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RIFLESSIONI BIBLICHE

Ultimo Aggiornamento: 02/12/2017 23:42
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31/01/2015 07:59
 
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Movimento Apostolico - rito romano
Passiamo all'altra riva

Tutta la creazione viene dalla Parola creatrice di Dio. Mentre gli uomini e gli Angeli, essendo dotati di volontà, possono ribellarsi al loro Dio e Signore e difatti si sono ribellati e sempre si ribellano, la materia inanimata obbedisce al suo Signore con pronta e sollecita obbedienza. È sufficiente che il Signore dica una sola Parola e le sue opere si inchinano dinanzi al suo volere e gli prestano immediato ascolto. Così il Salmo: "Alleluia. Lodate il Signore dai cieli, lodatelo nell'alto dei cieli. Lodatelo, voi tutti, suoi angeli, lodatelo, voi tutte, sue schiere. Lodatelo, sole e luna, lodatelo, voi tutte, fulgide stelle. Lodatelo, cieli dei cieli, voi, acque al di sopra dei cieli. Lodino il nome del Signore, perché al suo comando sono stati creati. Li ha resi stabili nei secoli per sempre; ha fissato un decreto che non passerà. Lodate il Signore dalla terra, mostri marini e voi tutti, abissi, fuoco e grandine, neve e nebbia, vento di bufera che esegue la sua parola, monti e voi tutte, colline, alberi da frutto e voi tutti, cedri, voi, bestie e animali domestici, rettili e uccelli alati. I re della terra e i popoli tutti, i governanti e i giudici della terra, i giovani e le ragazze, i vecchi insieme ai bambini lodino il nome del Signore, perché solo il suo nome è sublime: la sua maestà sovrasta la terra e i cieli. Ha accresciuto la potenza del suo popolo. Egli è la lode per tutti i suoi fedeli, per i figli d'Israele, popolo a lui vicino. Alleluia" (Sal 148,1-14).
Nessuna creatura potrà mai resistere al comando del suo Dio e Signore. Gesù è sulla barca. Con i discepoli stanno raggiungendo l'altra riva. Il vento è impetuoso. Le onde sollevano la barca. I discepoli sono nel panico. Hanno perso il controllo. Non si va né in avanti, né si può tornare indietro. Non sapendo più cosa fare, svegliamo il Maestro che dorme su un cuscino e gli chiedono di intervenire. Gesù dona un solo cenno al mare e ai venti e all'istante è come se mai vi fosse stato sul lago un solo alito di vento. La pace ridiscende sulle acque e la barca nuovamente può riprendere il cammino verso l'altra riva. Tra Gesù e la creazione vi è il rapporto che esiste tra il Creatore e la sua creatura. Questa gli deve pronta, immediata, sollecita, istantanea obbedienza.
In quel medesimo giorno, venuta la sera, disse loro: «Passiamo all'altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com'era, nella barca. C'erano anche altre barche con lui. Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t'importa che siamo perduti?». Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». E furono presi da grande timore e si dicevano l'un l'altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».
Quando si cammina con Gesù bisogna fidarsi di Lui pienamente, totalmente. Lui non ha bisogno di essere veglio per governare la sua creazione. Questa già le obbedisce per natura. Per obbedienza si agita e per obbedienza si calma. È questo che dobbiamo imparare da Gesù ed è questa la fede che ci chiede: noi dobbiamo avere una sola preoccupazione: vivere con Lui, in Lui, per Lui. Poi, che la natura, la storia, gli uomini si agitino o restino calmi, è prova per noi sia l'agitazione che la calma. Nell'agitazione rischiamo di cadere nella tentazione di essere stati abbandonati. Nella calma la tentazione ancora più forte: possiamo pensare di bastare a noi stessi, di non avere bisogno di Lui. Questa tentazione è più comune ed universale di quanto non si pensi. Molti periscono più per calma che non per agitazione. Nell'agitazione la preghiera si innalza verso il Signore, nella calma invece ci si dimentica di Lui e ci si abbandona alla non azione, alla pigrizia, al non lavoro, al non impegno. Ci si consegna all'ozio e all'ignavia e la nostra vita spirituale in pochi giorni deperisce e muore. È questo il motivo per cui ci è chiesto di vivere ogni attimo della nostra vita in pienezza di fede e di totale fiducia nel Signore nostro Dio, qualsiasi cosa accada attorno a noi.
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