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23/03/2015 07:20
 
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Beato Alvaro del Portillo Diez de Sollano Prelato dell’Opus Dei

23 marzo


Madrid, Spagna, 11 marzo 1914 - Roma, Italia, 23 marzo 1994



Don Álvaro, come è chiamato da milioni di persone che in tutto il mondo ricorrono alla sua intercessione, era un brillante studente di Ingegneria quando conobbe Josemaría Escrivá. Resosi conto che Dio lo chiamava a quel cammino, entrò a far parte dell’Opus Dei nel 1935. Ordinato sacerdote nel 1944, una volta terminati gli studi civili ed ecclesiastici, fu il principale collaboratore di San Josemaría e ne divenne il successore alla guida dell’Opus Dei nel 1975. A Roma, dove ha vissuto dal 1946, era molto apprezzato, tra l’altro, per il lavoro che aveva svolto durante il Concilio Vaticano II (1962-1965), contribuendo a potenziare il ruolo dei laici nella Chiesa. Per la sua bontà e umiltà, moltissime persone di tutte le classi e condizioni sociali avevano verso di lui un grandissimo affetto. Álvaro del Portillo è morto a Roma il giorno dopo un pellegrinaggio in Terra Santa, il 23 marzo 1994. Lo stesso giorno Giovanni Paolo II si è recato a pregare dinanzi ai suoi resti mortali. Il Cardinale Camillo Ruini, vescovo vicario di Roma, ha aperto il 5 marzo la fase diocesana della sua causa di canonizzazione.








Álvaro del Portillo, primo successore di San Josemaría Escrivá a capo dell'Opus Dei, nacque a Madrid l'11 marzo 1914. Entrò a far parte dell'Opus Dei nel 1935. Fu ordinato sacerdote il 25 giugno 1944. Membro del Consiglio Generale dell'Opus Dei dal 1940 al 1975, dal 1940 al 1947 e dal 1956 al 1975 ne fu il segretario generale. Era laureato in ingegneria dei trasporti. Si era inoltre laureato in Lettere e Filosofia (sezione di storia) e in Diritto canonico.
Era consultore di diversi organismi della Santa Sede, quali la Congregazione per la dottrina della fede, la Congregazione per il Clero, la Congregazione per le Cause dei Santi e il Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali. Prese parte ai lavori del Concilio Vaticano II, dapprima come presidente della Commissione antipreparatoria per il laicato, quindi come segretario della Commissione per la disciplina del Clero e come consultore di altre commissioni. I suoi libri Laici e fedeli nella Chiesa (1999, seconda ed.) e Consacrazione e missione del sacerdote (1990, seconda ed.) sono in buona parte il frutto di quest'esperienza. Quale membro della Commissione per la revisione del codice di diritto canonico, intervenne nella elaborazione dell'attuale codice, promulgato da Giovanni Paolo II nel 1983.
Nel 1975 veniva eletto successore di monsignor Escrivá. Quando l'Opus Dei fu eretto in prelatura personale, il Santo Padre lo nominò prelato; e nel 1990 lo designò vescovo, conferendogli l'ordinazione episcopale il 6 gennaio 1991.
Nel 1985 creò a Roma il Centro Accademico Romano della Santa Croce, nucleo originario dell'attuale Università Pontificia della Santa Croce.
Nel corso dei diciannove anni durante i quali guidò l'Opus Dei, il lavoro della prelatura si estese ad altri venti paesi.
Morì a Roma il 23 marzo 1994. Lo stesso giorno Papa Giovanni Paolo II si recò a pregare davanti alla sua salma.
E' stato beatificato il 27 settembre 2014 a Valdebebas, Madrid, con celebrazione presieduta dal Cardinale Angelo Amato.

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POTRESTE AVERE DIECIMILA MAESTRI IN CRISTO, MA NON CERTO MOLTI PADRI, PERCHE' SONO IO CHE VI HO GENERATO IN CRISTO GESU', MEDIANTE IL VANGELO. (1Cor. 4,15 .
 
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