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RIFLESSIONI BIBLICHE

Ultimo Aggiornamento: 02/12/2017 23:42
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27/12/2014 08:29
 
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Movimento Apostolico - rito romano
Ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro

Corsa singola e comunione ecclesiale devono necessariamente incontrarsi, sostare insieme, insieme riflettere, giungere alla sola unica vera fede. Ad ognuno è consentito di fare la sua corsa. È consentito anche di partire insieme, ma nel tragitto di superare l'altro. Vitae però è fermarsi poi, perché l'altro è necessario alla verità della nostra fede. San Paolo è un esperto corridore. Ma sempre lui si ferma per fare il punto assieme agli altri. Fermarsi è esigenza di verità, comunione, crescita come solo corpo.

Non sapete che, nelle corse allo stadio, tutti corrono, ma uno solo conquista il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo! Però ogni atleta è disciplinato in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona che appassisce, noi invece una che dura per sempre. Io dunque corro, ma non come chi è senza mèta; faccio pugilato, ma non come chi batte l'aria; anzi tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, perché non succeda che, dopo avere predicato agli altri, io stesso venga squalificato (1Cor 9,24-27).

Ma queste cose, che per me erano guadagni, io le ho considerate una perdita a motivo di Cristo. Anzi, ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore. Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui, avendo come mia giustizia non quella derivante dalla Legge, ma quella che viene dalla fede in Cristo, la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede: perché io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la comunione alle sue sofferenze, facendomi conforme alla sua morte, nella speranza di giungere alla risurrezione dai morti. Non ho certo raggiunto la mèta, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anch'io sono stato conquistato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo ancora di averla conquistata. So soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte, corro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù. Tutti noi, che siamo perfetti, dobbiamo avere questi sentimenti; se in qualche cosa pensate diversamente, Dio vi illuminerà anche su questo. Intanto, dal punto a cui siamo arrivati, insieme procediamo (Fil 3,7-16). Io infatti sto già per essere versato in offerta ed è giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione (2Tm 4,6-8).

Oggi Pietro e Giovanni corrono verso il sepolcro. Giovanni corre più veloce. Giunge per primo, si ferma, osserva, ma non entra. La testimonianza della verità storica ha bisogno anche di Pietro. Questi giunge. Entra. Vede. Osserva ogni cosa. Esce senza dire alcuna parola. Giovanni invece professa la sua fede: "Vide e credette". Poi nuovamente insieme vanno via. Gesù deve essere cercato altrove. È risorto, ma non è nel sepolcro. Altrove lo si deve cercare. È questa la sua volontà, il suo desiderio.

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.

Oggi l'Apostolo Giovanni ci insegna la grande verità della comunione nella testimonianza della verità di Cristo Gesù. Nessuno da solo rende testimonianza perfetta a Gesù Signore. La Chiesa è fatta di una infinità di persone. Ognuno deve dare all'altro ciò che possiede. Deve ricevere dall'altro ciò che gli manca. Papa, Vescovo, Sacerdote, Diacono, Religioso, Fedele Laico, testimoniano la vera fede in Cristo Gesù solo se sono in perenne comunione. Non solo discendente, dall'alto verso il basso, ma anche ascendente, dal basso verso l'altro. È regola divina.
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