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21/06/2020 09:19 | |
«Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo»
P. Antoni POU OSB Monje de Montserrat
(Montserrat, Barcelona, Spagna)
Oggi, dopo aver scelto i Dodici, Gesù manda loro di predicare e gli instruisce. Gli avverte riguardando alla possibilità di subire persecuzioni e gli consiglia quello che dovrebbe essere il loro atteggiamento: «E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l'anima e il corpo nella Geenna» (Mt 10,28). La parabola di questa Domenica sviluppa il tema della persecuzione da Cristo con uno stile che ricorda l'ultima Beatitudine del Discorso della Montagna (cfr Mt 5,11).
Il discorso di Gesù è paradossale: da una parte dice due volte, “Non temete”, e ci presenta un Padre provvidente che ha perfino cura degli uccelli del campo; ma d'altra parte, ci dice che questo Padre non ci risparmia delle avversità, piuttosto il contrario: se diventiamo suoi seguaci, molto probabilmente avremo la stessa sorte di lui e gli altri profeti. Come capire questo, allora? La protezione di Dio è la sua capacità di dare vita alla nostra persona (la nostra anima), e di fornirgli la felicità anche nelle tribolazioni e le persecuzioni. Egli è colui che ci può dare la gioia del suo Regno che viene da una vita profonda, sperimentabile già adesso e che è un pegno della vita eterna: «Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli» (Mt 10,32).
Avere fiducia a che Dio sarà con noi nei momenti difficili ci dà coraggio per proclamare le parole di Gesù a piena luce, e ci dà l'energia per fare del bene, in modo che attraverso le nostre opere le persone possano dare gloria al Padre celeste. Sant'Anselmo ci insegna: «Fate tutto per Dio e per la vita felice ed eterna che il nostro Salvatore si degna di concedere in cielo». |