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La mia è una fede unica...MA PROPRIO "UNICA" !!!!!!!!!

Ultimo Aggiornamento: 09/05/2013 18:19
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26/01/2013 23:43
 
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ma non mi risulta che la teoria sulla creazione rientri fra i criteri di infallibilità, il fatto che affermi che é creatada Dio vuole evidenziare un aspetto spirituale teologico, difatti la creazione, come abbiamo detto é ripensata in tempo di deportazione (800 AC ~ ) voleva sostenere che Dio é col suo popolo che aveva perso tutto
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27/01/2013 09:50
 
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taulos, 26/01/2013 23:23:

. dimmi cosa pensi tu della creazione visto che la Chiesa (infallibile) primA insegna nella catechesi che Dio ha creato l'universo e l'uomo dal nulla con precisi atti creativi e poi modifica la catechesi approvando l'evoluzione e cancellando in un sol colpo una disputa tra creazionisti ed evoluzionisti che si protraeva da un sacco di tempo. Ancora oggi ci sono sacerdoti che sostengono la creazione in atti e altri che annotano l'evoluzione come "la più grande prova dlel'esistenza di Dio ". Caro Ulisse se vuoi argomenti e documenti su questo punto dimmelo perchè ti sommergo di documentazione.

Allora la mia domanda è questa: visto che è lo Spirito Santo a rendere infallibile la Chiesa, come mai la Chiesa modifica una argomentazione fondamentale come la creazione accettando l'evoluzione ?
E guarda che io non sto contestanto il verdetto perchè io ero creazionista-evoluzionista molto prime che la Chiesa si pronunciasse.

Sta a vedere che anche io sono invaso dallo spirito santo.....



La Chiesa ipotizzava una creazione in evoluzione già ai tempi di s.Agostino:

dal libro quinto della "Genesi alla lettera"

Dall'ordine della narrazione si comprende la simultaneità della creazione.

3. 5. ... l'autore sacro non disse - come avrebbe potuto dire - Questo è il libro della creazione del cielo e della terra, quando Dio fece il cielo e la terra. In questo caso, sotto i termini "cielo" e "terra" avremmo inteso anche tutto ciò che è nel cielo e sulla terra, come suole esprimersi la sacra Scrittura, poiché molto spesso con i termini "cielo" e "terra" indica l'universo, aggiungendo talora la parola "mare", tal altra aggiungendo addirittura la frase: e tutto ciò che contengono 5. In tal modo, qualunque di queste espressioni avesse usato, avremmo compreso anche il giorno, tanto quello creato al principio, quanto questo prodotto dalla presenza del sole. La Scrittura non si è espressa tuttavia così, ma ha menzionato il giorno solo nella proposizione incidentale, dicendo: Quando fu fatto il giorno.

La Scrittura inoltre non dice neppure: "Questo è il libro della creazione del giorno, del cielo e della terra", come se le diverse creazioni fossero riferite secondo un ordine successivo. Essa non si è neppure espressa così: "Questo è il libro della creazione del cielo e della terra quando fu fatto il giorno, il cielo e la terra; quando Dio fece il cielo e la terra ed ogni specie di piante selvatiche". Infine non si espresse neppure così: "Questo è il libro della creazione del cielo e della terra. Dio fece il giorno, il cielo e la terra e ogni specie di piante selvatiche". Tali infatti erano le espressioni che sarebbero state richieste dal linguaggio abituale della Scrittura; essa invece dice: Questo è il libro della creazione del cielo e della terra; quando fu creato il giorno Dio creò il cielo e la terra e ogni sorta di piante selvatiche, quasi per fare intendere che Dio creò il cielo e la terra e ogni specie di piante selvatiche quando fu creato il giorno.

La creazione dei vegetali prima del sole prova la settenaria ripetizione dell'unico giorno.

3. 6. Il racconto precedente indica d'altra parte un giorno creato originariamente e lo considera come "un" giorno, dopo il quale annovera un secondo giorno, in cui fu fatto il firmamento, e poi un terzo, in cui furono distinte le nature specifiche della terra e del mare e la terra produsse alberi ed erbe. Vuole forse ciò essere la conferma di quanto ci siamo sforzati di dimostrare nel precedente libro, che cioè Dio creò tutte le cose nello stesso tempo?

In effetti il testo del racconto precedente aveva ricordato come tutte le cose furono create o compiute secondo l'ordine successivo dei sei giorni; ora invece tutte le cose son fatte rientrare in un sol giorno sotto il nome di "cielo e terra", con l'aggiunta anche delle specie vegetali. Certamente, secondo quanto ho detto sopra, se il lettore intendesse "giorno" nel senso ordinario, sarebbe poi indotto a correggere il proprio pensiero, se ricordasse che Dio ordinò alla terra di produrre la piante selvatiche prima che esistesse il nostro giorno solare.

In tal modo, senza bisogno di addurre la testimonianza d'un altro libro della sacra Scrittura, la quale dice che Dio creò ogni cosa simultaneamente 6, la prossima affermazione della pagina seguente ci richiama alla mente questa verità, dicendo: Quando fu fatto il giorno, Dio fece il cielo e la terra e ogni specie di piante selvatiche. Di conseguenza dobbiamo capire non solo che quel "giorno" fu ripetuto sette volte affinché fossero fatti sette giorni ma altresì che, quando sentiamo [dalla Scrittura] che tutte le cose furono fatte simultaneamente quando fu fatto il "giorno", dobbiamo comprendere anche, se ne siamo capaci, che la ripetizione del "giorno" per sei o sette volte avvenne senza intervalli più o meno prolungati o spazi di tempo. Se invece uno non ne fosse capace, lasci esaminare questi argomenti da chi ne è capace; continui però a proseguire con la Scrittura che non lo abbandona nella sua debolezza [spirituale], ma con amore materno l'accompagna con passi più lenti, poiché essa parla in modo da schernire i superbi con la sua sublimità, da atterrire con la sua profondità gli studiosi che riflettono, da saziare gli spiriti grandi con la sua verità e nutrire i piccoli con la sua affabilità.

Perché è detto che le verzure furono create prima che germogliassero.

4. 7. Che cosa vuol dire allora la frase che segue? Poiché il testo continua così: Quando fu fatto il giorno, Dio fece il cielo e la terra e ogni specie di piante selvatiche prima che fosse sulla terra e ogni specie di piante coltivate prima che germogliasse 7. Che cosa vuol dire ciò? Non si dovrà forse indagare dove Dio creò quelle piante prima che fossero sulla terra e prima che germogliassero? Chi non sarebbe più incline a credere che Dio le creò quando germogliarono e non prima, se questo passo della sacra Scrittura non gli insegnasse che Dio le creò prima che germogliassero? Per conseguenza se uno, che crede con sentimento religioso, non riuscisse a scoprire dove siano state create, dovrebbe tuttavia credere che furono create prima che germogliassero, poiché non si può credere senza un sentimento religioso di fede.
...
Piano universale e ordine della creazione.

5. 14. Comunque, tra gli esseri che, da informi che erano, furono formati e dei quali la Scrittura dice più chiaramente che furono creati o fatti o prodotti, fu creato per primo il "giorno". Era infatti conveniente che tra le creature avesse il primato la natura che fosse capace di conoscere le creature mediante il Creatore e non il Creatore mediante le creature. In secondo luogo fu creato il firmamento, con cui comincia il mondo materiale, in terzo luogo la natura del mare e della terra, e nella terra - per così dire - potenzialmente la natura delle erbe e degli alberi. Così infatti la terra, conforme alla parola di Dio, produsse le piante prima che fossero germogliate, ricevendo tutti gli impulsi dello sviluppo potenziale degli esseri ch'essa avrebbe dovuto manifestare nel corso del tempo secondo i loro caratteri specifici.

In seguito, dopo la creazione di questo - diciamo così - domicilio degli esseri, il quarto giorno furono creati i luminari e le stelle affinché la parte superiore del mondo fosse corredata per prima degli esseri visibili che si muovono all'interno del mondo. Il quinto giorno fu creata la natura delle acque, poiché essa è unita al cielo e all'atmosfera e, per ordine di Dio, produsse i propri abitanti, vale a dire tutte le specie di animali natanti e volanti; li produsse in potenzialità con i ritmi del loro sviluppo che avrebbero dovuto essere manifestati attraverso convenienti spazi di tempo.

Il sesto giorno furono creati similmente gli animali terrestri, ultimi elementi - diciamo così - tratti fuori dall'ultimo elemento del mondo, ma anch'essi in potenza, i cui ritmi di sviluppo li avrebbe mostrati in seguito il tempo in modo visibile.

dal libro sesto della " Genesi alla lettera"

la duplice creazione dell'uomo.

5. 8. Ma non si può neppure dire che il maschio fu creato il sesto giorno e la femmina, al contrario, nel corso dei giorni posteriori, poiché è detto in modo assai chiaro che lo stesso sesto giorno [Dio] li fece maschio e femmina e li benedisse 9, con tutto il resto che [la Scrittura] dice di entrambi e a entrambi. La creazione primordiale di tutti e due fu dunque diversa da quella posteriore: nella primordiale essi furono creati per mezzo del Verbo di Dio in potenza, insita - per così dire - come un germe nel mondo allorché Dio creò simultaneamente tutte le cose dopo le quali si riposò il settimo giorno; con quelle creature sarebbero state fatte poi tutte le cose, ciascuna al proprio tempo nel corso dei secoli; nella creazione posteriore invece essi sono creati secondo l'attività creatrice [di Dio] che svolge la sua opera attraverso il corso del tempo senza alcuna interruzione e in base alla quale era stabilito che in seguito, al tempo opportuno, fosse creato Adamo col fango della terra e sua moglie dal fianco del marito.

Bisogna comprendere bene la creazione primordiale o causale.

6. 9. In quanto alla suddetta distinzione delle opere di Dio, alcune appartengono ai "giorni" invisibili in cui Dio creò tutte le cose in un solo istante, e altre ai giorni che noi conosciamo e nei quali egli produce ogni giorno tutte le cose che si sviluppano nel tempo e derivano da quelle, che si potrebbero chiamare involucri primordiali.

Spiegando così le cose, credo di non aver detto nulla di errato né d'illogico, interpretando le parole della Scrittura che mi hanno indotto a fare quella distinzione. Ma poiché è un po' difficile comprendere questi argomenti che sono al di sopra della portata dei lettori piuttosto tardi d'ingegno, devo preoccuparmi che non si pensi che io pensi o affermi qualcosa che so bene né di pensare né di affermare. Sebbene nelle mie precedenti spiegazioni io abbia premunito - per quanto possibile - il lettore, credo tuttavia che ci saranno parecchi i quali da queste spiegazioni non siano stati istruiti con sufficiente chiarezza e immaginano che nella creazione primordiale, in cui tutti gli esseri furono creati simultaneamente, l'uomo esistesse già dotato d'una certa forma di vita con cui potesse capire, credere e comprendere la frase rivoltagli da Dio allorché disse: Ecco, vi ho dato ogni specie di piante erbacee aventi in se stesse il seme 10. Chi dunque immagina ciò, sappia che io non ho né pensato né affermato una simile cosa.

L'uomo fu creato dapprima nelle sue cause.

6. 10. D'altronde se dirò che nella creazione primordiale, in cui Dio creò tutti gli esseri simultaneamente, l'uomo non era non solo come quando è giunto all'età matura ma neppure come quando è bambino, né solo come un bambino ma neppure com'è un embrione nel ventre materno - e non solo non era un embrione, ma neppure un germe visibile d'uomo - se dirò così, uno potrà credere che l'uomo non esisteva affatto. Questo eventuale individuo torni dunque alla Scrittura e vi troverà che l'uomo fu fatto ad immagine di Dio il sesto giorno e fu fatto maschio e femmina 11. Cerchi parimenti quando fu fatta la donna e troverà che fu fatta all'infuori di quei sei "giorni", poiché fu fatta quando Dio con la terra formò "ancora" le bestie del campo e gli uccelli del cielo, non già quando le acque produssero gli uccelli e la terra produsse esseri viventi, tra cui c'erano anche le bestie. Allora, nella creazione primordiale l'uomo fu fatto maschio e femmina; dunque, sia allora che dopo, non allora e non dopo o, al contrario, dopo e non allora; e neppure erano esseri diversi poi, ma erano gli stessi identici, in un modo però allora e in un altro modo poi. Mi si chiederà: "In che modo poi?". Risponderò: "Visibilmente, nella forma della struttura umana che noi conosciamo, pur non generato da genitori ma l'uomo formato dal fango e la donna formata dalla sua costola". Mi si chiederà ancora come furono fatti nella creazione primordiale e io risponderò: "Invisibilmente, potenzialmente, nelle loro cause, come sono fatti gli esseri destinati a esser fatti ma non ancora fatti".

Le cause costitutive dell'uomo sono anteriori a tutti i germi visibili.

6. 11. Forse però quel tale non mi capirà poiché gli vengono sottratte tutte le nozioni delle cose che gli sono familiari, inclusa la materialità dei semi. L'uomo infatti non era già qualcosa di simile quando fu creato nella creazione primordiale dei sei "giorni". I semi presentano - è vero - una certa rassomiglianza con ciò, di cui qui trattiamo, per i princìpi in essi racchiusi e destinati a svilupparsi, e tuttavia le cause di cui qui parlo esistono prima di tutti i semi visibili. Quel tale però non comprende. Che dovrei fare dunque, se non dargli un consiglio salutare - per quanto mi è possibile - di credere cioè alla Scrittura di Dio, che l'uomo fu creato non solo allorché Dio, dopo aver creato il "giorno", fece il cielo e la terra; di lui in un altro passo la Scrittura dice: Chi vive per sempre ha creato ogni cosa simultaneamente 12 ma [fu creato] anche allorché Dio, creando le cose non più simultaneamente, ma ciascuna al proprio tempo, formò l'uomo con il fango della terra e la donna con un osso di lui. La Scrittura infatti non ci consente né d'interpretarla nel senso che [l'uomo e la donna] furono creati in questo modo al sesto giorno né tuttavia nel senso che non furono creati al sesto giorno.

N.d.r.
Si potrebbe argomentare che se s.Agostino avesse avuto a disposizione le prove scientifiche che abbiamo oggi, e in particolare sull'evento primordiale del cosiddetto BIG BANG, avrebbe potuto facilmente accostare a tale evento le cose che egli andava scoprendo nel libro della Genesi, di cui questo è un estratto.
Per il testo completo si può consultare il sito Augustinus.it
[Modificato da Credente 27/01/2013 09:52]
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27/01/2013 10:34
 
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Se è così....
....mi sento già meglio. Non ho ben capito il post di Ulisse....se me lo vuoi riscrivere in maniera più comprensibile per me per favore.

Da quello che ho capito anche del post di Credente la Chiesa non è mai stata sfavorevole all'evoluzione. Bè, già va meglio ma quello che non capisco è: perchè non parlar chiaro ai bambini allora invece di farli crescere con delle convinzioni che poi li porteranno alla confusione. Io ricordo che fin da bambino mi dissero che Dio ha creato l'uomo e l'ha messo sulla terra, stop. Nessuno mi ha mai detto : Dio ha creato una particella e da lì è sviluppato l'intero Universo fino all'Uomo e allo Spirito che è stato infuso nell'Uomo all'improvviso e non è soggetto a evoluzione. Ci voleva tanto a spiegare ? Oppure pensavano che i fedeli ci sarebbero arrivati da soli ?
Sapete quanta gente ma quanta e quanta crede ancora che l'Uomo è stato effettivamente creato con un po' di fango ?
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27/01/2013 15:41
 
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taulos, 27/01/2013 10:34:

....mi sento già meglio..Da quello che ho capito anche del post di Credente la Chiesa non è mai stata sfavorevole all'evoluzione. Bè, già va meglio ma quello che non capisco è: perchè non parlar chiaro ai bambini allora invece di farli crescere con delle convinzioni che poi li porteranno alla confusione. ...



Caro Taulos,
Come hai ben compreso, l'analisi attenta della Genesi, portò già i Padri a dedurre che in essa vi erano delle espressioni che potevano significare che l'atto creativo di Dio, poteva essersi esplicato in modo da sviluppare un primo elemento originario creato in germe con le potenzialità che si sarebbero dovute dispiegare nel corso dei millenni.
Io personalmente penso, alla luce delle acquisizioni della scienza moderna che in quel FIAT LUX, che è all'origine di tutta la creazione, sia stata inscritta tutta la forza che avrebbe poi dato man mano origine a tutte le aggregazioni successive fino a formare gli esseri viventi e alla fine l'uomo stesso. Lo stesso Agostino lo comprende come egli spiega nei testi addotti.

Però un conto sono le ipotesi, i commenti possibili sulla base di analisi del testo biblico, un altro conto sono le certezze.
Siccome nel nostro caso si entra nel campo proprio della scienza che si occupa Non del CHI, ma del quando e del come fece la creazione, non vi è mai stato un pronunciamento sul modo con cui si è avvenuto l'atto creativo. Alla Chiesa interessa soprattutto che venga chiaramente affermato che l'artefice della Creazione sia stato non una aggregazione casuale di elementi, ma Dio.

Il resto, lo ammette come ipotesi che nel tempo ha avuto sempre maggiori sostenitori, ma non ha mai affermato come elemento di fede da professare. Per questo, ai bambini, spiegare queste cose che sono non proprio facili come sembra, ma costituiscono annose e burrascose discussioni tra accesi creazionisti ed evoluzionisti, non è alla portata di tutti i ragazzi che si improvvisano catechisti.

Quando ho fatto catechismo in passato, dicevo che i giorni della creazione non sono fatte di ORE ma bensì di ERE, e che la Creazione è avvenuta in evoluzione. Non tutti però la pensano così e sono liberi di esprimersi diversamente perchè non dobbiamo rispettare nessun dogma al riguardo.

Ti allego un testo interessante al riguardo:


INTERVENTO DEL PROF. D. GIUSEPPE TANZELLA-NITTI

 http://press.catholica.va/news_services/bulletin/news/23366.php?index=23366&po_date=10.02.2009&lang=en

È mio compito offrire alcuni commenti sull’interesse della comunità teologica verso il Convegno Biological Evolution: Facts and Theories, ovvero, per essere più espliciti, perché la teologia prende sul serio il pensiero scientifico in merito a questioni circa l’origine della vita e dell’uomo, come questa viene interpretata dalle diverse teorie dell’evoluzione. In linea generale, che la teologia sia interessata al rapporto fra fede e ragione è fuori di dubbio. Ed è anche fuori di dubbio che la teologia cristiana e il pensiero scientifico — al di là di singoli episodi, inevitabili in una storia lunga 20 secoli — abbiano sempre avuto feconde interazioni e reciproci sviluppi, di cui la storia ci presenta testimonianze numerose ed eloquenti. Tuttavia, il tema su cui oggi si chiede un commento è più specifico di quanto non dicano questi rapporti, importanti ma generali, ed è per certi versi più delicato.

La gente comune, infatti, per la quale il racconto biblico della creazione rappresenta ancora in larga parte l’orizzonte di comprensione dell’origine naturale del mondo e della vita, uomo compreso, desidera capire se e in quale misura l’idea di una evoluzione biologica sia compatibile con la visione trasmessa dalla Sacra Scrittura. Personalmente vedo con molto favore che si parli di questi temi perché essi riportano al centro dell’attenzione del grande pubblico i grandi temi dell’esistenza, le domande sull’origine e sul fine, domande che non possono non appassionare tutti, tanto lo studioso come l’uomo della strada.

Esiste una tradizione teologica piuttosto consolidata in grado di comporre la nozione di creazione con l’idea di un mondo che si sviluppi nel tempo e nella storia, un mondo dove sono possibili eventi che noi chiamiamo casuali, ma dove avvengono anche catastrofi, estinzioni, ed esiste un certo antagonismo fra le specie. Le prime riflessioni finalizzate a spiegare questa compatibilità cominciano già con sant’Agostino. Il Vescovo di Ippona non conosceva il termine evoluzione, ma sapeva che il pesce grande mangia il pesce più piccolo e che le forme della vita erano andate incontro a lente trasformazioni nel tempo. Con lui altri Padri della Chiesa, e poi autori come san Tommaso d’Aquino, John Henry Newman, o in epoca a noi prossima Pio XII e Giovanni Paolo II, hanno già fornito chiarimenti teologici significativi, ciascuno con il linguaggio proprio del suo tempo. Dalla prospettiva della teologia cristiana, evoluzione biologica e creazione non si escludono affatto: potremmo infatti affermare — considerando il termine evoluzione nel suo significato più ampio, senza riferimento ad uno o più specifici meccanismi evolutivi, ma inteso come progressiva diversificazione, organizzazione e complessificazione della morfologia dei viventi — che l'evoluzione è in fondo il modo con cui Dio crea.

Affermare che il rapporto fra creazione ed evoluzione sia stato già composto dalla teologia, in particolare da quella di tradizione cattolica, non vuol dire però che questo argomento sia privo di interesse. Tutt’altro. Al teologo serve infatti una conoscenza dei dati scientifici recenti per saper distinguere, nel dibattito culturale contemporaneo, quali visioni della vita e dell’uomo rispondono a risultati acquisiti e quali, invece, possono essere facilmente preda di estrapolazioni o perfino di ideologie, che usano le scienze in modo strumentale e riduttivo, spesso contro il comune sentire di buona parte della stessa comunità scientifica. Proprio in merito alla prospettiva evolutiva, un simile impiego delle scienze è avvenuto in passato con il materialismo storico, che volle fondare una dialettica della natura su una visione del mondo fisico e della vita non rispondente ai dati scientifici, ma in linea con le proprie finalità di propaganda. Non v’è dubbio che un convegno come quello che viene oggi presentato, Biological Evolution: Facts and Theories, offrirà alla teologia, e non solo alla teologia, dati e risultati importanti per operare questo discernimento.

La teologia è anche interessata ai possibili meccanismi che hanno determinato l’evoluzione. Se è vero che l’evoluzione biologica è certamente un fatto, gli aspetti da chiarire riguardano le cause che l’hanno determinata. È dovuta unicamente alla selezione naturale (sopravvivenza del più adatto) oppure dipende dall’esplicarsi di funzioni e di processi interni ai viventi? Dipende solo da errori di trascrizione nella trasmissione del DNA oppure dall’attivazione di porzioni del codice genetico che fino a poco tempo fa i biologi ritenevano ridondanti? Quale ruolo ha nell’evoluzione il progressivo strutturarsi morfologico dei viventi per ottimizzare la loro nutrizione o l’adattamento all’ambiente? Per la sopravvivenza e il ricco diversificarsi della vita è fondamentale solo la competizione o gioca un ruolo importante anche la reciproca cooperazione fra le specie? Non di rado alcuni meccanismi, piuttosto che altri, sono stati impiegati per contrastare la visione di un mondo in cui agiscono finalismo e progettualità, come è certamente quella di un mondo voluto e creato da Dio. Conoscerli meglio aiuta la teologia a capire cosa, a partire da essi, si potrebbe dedurre sul piano filosofico, e può suggerirle quali strategie oggi impiegare per continuare a comporre creazione ed evoluzione nel contesto della scienza del nostro tempo.

L’interesse della teologia per l’evoluzione biologica cresce, evidentemente, quando si ha a che fare con le origini dell’uomo. Se la lenta trasformazione della vita a partire da forme semplici ed elementari verso forme sempre più complesse e funzionalmente più progredite, grazie alla paziente opera dell’evoluzione biologica lungo i millenni, è un fatto, non va dimenticato che è anche un fatto che l’essere umano si trovi alla sommità di questo lungo sviluppo, quasi ad indicare che la nostra specie, proprio come ci insegna la Rivelazione biblica, giunge a coronare uno scopo inteso fin dall’inizio. Per quanto simpatici e incantevoli ci risultino gli altri animali, con i quali condividiamo la maggior parte della nostra morfologia e, nel caso degli scimpanzé, oltre il 97% del nostro patrimonio genetico, noi esseri umani restiamo unici sul panorama biologico del nostro pianeta. La posizione eretta, il linguaggio, e soprattutto la consapevolezza di sé, la cultura e il progresso tecnico-scientifico restano prerogative riscontrate solo nel genere umano. Come lo è anche la sua religiosità… Ricostruire questa storia grazie al contributo delle scienze è un’impresa appassionante, perché è la ricostruzione della nostra storia. Per la teologia conoscere questa storia è importante perché le consente di interpretare meglio la Scrittura e di individuare le linee di sviluppo del dogma. Essa propone così al Magistero della Chiesa nuove sintesi che, come avvenuto in passato, possono rendere l’insegnamento dogmatico della Chiesa più intelligibile agli uomini e alla cultura del suo tempo (cfr. Concilio Vaticano II: Gaudium et spes, n. 62).

Al tempo stesso, va ricordato, con il Catechismo della Chiesa Cattolica, che «non si tratta soltanto di sapere quando e come sia sorto materialmente il cosmo, né quando sia apparso l'uomo, quanto piuttosto di scoprire quale sia il senso di tale origine» (CCC, 284). Per questo motivo, ritengo che, come tali, nessuno dei meccanismi evolutivi si oppone all’affermazione che Dio abbia voluto, cioè creato, l’uomo. Non vi si oppone nemmeno l’aleatorietà di tanti eventi accaduti lungo il lento sviluppo della vita, purché il ricorso al caso resti una semplice lettura scientifica dei fenomeni, incapace di negare la sfera dei fini. Dal punto di vista scientifico, infatti, non avrebbe senso interrogarsi se a "guidare" l’evoluzione sia stato il cieco gioco del caso o l’esistenza di un finalismo. Chi potrebbe negare, ad esempio, che anche ciò che ai nostri occhi appare come puro gioco d’azzardo non segua lo scopo nascosto di chi possiede tutte le regole del gioco, cioè di un Creatore? Solo quando l’aleatorietà o l’indeterminismo di un fenomeno naturale vengono trasformati in un apriori filosofico, sostenendo che nel mondo non c’è alcuna progettualità, né avrebbe senso cercare nell’evoluzione alcun significato voluto da un Creatore, solo allora può sorgere un apparente ma fallace contrasto fra scienza e teologia.

Concludo con due brevi e osservazioni. In primo luogo mi auguro che le scienze naturali siano impiegate sempre più dalla teologia come una risorsa positiva di conoscenze, e non viste solo come una fonte di guai. Come la teologia ha già imparato ad usare i risultati fornitigli dalla storia, dall’ermeneutica, dalla psicologia, crescendo in profondità e in rigore scientifico, così è chiamata a prendere sul serio anche i risultati certi delle scienze, giovandosene per il suo lavoro e il suo servizio alla verità. In secondo luogo, ritengo che l’idea di evoluzione stia di casa nella teologia cristiana. La Rivelazione ebraico-cristiana ci insegna infatti che la storia ha un inizio, ha un fine ed incarna un significato — e noi sappiamo che affinché il cosmo e la vita evolvano è necessaria una quantità positiva di informazione. Non credo sia possibile un’evoluzione biologica in un mondo materialista, senza informazione, senza direzione, senza progetto. In un mondo creato, il compito della teologia è proprio parlarci della natura e del senso di questa informazione, del logos, in definitiva, che, come ama ripetere Benedetto XVI, è la ragione increata fondamento di tutte le cose e della storia, logos che ci è venuto incontro nel volto di Gesù Cristo. È questa, in sostanza, l’informazione più importante, che tutti, scienziati o teologi, siamo interessati a conoscere.




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27/01/2013 16:12
 
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Il racconto della crezione non ha lo scopo di spiegare scientificamente la creazione, quello spetta appunto alla scienza , ma di affermare che c'è un Diao che ha tanto ha a cuore l'umanità, in questo caso il suo popolo tanto da donarle il creato
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27/01/2013 16:28
 
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Sapete quanta gente ma quanta e quanta crede ancora che l'Uomo è stato effettivamente creato con un po' di fango ?

in un certo senso è cosi, perchè è assodato che punto di vista scientifico, la spiegazione dell'origine della vita parte dal presupposto fondamentale che le prime forme viventi si originarono da materiale non vivente, attraverso reazioni che, attualmente, non sono più in atto sul nostro pianeta.
Una teoria basata sull'argilla fu avanzata da A.Graham Cairns-Smith dell'University of Glasgow nel 1985 e adottata come un'ipotesi plausibile anche da altri scienziati (tra cui Richard Dawkins). La teoria di Graham Cairns-Smith postula la formazione graduale di molecole organiche complesse su una piattaforma inorganica preesistente, presumibilmente cristalli di silicati in soluzione. In pratica, si propone un modello di "vita dalla roccia".

Cairns-Smith è uno strenuo critico di altri modelli di evoluzione chimica.[33] Tuttavia, ammette che, come molti altri modelli dell'origine della vita, anche il suo contiene dei risvolti problematici (Horgan 1991).

Peggy Rigou dell'Institut national de la recherche agronomique (INRA), a Jouy-en-Josas, in Francia, riporta sull'edizione dell'11 febbraio 2006 della rivista Science News[34] che i prioni sono capaci di legarsi alle particelle di argilla e migrare quando l'argilla diventa carica negativamente. Anche se in questa relazione non c'è alcun riferimento sulle possibili implicazioni per le teorie sull'origine della vita, questa ricerca suggerisce che i prioni possano rappresentare un probabile pathway per le prime molecole replicantesi.


E nella Genesi è scritto: Allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente. (Gen 2, 20)

Pur con tutto il significato allegorico dunque non è lontano dalle ipotesi scientifiche, tenendo conto che è ststo raccontato circa 3000 anni fa.

Ma ribadisco che la Genesi non è ststa scritta per dimostrare l'ipotesi scientifica della vite e di quella dell'uomo
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27/01/2013 19:51
 
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Cari Ulisse e Lady
stavate dialogando della confessione su quest'altro 3d.
in memoria

Come mai ora avete spostato qui la questione?
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27/01/2013 21:40
 
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scusa non mi sono accorto, Lady ha scritto ed io ho risposto, spostalo se vuoi.



OK HO PROVVEDUTO A SPOSTARE NEL DIALOGO
IN MEMORIA
[Modificato da Credente 27/01/2013 22:18]
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27/01/2013 23:33
 
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A Credente
Siccome nel nostro caso si entra nel campo proprio della scienza che si occupa Non del CHI, ma del quando e del come fece la creazione, non vi è mai stato un pronunciamento sul modo con cui si è avvenuto l'atto creativo.

Strano perchè per affermazioni del genere c'era il rogo se non vado errato e, comunque, la Bibbia parla di 7 giorni e la Chiesa ha sempre sostenuto la creazione come la venuta dle primo uomo e della prima donna. Non ha mai concordato con il fatto che prima del famoso Adamo c'erano delle "riproduzioni" non evolute ma molto simili e anche abbastanza intelligenti. Comunque, l'importante è che finalmente si sia decisi ad ammetterla questa benedetta evoluzione.

Circa lo spiegare ai bambini perchè "troppo complicato per la loro testa" ti ricordo che in molti paesi ai bambini viene spiegata l'evoluzione e non è affatto difficile ma di una facilità impressionante.
Purtroppo è una delle tante "confusioni" generate dalla "didattica educativa cattolica". Ricordo ancora quando avevao 15 anni che il Direttore orionino del mio collegio rigava con un cacciavite i 45 giri che secondo lui potevano "indurre il peccato", il momento della confessione era più che altro un interrogatorio con descrizioni nei minimi particolari e le ragazze leggermente più "allegre" di altre erano considerate "inviate del demonio". Insomma non sono molto convinto che se tu educhi un bambino in un contesto questi cresce come lo desideri tu. Questa educazione si può fare con un cane o con un altro animale ma un bambino ha un cervello e quando è sviluppato inizia a ragionare seriamente e confronta e verifica tutte le informazioni avute.

L'evoluzione è in fondo il modo con cui Dio crea

Come ho già detto prima il Prof. Nitti la fa facile  ma ci sono state vere e proprie discussioni accanite fino a qualche tempo fa su questo argomento che non è "uno dei grandi temi dell'esistenza " come dice ma il NODO CRUCIALE DELL'ESISTENZA. L'esistenza di Dio avviene per fede o per esame ragionato e, tutto sommato, con conclusioni abbastanza semplici ( vedi Blaise Passcal ) ma capire come siamo venuti al mondo con o senza Dio è veramente di fondamentale importanza soprattutto come conseguenza dell'esistenza o meno di Dio.
Il Professor Nitti va avanti alleggerendo la questione creazione- evoluzione affermando che l'importante è il "senso" della vita e non il come o il quale. Professore ma il senso lo si capisce immediatamente perchè TUTTO ma proprio TUTTO ciò che è vita attiva ha in comune l'AMORE ! Ecco spiegato il senso in modo semplice come l'evoluzione con non ha regole arcane, teorie e ipotesi in contrasto l'une con le altre ma è di una GENIALE SEMPLICITA' veramente SCONVOLGENTE come sconvolge il PENSIERO E LA MENTE DI DIO talmente è geniale e semplice.
Ad oggi ogni scoperta scientifica, per complessa che sia, è di una semplicità veramente UNICA . Il bosone di Higgs è una particella stupida, semplicissima, strutturalmente inferiore e per niente complessa ma ha dato origine all'Universo.

Ulisse il racconto della creazione è stato fatto millenni fa quando ancora si pensava che oltre Roma e i barbari non esistesse niente, era logico per il Creatore descrivere quello che aveva fatto in quel modo. Se la Bibbia fosse stata scritta ai giorni nostri probabilmente Dio avrebbe parlato di evoluzione e di "particelle" dimostrando ugualmente tutto uil suo amore per noi e, comunque, concordo con te : la genesi non è stata scritta per spiegare scientificamente la creazione perchè per quei tempi non era proprio il caso. E comunque non è esatto dire che proveniamo da materia non vivente e inanimata. Ti faccio notare che tra noi e i sassi, da un punto di vista atomico, non c'è nessuna differenza.


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27/01/2013 23:39
 
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E comunque non è esatto dire che proveniamo da materia non vivente e inanimata. Ti faccio notare che tra noi e i sassi, da un punto di vista atomico, non c'è nessuna differenza.

Ho postato una teoria accreditata, non l'unica, ma accreditata, e comunque ribadisco per l'autore sacro l'ntenzione non era quella di dimostrare la geenesi scientifica o biologica della creazione dell'uomo
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28/01/2013 10:49
 
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Caro Taulos
tu dici
Circa lo spiegare ai bambini perchè "troppo complicato per la loro testa" ti ricordo che in molti paesi ai bambini viene spiegata l'evoluzione e non è affatto difficile ma di una facilità impressionante.

Chiedo
Ma a quei bambini viene spiegato anche che per potersi evolvere in armonia e funzionalità, le cose sono state create da un Creatore?
Perchè questo è ciò che vale ed interessa davvero ed è il nodo dell'esistenza
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28/01/2013 10:58
 
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mha !
Una volta discutendo con un parente semi ateo, di quelli che preferisocno vivere senza porsi nessun interrogativo mi fece notare con una logica impressionante che i dieci comandamenti erano superflui perchè riconducibili ad uno solamente: AMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO" e mi faceva gli esmepi. Io un po sconcertato non seppi ribattere prontamente ma, una volta a casa e a riposo, capii. Era logico che riportasse tutti all'amore . Perchè tutto è un atto di amore e i comandamenti, tutti, si rifanno a questa base comune. E' lo stesso con i bambini, abituiamoli all'amore verso tutti e non solo a mamma e papà e facciamoli capir che il mondo è governato da questa legge che accomuna tutti dalle piante e ai sassi ( che ricercano un sistema armonicamente in equilibrio e di minima energia) agli esseri viventi che stanno magnificamente solo quando sono circondati da amore e quando lo danno.
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28/01/2013 11:00
 
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continuo
L'uomo non è altri che una parte della natura che ha ricevuto da Dio il massimo di intensità amorevole addirttura donandogli lo spirito che è il sistema più in equilibrio e armonico dell'Universo, infatti, SIMILE A DIO !
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28/01/2013 11:03
 
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VISTA SOTTO QUESTI ASPETTI
..l'evoluzione acquista una dimensione stupendamnete semplice e infarcita di amore dove si tende continuamente ad evolversi verso il massimo sistema più vicini a Dio possibile.....

Non so ma mi sembra di essere assolutamente solo e confinato quando parlo di queste cose....Per caso mi devo far vedere da uno psicanalista oppure su qualche stupidata ci azzecco ?
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28/01/2013 12:15
 
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Una volta discutendo con un parente semi ateo, di quelli che preferisocno vivere senza porsi nessun interrogativo mi fece notare con una logica impressionante che i dieci comandamenti erano superflui perchè riconducibili ad uno solamente: AMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO" e mi faceva gli esmepi.

Caro Taulos,
non ti pare che il tuo amico abbia lasciato nel dimenticatoio i primi tre comandamenti che invece si riferiscono ALL'AMORE DI DIO? Ti sono sfuggiti?


Inoltre mi devi dire se normalmente ai bambini, nelle scuole e sui libri viene spiegato bene come conciliare l'evoluzione con un Creatore? Oppure se qualcuno ci prova a spiegarlo, viene subito relegato tra i pazzi? Io trovo molti articoli e programmi che parlano molto di evoluzione ma NULA, ripeto, NULLA che si azzardi a menzionare come semplicemente possibile che tutto ciò che vediamo possa essere il frutto di una Volontà e di una Potenza Intelligente.
[Modificato da Credente 28/01/2013 12:22]
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28/01/2013 13:27
 
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Allora...
....si evidentemente non ho avuto la prontezza di rispondere all'amico ateo e quindi è andata così. Hai ragione.

Per il secondo argomento ti posso dire che io ho una ricchissima esperienza con bambinbi e ragazzi e ti assicuro che il modo di fargli caopire come Dio - INFINITA INTELLIGENZA - abbia fatto con una particella a creare tutto. pensa all'educazione sessuale che oggi si spiega in V elementare. Li da 2 celluline nasce un uomo...NON E' ANALOGO ? Noi siamo in fondo un piccolo universo.

Nell'America protestante hanno un sacco di mezzi semplici che hanno inventato per spiegare l'evoluzione.

Se vuoi, comunque, posso inventarti molto facilmente una favoletta per far capire a un bambino come il buon Dio ha creato tutto.

Sai cosa chiedevo io a 7 anni al catechismo per bambini ? "....ma come faceva Dio a creare tutto ma proprio tutto tutto tutto, doveva lavorare moltissimo ! " e mi è rimasta negli anni l'enigna insormontabile. Bastava ad esempio fare l'esempio della ninfea in uno stagno oppure della muffa che pian pian ricopre intere foresete o il muschio ecc.... ecc...
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28/01/2013 13:47
 
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Per il secondo argomento ti posso dire che io ho una ricchissima esperienza con bambinbi e ragazzi e ti assicuro che il modo di fargli caopire come Dio - INFINITA INTELLIGENZA - abbia fatto con una particella a creare tutto. pensa all'educazione sessuale che oggi si spiega in V elementare. Li da 2 celluline nasce un uomo...NON E' ANALOGO ? Noi siamo in fondo un piccolo universo.

::::::::

Sì, certamente mi rallegro che tu personalmente abbia maturato questa intuizione e che per te sia facile comprendere e spiegare queste cose in maniera semplice. Forse anch'io ci riesco a modo mio. Ma il problema a cui mi riferivo è che nella maggioranza delle scuole europee (forse in America per fortuna sono un pò più avanti in questo campo) se si parla di evoluzione, si esclude Dio e si banalizza il racconto della Creazione.
Quello poi che maggiormente a me addolora è il fatto che quando si trattano argomenti che toccano l'evoluzione, in TV, sui giornali, sulle riviste scientifiche, c'è di tutto, ma c'è sempre e solo un grande Assente. Proprio Colui che dovrebbe essere maggiormente lodato e ringraziato. Si arriva ad attribuire al caso, una intelligenza e una continua spettacolare capacità di fare molto più miracoli, di quanto noi credenti riusciamo ad attribuirne a Dio.
Ecco perchè in ultima analisi trovo molto più utile dire ai bambini che a creare tutto sia stato Dio, senza necessariamente spiegare il come, che non spiegare il COME senza dire il CHI.

28/01/2013 14:06
 
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Re:
Credente., 27/01/2013 19:51:

Cari Ulisse e Lady
stavate dialogando della confessione su quest'altro 3d.
in memoria

Come mai ora avete spostato qui la questione?


Scusate avrò sbagliato e non mi sarò accorta
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29/01/2013 14:17
 
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Hai ragione...
...è vero: se si parla di evoluzione si esclude Dio ! Hai proprio ragione......
Coloro che uniscono la evoluzione con la creazione non sono poi molti.
E' un bel problema ! Credo che l'unica maniera di risolverlo, in una scuola che deve accontentare un miscuglio di religioni diverse, penso che sia la famiglia. Spetta ai genitori integrare il lavoro degli insegnanti. Oppure mettere i figli in un Istituo religioso privato, ora che anche la Chiesa è creazionista-evoluzionista sicuramente tra qualche tempo si adegueranno.
29/01/2013 14:35
 
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Comunque sia è sempre meglio una scuola privata cattolica, quella pubblica per molti versi non la preferisco e poi se avessi un figlio preferirei un educazione religiosa per lui o lei, comunque sia evoluzione o creazione, resta il fatto che Dio è padrone dell'universo e avrà avuto i suoi motivi per dare un certo ordine alle cose.
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29/01/2013 17:56
 
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taulos, 29/01/2013 14:17:

...è vero: se si parla di evoluzione si esclude Dio ! Hai proprio ragione......
Coloro che uniscono la evoluzione con la creazione non sono poi molti.
E' un bel problema ! Credo che l'unica maniera di risolverlo, in una scuola che deve accontentare un miscuglio di religioni diverse, penso che sia la famiglia. Spetta ai genitori integrare il lavoro degli insegnanti. Oppure mettere i figli in un Istituo religioso privato, ora che anche la Chiesa è creazionista-evoluzionista sicuramente tra qualche tempo si adegueranno.



Ecco, la capacità di unire creazione con evoluzione, è un problema pur non essendo un punto difficile da coniugare se si pensa appunto alle due piccole celluline che unendosi arrivano a formare un uomo o ad un seme che contiene in se tutte le informazioni che lo faranno diventare un albero. Tale dev'essere stato, come io personalmente credo, quel punto di energia iniziale che è stato denominato Big bang che è il momento iniziale da cui si sarebbe sviluppato tutto l'universo.
Ma, ci tengo a precisarlo, la Chiesa non ha escluso neanche in passato una tale possibilità, visto appunto le premesse poste dai padri e soprattutto da Agostino su tale ipotesi basata sulla Scrittura. Anzi la Chiesa cattolica è forse tra le poche, nel panorama delle confessioni religiose, che non si opponga a tale teoria, che GPII ha persino detto PIU' CHE UNA TEORIA.

Ma per fare un passo ulteriore, visto che hai fatto menzione di Galileo in diversi punti dei tuoi messaggi, possiamo anche dire che la Chiesa non era neppure contraria a ipotizzare l'eliocentrismo, che Copernico, un religioso cattolico, professava liberamente ( e quindi per dire che la chiesa non era affatto oscurantista come alcuni pensano). Galileo non fu accettato, non perchè formulasse questa convinzione come era effettivamente e cioè come una ipotesi, ma come una tesi dimostrata, a dir suo, con il movimento delle maree. Se non avesse avuto la pretesa di dimostrare una tesi che fu dimostrata soltanto qualche secolo più tardi, non sarebbe stato condannato a stare in una comoda villa (altro che rogo) a scontare la sua pena recitando qualche salmo (che Galileo fece recitare alla figlia suora in vece propria), riflettendo che la sua non era una dimostrazione ma solo una ipotesi, come affermava giustamente e molto più scientificamente la Chiesa. Ma molti, anche tra gli universitari, recentemente intervistati sono convinti che Galileo fu arso al rogo.
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29/01/2013 18:05
 
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ladymira, 29/01/2013 14:35:

... comunque sia evoluzione o creazione, resta il fatto che Dio è padrone dell'universo e avrà avuto i suoi motivi per dare un certo ordine alle cose.



Certo Lady,tutto il creato porta in se l'impronta del Creatore, ma dobbiamo anche ricordare che a causa della ribellione dell'uomo, tutta la creazione è stata assoggettata alla corruzione in attesa della liberazione secondo un piano originario che noi abbiamo terribilmente rovinato. Basta vedere come è ridotto il mondo; e questo Dio non lo vorrebbe. Lo permette, suo malgrado, sapendo che un giorno potrà provvedere a restaurare tutte le cose.
Ecco infatti come dice al riguardo s.Paolo:
Rom 8,19 La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio;
20 essa infatti è stata sottomessa alla caducità - non per suo volere, ma per volere di colui che l'ha sottomessa - e nutre la speranza
21 di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio.
22 Sappiamo bene infatti che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto;
23 essa non è la sola, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l'adozione a figli, la redenzione del nostro corpo.
30/01/2013 14:06
 
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tutto il creato porta in se l'impronta del Creatore, ma dobbiamo anche ricordare che a causa della ribellione dell'uomo, tutta la creazione è stata assoggettata alla corruzione in attesa della liberazione secondo un piano originario che noi abbiamo terribilmente rovinato. Purtroppo l'uomo non ha saputo prendersi cura del creato e lo rovina sempre più, la natura è in declino, cosi rischiamo anche noi pensiamo al buco dell'ozono, stiamo distruggendo noi stessi, e Dio non vuole che si distrugge il creato, ciò che lui con amore ci ha dato.
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02/02/2013 09:52
 
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Salve
Pensavate che me l'ero squagliate vero ? E invece no, ho avuto solo parecchio lavoro sulla gobba. Stamattina sono andato a messa per la candelora e sempre più capisco il significato e la forza di "pregare insieme". Ho pregato Dio di illuminarmi mel mio cammino e...ho avuto la risposta immediat nella mia mente. L'impirtante è " stare in cammino" verso di Lui. Al mopmento opportuno e quando meno te l'aspetti Lui ti illumina e lo spirito santo scende in te. Mai dare per socntate le proprie convinzioni finchè non elimini la fede per far posto alla certezza. Fede vuol dire non aver prove certe ma aver fiducia. E vale non solo per la fede in Dio ma per tutte le cose dlela nostra vita, anche quando un bambino messo alle strette ti assicura che non è stato lui a combinare quella marachella e tu gli credi per un atto di fiducia perchè, pur non avendo le prove oppure le prove sono tutte contro di lui, tu gli credi !

Durante la messa speravo che c'era il mio sacerdote preferito che quando parla ti verrebbe voglia di registralo. Ogni parola ti entra nel cuore ti fa riflettere. Credo che sia un dono che lui ha. Questo invece ha fatto una predica trita e ritrita alla "ecclesiastica" di quelle che non solo non mi dicono niente ma che non dopo 10 minuti iniziano a diventrare una tortura e non vedi l'ora che finiscano.

Importante è anche non rivoltare sempre al vocabolario di "Don Carlo Verdone " che imita il classico parroco benissimo ma che si riesca a trovare il mezzo per andare nel cuore degli uomini in quel preciso momento e questo solo lo spirito santo lo può fare. Quindi ci sono preti e preti e io rimango dlele mie idee. Pur desiderando la mia Chiesa esamano attentamente "colui che la rappresenta" e al massimo lo vedo solo come "rappresentante" di Cristo, una sorta di "ufficiale" che rappresenta la legge ma che non mi dice assolutamente niente per il mio spirito. I veri preti sono illuminati dallo spirito santo e quando parlano ti riempiono, come quel vecchio prete di campagna che con una frase mi cambiò il mio modo di pensare "affidati all'abbraccio di Dio".

Capisco anche il significato della comunione e "sentire" Gesù dentro di te che , in quel momento è come se si fosse seduto vicino a te e ti stesse ascoltando. Lo senti molto ma molto più vicino che in una preghiera normale insieme ad altri.
Non capisco però il "dogma" della transustanzazione" ( ci vuole laurea solo per scriverla). Secondo la Chiesa l'ostia è VERAMENTE" carne e sangue di Cristo ma in senso fisico e non spirituale. Allora, i casi sono 2: o ci hanno preso per scemi oppure ci dicono il tutto in senso metaforico perchè è una metafora spirituale. Ma conversando con loro ti sorridono e dicono di no che in quel momento è carne e sangue. Mi spiegate questa faccenda ? E' una metafora oppure sono matti ? L'altra ipotesi è che io non capisca ma allora perchè il clero ha una etrema abilità a confondere le idee e non a chiarirle a noi poveri fedeli che cerchiamo un aiuto [SM=g7388]
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02/02/2013 10:09
 
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perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna. (1 Cor 11,29)

L'Ostia consacrata è per opera dello Spirito Santo vera carne e vero sangue del signore nella sostanza e non nella materia e nelle specie che rimangono pane e vino ma non divise, un po' nel pane e un po' del vino, o diviso per ogni particola o sorso, ma completo e totale in tuttè le particole o pezzi di essa e in tutti i sorsi di vino contengono tutto Cristo Signore
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02/02/2013 10:44
 
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Siamo contenti di rileggerti, caro Taulos. [SM=g7430]

Certo vi sono dei sacerdoti che sono colmi di Spirito Santo e riescono a trasmetterti molto di più di chi vive in maniera solo burocratica il proprio ministero.
Concordo perciò su quello che dici. Tuttavia siccome durante la celebrazione ogni ministro di Dio impersona il Signore è a Lui che dobbiamo guardare ed affidarci al Suo abbraccio come giustamente tu spesso ci ricordi. Un grande principio che accolgo molto volentieri anche per la mia vita. [SM=g7348]

Per quanto riguarda la trasformazione del pane e del vino nel Corpo e Sangue di Cristo (detto col termine transustaziazione), la Chiesa da sempre ha professato che questo è ciò che avviene, basandosi sui vari testi biblici e sul consenso unanime dei padri.
Ci possiamo però legittimamente chiedere:
Cosa intende la Chiesa con i termini "SOSTANZA", "ACCIDENTI" e "SPECIE", e cosa avviene della materia che costituisce il pane e il vino dopo la consacrazione?

Il termine SOSTANZA e ACCIDENTI appartengono alla filosofia ancor prima che alla teologia. La filosofia ha spesso sostenuto che noi in realtà non conosciamo affatto le cose, ma solo come esse si presentano: la loro sostanza insomma ci sfugge. Delle cose conosciamo infatti solo ciò che i sensi ci dicono,ma i sensi sono solo qualcosa di soggettivo, limitato e imperfetto. Il termine MATERIA, appartiene invece più alla scienza, che alla fine riconduce agli atomi la conoscenza delle cose, anche se la fisica moderna (meccanica quantistica) ha di nuovo introdotto il principio di non conoscibilità perfetta delle particelle (principio di indeterminazione dei quanti).
La sostanza è LA COSA IN SE', indipendentemente dalla mia conoscenza di essa o dalla mia limitata e imperfetta capacità di percezione, sia sensoriale che intellettiva.
GLI ACCIDENTI sono invece ciò che mi appare della materia, il suo aspetto cosi come i miei sensi percepiscono e la mia mente coglie.

Nella TRANSUSTANZIAZIONE, come dice il termine, vi è un mutamento della sostanza in altra sostanza: la cosa in sè non è più la sostanza del pane e del vino, anche se gli accidenti mi fanno ancora percepire pane e vino. E gli atomi? ci si chiederà. Se potessi con un microscopio osservare la struttura molecolare dell'ostia consacrata, non mi accorgerei di alcuna variazione, perchè anche questo tipo di osservazione riguarderebbe i sensi.
In parole più povere, la materia del pane e del vino, dopo la
consacrazione continua ad apparire esattamente come prima, ma del pane e
del vino non rimane nulla.
Cristo infatti è Signore di tutto e quindi anche della materia. E' ben in
grado di assumere la materia del pane rendondola materia per il suo Corpo
anche se la struttura molecolare di essa appare invariata . Cosicchè noi lo
percepiamo come pane ma non è più pane bensì completamente Corpo di
Cristo.

Solo nel caso dei MIRACOLI EUCARISTICI (circa 500 casi documentati in Italia) è possibile osservare parte della transustanziazione perchè anche gli accidenti sono stati modificati in quelli della carne e del sangue.
La Chiesa tuttavia sostiene che il miracolo eucaristico avviene sempre, ad ogni consacrazione, pur non essendo visibile.
Le SPECIE non sono altro che il genere di appartenenza degli "ingredienti" eucaristici, che sono appunto il pane e il vino.
[Modificato da Credente 02/02/2013 10:48]
02/02/2013 12:40
 
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w nostro signore, che ci nutre sempre di sè, e si è sacrificato per la remissione dei peccati.
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02/02/2013 12:59
 
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Ciao Credente
hom letto attentamente il tuo post e concordo in pieno. La morale è quindi quella che pensavo: E' UNA METAFORA !!!!!
E' come avere veramente Gesù in carne ed ossa dentro di noi ma mi chiedo continuamente: perchè non insegnare questi semplici concetti fin da bambini e invece col fatto di pensare che "i bambini non capirebbero" si imbriglia la loro mente con "Adamo la mela ed Eva - l'ostia è carne è sangue - l'inferno è la fiamma , ecc ecc. " per non parlare della Trinità che sfido qualsiasi studente di teologia a guardarmi negli occhi e a dirmi che ha capito esattamente cos'è ! Insomma io credo di aver finalmente compreso cosa si intende per trinità e credo di aver finalmente compreso che cosa si intende con "vera carne vero sangue" o anche "Adamo era il primo uomo ed Eva la prima donna " Ma credimi sulla parola se mi era stato insegnato da bambino avrei capito ugualmente e forse forse a quest'ora sarei stato un ottimo prete anche io, visto che era la mia intenzione poi abbandonata.....

Insomma stiamo sempre alle solite non si capisce se l'insegnamento o la metodica dlela Chiesa Cattolica sia veramente dettata da Dio o se fa parte di una mania politica e di predominio sui popoli.

Povero San Francesco......

[SM=g7475]
02/02/2013 13:16
 
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: perchè non insegnare questi semplici concetti fin da bambini , si dovrebbe partire tutto dai bambini, gli insegnamenti dovrebbero essere fatti fin da bambini, ovviamente in concetti semplici ma fatti, perchè i bambini hanno la loro maturità.Riguardo povero San Francesco forse hai ragione tutti dobbiamo accostarci al signore , come il poverello di Assisi, sempre adorandolo, il cantico delle creature è quello di più stupendo che resta a noi, ci insegna a lodare Dio per le sue ricchezze , che sono semplici e non riguardano sicuramente il denaro.Insomma stiamo sempre alle solite non si capisce se l'insegnamento o la metodica della Chiesa Cattolica sia veramente dettata da Dio , caro Taulos , si che è lo è dettata da Dio,dobbiamo avere fiducia nella chiesa , Dio sa sempre quello che fa!
[Modificato da ladymira 02/02/2013 13:17]
02/02/2013 13:27
 
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La morale è quindi quella che pensavo: E' UNA METAFORA !!!!!

Assolutamente no è una realtà, nascosta e non completamente comprensibile con la ragione e con la logica, ma è una realtà, differente dal senso metaforico delle parabole, che usano realtà presenti, campo, albero, pranzo ecc, per rimandare a realtà altrimenti non spiegabili. Tanto è vero che come ha detto credente in alcuni casi, vedi miracoli eucaristici l'ostia si trsforma veramente in vera carne e sangue e in alcuni casi è provato che sia muscolo cardiaco
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