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06/11/2017 16:02 | |
Possiamo apprezzare quanto è spontaneo Gesù in questo Vangelo; lo è in modo paradossale, per pungerci, per farci intravedere quanto la sua mentalità sia diversa dalla nostra. il consiglio che ci dà è a dir poco inaspettato: "Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi vicini, perché anch'essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio". Strano! E naturale invitare a pranzo parenti e amici, dai quali si avrà il contraccambio. E altrettanto strana è la seconda parte: "Al contrario invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti". Di solito la beatitudine viene dal ricevere, ma Gesù dice il contrario, mettendoci sulla via della gratuità, dell'amore disinteressato: la vera gioia sta proprio in questo. Se la cerchiamo nel contraccambio siamo sulla strada sbagliata; se invece diamo a chi è nell'incapacità di ricambiare siamo nella logica divina dell'amore che non si compra né si vende.
La prima lettura ci fa riflettere sulla gratuità della misericordia divina. Nessuno "ha dato qualcosa per primo a Dio, si che abbia a riceverne il contraccambio". Tutti, Ebrei e non Ebrei, siamo stati disobbedienti, ma "Dio ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per usare a tutti misericordia". Siamo totalmente nella logica dell'amore misericordioso, disinteressato, gratuito. È la logica in cui dobbiamo metterci tutti e, poiché ci è tutt'altro che spontanea, dobbiamo anche oggi chiedere al Signore che trasformi la nostra mente e il nostro cuore, perché possiamo avere i suoi pensieri e il suo amore. |