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RIFLESSIONI BIBLICHE

Ultimo Aggiornamento: 02/12/2017 23:42
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17/08/2015 07:16
 
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All'inizio del Libro dei Giudici ci viene offerta una visione generale della storia del popolo eletto durante questo periodo. E uno schema teologico, desolante e poi anche confortante. Voglio dire che tutto comincia con l'infedeltà umana, però si manifesta la fedeltà di Dio, che alla fine ha il sopravvento.
Infedeltà umana. "Gli Israeliti fecero ciò che è male agli occhi del Signore". Questa frase torna poi come un ritornello in tutto il libro. Gli Israeliti non sono riconoscenti a Dio, cercano altri dei, più disponibili alle loro aspirazioni immediate. Abbandonano il Signore e vogliono servire i Baal. il risultato è l'ira del Signore e il castigo: "Si accese l'ira del Signore contro Israele e li mise in mano ai razziatori, che li depredarono". Israele è così di nuovo in una situazione di oppressione e di schiavitù, per sua colpa. Allora implora nuovamente il Signore, e il Signore si lascia commuovere dai gemiti del suo popolo oppresso e gli manda dei "giudici", cioè dei capi ispirati da lui, che prendono in mano la situazione e riescono a vincere gli oppressori, perché il Signore "era con il giudice e li liberava dalla mano dei loro nemici". Ma purtroppo lo schema si ripete:
dopo la morte del giudice gli Israeliti di nuovo fanno ciò che è male agli occhi del Signore e la situazione peggiora: ritorna l'oppressione e ricominciano i gemiti. E il Signore sempre si lascia commuovere.
Dio educa cosi il suo popolo alla conversione, conversione innanzitutto alla fiducia in lui, a rimanere fiduciosi in lui attraverso tutte le circostanze, fiduciosi in lui anche malgrado i peccati commessi, a tornare al Signore misericordioso per ritrovare la pienezza di vita. La fedeltà di Dio così ha il sopravvento sull'infedeltà dell'uomo.
Nel Vangelo di oggi una lezione complementare ci viene data mostrando che la fedeltà umana, quando c'è, ha bisogno di un complemento divino. Vediamo questo ragazzo che vuol sapere qual è la via buona per ottenere la vita eterna, e interroga Gesù. Gesù gli dice: "Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti". È la fedeltà umana, richiesta per ottenere tutte le grazie di Dio. il ragazzo ha sempre osservato tutti i comandamenti e chiede: "Che cosa mi manca ancora?". Se la sua fedeltà è stata completa, cosa può mancargli?
La risposta di Gesù è paradossale, come spesso accade. "Non ti manca niente; hai troppo. Ti manca di farti povero di beni terreni per essere disponibile all'amore divino". "Va', vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi".
"Beati i poveri" ha detto Gesù "perché di essi è il regno dei cieli". Distaccarsi da tutto per fare spazio ai veri tesori: ecco il segreto della vita in pienezza. Distaccarsi anche da se stessi per accogliere la vita di Cristo: "Vivo non più io, vive in me Cristo". E un cammino lungo, non facile, però pieno di speranza. Gesù vuole comunicarci la sua gioia, l'ha detto più volte: "La mia gioia sia in voi, e la vostra gioia sia piena".
Questo si ottiene con il distacco da tutti i beni materiali per accogliere l'amore generoso di Cristo
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