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25/06/2015 06:56 | |
"Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli". Le esigenze di Gesù sono molto forti, quasi tremende per noi, così deboli e fragili. Tutto il discorso della montagna, nelle sue articolazioni, è un fermo invito al compimento della volontà di Dio con purezza, generosità, perfezione, e noi sappiamo bene quanto poco possiamo contare su noi stessi. Ma mentre ci presenta queste esigenze Gesù mette in noi il desiderio di rispondervi e ce ne dà il mezzo e la forza.
Un mezzo: "Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica è simile a un uomo saggio...". La parola di Gesù ci fa conoscere la volontà del Padre; se l'ascoltiamo non dobbiamo temere di esserne lontani:
siamo anzi immersi in essa e "in quel giorno" Gesù ci riconoscerà tra i benedetti del Padre suo.
La forza: Gesù ci dà un cuore nuovo, ci offre anzi il suo cuore, perché soltanto con il suo cuore obbediente possiamo adempiere la volontà del Padre, anche quando su di noi dovessero abbattersi la pioggia, il vento, i flutti delle prove e delle avversità, perché siamo fondati sulla roccia. Con la presenza di Dio in noi abbiamo la sua forza, la sua gioia, siamo già in paradiso |