi quindici anni di matrimonio dedicandosi alla famiglia che comprende, oltre ai figli e al marito, i nipoti, i vecchi genitori e altri parenti. Sotto la direzione spirituale del gesuita Francesco di Sales Muruzábal e con il consenso del marito, fa voto di povertà, ubbidienza e castità, che conferma in modo perpetuo nel 1890, aggiungendo quello di abbracciare lo stato religioso, se le condizioni familiari lo avessero permesso. Fonda a Bilbao l'asilo della Sacra Famiglia, per assistere donne e fanciulli che arrivavano in città senza assistenza. Ma la sua opera principale è la fondazione dell'istituto «Religiose degli Angeli Custodi» per l'aiuto alle giovani abbandonate, che riceve l'approvazione diocesana l'11 marzo 1901 e qualche anno dopo quella definitiva della Santa Sede. Muore a Bilbao il 23 febbraio 1900. Viene beatificata da Giovanni Paolo II il 30 settembre 1984.

A Bilbao nella Guascogna in Spagna, beata Raffaella Ybarra da Villalonga, che, madre di sette figli, con il consenso del coniuge, emise i voti religiosi e fondò l'Istituto delle Suore degli Angeli Custodi per tutelare le fanciulle e guidarle sulla via dei precetti del Signore.


Madonna del Divin Pianto


Con il nome di «Madonna del Divin Pianto» è denominata l’apparizione della Vergine Maria a una giovane religiosa dell’Istituto delle Suore di Santa Marcellina, suor Elisabetta Redaelli, a Cernusco sul Naviglio, nel 1924. Il messaggio che è stato affidato alla veggente è di duplice natura: da un lato è un invito alla costanza nella preghiera e alla speranza, dall’altro ricorda a tutti, in particolare ai consacrati, la necessità di amare, cercare e consolare Gesù. Gli arcivescovi di Milano non hanno mai dato un’approvazione ufficiale a quei fatti soprannaturali: tuttavia, il cardinal Schuster commentò che la Madonna si sarebbe fatta strada da sé, mentre il cardinal Martini autorizzò l’intitolazione di una chiesa parrocchiale di Cernusco proprio alla Madonna del Divin Pianto.


Beato Alerino Rembaudi


Nobile cittadino albese, nato dalla famiglia dei Rambaldi, fu canonico del capitolo albese e nel 1419 fu eletto Vescovo da Papa Martino V. Tenne il Sinodo nel 1434; il 31 gennaio 1429 ritrovò il corpo del Beato Teobaldo Roggeri; il 27 aprile 1455 fece la solenne traslazione in Duomo delle Reliquie di San Frontiniano e proclamò tale data quale festa solenne dei Santi Tutelari di Alba. Chiamò ad Alba gli Agostiniani e nel 1446 pose la prima pietra del Monastero delle Domenicane fondato dalla Beata Margherita di Savoia. Nel 1453 consacrò la monumentale Chiesa di San Francesco annessa al Convento dei Frati Minori. Dopo un governo di 37 anni, morì in concetto di santità il 21 luglio 1456.


San Giovanni Theristi


Giovanni nacque verso il 995 a Palermo, dove la madre, già incinta, era stata portata prigioniera dai saraceni, che l'avevano catturata in un'incursione a Stilo. Istruito dalla madre, Giovanni, all'età di 14 anni, quando seppe delle vicende della sua famiglia, decise di ritornare a Stilo. Qui fu accolto e battezzato in uno dei monasteri della Valle dello Stilaro. Crescendo Giovanni fortificò la sua fede con la preghiera e l'ascesi.A Stilo in Calabria, san Giovanni, che, divenuto monaco secondo le regole dei Padri d'Oriente, meritò di essere chiamato Theristis, Mietitore, perché, mosso da somma carità verso i bisognosi, era solito prestare aiuto ai mietitori.


Beato Ludovico (Ludwig) Mzyk


Il beato Ludwik Mzyk, sacerdote professo della Societ del Divin Verbo (Verbiti), nacque a Chorzów Stary (Slesia), Polonia, il 22 aprile 1905 e morì a Poznan, Polonia, il 23 febbraio 1942. Fu beatificato da Giovanni Paolo II a Varsavia (Polonia) il 13 giugno 1999 con altri 107 martiri polacchi.A Poznán in Polonia, beato Ludovico Mzyk, sacerdote della Società del Verbo Divino e martire, che, invasa militarmente la patria dai seguaci di un'empia dottrina nemica degli uomini e della fede, fu trucidato dalle guardie della fortezza e testimoniò Cristo fino alla morte.


Santa Romana


Seguendo la sua vocazione religiosa fuggì di casa, all'età di 10 anni raggiunse sul monte Soratte San Silvestro per farsi battezzare. Si incamminò poi da sola verso la città di Todi. Nelle gole del Forello pose la sua dimora all'interno di una grotta. Sebbene vivesse solitaria, la sua preghiera costante e la sua fede erano tali che molti cristiani si avvicinarono a Lei lodandone la santità. Romana morì nella preghiera contornata dai fedeli, nell'anno 324 d.C.Romana = nativa di Roma, dal latino


Beato Nicola Tabouillot


Nicolas Tabouillot, sacerdote della diocesi di Verdun, morì durante la Rivoluzione Francese nei Pontoni di Rochefort. Con numerose altre vittime di tale strage fu beatificato il 1° ottobre 1995 da Giovanni Paolo II.In una galera sulla costa francese davanti a Rochefort, beato Nicola Tabouillot, sacerdote e martire: parroco, nell'infuriare della rivoluzione francese, fu detenuto per il suo sacerdozio e morì infine consunto dalla malattia in un sanatorio della città.


San Sereno (o Sireno o Sinero) di Sirmio


A Sirmio in Pannonia, oggi in Serbia, san Siréno o Sinéro, martire, che, giardiniere, denunciato da una donna che egli aveva rimproverato per la sua lascivia e fatto prigioniero dal giudice, si professò cristiano e, rifiutatosi di sacrificare agli dei, morì decapitato.


Santa Milburga


A Wenlock in Inghilterra, santa Mildburga, vergine e badessa del monastero del luogo, della stirpe dei re di Mercia.

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24/02/2018 08:02
 
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Sant' Etelberto


Gregorio Magno e Agostino di Canterbury vengono ricordati come gli apostoli degli Angli. Al loro fianco bisogna ricordare anche Etelberto e sua moglie Berta. Nato verso il 552, Etelberto ancora in giovane età divenne il più potente sovrano anglo dell’epoca.Verso il 588 sposò Berta, la figlia cattolica del re franco Cariberto. Dando prova di tolleranza, permise alla sua sposa di continuare a professare la sua fede. Ancora più magnanimo egli si mostrò nel 597 quando accolse la delegazione di monaci inviata da papa Gregorio e guidata da Agostino. Egli ascoltò i missionari e concesse loro di stabilirsi presso Canterbury con facoltà di predicare e convertire. Lo stesso Etelberto ricevette il battesimo nel giorno di Pentecoste del 597. Saggio e prudente, non costrinse i sudditi a seguire la sua scelta, ma certo favorì quanti si facevano battezzare. La svolta favorevole al cristianesimo venne consolidata dalla costruzione , non lontano da Canterbury, di un monastero dedicato ai santi Pietro e Paolo. Inoltre il re concesse ad Agostino dei terreni per edificare la sede episcopale di Canterbury e lo sostenne nell’organizzazione di un sinodo cui parteciparono vescovi e dottori dalla vicina regione dei Britanni. Nel 601 arrivò in Inghilterra una nuova spedizione di monaci.Tra di loro vi erano Paolino, Mellito e Giusto. Con l’aiuto di Etelberto, diverranno vescovi rispettivamente di York, Londra e Rochester. Favorevole al cristianesimo, Etelberto rimase un sovrano saggio ed equilibrato che procurò benefici a tutta la sua nazione. Morì il 24 febbraio del 616 dopo un regno di più di 50 anni e venne sepolto accanto alla moglie Berta, anch’ella venerata come santa.Corona, ScettroA Canterbury in Inghilterra, sant'Etelberto, re del Kent, che il vescovo sant'Agostino convertì, primo tra i principi inglesi, alla fede di Cristo.


Beata Giuseppa Naval Girbès


Nasce l'11 dicembre 1820 ad Algemesí (Valencia, Spagna) primogenita di sei figli. Frequenta la scuola di una vicina di casa, dove oltre che leggere e scrivere, impara i lavori femminili, specie il ricamo in seta ed oro. Nel 1833 muore la madre e Josefa, deve lasciare la scuola e badare alla casa e ai fratelli. Ma la sua vita non è dedicata solo alla famiglia, frequenta la parrocchia e si affida alla guida spirituale del parroco don Gaspare Silvestre; a 18 anni fa voto di castità. A 30 anni con la guida del parroco comincia a radunare nella sua casa le amiche, per riunioni di lettura e formazione spirituale. Poi trasforma la casa in un vero e proprio laboratorio, dove insegna gratuitamente il ricamo. Le interessa soprattutto la formazione morale e spirituale delle giovani, servendosi del laboratorio. La sua guida porta molte ragazze a scegliere la vita consacrata. Muore dopo lunga malattia nel 1893. È beata dal 1988.

Nella città di Algemesí nel territorio di Valencia in Spagna, beata Giuseppa Naval Girbés, vergine consacrata a Dio nel mondo, dedita all'insegnamento del catechismo ai fanciulli.


Beato Marco De' Marconi


Il beato Marco de' Marconi visse solo 30 anni, dal 1480 al 1510, e rimase sempre nella natia terra mantovana. A 16 anni entrò nel convento di Migliarino, tenuto dall'Ordine di San Girolamo, famiglia eremitica nata in Spagna a fine Trecento. I suoi 15 anni di vita religiosa trascorsero nel nascondimento e nella preghiera. Alla morte la tomba divenne meta di pellegrinaggi e a una ricognizione il corpo fu trovato incorrotto. Il destino delle reliquie si legò a quello del convento di Migliarino e della comunità dei Gerolomini. Quando il primo venne distrutto nella guerra tra imperatore d'Austria e duca di Mantova, i frati si trasferirono in città, costruendo un nuovo convento e una chiesa. La pace durò 150 anni, fino all'età napoleonica, quando il convento fu soppresso e la chiesa distrutta. L'urna peregrinò di nuovo, fino a trovare definitiva sistemazione in cattedrale. San Pio X (già vescovo di Mantova) confermò il culto nel 1906.

Marco = nato in marzo, sacro a Marte, dal latinoA Mantova, beato Marco de Marconi, religioso dell'Ordine degli Eremiti di San Girolamo.


Beato Costanzo Servoli da Fabriano


Fu un religioso tutto dedito alla preghiera: oltre all'Ufficio divino era solito celebrare ogni giorno l'intero Ufficio dei defunti. Uomo di vita austera e zelante nel promuovere la pace, fu tra coloro che con maggior successo riformarono la vita regolare nell'Ordine. Morì il 24 febbraio ad Ascoli Piceno, dove il suo corpo è ancora venerato nella chiesa di s. Pietro martire; mentre il suo capo si trova nella cattedrale di Fabriano.Ad Ascoli Piceno, beato Costanzo Sérvoli da Fabriano, sacerdote dell'Ordine dei Predicatori, che si distinse per austerità di vita e impegno nel promuovere la pace.


Beata Berta di Busano


La beata Berta era figlia di Emilia della Rovere e di Arduino II, conte di Valperga. Inoltre era sorella del beato Arduino, vescovo di Torino e di Matteo il Grande, padre del beato Bonifacio vescovo di Aosta.In giovane età si consacrò a Dio nell'Ordine Benedettino nel monastero di Busano.Venne eletta badessa, e come tale, ottenne dalla madre un aiuto concreto per urgenti riparazioni agli edifici e per il mantenimento di 15 religiose.La nostra badessa è ricordata in particolare per il dono della profezia.Morì a Busano nel Canavese nel 1195.E' ricordata il 24 febbraio.


Beato Arnaldo da Carcassona


Cugino del Santo padre Fondatore Pietro Nolasco, il Beato Arnaldo da Carcassona, prese l'abito mercedario nello stesso giorno della fondazione dell'Ordine. Resse come secondo il monastero di Valenza (Spagna) e promosse la disciplina monastica non tanto con l'insegnamento delle regole ma con l'esercizio delle virtù. Impose l'abito dell'Ordine a S. Pietro Pascasio nella cattedrale di Valenza nell'anno 1250.L'Ordine lo festeggia il 24 febbraio.


Beata Ascensione del Cuore di Gesù (Florentina Nicol Goñi)


La spagnola madre Maria Ascension del Cuore di Gesù (al secolo Florentina Nicol Goñi) aiutò in Perù il vescovo Ramòn Zubieta nella fondazione delle Suore Domenicane del Santissimo Rosario. Dichiarata venerabile il 12 aprile 2003 da papa Giovanni Paolo II, è stata beatificata il 14 maggio 2005 dal Cardinal José Saraiva Martins, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi.


Beato Tommaso Maria Fusco


Fondatore delle Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue.A Nocera Inferiore in Campania, beato Tommaso Maria Fusco, sacerdote, che con speciale amore si prese cura dei poveri e degli ammalati e istituì le Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue, che destinò alla promozione di varie opere di impegno sociale, soprattutto tra i giovani e i malati.


Sant' Evezio di Nicomedia


A Nicomedia in Bitinia, nell'odierna Turchia, passione di sant'Evezio, che, sotto l'imperatore Diocleziano, non appena vide esposti nel foro gli editti contro gli adoratori di Dio, acceso da ardente fede, sotto gli occhi del popolo, stracciò pubblicamente il libello dell'iniqua legge, patendo per questo ogni genere di crudeltà.


Beati Lotario Arnari e Antonio Taglia


Questi due mercedari, Beati Lotario Arnari e Antonio Taglia, diedero testimonianza di vita esemplare, con le loro virtù e opere, e la loro morte fu preziosa nel convento di Santa Maria in Tolosa.L'Ordine li festeggia il 24 febbraio.

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25/02/2018 09:50
 
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San Turibio Romo Gonzalez


Nacque a Santa Ana de Guadalupe, appartenente alla parrocchia di Jalostotitlán, Jalisco, (Diocesi di San Juan de los Lagos) il 16 aprile del 1900. Vicario con funzioni di parroco a Tequila, Jalisco (Arcidiocesi di Guadalajara). Sacerdote dal cuore sensibile e di assidua orazione. Profondamente preso dal mistero dell'Eucarestia chiese molte volte: "Signore non mi lasciare nemmeno per un giorno senza dire la Messa, senza abbracciarti nella Comunione". In occasione di una Prima Comunione, tenendo l'Ostia Sacra nelle sue mani disse: "Signore, accetteresti il mio sangue che ti offro per la pace della chiesa?". Mentre si trovava ad "Agua caliente", luogo vicino a Tequila, che serviva come rifugio e centro del suo apostolato, volle aggiornare i registri parrocchiali. Lavorò tutto il giorno del venerdí ed anche la notte. Alle cinque della mattina del sabato 25 febbraio 1928, volle celebrare l'Eucarestia ma, sentendosi molto stanco e con sonno, preferì dormire un po' per celebrare meglio. Si era appena addormentato quando un gruppo di contadini e soldati entrarono nella stanza e uno di questi lo indicò dicendo: "Quello è il sacerdote, uccidetelo", el Padre Toribio si svegliò impaurito, si sollevò e lo colpirono. Ferito e vaccillante camminò un po, ma una nuova scarica, alle spalle gli tolse la vita ed il suo sangue generoso tinse di rosso la terra di questa zona di Jalisco.PalmaIn località Tequila nel territorio di Guadalajara in Messico, san Turibio Romo, sacerdote e martire, che fu ucciso nell'imperversare della persecuzione in odio del suo sacerdozio.


San Luigi Versiglia


Il vescovo Luigi Versiglia, salesiano, è uno dei 120 martiri della Cina canonizzati da Giovanni Paolo II il 1° ottobre 2000. Nato nel 1873 a Oliva Gessi, in provincia di Pavia, conobbe personalmente don Bosco. Ordinato sacerdote nel 1895, fu per dieci anni maestro dei novizi nella Casa salesiana di Genzano. Fin da giovanissimo portava nel cuore il desiderio di partire missionario. Così nel 1906 fu scelto come capogruppo dei primi missionari salesiani in partenza per la Cina. Visse il suo apostolato prima a Macao e poi nella regione del Kwangtung, nel Sud della Cina, dove fondò la missione di Shiu Chow di cui nel 1920 divenne vicario apostolico e primo vescovo. Mentre la Cina sprofondava sempre più nella guerra civile, verso la fine del gennaio 1930 si mise in viaggio assieme al giovane confratello don Callisto Caravario (anche lui nel gruppo dei 120 martiri) per raggiungere i cristiani della piccola missione di Lin-Chow. Furono uccisi insieme da un gruppo di banditi il 25 febbraio 1930.

Bastone pastoraleSulle rive del fiume Beijang vicino alla città di Shaoguan nella provincia del Guandong in Cina, santi martiri Luigi Versiglia, vescovo, e Callisto Caravario, sacerdote della Società Salesiana, che subirono il martirio per aver dato assistenza cristiana alle anime loro affidate.


Beato Ciriaco Maria Sancha y Hervas


Nacque a Quintana del Pidio il 18 giugno 1833. Dopo il 1862 fu a Cuba, dove il 5 agosto 1869 fondò le Congregazione della Suore della Carità. Nel 1873 fu incarcerato perché si oppose alla nomina di Pedro Llorente Miguel ad arcivescovo di Santiago di Cuba da parte del governo repubblicano spagnolo, senza il consenso della Santa Sede. Il 28 gennaio 1876 fu eletto vescovo titolare di Areopoli e ausiliare di Toledo. Fu consacrato il 12 febbraio successivo dal cardinale Juan de la Cruz Ignacio Moreno y Maisonave. Fu trasferito alla sede di Ávila il 27 marzo 1882; il 10 giugno 1886 fu nominato vescovo di Madrid e Alcalá de Henares. L'11 luglio 1892 fu promosso alla sede metropolitana di Valencia. Papa Leone XIII lo elevò al rango di cardinale nel concistoro del 18 maggio 1894. Il 2 dicembre dell'anno successivo ricevette il titolo di San Pietro in Montorio. Il 24 marzo 1898 divenne arcivescovo di Toledo e primate di Spagna, nonché patriarca delle Indie Occidentali. Partecipò al conclave del 1903, che elesse papa Pio X. Morì il 25 febbraio 1909 all'età di 75 anni. Nonostante la brillante carriera ecclesiastica, visse e morì in povertà.Il 18 ottobre 2009 è stato beatificato.


San Gerlando di Agrigento


Al vescovo Gerlando si deve la riorganizzazione della diocesi di Agrigento dopo la lunga occupazione musulmana che durò dall'829 al 1086. Secondo alcuni studiosi Gerlando era nativo di Besançon e fu nominato primicerio della «Schola cantorum» della chiesa di Mileto (Catanzaro) dal gran conte di Sicilia Ruggero I degli Altavilla. Dopo la riconquista di Agrigento dall'occupazione araba e il ristabilimento della gerarchia ecclesiastica nell'isola, Gerlando fu nominato dallo stesso conte, vescovo della città nel 1088. Venne consacrato a Roma da papa Urbano II. La sua opera di riorganizzazione della comunità cristiana di Agrigento, che oggi lo venera come patrono, lo portò in sei anni a costruire l'episcopio e la cattedrale, dedicati alla Madonna e a san Giacomo. A lui si deve la fortificazione del castello di Agrigento, che allora si chiamava Girgenti dal precedente nome arabo «Gergent». Partecipò al convegno di Mazara del 1098 e battezzò il signore arabo Chamud, chiamato poi Ruggero Achmet. Morì il 25 febbraio 1100.

Ad Agrigento, san Gerlando, vescovo, che riordinò la sua Chiesa liberata dal potere dei Saraceni.


San Nestore di Magydos


Nestore era vescovo di Magydos in Panfilia, regione dell'Asia Minore. Fu ucciso in spregio alla fede nel 251 a Perge mediante crocifissione. Una "Passione" greca del martire narra che, durante la persecuzione ordinata dall'imperatore Decio, il governatore della Panfilia Poplio fece ricercare i cristiani della zona per farli sacrificare agli dèi. Nestore si prodigò per mettere in salvo la comunità cristiana di Magydois. Ma non si preoccupò della sua sorte. Dopo il rifiuto di abiurare e sacrificare agli dèi pagani, fu preso prigioniero. Dapprima venne giudicato dal senato e dal tribunale locale. Poi lo condussero a Perge per essere sottoposto a un nuovo processo. Durante il tragitto si verificò un terremoto. Dopo essere stato condannato e torturato fu giustiziato.

Nestore = che ricorda, dal greco o guida, dal latinoPalmaA Perge in Panfilia, nell'odierna Turchia, passione di san Nestore, vescovo di Magido e martire, che, arrestato durante la persecuzione dell'imperatore Decio, fu condannato dal governatore della provincia alla croce, perché lui che aveva confessato il Crocifisso subisse il medesimo supplizio.


San Callisto Caravario


Incontrando mons. Versiglia a Torino nel 1921 gli disse: "La raggiungerò in Cina". Mantenne la parola, partendo due anni dopo. Ordinato sacerdote, sempre fedelissimo alla sua consacrazione religiosa e animato da una carità sempre più ardente, accompagnava mons. Versiglia nella visita pastorale, nel distretto di Lin Chow insieme a due maestri, due catechiste e un'allieva quando il 25 Febbraio 1930, in un tratto isolato del fiume, furono assaliti dai pirati comunisti.
Nel tentativo di proteggere le giovani - che riuscirono a fuggire -, i due missionari furono percossi brutalmente e poi fucilati, in odio alla fede cristiana che esalta la verginità.Sulle rive del fiume Beijang vicino alla città di Shaoguan nella provincia del Guandong in Cina, santi martiri Luigi Versiglia, vescovo, e Callisto Caravario, sacerdote della Società Salesiana, che subirono il martirio per aver dato assistenza cristiana alle anime loro affidate.


Beato Domenico Lentini


Nato a Lauria (Potenza) nel 1770 da genitori contadini, il beato Domenico Lentini divenne prete nel 1794 e si dedicò alla predicazione tra le persone di tutte le condizioni: dai dotti ai più umili, che beneficava con gesti di carità. Anche improvvisi: era capace di togliersi scarpe, calzoni e camicia, restando solo con la tonaca sulla pelle, per andare incontro a un bisognoso. Si dedicò anche all'educazione dei giovani. Conobbe anche dure prove: fu calunniato presso il vescovo da un sacerdote e passò per gli anni di fuoco della Rivoluzione napoletana del 1799. Morì a Lauria nel 1828. E' beato dal 1997.

Lauria (PZ)A Lauría in Basilicata, beato Domenico Lentini, sacerdote, che nella sua terra svolse fino alla morte un fruttuoso e molteplice ministero, reso fecondo da una vita di umiltà, preghiera e penitenza.


Santa Valburga (Valpurga)


Di lei si sa che visse nel secolo VIII, di stirpe inglese, Valburga era sorella dei santi Villibaldo e Vunibaldo, faceva parte del gruppo di monache e monaci che aiutarono s. Bonifacio (680-755) ad evangelizzare la Germania. Era monaca nel monastero di Wimborne (Dorset) e dopo due anni divenne badessa delle monache del doppio monastero, istituito da suo fratello Villibaldo ad Heidenheim, mentre l'altro fratello Vunibaldo guidava il ramo maschile. Alla morte di Vunibaldo, prese lei la direzione dell'intera istituzione, rimanendo badessa per tutta la vita.Nel monastero di Heidenheim nella Franconia in Germania, santa Valburga, badessa, che, su richiesta di san Bonifacio e dei suoi fratelli i santi Villibaldo e Vinebaldo, dall'Inghilterra venne in Germania, dove resse saggiamente due monasteri, di monaci e di monache.


San Cesario di Nazianzo


E' il fratello di San Gregorio Nazianzeno. Era medico alla corte imperiale di Bisanzio sotto Giuliano l'Apostata, che tentò inutilmente di riconvertirlo al paganesimo. San Cesario rimase per gran parte della sua vita un catecumeno. Si fece battezzare solo dopo essere sfuggito miracolosamente alla morte durante un terremoto avvenuto a Nicea. I particolari della Sua vita sono riportati nella commossa orazione funebre composta dal fratello Gregorio.Cesario = nome di famiglia romana, assurto a dignità imperiale; grande, dall'etrA Nazianzo in Cappadocia, nell'odierna Turchia, san Cesario, medico, fratello di san Gregorio Nazianzeno.


Beata Maria Ludovica (Antonina) De Angelis


Antonina (1880-1962), è nata in Italia ma, dopo aver aderito alla Congregazione delle Figlie di Nostra Signora della Misericordia, si trasferì nell'ospedale pediatrico de La Plata, in Argentina, dove trascorse il resto della sua vita. Fu amministratrice dell'ospedale e, per qualche tempo, anche superiora. La sua specialità fu la carità verso i malati e verso il personale ospedaliero, medici ed infermieri. L'eroicità delle sue virtù è stata riconosciuta nel 2001.


Beato Didaco Yuki Ryosetsu


Sacerdote professo della Compagnia di Gesù, Didaco Yuki Ryosetsu subì il martirio nella sua patria nel contesto di feroci ondate persecutorie contro i cristiani. In seguito ad un rapido processo iniziato con il Nulla Osta della Santa Sede concesso in data 2 settembre 1994, è stato riconosciuto il suo martirio il 1° luglio 2007 ed è stato beatificato il 24 novembre 2008, sotto il pontificato di Papa Benedetto XVI, unitamente ad altri 187 martiri giapponesi.


Beata Maria Adeodata Pisani


Nella cittadina di Mdina sull'isola di Malta, beata Maria Adeodata (Maria Teresa) Pisani, vergine dell'Ordine di San Benedetto, che, badessa del monastero di San Pietro, nel sapiente equilibrio dei tempi, svolse con saggezza il suo ufficio, prendendosi cura dell'assistenza ai poveri e ai bisognosi per lo stesso bene spirituale della comunità.


Beato Sebastiano dell'Apparizione


A Puebla de los Ángeles in Messico, beato Sebastiano Aparicio, che, guardiano di pecore, emigrò dalla Spagna in Messico, dove beneficò i poveri con i molti beni che aveva accumulato con il suo lavoro; rimasto, poi, due volte vedovo, fu accolto come fratello laico nell'Ordine dei Frati Minori e morì quasi centenario.


San Lorenzo Bai Xiaoman


Questo laico del vicariato apostolico di Guizhou, martire cinese, fu canonizzato il 1° ottobre 2000 da Giovanni Paolo II.Nella città di Xilinxian nella provincia del Guangxi in Cina, san Lorenzo Bai Xiaoman, martire, che, artigiano e neofita, preferì patire le percosse e la decapitazione piuttosto che rinnegare Cristo.


Beato Roberto d'Arbrissel


Nel priorato di Orsan nel territorio di Bourges in Aquitania, in Francia, transito del beato Roberto di Arbrissel, sacerdote, che, predicando per le strade la conversione dei costumi, radunò uomini e donne in due monasteri a Fontevrault sotto il governo di una badessa.


Sant' Aldetrude


A Maubeuge nella Gallia belgica, nell'odierna Francia, santa Aldetrude, vergine e badessa.

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26/02/2018 09:15
 
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San Porfirio di Gaza


È un santo che ha legato il suo nome alla città di Gaza, luogo tormentato e al centro delle cronache in questi ultimi anni ma per il cristianesimo anche culla di un'importante filone monastico nei primi secoli. Porfirio era nato intorno al 347 in un'agiata famiglia di Tessalonica. A 31 anni decise di abbracciare la vita monastica e ritirarsi nel deserto di Scete in Egitto. Da qui, cinque anni più tardi, raggiunse pellegrino Gerusalemme, dove distribuì tutti i suoi beni ai poveri. Rimasto molto colpito dal suo comportamento, il vescovo di Gerusalemme, Giovanni, nel 392 lo ordinò sacerdote a 45 anni, affidandogli la custodia delle reliquie della Santa Croce. Tre anni dopo, alla morte del vescovo Eneo, fu chiamato a succedergli a Gaza, dove guidò per 25 anni questa piccola comunità. Morì il 26 febbraio 420.

Porfirio = purpuroe, vermiglio, dal grecoBastone pastoraleA Gaza in Palestina, san Porfirio, vescovo, che, nato a Tessalonica, visse cinque anni da anacoreta a Scete e altrettanti oltre il Giordano, distinguendosi per la benevolenza verso i poveri; ordinato poi vescovo di Gaza, abbattè molti templi dedicati agli idoli, dai cui seguaci era stato a lungo vessato, finché degno di venerazione trovò riposo nella pace dei santi.


Santa Paola di S. Giuseppe di Calasanzio (Paola Montal y Fornes)


Il suo motto era «Piedad y letras». Il nome da religiosa di questa santa spagnola fu Paola di san Giuseppe Calasanzio. L'incontro con il carisma degli Scolopi, nel 1837, diede infatti una svolta alla sua attività di educatrice, che già aveva fondato due scuole: a Figueras (Gerona) e ad Arenys de Mar (Barcellona), dove era nata nel 1799. A Sabadell (Barcellona) questi istituti confluirono nelle Scuole Pie. Nel 1847 fece la professione religiosa come Figlia di Maria Scolopia insieme a tre compagne. Con la nuova congregazione fondò molte opere. L'ultima a Olesa di Montserrat, dove morì nel 1889.

A Olésa di Montserrat vicino a Barcellona in Spagna, santa Paola di San Giuseppe Calasanzio Montal y Fornés, vergine, fondatrice della Congregazione delle Figlie di Maria delle Scuole Pie.


Sant' Alessandro di Alessandria


Eletto patriarca d’Alessandria d’Egitto, rinnovò il clero scegliendo uomini di provata rettitudine e costruì la grande Chiesa di S. Theonas. Lottò contro Ario dopo aver tentato di convincerlo paternamente. La sua vita e la fermezza con cui condusse la lotta contro l’arianesimo sono tuttora testimonianza del suo senso di giustizia, della sua forza spirituale e della sua integrità morale.Alessandro = protettore di uomini, dal grecoCommemorazione di sant'Alessandro, vescovo: anziano glorioso e dal fervido zelo per la fede, divenuto dopo san Pietro capo della Chiesa di Alessandria, separò dalla comunione ecclesiale il suo sacerdote Ario, pervertito dalla sua insana eresia e confutato dalla verità divina, che egli poi condannò quando entrò a far parte dei trecentodiciotto Padri del Concilio di Nicea I.


Beata Pietà della Croce Ortiz Real


Spagnola, è la fondatrice della Congregazione delle Suore Salesiane del Sacro Cuore di Gesù. Il loro carisma è amare e servire il Cuore di Gesù nelle bambine orfane, nelle giovani operaie, negli infermi, negli anziani abbandonati.Ad Alcantarilla vicino a Murcia in Spagna, beata Pietà della Croce (Tommasina) Órtiz Real, vergine, che per amore di Dio si dedicò con zelo alla educazione e alla catechesi dei poveri e fondò la Congregazione delle Suore Salesiane del Sacro Cuore di Gesù.


San Faustiniano


Secondo Vescovo di Bologna. Con le sue predicazioni, fortificò e fece fiorire la Chiesa oppressa dalle persecuzioni.Faustiniano = (come Fausto) propizio, favorevole, dal latinoPalmaA Bologna, san Faustiniano, vescovo, che rafforzò e fece crescere con la parola della predicazione la Chiesa oppressa dalla persecuzione.


Beato Roberto Drury


Robert Drury fu beatificato da Giovanni Paolo II nel 1987.A Londra in Inghilterra, beato Roberto Drury, sacerdote e martire, che, ingiustamente accusato di congiura contro il re Giacomo I, a Tyburn, indossato l'abito ecclesiastico per dimostrare la dignità sacerdotale, patì per Cristo il supplizio del patibolo.
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28/02/2018 11:37
 
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Beato Timoteo (Stanislaw Tymoteusz) Trojanowski


Stanislaw Antoni Trojanowski nacque nel 1908 nel villaggio di Sadlowo, nella diocesi di Plock, in Polonia. Lavorò per aiutare la precaria economia della famiglia. A 22 anni entrò nel convento dei Frati Minori Conventuali a Niepokalanów, prendendo il nome di Tymoteusz. Vi lavorò al reparto spedizioni della rivista "Rycerz Niepokalanej" (Cavaliere dell'Immacolata) - fondata dal superiore del convento, il futuro martire padre Massimiliano Kolbe - nel magazzino e nell'infermeria. Nell'ottobre del 1941 fu arrestato dalla Gestapo insieme ad altri sei frati e rinchiuso nella prigione di via Pawiak, a Varsavia. Deportato ad Auschwitz, fu messo ai lavori forzati. Cercò di infondere ai prigionieri - in quelle condizioni tremende - la fiducia in Dio. Ammalatosi di polmonite, morì il 28 febbraio 1942. E' stato proclamato beato da Giovanni Paolo II il 13 giugno 1999 a Varsavia nel gruppo di 108 martiri polacchi del nazismo.

Nel campo di sterminio di Auschwitz vicino a Cracovia in Polonia, beato Timoteo Trojanowski, sacerdote dell'Ordine dei Frati Minori Conventuali e martire, che, durante la dominazione della sua patria sotto un regime ostile agli uomini e alla religione, sfinito dai supplizi subiti per aver confessato la sua fede cristiana, portò a compimento il suo martirio.


Beato Daniele Alessio Brottier


Daniele Alessio Brottier è ricordato per il suo impegno nella missione, nell'apostolato tra i militari e per l'aiuto agli orfani. Nato nel 1876 a La Ferté-Saint Cyr, diocesi di Blois, in Francia, entrò in Seminario nel 1890 e divenne prete a 23 anni nel 1899. Nel 1902 entrò come novizio nella congregazione dello Spirito Santo ad Orly, l'anno seguente emise i voti religiosi e partì quasi subito per il Senegal, allora colonia francese , ma rientrò dopo soli tre anni per motivi di salute. Ripresosi tornò nuovamente nel paese africano, ma i problemi di salute lo costrinsero a tornare definitivamente in patria. Allora, in Francia, fondò l'opera «Souvenir Africain», allo scopo di costruire la cattedrale di Dakar. Cappellano militare nella Prima Guerra mondiale, fondò l'Unione nazionale combattenti e l'Opera degli orfani apprendisti. Morì nel 1936. È stato beatificato da Giovanni Paolo II nel 1984.

Presso Parigi in Francia, beato Daniele Brottier, sacerdote della Congregazione dello Spirito Santo, che si dedicò alla realizzazione di un'opera per gli orfani.


Beati Martiri di Unzen


16 laici giapponesi della diocesi di Funai subirono il martirio presso Unzen il 28 febbraio 1627 nel contesto di feroci ondate persecutorie contro i cristiani. Del gruppo fanno parte Paolo Uchibori Sakuemon (sposato), Gaspare Kizaemon, Maria Mine (moglie del beato Gioacchino Mine Sukedayu), Gaspare Nagai Sohan (sposato), Ludovico Shinzaburo, Dionigi Saeki Zenka con suo figlio Ludovico, Damiano Ichiyata (sposato), Leone Nakajima Sokan con suo figlio Paolo, Giovanni Kisaki Kyuhachi, Giovanni Heisaku (sposato), Tommaso Uzumi Shingoro, Alessio Sugi Shohachi, Tommaso Kondo Hyoemon (sposato) e Giovanni Araki Kanshichi.In seguito ad un rapido processo iniziato con il Nulla Osta della Santa Sede concesso in data 2 settembre 1994, è stato riconosciuto il loro martirio il 1° luglio 2007 e sono stati beatificati il 24 novembre 2008, sotto il pontificato di Papa Benedetto XVI, unitamente ad un gruppo complessivo di 188 martiri giapponesi.


San Romano di Condat


La Vita Patrum Jurensium, scritta da un suo seguace, ci racconta che Romano per primo ebbe l'idea di isolarsi in prossimità delle foreste Giura. Per la sua fama , il vescovo Ilario di Besancon, lo ordinò sacerdote. Con il fratello Lupicino ed altri seguaci, Romano fondò un grande monastero a Condat, un secondo a Leuconne e un monastero femminile di clausura a le Beaume, di cui fu badessa una loro sorella.Romano = nativo di Roma, dal latinoBastone pastoraleSul massiccio del Giura in Francia, deposizione di san Romano, abate, che, seguendo il modello degli antichi monaci, per primo condusse in quel luogo vita eremitica, divenendo poi padre di moltissimi monaci.


Santi Martiri di Alessandria


Commemorazione dei santi sacerdoti, diaconi e molti altri che ad Alessandria, al tempo dell'imperatore Gallieno, mentre imperversava una terribile pestilenza, andarono di buon grado incontro alla morte assistendo le persone colpite dal morbo: la fede devota dei pii prese a venerarli come martiri.


Sante Marana e Cira


Commemorazione delle sante Marana e Cira, vergini, che presso Beréa in Siria vissero in un luogo angusto e recintato, esposte alle intemperie, senza neppure un modesto riparo, osservando il silenzio e ricevendo da una finestrella il vitto loro necessario.

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01/03/2018 08:37
 
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San David di Menevia (del Galles)


Visse nel secolo VI e sarebbe morto nel 601; sebbene sia citato in documenti dei secoli VIII - X, una sua biografia fu scritta solo nel secolo XI da un certo Rhygyfarch. David era figlio di Sant e Nonna e nacque nella valle di Rhos; fu educato ed istruito da sant'Iltut e poi da Paolino; venne ordinato sacerdote e si ritirò in un'isola solitaria dove stette per dieci anni, dedito allo studio della Sacra Scrittura. In seguito abbracciò la vita monastica e prese ad evangelizzare la Britannia, abitata ancora da popolazioni celtiche; fondò dodici monasteri, nei quali instaurò una vita comunitaria, austera, densa di studio, lavoro e preghiera. Ritornato in patria succedette a san Dubricio come vescovo di Caerlon, da dove poi si trasferì alla sede di Menevia. Secondo una tradizione leggendaria sarebbe vissuto per 147 anni. Il suo sepolcro divenne presto una meta di pellegrinaggi ed a lui furono intestate molte chiese nel Galles, nell'Irlanda e Inghilterra.

GallesMitra, Pastorale, Colomba, ModellinoA Saint David in Galles, san Davide, vescovo, che, imitando il modello e i costumi dei Padri d'Oriente, fondò un monastero, dal quale partirono moltissimi monaci ad evangelizzare il Galles, l'Irlanda, la Cornovaglia e la Bretagna.


San Suitberto di Kaiserswerth


L'evangelizzatore della Frisia (una Regione che si colloca tra Paesi Bassi e Germania), delle Fiandre e del Lussemburgo, il missionario san Villibrordo, nella sua opera fu sostenuto da undici compagni, tra i quali c'era anche Suitberto, monaco della Northumbria. Anch'egli, intorno al 690, andò in Frisia e predicò con successo nel Brabante, Gelderland e Kleve. Nel 693 fu inviato in Inghilterra per ricevere la consacrazione episcopale da san Vilfrido nella Mercia. Dalla Frisia, poi, spostò la sua attività nella Westfalia del Sud. Ma dopo l'invasione della regione da parte dei pagani sassoni, Suitberto si ritirò nel territorio dei Franchi. Il re Pipino e sua moglie Plectudre gli donarono l'isola di Kaiserswerth vicino Düsseldorf dove fondò un monastero, morendovi il 1 marzo dell'anno 713.

Sull'isola di Kaiserswerth sul Reno in Sassonia, in Germania, san Suitberto, vescovo, che, dapprima monaco nella Northumbria, in Inghilterra, divenuto poi compagno di san Villibrordo e ordinato vescovo da san Vilfredo, annunciò il Vangelo ai Bátavi, ai Frisoni e ad altri popoli della Germania e morì piamente in un cenobio da lui fondato in età già avanzata.


Sant' Albino di Angers


Nato intorno al 470 da una famiglia nobile, Albino fu monaco e quindi abate per venticinque anni a Nantilly, nei pressi di Saumur. Nel 529 fu eletto per acclamazione popolare vescovo di Angers. Fu uno dei principali promotori del terzo Concilio di Orleans, che riformò la Chiesa dei Franchi con grande fermezza. È ricordato come difensore dei poveri e dei prigionieri. Inoltre richiamò i signori merovingi al rispetto del vincolo matrimoniale. Morì il 1 marzo 550.

Albino = bianco, dal latinoBastone pastoraleAd Angers nella Gallia lugdunense, ora in Francia, sant'Albino, vescovo, che biasimò con forza i costumi superbi dei potenti e con impegno promosse il III Concilio di Orléans per il rinnovamento della Chiesa.


Beato Cristoforo da Milano


Nato a Milano, una volta entrato nell'Ordine divenne uno dei più celebri predicatori del suo tempo. La predicazione dottrinale, la passione per il decoro liturgico, la pratica edificante dell'umiltà, la povertà evangelica e il fascino della purezza fanno di lui un fedele imitatore di s. Domenico. Nel 1460 fondò il convento di Taggia (Imperia). Il suo corpo riposa nella chiesa da lui stesso dedicata a S. Maria Madre delle misericordie a Taggia.A Taggia in Liguria, commemorazione del beato Cristoforo da Milano, sacerdote dell'Ordine dei Predicatori, dedito al culto divino e alla sacra dottrina.


Sant' Agnese Cao Kuiying


Canonizzata il 1° ottobre 2000 da Papa Giovanni Paolo II.Agnese = pura, casta, dal grecoNella città di Xilinxian nella provincia del Guangxi in Cina, sant'Agnese Cao Kuiying, martire, che, già sposata con un marito violento, dopo la morte di questi si dedicò per mandato del vescovo all'insegnamento della dottrina cristiana e, messa per questo in carcere e patiti crudelissimi tormenti, confidando sempre in Dio migrò al banchetto eterno.


San Pietro Ernandez


Fu, San Pietro Ernandez, un mercedario con molti doni divini, specialmente quello delle lingue consentendogli di convertire molti infedeli. Per amore di Cristo e del vangelo, fu lacerato lungo le strade pubbliche in Almeria (Spagna), con tenaglie infuocate, poi legato ad un palo fu trafitto con frecce ricevendo dal tiranno un nobile trionfo e meritò la corona dei Santi.L'Ordine lo festeggia l'1 marzo.


Beato Gonzalo de Ubeda


Il Beato Gonzalo de Ubeda, era vescovo mercedario ausiliare di Granada e commendatore perpetuo. Verso l'anno 1500, trasferì il suo monastero che si trovava ad un miglio dalla città di Granada, nelle vicinanze di Porta Elvira di detta città. Qui costruì chiesa e convento, in stile romano-gotico-arabo, tra gli anni 1521 e 1525. Morì santamente a Granada nel 1538.L'Ordine lo festeggia l'1 marzo.


Sant' Albino di Vercelli


Albino, visse verso la fine del V secolo. Divenne vescovo di Vercelli nel 452, l'anno in cui il generale Ezio sconfisse gli Unni e i Goti che avevano ovunque devastato. Sulle rovine della Basilica edificata da S. Eusebio e sulla tomba del martire S. Teofrasto, Albino ricostruì la nuova chiesa della città.Albino = bianco, dal latinoBastone pastorale


Beato Giorgio di Biandrate


Apparteneva alla famiglia dei conti di san Giorgio Canavese. Celebre la sua caritàe la tenera devozione alla Vergine Santissima.Morì nel 1483. Il suo corpo riposa nella parrocchiale di San Giorgio Canavese,dove una lapide ricorda la fama dei miracoli compiuti sia da vivo sia da morto.Era festeggiato il primo marzo.


San Rudesindo


A Cellanova nella Galizia in Spagna, san Rudesindo, dapprima vescovo di Mondoñedo, che si adoperò per promuovere e rinnovare la vita monastica in quella provincia e, una volta deposto l'ufficio episcopale, prese l'abito monastico nel monastero di Cellanova, che poi resse come abate.


San Leone Luca (Leoluca) di Corleone


Pastorale, BibbiaNel monastero di Avena tra i pendii del monte Mercurio in Calabria, san Leone Luca, abate di Monte Mula, che rifulse nella vita eremitica come in quella cenobitica seguendo le regole dei monaci orientali.


Beata Giovanna Maria Bonomo


A Bassano in Veneto, beata Giovanna Maria Bonomo, badessa dell'Ordine di san Benedetto, che, ricca di doni mistici, fu partecipe nel corpo e nell'anima dei dolori della Passione del Signore.


San Silvio e compagni


Silvio = abitatore delle selve, uomo dei boschi, selvaggio, dal latinoPalma


San Siviardo


A Le Mans in Neustria, ora in Francia, san Siviardo, abate di Saint-Calais.


San Leone di Bayonne


Nella Guascogna, in Francia, san Leone, vescovo e martire.
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02/03/2018 14:54
 
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Santa Angela de la Cruz (María de los Ángeles Guerrero González)


"Farsi povero con il povero per portarlo a Cristo" era il motto di santa Angela de la Cruz e della congregazione da lei fondata, le Sorelle della Compagnia della Croce. Nata a Siviglia nel 1846 come Maria de los Angeles Guerrero Gonzales, a 12 anni iniziò a lavorare in un calzaturificio per aiutare la famiglia. Passava molto tempo in preghiera e un giorno, durante le orazioni, vide Cristo in croce e un'altra croce vuota. Capì che era la sua. Cercò allora di seguire la vocazione entrando nella Carmelitane. Ma abbandonò presto per ragioni di salute. Tornata a casa, iniziò un diario, nel quale cominciò ad abbozzare la fisionomia della nuova congregazione dedita alla carità, soprattutto verso gli infermi. Essa nacque nel 1875 e venne approvata dalla Santa Sede nel 1904. La "madre dei poveri", così Madre Angela era nota a Siviglia, si spense a 86 anni, il 2 marzo 1932. Giovanni Paolo II l'ha beatificata a Siviglia nel 1982 e canonizzata a Madrid nel 2003.

A Siviglia in Spagna, sant'Angela della Croce Guerrero González, che, fondatrice dell'Istituto delle Suore della Croce, non tenne per sé alcun privilegio che non riservasse anche ai poveri, che ella era solita chiamare suoi padroni e servire in tutto.


San Carmelo (Girolamo Carmelo di Savoia)


Girolamo Carmelo di Savoia, chiamato San Carmelo, anche se all'interno dell'Ordine della Mercede è considerato Venerabile, era di origine piemontese appartenente alla famiglia dei duchi di Savoia. Lasciati gli studi per dedicarsi alla vita militare, dopo un sogno decise di farsi religioso mercedario, fece i voti a Barcellona il 25 marzo del 1542. Nel periodo giovanile subì molte tentazioni da parte del demonio, successivamente si dedicò allo studio della teologia. Fu grande devoto della Madonna con la quale dialogava molto spesso e la considerava la sua "Sposa Mistica", difese strenuamente il dogma dell'Immacolata Concezione e a lei dedicò un libro intitolato "De Conceptione", nel quale si legge il verso "Tota pulcra es, amica mea, et macula non est in te". Quando stava scrivendo questo, gli apparve la Vergine circondata di serafini, tale visione aumentò il suo amore verso di lei dicendo che era stato testimone oculare di questo dogma. Si afferma che San Carmelo fu vescovo di Teruel (Spagna), quando in realtà questa diocesi non era stata ancora fondata ma fu molto popolare fra la gente per tanti miracoli compiuti. Morì a Barcellona il 28 maggio 1558.L'Ordine lo commemora il 2 marzo.


Sant' Agnese di Boemia


Figlia del sovrano boemo Otakar I, Agnese nacque a Praga nel 1211. Nel 1220, essendo promessa sposa di Enrico VII, figlio di Federico Barbarossa, Agnese fu condotta a Vienna ove visse sino al 1225 quando, rotto il fidanzamento, tornò a Praga per consacrarsi a Dio. Grazie ai Frati Minori, venne a conoscenza della vita spirituale di Chiara d'Assisi. Rimase affascinata da questo modello e decise di imitarne l'esempio. Fondò il monastero di San Francesco per le «Sorelle Povere o Damianite» nel 1234. Insieme a Santa Chiara si adoperò per ottenere l'approvazione di una nuova ed apposita regola che ricevette e professò. Agnese divenne badessa del monastero, ufficio conservò per tutta la vita. Morì il 2 marzo 1282. Numerosi miracoli furono attribuiti alla principessa badessa che venne beatificata da Pio IX nel 1874 e canonizzata da Giovanni Paolo II nel 1989.

Agnese = pura, casta, dal grecoA Praga in Boemia, ora Repubblica Ceca, sant'Agnese, badessa, che, figlia del re Ottokar, rifiutate nozze regali per essere sposa solo di Cristo, abbracciò la regola di santa Chiara nel monastero da lei stessa edificato, in cui volle osservare con rigore la povertà.


Beato Carlo il Buono


Carlo il Buono, principe danese, figlio del santo re CanutoIV, ottenne la corona di conte di Fiandra da parte materna. Dopo una breve parentesi iniziale, il suo regno fu caratterizzato da pace e giustizia. Dedito alla difesa ed all'aiuto dei poveri e dei deboli, venne ucciso da uomini d'arme che egli aveva cercato di pacificare. Leone III lo beatificò ufficialmente nel 1882 ed il nuovo Martyrologium Romanum lo ricorda ancora oggi nell'anniversario del martirio.Fiandre, BelgioPalmaA Bruges nelle Fiandre, nell'odierno Belgio, beato Carlo Bono, martire, che, principe di Danimarca e poi conte delle Fiandre, fu custode della giustizia e difensore dei poveri, finché fu ucciso dai soldati che cercava invano di indurre alla pace.


San Ceadda (Chad) di Lichfield


Diocesi di BirminghamA Lichfield in Inghilterra, san Ceadda, vescovo, che nelle allora povere province della Mercia, del Lindsey e dell'Anglia meridionale, resse l'ufficio episcopale, impegnandosi ad amministrarlo secondo l'esempio degli antichi Padri in grande perfezione di vita.


San Troade


A Neocesaréa nel Ponto, nell'odierna Turchia, san Troadio, martire durante la persecuzione dell'imperatore Decio, il cui combattimento fu attestato da san Gregorio Taumaturgo.


San Luca Casali da Nicosia


Ad Agíra in Sicilia, San Luca Casale di Nicosía, monaco, pieno di umiltà e virtù.

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03/03/2018 21:29
 
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Santa Caterina (Katharina) Drexel


Suo padre è il ricco banchiere Francis A. Drexel. Sua madre, Anna, muore poche settimane dopo che lei è nata. Con la sorella maggiore Elisabetta viene allora affidata a una zia, ma nel 1860 torna a casa, perché suo padre si risposa con Emma Bouvier (del casato di Jacqueline, moglie del presidente J.F. Kennedy) dalla quale avrà una terza figlia, Luisa. Emma sa essere ottima madre per tutte e tre. E per altri ancora. In questa famiglia profondamente cattolica, fede e opere camminano insieme, ed Emma coinvolgerà via via le tre figlie nel soccorso generoso e puntuale alla gente più abbandonata di Filadelfia.
Con gli anni, Caterina studia, viaggia, va a cavallo. E legge la Bibbia, guidata da un sacerdote di origine irlandese, padre O’ Connor, che sarà poi vescovo nel Nebraska. I suoi viaggi si orientano presto verso gli Stati del Sud, dove nelle piantagioni vivono i neri, ufficialmente non più schiavi dal 1865, ma sempre poveri, subalterni, quasi rassegnati all’umiliazione; e verso gli Stati del Nord e Sud Dakota, dove sopravvivono gli indiani sconfitti, la gente Navajo. Caterina si sforza di offrire aiuto col denaro paterno, ma sente che “dare l’offerta” non basta. A questo mondo innocentee punito bisogna dedicare la vita.
Nel gennaio 1887 arriva a Roma, è ricevuta in udienza dal pontefice Leone XIII, e gli chiede di mandare missionari tra quella gente. Risposta del Papa: «Perché non si fa lei stessa missionaria?». E lei decide, ma non d’impulso. Prepara senza fretta ogni cosa, incominciando da sé stessa. Fa il noviziato tra le Suore della Misericordia, e nel febbraio1891 fonda poi con 13 giovani la Congregazione del Santissimo Sacramento con quell’impegno preciso: promozione umana di indiani e neri d’America, partendo dall’istruzione. Guida tutto lei, percorrendo il Paese sempre con i mezzi pubblici, lottando contro molta avversione bianca all’idea che dei “figli degli schiavi” e “figli dei selvaggi” si istruiscano come i bianchi. E contro i sabotaggi cavillosi o anche maneschi, per impedirle di comprare case e terreni. Fa sorgere 145 missioni cattoliche e scuole speciali, manda le suore a visitare i poveri nelle case, negli ospedali e nelle carceri, a rianimare quelli che non sperano nemmeno più. Nel 1925 fonda a New Orleans (Louisiana) la Xavier University, l’istituto cattolico che è aperto a indiani e a neri, preparandoli a fare gli insegnanti.
Viene infine il momento in cui la stampa americana fa conoscere a tutti Madre Drexel e la sua opera in difesa dei diritti umani (l’espressione è ancora poco usata; con lei i fatti precedono le parole). Verso gli 80 anni, il crollo fisico la costringe prima al riposo e poi all’immobilità, fino alla morte in età di 97 anni.A Philadelphia in Pennsylvania negli Stati Uniti d'America, santa Caterina Drexel, vergine, fondatrice della Congregazione delle Suore del Santissimo Sacramento, che utilizzò con generosità e carità i beni dai lei ereditati per l'istruzione e il riscatto degli Indiani e dei neri.


Beato Innocenzo da Berzo (Giovanni Scalvinoni)


«Gesù è da tutti offeso nel mondo: tocca a me non lasciarlo solo nell’afflizione. L’amore di Dio non consiste in grandi sentimenti, ma in una grande nudità e pazienza per l’amato Dio. Non c’è altro mezzo migliore per custodire lo spirito che patire, fare e tacere. Avrò gran desiderio d’esser soggetto a tutti e in orrore l’esser preferito al minimo» (Fra Innocenzo). Giovanni Scalvinoni nacque a Niardo (Brescia) il 19 marzo 1844. Rimasto orfano di padre, trascorse l’infanzia a Berzo. Frequentò poi il ginnasio nel collegio di Lovere e da qui passò al seminario di Brescia. Il vescovo Geremia Bonomelli, all’epoca professore in seminario, così testimoniò al processo di beatificazione: «Il chierico Scalvinoni per l’ubbidienza, la modestia, la diligenza, l’umiltà, per un certo candore che traluceva da tutte le sue parole e azioni, conciliava gli animi di tutti i suoi compagni. Il solo vederlo edificava, benché facesse ogni cosa con tutta semplicità». Ordinato sacerdote nel 1867, fu vicario coadiutore a Cevo e vicerettore in seminario. L’innata timidezza, tuttavia, gli faceva desiderare una vita di nascondimento e solitudine. Si fece cappuccino e ricevette il nome di fra Innocenzo. Anche tra i frati ricoprì solo incarichi modesti.Trascorse la maggior parte del tempo al convento-eremo dell’Annunziata, donde veniva chiamato a predicare gli esercizi spirituali nei conventi della Lombardia. Cominciò allora a diffondersi la fama della sua santità. I malati e gli afflitti accorrevano per ricevere la sua benedizione. Nei giorni di festa era al confessionale dal mattino alla sera. Morì nel convento di Bergamo il 3 marzo 1890. Venne beatificato dal suo conterraneo, san Giovanni XXIII.

Innocenzo = senza peccato, dal latinoA Bergamo, beato Innocenzo da Berzo (Giovanni) Scalvinoni, sacerdote dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini, che rifulse per lo straordinario amore nel diffondere la parola di Dio e nell'ascolto delle confessioni.


Santa Cunegonda


Le notizie che la riguardano sono tratte da fonti sparse, tramandate da cronisti contemporanei quali Tietmaro di Mersburgo e Rodolfo il Glabro, nonché da una vita composta da un canonico di Bamberga a oltre un secolo dalla morte. Da queste fonti sappiamo che Cunegonda venne cresciuta con una profonda educazione cristiana. A vent'anni circa sposò il duca di Baviera, che nel 1002 fu incoronato re di Germania e nel 1014 imperatore. Malgrado fosse sterile Enrico non volle ripudiare la moglie, scelta ammessa dal matrimoniale germanico, tollerato da Roma. Per la grande pietà e santità che riscontrava in lei preferì viverle assieme anche senza speranza di prole. Così nel 1002 a Paderborn fu incoronata regina e nel 1014 a Roma ricevette, assieme al marito, la corona imperiale da papa Benedetto VIII. Assecondata dal marito fece erigere il Duomo di Bamberga (1007) e il monastero benedettino di Kaufungen (1021) dove, rimasta vedova, si ritirò conducendo vita monastica. Morì il 3 marzo probabilmente del 1033 anche se qualcuno data la sua scomparsa sei anni dopo.

Cunegonda = che combatte per la stirpe, dall'antico tedescoA Oberkaufungen nell'Assia, in Germania, santa Cunegonda: molti benefici arrecò alla Chiesa insieme al marito sant'Enrico imperatore, e, dopo la morte di costui, ella stessa migrò al Signore nel convento in cui come monaca si era ritirata, facendo di Cristo la sua eredità. Il suo corpo fu deposto con tutti gli onori accanto alle spoglie di sant'Enrico a Bamberga.


Santi Marino di Cesarea e Asterio


Marino visse nel III secolo sotto Gallieno. Eusebio racconta che"...allorché la pace vigeva per tutte le Chiese..." Marino, nobile ufficiale dell'esercito imperiale, avrebbe dovuto essere nominato centurione. Accusato di essere cristiano da un collega che voleva quella carica e condotto dal giudice, ebbe tre ore di tempo per riflettere. Il vescovo Teocteno allora lo condusse in chiesa davanti ad un altare, e, indicandogli la spada che portava, gli domandò di scegliere tra la spada e il Vangelo. Tre ore dopo, Marino, ancor più fermo nel proclamarsi cristiano, fu condannato alla decapitazione. Il senatore Asterio, anch'egli ricordato oggi, tentò di dargli sepoltura pur sapendo cosa rischiava, e per questo ne condivise il martirio.Marino = uomo del mare, dal latinoPalmaA Cesarea in Palestina, santi Marino, soldato, e Asterio, senatore, martiri sotto l'imperatore Gallieno: il primo, denunciato perché cristiano da un commilitone ostile, professò a chiara voce davanti al giudice la propria fede, ricevendo la corona del martiro con la decapitazione; si tramanda che Asterio, stesa a terra la propria veste, raccolse il corpo del martire e ricevette immediatamente egli stesso il medesimo onore da lui reso al martire.


Santa Teresa Eustochio Verzeri


Nasce il 31 luglio 1801 a Bergamo. Primogenita dei sette figli di Antonio Verzeri e della contessa Elena Pedrocca-Grumelli, Teresa fa i primi studi in casa, guidata dal canonico Giuseppe Benaglio. Più tardi la troviamo con le monache benedettine di Santa Grata, a Bergamo. Sono periodi di grande travaglio interiore e di ricerca. Teresa lascia il monastero, per dedicare la sua vita e il suo impegno nel mondo. L'8 febbraio 1831, insieme al canonico Benaglio, fonda la Congregazione delle Figlie del Sacro Cuore di Gesù. Saranno educatrici e guide delle ragazze povere, orfane e abbandonate. Morto il canonico Benaglio nel 1836, gravano su di lei le fatiche per la formazione delle religiose, per le costituzioni, per i rapporti con Roma. Un lavoro imponente, testimoniato da volumi sui doveri delle religiose, dalle costituzioni, dalle oltre 3.500 lettere che scrive di persona. Muore a Brescia il 3 marzo 1852.

Teresa = cacciatrice, dal greco; oppure donna amabile e forte, dal tedescoA Brescia, santa Teresa Eustochio (Ignazia) Verzeri, vergine, fondatrice dell'Istituto delle Figlie del Sacratissimo Cuore di Gesù.


Beato Giacomino da Crevacuore (di Canepaci)


La Chiesa festeggia oggi il "dies natalis" di un beato piemontese di cui poco si conosce: Giacomino de' Canepaci. Nato nel 1438, la peste lo portò via nel 1508. La data di morte e il luogo di origine, Crevacuore (Biella), sono riportati sulla tomba che si trova presso il campanile del convento dei Carmelitani di Vercelli, cui apparteneva come fratello converso. Dalle raffigurazioni esistenti, che lo mostrano con una bisaccia sulle spalle, si evince che fosse un frate cercatore. Inoltre, un confratello inglese, che probabilmente era stato a Vercelli, in un'opera racconta della carità totale che Giacomino esercitava verso i poveri, privandosi anche della sua razione di cibo quotidiana. Gregorio XVI ne approvò il culto nel 1845.

A Vercelli, beato Giacomino de' Canepacci, religioso dell'Ordine dei Carmelitani, insigne per dedizione alla preghiera e alla penitenza,


Sant' Anselmo di Nonantola


Di stirpe longobarda, Anselmo fu duca del Friuli. Nel 749, abbandonata la vita politica, fondò un cenobio ed un ospizio per pellegrini nella valle del Panàro. In seguito ad una donazione del cognato, il re Astolfo, verso il 752, con i suoi monaci costruì la chiesa e il monastero di Nonatola (nei pressi di Modena), ponendolo sotto la regola di S. Benedetto e facendone un centro ragguardevole di ascesi, di cultura, di lavoro e di assistenza ospedaliera. Anselmo fu mediatore di pace nella guerra franco-longobarda. Morì il 3 marzo 803 e fu sepolto nella chiesa del monastero.A Nonantola in Emilia, sant'Anselmo, fondatore e primo abate del monastero del luogo, che per cinquant'anni promosse la disciplina monastica sia con l'insegnamento che con l'esercizio delle virtù.


Beato Pietro Geremia


Nato a Palermo, si recò a Bologna per studiare diritto. Qui alla vigilia della laurea entrò in convento nel 1424. Fu novizio a Fiesole sotto la guida di s. Antonino. Come sacerdote predicò e insegnò con generosità, acquistando la stima della Curia papale. Il suo desiderio di conformarsi a Cristo crocifisso era tale da spingerlo a lamentarsi con Dio quando rimaneva per un po' di tempo senza prove. Promosse la riforma spirituale dell'Ordine in Sicilia e, per incarico di papa Eugenio IV, il riordinamento del clero secolare. Si spense il 3 marzo a Palermo, nel convento di s. Zita.A Palermo, beato Pietro Geremia, sacerdote dell'Ordine dei Predicatori, che, confermato da san Vincenzo Ferrer nel ministero della parola di Dio, si consacrò interamente alla salvezza delle anime.


San Caluppano


Nato verso il 526, sarebbe stato ricevuto giovinetto nel monastero di Melitum. Di salute malferma, non potendo svolgere le normali mansioni, decise di abbandonare l'abbazia e di vivere da eremita. Si ritirò, pertanto, in una caverna, su una roccia non molto lontana, dove si nutrì del pane che gli portavano i suoi precedenti confratelli, dei pesci che Dio gli faceva apparire nella grotta e dell'acqua che sgorgava miracolosamente da una sorgente. Fu molto tentato dal demonio, di cui riuscì sempre a liberarsi. Visitato dal vescovo di Clermont, S. Avito, per la sua cultura fu ordinato diacono e poi prete. Morì un 3 marzo, forse del 576.L'Ordine Benedettino lo festeggia il 3 marzo.


Beato Pier Renato (Pierre-René) Rogue


PalmaA Vannes in Bretagna, in Francia, beato Pietro Renato Rogue, sacerdote della Congregazione della Missione e martire: durante la rivoluzione francese, rifiutatosi di prestare l'empio giuramento imposto al clero, rimase in città per servire di nascosto i fedeli e, condannato a morte, raggiunse la misericordia del Signore nella stessa chiesa in cui celebrava i sacri misteri.


Beato Samuele Marzorati e compagni


Samuele = il Signore ha ascoltato, dall'ebraicoPalmaPresso Gondar in Etiopia, beati Liberato Weiss, Samuele Marzorati e Michele Pio Fasoli da Zerbo, sacerdoti dell'Ordine dei Frati Minori e martiri, che morirono lapidati per la fede cattolica.


Santi Emiterio e Cheledonio


A Calahorra nella Spagna settentrionale, santi Emeterio e Cheledonio, che, entrambi soldati presso León in Galizia, allo scoppio della persecuzione, condotti a Calahorra per aver confessato il nome di Cristo, vi ricevettero la corona del martirio.


Beato Michele da Zerbo e compagni


Michele = chi come Dio?, dall'ebraicoPalmaPresso Gondar in Etiopia, beati Liberato Weiss, Samuele Marzorati e Michele Pio Fasoli da Zerbo, sacerdoti dell'Ordine dei Frati Minori e martiri, che morirono lapidati per la fede cattolica.


Beato Federico di Hallum


Federico = potente in pace, dal tedescoIn Frisia, nel territorio dell'odierna Olanda, beato Federico, sacerdote, dapprima parroco nella cittadina di Hallum, poi abate del monastero premostratense di Mariengaarde.


Beato Liberato Weiss e compagni


Presso Gondar in Etiopia, beati Liberato Weiss, Samuele Marzorati e Michele Pio Fasoli da Zerbo, sacerdoti dell'Ordine dei Frati Minori e martiri, che morirono lapidati per la fede cattolica.


San Vinvaleo


Nella Cornovaglia in Inghilterra, san Vinvaléo, primo abate di Landévennec, che si tramanda sia stato discepolo di san Budoc nell'isola di Lavret e abbia dato lustro alla vita monastica.


Santi Cleonico ed Eutropio


Ad Amaséa nel Ponto, nell'odierna Turchia, santi Cleonico ed Eutropio, martiri durante la persecuzione dell'imperatore Massimiano sotto il governatore Asclepiodato.


San Tiziano di Brescia


Tiziano = figlio di Tito, dal latinoBastone pastoraleA Brescia, san Tiziano, vescovo.
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05/03/2018 08:52
 
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Beato Geremia da Valacchia (Giovanni) Kostistik


Nato in Romania il 29 giugno 1556, ha sempre sognato di raggiungere l'Italia, convinto che qui si trovino i migliori cristiani del mondo. E i genitori a 19 anni lo lasciano partire. Arriva a Bari e non trova quello che si attende così nella Quaresima del 1578 è a Napoli tra i cappuccini, accolto come «fratello laico». Lasciato il nome nativo di Ion (Giovanni), diventa fra Geremia da Valacchia. Nella Napoli sotto il dominio spagnolo, fra Geremia diventa una specie di patrono della gente derelitta, fa anche il mendicante per loro: raccoglie cibo e vestiti e non si sa cosa mangi, perché la sua razione di pane e verdure sfama sempre qualcun altro. Quando non va in giro per i poveri, si prende cura dei malati, i piagati, i paralizzati, i pazzi. Gli affidano fra Martino, che nessuno avvicina per le piaghe: gli rimane accanto per oltre quattro anni fino alla morte. Muore il 5 marzo 1625. Giovanni Paolo II lo ha beatifica nel 1983.

A Napoli, beato Geremia (Giovanni) Kostistik da Valacchia, che, religioso dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini, ininterrottamente per quarant'anni diede assistenza agli infermi con carità e letizia.


San Giovan Giuseppe della Croce (Carlo Gaetano Calosirto)


Carlo Gaetano Calosirto nacque a Ischia nel 1654. A 15 anni entrò come Giovan Giuseppe della Croce tra i Francescani scalzi della riforma di san Pietro d'Alcantara, detti anche alcantarini, nel convento napoletano di Santa Lucia al Monte, dove condusse vita ascetica. Insieme a 11 frati fu mandato, poi, nel santuario di Santa Maria Occorrevole di Piedimonte d'Alife, dove fece costruire un convento. Poi fu contemporaneamente a Napoli come maestro dei novizi e a Piedimonte come padre guardiano. Quando agli inizi del Settecento ramo spagnolo e italiano dell'ordine si divisero (fino al 1722), lui guidò il secondo come ministro generale. Morì nel 1734. Fu canonizzato nel 1839 con Alfonso Maria de'Liguori e Francesco de Geronimo, dei quali era stato consigliere. Le sue spoglie riposano nel convento di Santa Lucia al Monte.

Sempre a Napoli, san Giovanni Giuseppe della Croce (Carlo Gaetano) Calosirto, sacerdote dell'Ordine dei Frati Minori, che, sulle orme di san Pietro di Alcántara, ripristinò la disciplina religiosa in molti conventi della provincia napoletana.


San Foca l'Ortolano


Accanto ai grandi martiri dei primi anni del secondo secolo come Ignazio di Antiochia e Simeone di Gerusalemme, ultimo dei parenti immediati di Gesù, troviamo anche un ortolano, di nome Foca, abitante a Sinope, nel Ponto Eusino. Era apprezzato e benvoluto da tutti per la sua generosità e la sua ospitalità e di queste sue virtù diede una commovente dimostrazione agli stessi carnefici, incaricati di eseguire la sentenza capitale pronunciata contro di lui. Evidentemente i carnefici non lo conoscevano di persona, perchè, entrati in casa sua per avere delle indicazioni, furono generosamente invitati a pranzo dall'ortolano. Mentre i due si rifocillavano, Foca andò nell'orto a scavarsi la fossa; quindi tornò in casa e dichiarò la propria identità ai carnefici, pregandoli di non porre indugi all'esecuzione della sentenza. Fu accontentato e pochi istanti dopo il suo corpo cadeva nella fossa appena scavata.

Agricoltori, Giardinieri, NavigantiPalmaA Sinópe nel Ponto, nell'odiena Turchia, san Foca, martire, che fu giardiniere e patì molti tormenti per il nome del Redentore.


San Gerasimo


San Gerasimo, anacoreta in Palestina presso il fiume Giordano al tempo dell'imperatore Zenone, fu riportato alla vera fede da Sant'Eutimio e si prodigò in grandi penitenze. A tutti coloro che scelsero la vita monastica sotto la sua guida, offrì una dura disciplina ed una razione di cibo. Il Martyrologium Romanum lo commemora in data odierna.In Palestina sulle rive del Giordano, san Gerásimo, anacoreta, che, al tempo dell'imperatore Zenone, ricondotto alla retta fede da sant'Eutimio, fece grande opera di penitenza, offrendo a tutti coloro che sotto la sua guida si esercitavano nella vita monastica, un modello irreprensibile di disciplina e di vita.


San Conone l'ortolano


Martire in Panfilia o, secondo altri, a Cipro, vittima della persecuzione di Decio. Rispose al prefetto romano che era originario di Nazaret e apparteneva alla famiglia di Cristo. Gli fu dato il soprannome di Ortolano perchè, conducendo forse una vita di eremita, coltivava per il suo sostentamento un campicello di legumi.In Panfilia, nell'odierna Turchia, san Conone, martire, che, giardiniere, sotto l'imperatore Decio, fu costretto a correre, con i piedi trafitti da chiodi, davanti ad un carro e, caduto in ginocchio, pregando rese lo spirito a Dio.


Beata Giovanna Irrizaldi


Era monaca mercedaria, la Beata Giovanna Irrizaldi, nel monastero di San Giuseppe in Nalan, cittadina delle Asturie in Spagna, dove visse testimoniando in modo esemplare la sua fede in Cristo. Nota per il miracolo compiuto, dovendo essa dirigersi altrove, in mancanza di un'imbarcazione distese un candido velo sulle onde del mare e salitavi sopra, fu trasportata dalle acque senza che le si bagnassero nemmeno i piedi. Terminata la sua vita terrena il corpo fu sepolto nel suo monastero.L'Ordine la festeggia il 5 marzo.


Sant' Adriano di Cesarea


Adriano = nativo di Adria - RovigoPalmaA Cesarea in Palestina, sant'Adriano, martire, che, durante la persecuzione dell'imperatore Diocleziano, nel giorno in cui gli abitanti erano soliti celebrare la festa della Fortuna, per ordine del governatore Firmiliano, fu per la sua fede in Cristo dapprima fu gettato in pasto a un leone e poi sgozzato con la spada.


Beato Guglielmo Giraldi


Ottavo priore del convento di Barcellona, il Beato Guglielmo Giraldi, fu un religioso mercedario santissimo e zelantissimo. Due volte andò in terra d'africa per redenzioni, una in Algeria l'altra in Marocco e liberò dalle catene dei mussulmani 453 schiavi. Morì santamente a Barcellona.L'Ordine lo festeggia il 6 marzo.


San Teofilo di Cesarea di Palestina


Teofilo = amico di Dio, dal grecoBastone pastoraleCommemorazione di san Teofilo, vescovo di Cesarea in Palestina, che, sotto l'imperatore Settimio Severo, rifulse per sapienza e integrità di vita.


Beato Cristoforo Macassoli da Milano


Cristoforo = portatore di Cristo, dal grecoA Vigevano in Lombardia, beato Cristoforo Macassoli, sacerdote dell'Ordine dei Minori, insigne per la predicazione e la carità verso i poveri.


San Virgilio di Arles


Ad Arles in Provenza, in Francia, san Virgilio, vescovo, che ospitò sant'Agostino e i monaci che, su mandato del papa san Gregorio Magno, erano in viaggio per l'Inghilterra.


San Ciarano (Kieran)


A Saighir nella regione dell'Ossory in Irlanda, san Chierano, vescovo e abate.
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06/03/2018 08:21
 
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Santa Coletta Boylet


E' nata quando ormai i genitori – il carpentiere Roberto Boylet e sua moglie Caterina – non speravano più di avere figli. L’hanno chiamata Nicoletta (familiarmente Colette) in onore di Nicola di Bari, alla cui intercessione si attribuiva la sua nascita. Colette intraprende la sua complicata esperienza religiosa a 18 anni, dopo la morte dei genitori. E la conclude a 25 su consiglio del francescano Enrico di Baume, tornando fra le Clarisse, perché si sente chiamata alla riforma degli Ordini istituiti da san Francesco. Nel 1406, a Nizza, riceve il velo da Benedetto XIII, che l’autorizza a riformare i monasteri dell’Ordine e a fondarne di nuovi. Per alcuni anni, lei vede fallire gli sforzi di riforma, e solo nel 1410 ha il suo primo monastero rinnovato a Besançon, seguìto poi da altri 16. Colette muore a Gand nel 1447.

Coletta (accorc. di Nicoletta) come Nicola = vincidore del popolo, dal grecoA Gand nelle Fiandre, nell'odierno Belgio, santa Coletta Boylet, vergine, che, dopo tre anni di vita molto austera rinchiusa in una piccola casa posta accanto alla chiesa, divenuta professa sotto la regola di san Francesco, ricondusse molti monasteri di Clarisse al primitivo modello di vita, ristabilendovi in special modo lo spirito di povertà e di penitenza.


San Crodegando di Metz


Nacque nel 712 a Hesbaye (Brabante) da Sigrammo e Landrada, ambedue nobili. Ricevuta una solida formazione benedettina a venticinque anni nel 737, venne nominato cancelliere del regno d’Austrasia. Il 30 settembre 742 venne consacrato vescovo di Mets. Promosse la diffusione del monachesimo benedettino, fondando diverse abbazie a Gorze nel 748,Gengenbach 741e altre. Si preoccupò molto del clero secolare e promulgò il “ parvum decretulum n piccolo codice con il quale tentò di riportare il clero alla retta via. Si recò a Roma nel 753 dove ricevette il pallio. Presiedette a numerosi concili provinciali di Vernuel nel 755, Compiègne nel 757 e Attigny. Morì il 6 marzo 766. Le sue reliquie si conservano nel monastero di S. Sinforiano a Metz.A Metz in Austrasia, nell'odierna Francia, san Crodegango, vescovo, il quale dispose che il clero vivesse come tra le mura di un chiostro sotto una esemplare regola di vita e promosse notevolmente il canto liturgico.


San Marciano (Marziano) di Tortona


Marciano (o Marziano) è indicato dalla tradizione come protovescovo di Tortona (Alessandria), diocesi di cui è patrono. Di famiglia pagana, sarebbe stato convertito da san Barnaba, compagno di san Paolo e confermato poi nella fede da san Siro, vescovo di Pavia. Per 45 anni pastore di Tortona, sarebbe morto martire sotto l'imperatore Adriano tra il 117 e il 138. Da alcuni documenti del secolo VIII che ne parlano, non risulta vescovo. E' Valafrido Strabone che, in occasione della costruzione di una chiesa in onore del santo, lo indica come primo vescovo della comunità derthonese e martire. Le reliquie, ritrovate sulla riva sinistra della Scrivia dal vescovo sant'Innocenzo (suo successore del IV secolo), sono nella cattedrale di Tortona. L'osso di un indice è conservato dalla fine del XVII secolo a Genola (Cuneo), di cui è anche patrono.

PalmaA Tortona in Piemonte, san Marciano, venerato come vescovo e martire.


Beata Rosa da Viterbo


Nata da famiglia di modeste condizioni, a 17 anni entrò nell’ordine delle terziarie dopo aver avuto una visione. In questo periodo fece diversi pellegrinaggi e soprattutto una dura penitenza. Mentre si faceva intensa la guerra tra Guelfi e Ghibellini insieme alla famiglia fu esiliata: tornò in patria dopo la morte di Federico II, ma la sua vita fu assai breve. Sulla sua morte non si sa praticamente nulla solo che alcuni anni più tardi il suo corpo è stato ritrovato intatto.
ViterboRosa = dal nome del fioreGiglioA Viterbo, beata Rosa, vergine, del Terz'Ordine di San Francesco, che fu assidua nelle opere di carità e a soli diciotto anni concluse anzitempo la sua breve esistenza.


San Giuliano di Toledo


Era ancora piccolo quando fu affidato come oblato nella Cattedrale di Santa Maria, a Toledo, dove ebbe come maestro Sant'Eugenio. Con la morte dell'Arcivescovo Quirico, fu eletto per sostituirlo.A Toledo in Spagna, san Giuliano, vescovo, che indisse tre concili in questa città, espose nei suoi scritti la retta dottrina e fu diligente modello di giustizia, carità e impegno per le anime.


San Fridolino


A Säckingen nel territorio dell'odierna Svizzera, san Fridolino, abate, che, originario dell'Irlanda, vagò pellegrino per la Francia, finché fondò a Säckingen due monasteri in onore di sant'Ilario.


Sant' Ollegario di Tarragona


A Barcellona nella Catalogna in Spagna, sant'Olegario, vescovo, che tenne anche la cattedra di Tarragona, quando questa antichissima sede fu liberata dalla dominazione dei Mori.


Santi Quarantadue martiri di Siria


In Siria, passione di quarantadue santi martiri, che, arrestati ad Amorio in Frigia e condotti al fiume Eufrate, ottennero con un insigne prova la palma del martirio.


Sant' Evagrio di Costantinopoli


Commemorazione di sant'Evagrio, vescovo di Costantinopoli, che, mandato in esilio dall'imperatore Valente, tornò al Signore come insigne testimone della fede.


San Vittore e compagni


Vittore = vincitore, dal latinoPalmaA Nicomedia in Bitinia, nell'odierna Turchia, san Vittorino, martire.
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POTRESTE AVERE DIECIMILA MAESTRI IN CRISTO, MA NON CERTO MOLTI PADRI, PERCHE' SONO IO CHE VI HO GENERATO IN CRISTO GESU', MEDIANTE IL VANGELO. (1Cor. 4,15 .
 
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