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Preghiera e pensiero di oggi

Ultimo Aggiornamento: 08/06/2014 09:02
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14/08/2013 10:20
 
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Ricostruisci, Signore, le mura di Gerusalemme.

14.08.2013
Esd 4, 24-5,17; Sal 24; Lc 12, 54-56

Il tempo di Cristo presenta dei segni che devono essere giustamente interpretati. (Lc 12)

Continua il racconto della ricostruzione del tempio di Gerusalemme dopo la distruzione e l'esilio dei giudei presso la corte persiana. Gli esuli rimpatriati si accingono a ricostruire la casa del dio d'Israele ma sono contrastati e ci voglioni anni prima che l'opera possa riprendere. La ripresa è segnata dai profeti che richiamano la parola di Dio e l'intervento divino nel piano di ricostruzione. Non è solo volontà d'uomini, ma è segno di Dio la grande opera.
Così anche Gesù nel vangelo di Luca prosegue nel suo insegnamento e spiega come la storia di Cristo tra gli uomini si manifesta in segni che devono essere individuati e bene interpretati. Questo è il tempo della salvezza, della venuta del Regno e della grazia presente. Non ci si può accontentare di riconoscere gli eventi naturali e non preoccuparsi di scorgere anche i segni del tempo di Dio.

Preghiamo col Salmo

Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza;
io spero in te tutto il giorno.
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15/08/2013 09:11
 
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Ricostruisci, Signore, le mura di Gerusalemme.

Assunzione della Beata Vergine Maria

15.08.2013
Ap 11,19;12,1-6.10; Sal 44; 1Cor 15,20-26; Lc 1,39-56



«“E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto”. Allora Maria disse: “L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono”». (Lc 1,45-50)


Nel “Magnificat” che il vangelo odierno propone, la Madonna ci indica alcune tracce per aderire a Dio che sono in perfetta sintonia con le beatitudini che proclamerà Gesù. Soprattutto canta l’umiltà, quella vera, per cui si ha coscienza piena della propria piccolezza, ma anche della grandezza e potenza dell’amore di Dio. “Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente”: una è certamente quella che oggi celebriamo.
L'elogio che Elisabetta fa di Maria è per la fede: tra tutte le donne in maniera singolare, Maria riceve la benedizione divina perchè si è affidata totalmente a Dio.


Preghiamo col Salmo

Risplende la regina, Signore, alla tua destra.
Liete parole mi sgorgano dal cuore:
io proclamo al re il mio poema,
la mia lingua è come stilo di scriba veloce.
Il tuo trono, o Dio, dura per sempre.
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16/08/2013 10:05
 
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Ricostruisci, Signore, le mura di Gerusalemme.

16.08.2013
Esd 7,1a. 6b-26; Sal 121; Lc 13, 6-9

Esdra, sacerdote e scriba della legge del Dio d'Israele, si era dedicato con tutto il cuore a studiare la legge del Signore, a praticarla e ad insegnarla. (Esd 7)

Il re persiano Artaserse si fa strumento della volontà di Dio verso il popolo d'Israele e riconosce l'alto valore del sacerdote e scriba Esdra e lo incarica di guidare il popolo israelita verso il rientro in Gerusalemme dopo l'esilio babilonese. La mano del Signore è su Esdra ed il re accetta ogni sua richiesta. Mirabile è la lettera del re a Esdra con cui testimonia il suo pieno sostegno a quanti vorranno impegnarsi nella ricostruzione di Gerusalemme. "Quanto prescritto dal Dio del cielo sia fatto con diligenza per il tempio di Dio perchè non venga l'ira sul tengo del re e dei suoi figli" sono le indicazione con cui il re accompagna anche le donazioni in denaro per la ricostruzione. Il disegno di Dio fa compiere atti straordinari anche al re straniero.
Gesù con la parabola spiega come ciascuno ha un compito e deve portare frutti. la vito di ciascuna persona è un prezioso tassello nell costruzione del tempio di Dio e non vi si può sottrarre, con ciò senza dimenticare la misericordia con cui Dio stesso accompagna la via di ciascuno.

Preghiamo col Salmo

Gerusalemme è costruita
come città unita e compatta.
È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore.
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17/08/2013 10:22
 
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Ricostruisci, Signore, le mura di Gerusalemme.

17.08.2013
Dt 5, 23-33; Sal 95; Eb 12,12-15a; Gv 12,44-50

"Abbiate cura perciò di fare come il Signore, vostro Dio, vi ha comandato. Non deviate né a destra né a sinistra; camminate in tutto e per tutto per la via che il Signore, vostro Dio, vi ha prescritto, perché viviate e siate felici e rimaniate a lungo nella terra di cui avrete il possesso" (Dt 5,33)

Abbiate cura della legge, ascoltate, vigilate, rinfrancatevi, cercate la pace: una lunga serie di esortazioni che partono da Mosè, accolgono la parola di Gesù e ritrovano in Paolo l'indirizzo applicativo. Le letture che oggi la liturgia ci propone sono davvero magistrali perchè accompagnano in un progressivo cammino di avvicinamento all'unica Parola che non cambia e che è garanzia della grazia di Dio.
Il soggetto è sempre lo stesso, è Dio che detta le leggi, che sorregge e guarisce gli storpi, che dilegua le tenebre di chi è nel dubbio. "Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo".Con queste parole Gesù ha sintetizzato la sua missione.

Preghiamo col Salmo

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome,
annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
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18/08/2013 09:04
 
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Tu sei giusto, Signore.

18.08.2013

Ne 1,1-4;2,1-8; Sal 83; Rm 15,25-33; Mt 21,10-16

Mentre il Signore Gesù entrava in Gerusalemme, tutta la città fu presa da agitazione e diceva: "Chi è costui?". E la folla rispondeva: "Questi è il profeta Gesù, da Nazareth di Galilea". (Mt 21)

L'entrata di Gesù in Gerusalemme crea agitazione e scompiglio: chi non lo riconosce e chi lo osanna; chi ne teme l'azione di giudizio e chi ne riceve grazia; chi gli si rivolge con fede e chi con diffidenza. Gerusalemme, cuore di tutta l'umanità, da sempre è teatro dei grandi contrasti umani ed insieme dell'amorosa attenzione di Dio che a lei riserva gioie e dolori.
Neemia, muove a compassione il re persiano Artaserse sulle sofferenze di Gerusalemme e ne ottiene il permesso di recarsi nella città per ricostruire il tempio: una grande impresa che trova consensi e contrasti tra i maggiorenti del popolo.
Paolo stesso si reca a Gerusalemme per servire quella comunità, ma lo fa con qualche timore perchè sa di dover incontrare opposizioni. Ed infine Gesù, che in Gerusalemme è lodato e condannato a morte, ma in Gerusalemme porta a compimento la sua opera di salvezza.

Preghiamo col Salmo

Beato chi abita nella tua casa:
senza fine canta le tue lodi.
Beato l'uomo che trova in te il suo rifugio
e ha le tue vie nel suo cuore.
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19/08/2013 09:10
 
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Tu sei giusto, Signore.

19.08.2013
Esd 7,27-28; 8,15-23; Sal 83; Lc 13,10-17

«La mano del nostro Dio è su quanti lo cercano, per il loro bene; ma la sua potenza e la sua ira su quanti lo abbandonano». (Esd 8,22)

Dio è con il suo popolo che, sotto la guida di Esdra, si accinge a lasciare l'esilio di Babilonia e fare ritorno a Gerusalemme e i preparativi vengono accuratamente compiuti senza chiedere l'appoggio dei soldati del re perchè la protezione viene da Dio. Meglio la preghiera e il digiuno.
E non ci sono limiti all'azione di Dio, neppure il sabato. Se il rispetto del sabato è utile agli uomini per ricordare la signoria di Dio nella storia degli uomini, non si può giustificare la mancanza di azioni di bene con l'osservanza del sabato. Gesù di sabato ascolta le persone che incontra, interviene nelle loro difficoltà e guarisce i sofferenti. La vita scorre anche di sabato e non si può interrompere il bene in nome di una norma rituale.

Preghiamo col Salmo

Signore, Dio degli eserciti, ascolta la mia preghiera,
porgi l’orecchio, Dio di Giacobbe.
Guarda, o Dio, colui che è il nostro scudo,
guarda il volto del tuo consacrato.
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20/08/2013 12:16
 
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Tu sei giusto, Signore.


20.08.2013
Esd 8,24-33a.34. 36-9, 4; Sal 101; Lc 13,18-21





A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? (Lc 13)



Domanda inquietante quella posta da Gesù perchè nessuno può dire con certezza cosa sia e come sarà il regno di Dio. Secondo la parabola usata da Gesù, il regno è simile a un granello di senape, che è tra i più piccoli semi di pianta, eppure è in grado di dare vita ad un arbusto tanto folto da poter ospitare vari uccelli.

Così anche il lievito che riesce a gonfiare la pasta e consentirle di acquistare fragranza e morbidezza con la cottura. Insomma, il regno è qualcosa di poco appariscente, di scarse dimensioni, ma dotato di forza prorompente: il regno annunciato da Cristo tocca silenziosamente ma efficacemente tutta la realtà umana ed è in grado di trasformarla. E non 'rispetta' delimitazioni poste dagli umani, ma agisce nella libertà della grazia.



Preghiamo col Salmo



Signore, ascolta la mia preghiera,

a te giunga il mio grido di aiuto.

Non nascondermi il tuo volto

nel giorno in cui sono nell’angoscia.

Tendi verso di me l’orecchio,

quando t’invoco, presto, rispondimi!
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21/08/2013 09:18
 
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Tu sei giusto, Signore.


21.08.2013
Esd 9, 5-15; Sal 105; Lc 13,34-35





"Signore, Dio d’Israele, tu sei giusto, poiché ci è stato lasciato un resto, come oggi: eccoci davanti a te con le nostre mancanze, anche se per questo non potremmo reggere davanti a te!" ( Esd 9)



Un piccolo resto di Israele torna a Gerusalemme; Dio lo accompagna e lo salva da pericoli ed insidie, ma il popolo porta con sè le sue infedeltà e il sacerdote Esdra prega il Signore di non rifiutare qual piccolo gregge. Il popolo si è mescolato con altri stirpe e il popolo eletto ha cambiato un poco la propria fisionomia. Per Esdra c'è il timore di una condanna di Dio per non aver mantenuta integra la loro identità. Forse il disegno di Dio è di fare del suo piccolo popolo un popolo ricco anche di differenze, non conta l'appartenenza etnica, ma la fedeltà del cuore e l'adesione alla promessa di fede.

Non è la fedeltà dell'uomo che mantiene il rapporto con Dio, è la fedeltà di Dio all'umanità che alimenta questa relazione. Gesù ci dice che Dio è come una chioccia che raccoglie i suoi pulcini sotto le ali.



Preghiamo col Salmo



L’ira del Signore si accese contro il suo popolo

ed egli ebbe in orrore la sua eredità.

Ma egli vide la loro angustia,

quando udì il loro grido.

Si ricordò della sua alleanza con loro

e si mosse a compassione, per il suo grande amore.
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22/08/2013 10:10
 
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Tu sei giusto, Signore.


22.08.2013
Esd 10,1-8; Sal 68; Lc 14,1-6



Esdra deve ristabilire la legge in Israele e ricercare soluzioni per questioni che coinvolgono molte famiglie. ( Esd 10)



Si presentano tempi nella storia in cui bisogna ristabilire l'ordine della vita comune, così deve fare il saggio Esdra che vuol riportare il popolo alla fede autentica e all'originaria fedeltà a Dio dopo il luno periodo dell'esilio babilonese. Molte cose sono cambiate, tante famiglie sono costituite da donne e figli originari di altri popoli e c'è la necessità di riportare il popolo israelita alla sua identità originaria. Esdra è sconcertato, prega, digiuna, invoca il Signore, e convoca sacerdoti, saggi, anziani e popolazione per affrontare il problema. ciò che più conta è la considerazione di un evento importante nella storia del popolo che va affrontato con l'aiuto di Dio e la consapevolezza di tutti.

Sul crinale tra il lecito e il non consentito dalla tradizione religiosa si pone Gesù che ancora una volta 'sfida' il riposo del sabato e interpella i sapienti della legge sulla liceità di guarire di sabato un uomo malato: la lezione è di andare oltre le esteriorità delle norme per cogliere il senso del bene implicito anche nella legge.



Preghiamo col Salmo



Io rivolgo a te la mia preghiera,

Signore, nel tempo della benevolenza.

O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi,

nella fedeltà della tua salvezza.



.



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23/08/2013 07:55
 
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Tu sei giusto, Signore.


23.08.2013
Esd 10,9-17; Sal 118; Lc 14,1a.7-11



Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato . (Lc 14)



Con la parabola riferitaci dal vangelo di Luca, Gesù insegna a dominare l'ambizione di mettrsi ai primi posti. Anche se non è la pretesa di riconoscimento o l'affermazione di potere che porta ad esibirsi, è più onorevole porsi un poco più indietro e farsi sollecitare ad avanzare, che non l'inverso.

Il vangelo ci fornisce spesso anche buone norme di comportamento, ma è ben più profondo il significato che anche i piccoli gesti acquistano nell'insegnamento evangelico. Il porsi in seconda fila implica la propria considerazione di non essere comunque mai artefici soli di quanto compiuto perchè ogni atto entra nel disegno tracciato da Dio sulla storia dell'umanità e di ogni suo componente.



Preghiamo col Salmo



Tu sei giusto, Signore,

e retto nei tuoi giudizi.

Con giustizia hai promulgato i tuoi insegnamenti

e con grande fedeltà.
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24/08/2013 10:08
 
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Tu sei giusto, Signore.

24.08.2013
S. Bartolomeo, apostolo
Ap 21,9-14; Sal 144; 1Cor 4,9-15; Gv 1,45-51

«Gesù intanto, visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di lui: “Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità”. Natanele gli domandò: “Come mi conosci?”. Gli rispose Gesù: “Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi”. Gli replicò Natanaele: “Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele”. Gli rispose Gesù: “Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!”». (Gv 1,47-50)

Natanaele ci appare come un uomo schietto, sia con gli altri, manifestando con sincerità il suo pensiero, sia con se stesso, aprendosi con prontezza alla proposta di Filippo: «Vieni e vedi». E poi è schietto, cioè libero, anche dinanzi a Gesù: riconosce la verità del suo sguardo su di lui e intuisce il suo mistero: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!».
È un uomo che sa avanzare nella scoperta della verità e Gesù può promettergli che “vedrà cose più grandi”. L’ha promesso a Natanaele, ma lo promette anche a ciascuno di noi, se siamo desiderosi di amarlo e di seguirlo.

Preghiamo col Salmo

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.
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25/08/2013 09:05
 
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Misericordioso e pietoso è il Signore

25.08.2013
2Mac 6,1-2.18-28; Sal 140; 2Cor 4,17-5,10; Mt 18,1-10

"Tutti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, per ricevere ciascuno la ricompensa delle opere compiute quando era nel corpo, sia in bene che in male". (2Cor 4)

Un tema forte delle letture della liturgia di oggi è di guardare oltre il breve tempo della nosrta esistenza terrena, soppesando bene ogni azione in chiave di responsabilità di fronte agli altri, particolarmente i più piccoli e indifesi.
Parole pesanti usa Gesù per coloro che scandalizzano un bambino,e per quanti cercano di distogliere gli innocenti dalla retta via e dalla fede. Non sembri una sorta di bilancia di colpe, ma una lettura in chiave di ampio orizzonte come suggerisce Paolo nella sua lettera ai Corinzi, indicando la necessità di non fermarsi alla piccole vicende del tempo presente perché questo, lo sappiamo, è un tempo di passaggio, addirittura di esilio, perché non possiamo vedere direttamente il Signore, ma la fede ci guida al traguardo della vita in pienezza.
Meglio dunque sacrificare delle momentanee aspirazioni di successo e di potere per costruire solide fondamenta di una felicità consolidata nel bene e nella giustizia.

Preghiamo col Salmo
A te, Signore Dio, sono rivolti i miei occhi;
in te mi rifugio, non lasciarmi indifeso.
Proteggimi dal laccio che mi tendono,
dalle trappole dei malfattori.
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26/08/2013 09:32
 
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Misericordioso e pietoso è il Signore

26.08.2013
2Mac 3,1-8a. 24-27.31-36; Sal 9; Mc 1,4-8



"Vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati". (Mc 1)


Il brano del libo dei Maccabei ci porta la situazione che spesso accade nelle vicende di popoli e stati in cui, anche in periodi di pace e serenità, c'è qualcuno che cerca di prevalere tramando contro chi ben governa e gli attribuisce ricchezze e sopraffazioni. Per sete di potere si alleano anche re stranieri, ma la verità riesce a farsi valere.
D'altro canto abbiamo invece Giovanni, il battezzatore, che si profila come il grande testimone della grandezza umana e divina, nella totale povertà, senza potere, se non quello della grazia e della fedeltà alla sua missione. Nulla a lui si attribuisce se non la missione di aprire la via a chi dovrà venire dopo di lui, e sarà il Salvatore.


Preghiamo col Salmo


Narrate a tutti i popoli le opere di Dio.
Sorgi, Signore Dio, alza la tua mano,
non dimenticare i poveri.
Spezza il braccio del malvagio e dell'empio.
Il Signore è re in eterno, per sempre.
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27/08/2013 10:24
 
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Misericordioso e pietoso è il Signore

27.08.2013
2Mc 4,7-17a; Sal 93; Lc 3,15-18

«Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: “Io vi battezzo con acqua; ma viene Colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i legacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco». (Lc, 3,15-18)

Giovanni portava al popolo la buona notizia, la bella notizia: l’avvento del Regno che si manifestava in Gesù. La bella notizia, in questo brano, si può cogliere in due affermazioni: viene Colui che è più forte di me, e vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.
Giovanni sa molto bene qual è il suo ruolo: annunciare la venuta del Messia e piegare il cuore degli uomini ad accoglierlo. Egli evangelizza con linguaggio profetico, invitando soprattutto all’attesa e alla purificazione. Ma l’attesa può essere colmata solo da Gesù, il “Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità, in cui è la luce e la vita degli uomini” (cfr. Gv 1).

Preghiamo col Salmo

Fino a quando i malvagi, Signore,
fino a quando i malvagi trionferanno?
Calpestano il tuo popolo, Signore,
opprimono la tua eredità.
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28/08/2013 10:32
 
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Misericordioso e pietoso è il Signore

28.08.2013
2Mc 6,1-17a; Sal 78; Lc 7,24b-27

«Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: “Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che portano vesti sontuose e vivono nel lusso stanno nei palazzi dei re. Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta”». (Lc 7,24b-26)

Gesù presenta Giovanni alle folle, con varie domande sempre più incalzanti che ne esaltano la fortezza morale, senza permettere alla gente di rispondere.
È Lui che dà la risposta sull’identità del Battista: è un profeta… anzi, più che un profeta, perchè non vede l’atteso da lontano, ma lo indica presente. In questo senso la stessa cosa può essere detta della Chiesa e, in essa, di ciascun cristiano.
Gesù Risorto è il Vivente, “in mezzo a noi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,20): la Chiesa vive della sua presenza ed è chiamata a rivelarla al mondo.

Preghiamo col Salmo

Aiutaci, o Dio, nostra salvezza,
per la gloria del tuo nome;
liberaci e perdona i nostri peccati
a motivo del tuo nome.
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29/08/2013 10:04
 
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Misericordioso e pietoso è il Signore

Martirio di San Giovanni Battista

29.08.2013

Is 48,22-49,6; Sal 70; Gal 4,13-17; Mc 6,17-29


«Proprio Erode, infatti, aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: “Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello”. (Mc 6)


Erode era consapevole del disordine della sua vita affettiva, conoscendo la legge di Dio. Inoltre riteneva sinceramente Giovanni “uomo giusto e santo”. Ma ciò non è bastato perché si correggesse e mutassse vita. Avrebbe dovuto slegarsi da ciò che dicevano gli altri e dalla paura di perdere la propria reputazione; farsi “violenza” per non abbassarsi a mettere sullo stesso piano di valori il giuramento, il suo ruolo politico e la vita di un uomo che, oltretutto, stimava.
Giovanni ed Erode ci offrono due immagini opposte: il primo ci fa capire cosa può arrivare a richiedere la coerenza di vita, quando si pone in Dio il proprio punto di riferimento; il secondo che chiunque si arrende al proprio egoismo, inevitabilmente fa violenza ad altri.


Preghiamo col Salmo


Sei tu, mio Signore, la mia speranza,
la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno
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30/08/2013 11:10
 
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Misericordioso e pietoso è il Signore

30.08.2013
2Mc 12,38-46; Sal 102; Gv 1,35-42

«Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: “Ecco l’agnello di Dio!”. E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: “Che cosa cercate?”». (Gv 1,35-37)

La missione di Giovanni è quella di riconoscere Gesù che passa e di additarlo agli altri come “l’agnello di Dio”. Il Battista dicendo “agnello di Dio” ci rivela chi è Gesù. Prima di tutto ci mostra l’aspetto sacrificale della sua vita, in riferimento alla Pasqua ebraica, in cui si offriva in sacrificio un agnello: Gesù compirà in sé il passaggio che determina la salvezza di tutta l’umanità; inoltre, sottolinea la mansuetudine, l’umiltà, la docilità, la piccolezza e l’obbedienza di Gesù nei confronti della volontà del Padre.
Giovanni definisce Gesù, la sua relazione con il Padre e la sua missione nei confronti dell’umanità.

Preghiamo col Salmo

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.
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31/08/2013 09:38
 
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Misericordioso e pietoso è il Signore

31.08.2013
Dt 10,12-11,1; Sal 98; Rom 12,9-13; Gv 12,24-26

Dio chiede ad Israele, in risposta ai suoi gesti di partecipazione alle sorti del popolo, obbedienza fedeltà e amore. Non basta circoncidere il corpo, bisogna rendere docile lo spirito. (Dt 10)

E' l'amore al prossimo la chiave di volta e il codice di interpretazione della legge di Dio. Così chi intende servire Gesù deve mettersi alla sua sequela, agendo nello stesso modo. Seguire Gesù vuol dire partecipare anche al suo sacrificio, fino alla morte, per il bene degli altri.
Donare la vita, rinunciando al proprio solo tornaconto e all'affermazione delle proprie idee e vedute di potere, per amore di Cristo implica guadagnare la vita eterna.

Preghiamo col Salmo

Il Signore regna: tremino i popoli.
Siede in trono sui cherubini: si scuota la terra.
Grande è il Signore in Sion,
eccelso sopra tutti i popoli.
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01/09/2013 09:00
 
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Benedici il Signore, anima mia

1.09.2013
Is 30,8-15b; Sal 50; Rm 5,1-11; Mt 4,12-17

Il dono dello Spirito Santo porta nel cuore del credente la carità di Dio che è alla base della speranza. (Rm 5)

Nella conversione sta la nostra salvezza, nell'abbandono confidente al Signore sta la nostra forza. E' ciò che il Signore ci dice con le parole del profeta Isaia che denuncia le malefatte del popolo di Israele.
A fronte di tante colpe, c'è da chiedersi come si possa sperare in un perdono e perchè Dio abbia ancora e sempre la pazienza di ritrovarci e risanarci. A questo risponde l'apostolo Paolo che ci spiega che ogni grazia ci viene per merito di Gesù Cristo che per noi è morto e risorto.
E' lui che ci consente di sperare, di saperci salvati anche nelle tribolazioni e nei momenti più bui della vita: Cristo è morto per noi quando eravamo ancora nel peccato, non ha atteso che noi diventassimo santi, lui ci ha salvati e santificati. Per questo possiamo credere che il regno dei cieli è vicino.
Cristo al Giordano ci ha aperto le porte della vita di Dio; a noi sta il convertirci, cioè rimodulare la nostra vita sulla parola di Dio.

Preghiamo col Salmo

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito
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02/09/2013 09:42
 
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Benedici il Signore, anima mia

2.09.2013
1Gv 1,1-4; Sal 144; Lc 15,8-10

Dio ci viene incontro con la cura sollecita di chi difende il suo tesoro prezioso; ci cerca con la preoccupazione e l'ansia della donna che ha perduto la sua moneta e rovista tutta la casa per ritovarla. (Lc 1)

L'apostolo ed evangelista Giovanni con la sua lettera ci introduce nel mistero dell'incarnazione del Figlio di Dio. Un testo questo usato nella liturgia natalizia e che trova collocazione proprio in questa settimana dopo il Martirio del Battista, ultima figura veterotestamentaria che passa il testimone al Cristo, il Messia promesso ed atteso.
Giovanni ci mostra come Gesù sia davvero il Messia preannunciato e come sia venuto nel mondo per salvare l'umanità, come egli abbia dato prova della sua divinità comunicando agli uomini la vita eterna. Accogliere questo annuncio porta con sè l'impegno di farsi testimone e a nostra volta annunciatori dell'incarnazione di Dio.

Preghiamo col Salmo

Una generazione narri all'altra
la bontà del Signore.
Grande è il Signore e degno di ogni lode,
senza fine è la sua grandezza
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03/09/2013 11:49
 
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Benedici il Signore, anima mia

3.09.2013
1Gv 1,5-2,2; Sal 102; Lc 16,1-8

Se camminiamo nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, perchè Dio è luce e in lui non vi sono tenebre. (1Gv 1)

Giovanni chiama tutti i fedeli ad inoltrarsi nella luminosità di Dio, senza timore, ma con piena consapevolezza delle proprie responsabilità, e riconoscendo i propri peccati, sapendo però che, oltre a ciò, non occorre altro perchè la vittima di perdono ed espiazione di ogni colpa, di tutti gli esseri umani, è Gesù Cristo, il giusto. Tanto che l'evangelista Luca ci offre un esempio 'paradossale', quello di un amministratore infedele che per salvarsi agli occhi del padrone, cerca di comprarsi amici e sostenitori elargendo benefici. Costoro potranno stare dalla sua parte una volta convocati dal padrone.
In qualche modo, anche noi dobbiamo cercare di investire le nostre ricchezze, materiali e non solo, presso coloro che potranno poi intercedere per noi presso il giudizio di Dio, rendendoci testimoni di carità.

Preghiamo col Salmo

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all'ira e grande nell'amore.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe
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04/09/2013 09:14
 
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Benedici il Signore, anima mia

4.09.2013
1Gv 2,3-11; Sal 132; Lc 16,9-15

"Chi odia suo fratello è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perchè le tenebre hanno accecato i suoi occhi". (1Gv 2)

Per capire ed accogliere l'incarnazione di Dio nell'umanità di Gesù, occorre accettare la sua scelta di amare l'umanità, di amarla in ogni suo componente, in tutti i tempi storici:
L'incarnazione è il mistero di questo Dio che ama l'essere umano fino a farsi come lui, senza esclusioni o condizione alcuna. Di qui il comando fondamentale di amare l'altro, fratello/sorella, in forza dell'amore che Dio riversa su di lui/lei.
Ricchezza e denaro diventano strumenti per aprirsi agli altri, per costruire percorsi di giustizia, e testimoniare fedeltà. "Dio conosce i vostri cuoti e ciò che esaltato fra gli uomini è cosa detestabile davanti a Dio".

Preghiamo col Salmo

Ecco, com'è bello e com'è dolce
che i fratelli vivano insieme.
Perchè il Signore manda la benedizione,
la vita per sempre.
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05/09/2013 11:28
 
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Benedici il Signore, anima mia

5.09.2013
1Gv 2,12-17; Sal 35; Lc 16, 16-18

Non amate il mondo, né le cose del mondo! Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui. (1Gv 2,16)

Il mondo di cui parla la lettera di Giovanni è la realtà senza Dio, è l'illusione di bastare a se stessi e di poter gestire la vita a proprio piacimento. In questa situazione Dio è ridotto al silenzio e l'uomo costruisce la propria distruzione. L'apostolo Giovanni sollecita giovani e padri a riconoscere l'opera salvifica e amorevole di Dio, fidandosi di lui che fin dal principio ha amato l'intera umanità e ciascuna creatura.
E Gesù con fermezza riconosce il valore della legge, della condotta conforme ai comandamenti, come via principe per entrare nel Regno di Dio. Non vengono meno le profezie antiche, con Gesù si aprono la porte del Regno, a tutti è rivolto l'invito di entrarvi con la consapevolezza della grazia ricevuta dal Padre.

Preghiamo col Salmo

Signore, il tuo amore è nel cielo,
la tua fedeltà fino alle nubi,
la tua giustizia è come le più alte montagne,
il tuo giudizio come l’abisso profondo.
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06/09/2013 09:56
 
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Benedici il Signore, anima mia

6.09.2013
1Gv 2,18-29; Sal 143; Lc 16,19-31

"Se sapete che Dio è giusto, sappiate anche che chiunque opera la giustizia, è stato generato da lui". (1Gv 2)

La vita umana è un dramma, una lotta e una scelta continua che si prospetta tra l'amore di Dio manifestato da Gesù, da una parte, e le forze del male ancora operanti nel mondo d'oggi, dall'altra. Giovanni ci dice: 'Figlioli miei, è giunta l'ultima ora'. Perché non si può rinviare. Il tempo presente si unisce a quello eterno e ogni attimo pesa sull'eternità e porta in sé i segni dell'eterno.
L'apostolo mette in guardia i cristiani dalle false scelte, dai dai falsi profeti, dalle illusioni di salvezza tramite altri mezzi che non siano la carità e la giustizia in Cristo. Noi possiamo resistere al male e vincerlo perché abbiamo ricevuto il dono dello Spirito Santo che ci rivela che Gesù è il Cristo e ci fa aderire a lui.

Preghiamo col Salmo

Signore, abbassa il tuo cielo e discendi,
tocca i monti ed essi fumeranno.
Lancia folgori e disperdili,
scaglia le tue saette e sconfiggili.
La loro bocca dice cose false
e la loro è una destra di menzogna.
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07/09/2013 11:43
 
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Benedici il Signore, anima mia

7.09.2013
Dt 11,7-15; Sal 94; Fil 2,12-18; Mt 19,27-28

Se obbedirete ai comandi che oggi vi dò, io darò al vostro paese la pioggia a suo tempo. (Dt 11)

La novità di Cristo è da corrispondere con un impegno serio e continuativo che coinvolge l a consapevolezza e la responsabilità di ognuno.
Mosè richiama il popolo a considerare le cose grandi operate da Dio e lo invita a seguire i comandamenti per compiere azioni consone alla promessa di giustizia formulata da Dio.
Paolo, sollecita i Filippesi a lavorare con trepida cura alla loro salvezza, senza contrapporre l'azione di dio a quella dell'uomo. L'invito di Paolo non comporta la fuga dal mondo, ma la testimonianza della Chiesa nel mondo con un continuo riferimento al vangelo, che è parola di vita.

Preghiamo col Salmo

Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.
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08/09/2013 10:32
 
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La vigna del Signore è il suo popolo

8.09.2013
Is 5,1-7; Sal 79; Gal 2,15-20; Mt 21,28-32

Non è sufficiente aderire alla volontà di Dio solo con tante parole, occorre la sollecitudine e la verità dei fatti. (Mt 21)

Il richiamo di Gesù al suo popolo che tarda a convertirsi e non crede alla rivelazione è rafforzato proprio dalla paradossale promessa che ad entrare nel regno dei cieli possano essere pubblicani e prostitute che, pur con una vita lontana dalle devozioni del tempio, sono stati capaci di ravvedersi e di capire il senso profondo della vita.
Senza conversione seria e operativa, non entreremo nel regno e non ci saranno scuse nè vane giustificazioni che potranno cambiare la situazione. Dio solo conosce il nostro cuore, al di là di ogni apparenza, e l'apertura alla grazia è nelle mani di Dio che, comunque e sempre, guarda a noi con misericordia, amandoci fino alla fine.
Il tono severo con cui Isaia ci trasmette la parola di Dio contro il popolo degli eletti, colpevole di infedeltà alla parola data al Signore, vuole proprio indicare l'impegno da porre nella gestione della libertà che Dio ci ha donato e che richiede risposte responsabili.

Preghiamo col Salmo

La vigna del signore è il suo popolo.
Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna,
proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell'uomo che per te hai reso forte.
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09/09/2013 09:49
 
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La vigna del Signore è il suo popolo

9.09.2013
1Gv 3,1-9; Sal 23; Lc 17,1-3a

"Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!". (1Gv 3)

Parole di profondità abissale quelle che ci invia l'apostolo Giovanni: noi siamo realmente figli di Dio. Non in senso metaforico, neppure per pio desiderio, ma per ferma volontà di Dio.
Ora non ne abbiamo l'eperienza piena, dobbiamo talora sforzare la nostra speranza per proiettarci su un piano diverso da quello concreto, ma verrà il giorno in cui Dio si rivelerà in pienezza e potremo comprendere la nostra vera condizione. L'essere figli non porta condizioni particolari a chi è figlio, ma certamente al padre che di quel figlio è promotore, e responsabile della sua crescita; il padre non può avere altro interesse e dovere che facilitare al figlio il cammino della vita.
Dio, nella sua piena condizione di padre, non può che darci il bene e chiederci di essere giusti come lui è giusto. L'apostolo Giovanni ci dice che "chi è stato generato da Dio non commette peccato, perchè il germe divino rimane in lui e non può peccare perchè è stato generato da Dio".

Preghiamo col Salmo

Del Signore è la terra e quanto contiene:
il mondo, con i suoi abitanti.
E' lui che l'ha fondato sui mari
e sul fiume l'ha stabilito.
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10/09/2013 09:43
 
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La vigna del Signore è il suo popolo

10.09.2013
1Gv 3,10-16; Sal 132; Lc 17,3b-6

Non meravigliatevi, fratelli, se il mondo vi odia. Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perchè amiamo i fratelli. (1Gv 3)

La fede in Cristo e la carità fraterna sono la sostanza del comandamento di Dio. Questo è il tema di fondo dell'insegnamento dell'apostolo Giovanni che insiste sulla necessità di amare con sincerità e spirito di servizio, senza attendersi per l'amore donato una ricompensa.
E' la grazia di donare con gioia. Ma per questo occorre che lo Spirito ci guidi, ci sostenga e ci accompagni. e la pietra di paragone è nella disponibilità al perdono. Deposta ogni pretesa di giudizio, il fratello che ha compiuto verso di noi una colpa e si pente, va sempre perdonato, anche ripetutamente.
Anche questo comando di Gesù implica una vita di fede, perchè sembrerebbe assurdo il perdono, per questo i discepoli invocano da Gesù una fede rafforzata.

Preghiamo col Salmo

Ecco, com'è bello e com'è dolce
che i fratelli vivano insieme.
È come olio prezioso versato sul capo,
che scende sulla barba, la barba di Aronne,
che scende sull’orlo della sua veste.
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11/09/2013 08:52
 
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La vigna del Signore è il suo popolo

11.09.2013
1Gv 3,17-24; Sal 111; Lc 17,7-10

Il segno indubbio della presenza di Dio in noi è lo Spirito Santo, il dono fatto ai credenti e principio dell'amore vicendevole. ( 1Gv 3)

L'apostolo Giovanni ci dona un quadro rassicurante della nostra vita connotata dall'amore. Un amore non certo fatto di parole o di piccoli sentimenti, ma di fatti e scelte di verità. La fede in Gesù Cristo e la carità fraterna sono la sostanza del comandamento primo di salvezza.
un amore forte e responsabile che si assume la dimensione del servizio al fratello, costituisce la dimostrazione della nostra comunione con il Padre: se il nostro cuore non ci rimprovera nulla stiamo certi che Dio ascolterà ogni nostra preghiera. di qui la piena fiducia di non essere soli, nè abbandonati nelle difficoltà e nelle scelte di vita. E' la comunione con Dio che ci fa capaci di amore, mentre la lontananza da Dio ci priva della possibilità di amare.
Con la sua morte e resurrezione Cristo ha riscattato ogni uomo ed elargito la grazia a quanti vogliono riconoscerlo. Per questo, ci dice la parabola riportata dall'evangelista Luca, nessuno ha meriti da vantare, solo porsi umilmente come servitore che in nessun caso può ricoprire il posto del Signore.

Preghiamo col Salmo

Felice l’uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia.
Cattive notizie non avrà da temere,
saldo è il suo cuore, confida nel Signore.
12/09/2013 11:37
 
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La vigna del Signore è il suo popolo

12.09.2013
S. Nome della Beata Vergine Maria
1Gv 4,1-6; Sal 72; Lc 17,11-19

Ogni spirito che riconosce Gesù Cristo venuto nella carne, è da Dio. (1Gv 4)

Il nome di Maria è motivo di gioia e di speranza. Lo invochiamo perchè ci sia dato di vivere oggi e sempre operosi e sereni. E' il nome di colei che è madre e modello di tutti i credenti.

Gesù ha pietà dei lebbrosi e li risana, senza chiedere loro alcuna condizione, e li rimanda alla comunità di appartenenza. E' questo un segno messianico di grande luminosità: il regno di Dio è venuto; l'umanità è risanata ed è Gesù che opera la salvezza senza interventi di altri. Ma anche davanti ad un fatto prodigioso come la guarigione dalla lebbra, non è immediato il credere e riconoscere l'opera salvifica di Gesù.
Dei dieci miracolati, uno solo si volge a Gesù per ringraziarlo; anche in questa occasione di carità, è un Samaritano che si distingue da tutti gli altri, lui che era considerato straniero, impuro, lontano dalla fede dei Padri.
Quello che il vangelo vuole dirci è che la fede rende puri, fa scoprire e onorare il vero Dio e ne fa percepire le opere.

Preghiamo col Salmo

Quando era amareggiato il mio cuore
e i miei reni trafitti dal dolore,
io ero insensato e non capivo,
stavo davanti a te come una bestia.
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QUELLO CHE AVETE UDITO, VOI ANNUNCIATELO DAI TETTI (Mt 10,27)
 
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