Preghiera e pensiero di oggi

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ulisseitaca
00venerdì 4 gennaio 2013 11:57
scusa ma il pensiero va preso nella sua completezza e non solo nelle parti che ci aggradano
Perdonato
00venerdì 4 gennaio 2013 12:02
Si, infatti... qualora ci si venisse a trovare in una chiesa dove viene promosso questo tipo di "cammino di fede" è meglio allontanarsi. Lo stesso pensiero che hai riportato dice che non si può progredire da soli nella fede, e questa sarebbe la condizione in cui dovresti camminare se ti trovassi in un ambiente dove tutti sono come quel credente, o comunque non saresti di alcuna utilità ai fratelli e sorelle in Cristo.
Ad esempio non adotterei mai uno stile di vita monastica. Ci sono alcuni che sostengono che è cosa buona e meritevole isolarsi dal mondo per darsi a questo stile di vita. Personalmente però ritengo che il monachesimo non sia un insegnamento biblico, per quanto venga vissuto anche in comunità. I credenti, secondo l'insegnamento del Signore, non sono chiamati a fare una vita da eremiti, nel deserto o su un monte, lontano dalle persone, ma sono invece chiamati a vivere in mezzo agli uomini, come "figli di Dio senza biasimo in mezzo a una generazione storta e perversa, nella quale risplendete come astri nel mondo". Credo che il pensiero che hai riportato sia in accordo con quel che dico. Se così non è aiutami a comprenderne meglio il significato allora... mi pare di aver capito questo.
ulisseitaca
00venerdì 4 gennaio 2013 12:15
perchè cosa manca di comunitario in una vita monastica? In quella vita c'è essenzialmente la comunità riunita intorno all'Eucaristia e è quello che sia il pensiero di Paolo, sia il racconto intendono.
Perdonato
00venerdì 4 gennaio 2013 12:29
Infatti quello della vita monastica è un discorso a parte che ho fatto. L'osservazione che avevo fatto inizialmente riguardo al pensiero che hai riportato era semplicemente che a volte quel "cammino di fede" viene ben visto in alcune chiese locali, e non è buono per il proprio cammino e per quello degli altri trovarsi in un ambiente dove tutti sono come quel credente. In questo caso si stava parlando di vita comunitaria, che non tutti purtroppo all'interno della comunità vivono. Come è importante la vita comunitaria tra credenti è importante però anche la nostra presenza nel mondo... Per questo ho parlato di monachesimo, che quantunque propone una vita strettamente comunitaria trascura molto il proprio impatto nel mondo. Gesù lo ha ribadito quando disse ai suoi: "Voi siete la luce del mondo; una città posta sopra un monte non può rimanere nascosta, e non si accende una lampada per metterla sotto il moggio; anzi la si mette sul candeliere ed essa fa luce a tutti quelli che sono in casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli" (Matt. 5:14-16).
ulisseitaca
00venerdì 4 gennaio 2013 12:39
. L'osservazione che avevo fatto inizialmente riguardo al pensiero che hai riportato era semplicemente che a volte quel "cammino di fede" viene ben visto in alcune chiese locali

Intendi quello della sola conoscenza intelletuale? Ma quello non è un cammino di fede, difatti ho anche ribadito in altro forum, che è possibile essere teologi e non essere credenti o peggio non avere fede.
ladymira
00venerdì 4 gennaio 2013 12:49
Ognuno ha il proprio cammino di fede,ma dobbiamo ricordarci di santificare le feste, in qualsiasi modo, Dio ti ringrazio per il dono della chiesa cattolica
ulisseitaca
00venerdì 4 gennaio 2013 12:51
[SM=g27987] [SM=g28002]
Perdonato
00venerdì 4 gennaio 2013 12:55
No intendo il cammino di fede descritto nel tuo precedente post:

Abba Genesio diceva ai suoi fratelli: nella mia giovinezza ho visto un uomo fare molte penitenze. Pregava ogni giorno. Digiunava nei tempi stabiliti e in tutte le vigilie delle feste della Madre di Dio. Conosceva e studiava la scrittura, faceva grandi progressi nella conoscenza di Dio. Poteva sembrare un angelo. Un giorno così concentrato nel suo cammino di fede non ebbe tempo per partecipare alla messa della domenica. D’altronde era così avanti nel cammino di fede! Ma senza quel povero cristiano che incontri ogni domenica e che non ha nessun cammino, ma solo un appuntamento settimanale, magari risicato e rubato a tanti impegni,… non c’è vita cristiana. Non puoi progredire da solo nella fede. Soprattutto: “cresci nella carità”.

Per quanto quello che faceva quell'uomo potesse sembrare tanto lodevole e magari attirasse l'approvazione dei dotti e degli uomini in realtà, come dice lo stesso pensiero, non c'è vita cristiana se si trascura il resto. Alla base della carità c'è l'amore e l'interessamento per gli altri... In quel caso questo credente pensava solamente a se stesso e ad apparire come un religioso. Alla nostra conversione siamo chiamati a separarci dalla mondanità ma anche da quelle chiese dove conta più l'apparire e dove conta di più la propria approvazione davanti agli altri piuttosto che davanti a Dio.
ulisseitaca
00venerdì 4 gennaio 2013 13:02
Si ho capito difatti il pensiero non lo approva ma lo biasima, e nela Chiesa Cattolica non si pratica, anche se la conoscenza non deve essere esclusa dal cammino e anzi aiuta a percorrerlo.

Mi piacerbbe sapere a quale cammino di fede tu appartieni?
ulisseitaca
00venerdì 4 gennaio 2013 13:04
Alla nostra conversione siamo chiamati a separarci dalla mondanità ma anche da quelle chiese dove conta più l'apparire e dove conta di più la propria approvazione davanti agli altri piuttosto che davanti a Dio.

Ti ripeto la domanda, quali?
Perdonato
00venerdì 4 gennaio 2013 13:07
Carissimo, ancora? Come faccio a dirti quali? Non ho frequentato tutte le chiese locali della terra! Non sto parlando di chiese cattoliche, di chiese protestanti ecc.. sto parlando di chiese locali. Ti senti attaccato di qualcosa?
ladymira
00venerdì 4 gennaio 2013 13:09
Dobbiamo contare di essere piccoli ed umili davanti a Dio e non ciò che pensano gli uomini su di noi,è essenziale per noi non dimenticare mai di andare a messa,qualsiasi sia l'impegno , bacioni
ulisseitaca
00venerdì 4 gennaio 2013 13:20
Nella Chiesa cattolica la Chiesa locale è quella presieduta dal vescovo e dunque la diocesi, poi non so cosa tu intenda, ma mi paiacerebbe sapere a quale confessione tu appartieni e ti senti in sintonia'
ulisseitaca
00venerdì 4 gennaio 2013 13:23
Ti senti attaccato di qualcosa?

Io non mi sento attaccato a nulla, appartengo ed aderisco alla Chiasa cattolica apostolica e nello specifico essendo della dicesi di Milano a quella di rito ambrosiano, ed appartengo ed aderisco per scelta di cammino di fede alla corrente di grazia spirituale che è anche associazione privata di fedeli e movimento ecclesiale che è ii Rinnovamento nella Spirito Santo.
Perdonato
00venerdì 4 gennaio 2013 14:09
Per chiesa locale intendo l'edificio o il luogo dove ti incontri con altri fedeli per rendere il culto a Dio. Comunque ho capito, io invece frequento una comunità evangelica pentecostale delle Assemblee di Dio in Italia a Milano. Siamo della stessa città. Comunque ho amici cattolici e mi sento in sintonia con loro quando condividiamo Cristo, perché Cristo unisce.
ladymira
00venerdì 4 gennaio 2013 14:15
Re:
Perdonato, 04/01/2013 14:09:

Per chiesa locale intendo l'edificio o il luogo dove ti incontri con altri fedeli per rendere il culto a Dio. Comunque ho capito, io invece frequento una comunità evangelica pentecostale delle Assemblee di Dio in Italia a Milano. Siamo della stessa città. Comunque ho amici cattolici e mi sento in sintonia con loro quando condividiamo Cristo, perché Cristo unisce.




Cristo unisce, la sua parola non passa mai, ma la chiesa che Cristo fondò e quella cattolica da cui discendono le altre ricordate cristo unisce è il messia, tutti siamo fratellie sorelle in lui, bacioni
ulisseitaca
00sabato 5 gennaio 2013 11:53

Per mezzo di lui e in vista di lui


5.01.2013


Tt 3,3-7; Sal 71 (72); Gv 1, 29a.30-34



«Ma quando apparvero la bontà di Dio, salvatore nostro, e il suo amore per gli uomini, egli ci ha salvati, non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, con un’acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo, che Dio ha effuso su di noi in abbondanza per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro, affinché, giustificati per la sua grazia, diventassimo, nella speranza, eredi della vita eterna». (Tt 3, 4-7)





Abba Genesio diceva ai suoi fratelli: nel monastero di Gaza venne a mancare acqua. Per molti giorni i monaci dovettero spostarsi da abba Giovanni per attingere al suo pozzo. La strada era lunga e polverosa: i fratelli non avevano più tempo per le frequenti preghiere monastiche, la vita nel monastero divenne pesante e oltremodo noiosa. Fu allora che i fratelli si rivolsero al santo Padre Ilarione: “padre, se non abbiamo acqua nella nostra casa non c’è vita, e neppure preghiera”. “Scavate nell’angolo sud del giardino, ma ancora di più scavate nel silenzio del vostro cuore: di acqua per la vostra gioia Dio ne fa scaturire sempre”.




Preghiamo



Venite e vedete a Betlemme il Re della gloria.

Una vergine tenne nel grembo

colui che è più grande dei cieli!

Venite, esultiamo, o popoli:

per gli uomini è nato un salvatore.

Gloria a te, Signore! Alleluia!

(antifona, liturgia ambrosiana)


chiesadimilano
ladymira
00sabato 5 gennaio 2013 15:34
soluzione, potevano pregare nel cammino mentre prendevano l'acqua, ricordate l'acqua è la prima fonte di vita, e chi è più acqua di nostro signore Gesù che sta nell'alto dei cieli, mai dimenticarci di lodarlo , ringraziarlo per amarci ed essere il cibo e l'acqua, ci potrà mancare il cibo di questo mondo, ma chi è più acqua e cibo di lui anche se moriremo credendo in lui la nostra anima non perirà mai, perirà solo il corpo, lodato sia Gesù
ulisseitaca
00domenica 6 gennaio 2013 08:53


Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra


6.01.2013


Is 60,1-6; Sal 71(72); Tt 2,11-3,2; Mt 2,1-12



«È apparsa infatti la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell'attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo. Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone». (Tt 2, 11-14)



Abba Genesio diceva ai suoi fratelli: ricordate fratelli che siete stati unti con olio per una lotta grande. Se le tue vesti sono troppo preziose e ingombranti. Se i tuoi affari sono troppo incombenti. Se i tuoi pranzi e le tue libagioni sono troppo abbondanti… ben difficilmente potrai lottare.

L’avversario è pronto ad afferrare la tua vita. Sii leggero ed agile, sfuggirai alla sua presa. Allenati invece ad ogni bene di parola e di gesti, con gli sguardi e con le mani. Anche tu appartieni a un popolo puro.





Preghiamo

La tua luce dall’alto, o Dio,

ci guidi in ogni passo della vita

e ci doni di penetrare con sguardo puro e con cuore libero

il mistero cui ci hai reso partecipi. Amen.

(orazione, liturgia ambrosiana)



.



ladymira
00domenica 6 gennaio 2013 15:28
Solo a lui si inginocchieranno i popoli della terra, e a nessun altro, ti lo diamo ti benediciamo nostro altissimo
bon signore, i cieli e la terra passeranno , ma la tua parola, mai
ulisseitaca
00lunedì 7 gennaio 2013 10:34

Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra


7.01.2013
Ct 1,1;3,6-11; Sal 44; Lc 12,34-44



"Dove è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore" (Lc 12)



Il cristiano deve vivere vigile e pronto, in attesa dell'incontro con il Signore, per non farsi trovare impreparato. Il tema delle nozze e dell'arrivo dello sposo è riproposto sia dal Cantico dei Cantici che dal Vangelo. Gesù stesso ci invita al banchetto celeste. Occorre essere fedeli e saggi. Senza timore, ma con la ferma speranza di una gioia promessa e certa, che non verrà meno.

E' un Signore innamorato, come dice il Cantico, che viene nella grande festa ad incontrare la sua sposa, la comunità dei suoi fedeli, carico di doni e senza ombra alcuna di inimicizia.



Preghiamo col Salmo



Liete parole mi sgorgano dal cuore.

Tu sei il più bello tra i figli dell'uomo,

sulle tue labbra è diffusa la grazia,

perciò Dio ti ha benedetto per sempre.


chiesadimilano
ladymira
00lunedì 7 gennaio 2013 15:59
Come dicevo in un altro topic facciamo trovare pronti, solo cosi vivremo in eterno con lui, seguiamo l'esempio e l'umiltà di Cristo e cerchiamo di essere i suoi apostoli che lo seguono sempre , certo Cristo oramai non è più qui, nemmeno i suoi primi apostoli che sono i dodici,ma Gesù ci ha lasciato la sua parola e dobbiamo seguirla, sempre , divenendo anche noi, figli della luce, bacioni
ulisseitaca
00martedì 8 gennaio 2013 12:46

Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra


8.01.2013
Ct 2,8-14; Sal 44; Mt 25,1-13



"Una voce! L'amato mio! Eccolo, viene saltando per i monti, balzando per le colline". (Ct 2)



L'amore di Dio per l'umanità è rappresentato dalla gioiosa premura dell'amato che corre verso l'amata, superando ogni difficoltà ed abbattendo ogni ostacolo. Cristo riveste della sua radiosa bellezza ogni anima che lui stesso ha redento. Anche il vangelo riprende il tema dell'ansia dell'incontro della sposa con lo sposo: l'immagine del convito dice comunione e intimità gioiosa con il Signore. Ma è ribadito l'invito a non sottovalutare il nostro comportamento, ad essere vigili e pronti all'incontro: non lasciamoci sorprendere sprovvisti di speranza e di carità, distratti da faccende di minor conto e preoccupati del solo nostro destino.



Preghiamo col Salmo



Il tuo trono, o Dio,

dura per sempre,

scettro di rettitudine

è il tuo scettro regale.

chiesadimilano
ladymira
00martedì 8 gennaio 2013 17:10
Dio è lo sposo , Gesu disse parlando della sua persona e del digiuno Ora i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Si recarono allora da Gesù e gli dissero: "Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?". 19 Gesù disse loro: "Possono forse digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. 20 Ma verranno i giorni in cui sarà loro tolto lo sposo e allora digiuneranno,Dio è il nostro sposo quello a cui dobbiamo essere fedeli.li ricevette infatti onore e gloria da Dio Padre quando dalla maestosa gloria gli fu rivolta questa voce: "Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto". Dio si è compiaciuto in Gesù , Dio è il vero sposo , bacioni
ulisseitaca
00mercoledì 9 gennaio 2013 11:40


Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra


9.01.2013
Ct 1,2-3b.4b.15;2,2-3b.16a;8,6a-c; Sal 44; Gv 3,28-29



"Lo sposo è colui al quale appartiene la sposa, ma l'amico dello sposo esulta di gioia all'udire la sua voce". (Gv 3,29)



Si approfondisce in questi giorni dopo l'epifania la riflessione sul dono di amore del Dio nato nella storia umana, e il termine di paragone è l'amore nuziale come sentimento di donazione reciproca e di totale appartenenza l'uno all'altra. Un amore che non è esclusivo nè limitato alla coppia di sposi, ma coinvolge famigliari, amici e testimoni, si dilata a quanti si avvicinano al grande evento e ne sono contagiati. Un amore che genera nuova vita e trasforma coloro che ne sono toccati.

Giovanni, il Battista, si dichiara amico dello sposo e come tale è 'presente e ascolta' quanto dice lo sposo ed esulta di gioia, e la sua vita è piena di tale gioia. Questa è la testimonianza che giunge a noi per renderci partecipi di tanta gioia e testimoni di come sia salvata l'intera storia umana dalla venuta del Cristo Salvatore. Il Salmo ci dice che il Re si è invaghito della bellezza dell'umanità!



Preghiamo col Salmo



Ascolta, figlia, guarda, porgi l’orecchio:
dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre;
il re è invaghito della tua bellezza.
È lui il tuo signore: rendigli omaggio.


chiesadimilano
.



ladymira
00mercoledì 9 gennaio 2013 15:17
Ascolta, figlia, guarda, porgi l’orecchio:
dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre;
il re è invaghito della tua bellezza.
È lui il tuo signore: rendigli omaggio
Solo a lui dobbiamo rendere omaggio lo sposo dell'umanità , tutti si inginocchieranno davanti a lui, nessuno può sfuggire al suo giudizio.
ulisseitaca
00giovedì 10 gennaio 2013 09:17

Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra


10.01.2013
Ct 1,2-3b.4b.15;2,2-3b.16a;8,6a-c; Sal 44; Gv 3,28-29



"La mia vigna, proprio la mia, mi sta davanti. Le grandi acque non possono spegnere l'amore nè i fiumi travolgerlo". (Ct 8,7)



La parabola pronunciata da Gesù per spiegare come possa essere il regno dei cieli, riprendere ancora il tema di fondo di queste giornate: l'amore travolgente di Dio che ha a cuore la sua vigna, che non trascura nessuno e che vuole che tutti siano gioiosi e partecipi del suo banchetto nuziale.

L'invito al banchetto nuziale del re per le nozze del figlio è immagine dell'invito alla salvezza, alla mensa della grazia che dio offre a tutti, di ogni tempo, nel suo figlio, Gesù Cristo. L'invito non è un obbligo, tanto che c'è chi rifiuta o solo si dimentica di tale sollecitazione, e il re non si limita a chiamare al banchetto i più vicini, ma fa chiamare tutti quelli che si trovano per strada, al di fuori dunque del palazzo reale. Chi è chiamato deve però impegnare il meglio di sè, non può sottovalutare la grandiosita di quanto gli viene offerto o, peggio, tradire la fiducia e non condividere la gioia della salvezza.



Preghiamo col Salmo



Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna,
proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell’uomo che per te hai reso forte.
Da te mai più ci allontaneremo,
facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome

chiesadimilano
ladymira
00giovedì 10 gennaio 2013 16:43
"La mia vigna, proprio la mia, mi sta davanti. La sua vigna grandi acque non possono spegnere l'amore nè i fiumi travolgerlo".L'amore di Dio è la vigna Chi può distruggere l'amore di Dio ,nessuno
ulisseitaca
00venerdì 11 gennaio 2013 10:11

Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra


11.01.2013
Ct 6, 4-9; Sal 44; Lc 14,1.15-24



"Il padrone allora disse al servo: “Esci per le strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, perché la mia casa si riempia". (Lc 1,23)



Anche l'evangelista Luca riprende le parole di Gesù che propone l'immagine del banchetto per spiegare la disponibilità amorosa del Padre verso l'umanità intera. E non manca il rifiuto da parte di vari invitati che presentano giustificazioni, talune comprensibili altre meno accettabili, però tutte dettata dall'ansia delle cose da fare nel quotidiano senza guardare oltre, senza dare spsazio a Dio anche nel decifrare la quotidianità.

Il rifiuto del banchetto da parte di quanti erano stati invitati e il passaggio dell'invito stesso ad altri è la parabola del rigetto della salvezza offerta da Cristo; è il richiamo a tutti noi di farci premura ad accogliere il dono della grazia che Dio ci fa nel suo assoluto disegno di amore.



Preghiamo col Salmo



Il re è invaghito della tua bellezza.
È lui il tuo signore: rendigli omaggio

chiesadimilano
ladymira
00venerdì 11 gennaio 2013 16:51
Che doni a tutti di poterlo seguire nella sua umiltà e semplicità e anche povertà, e sopratutto seguire la sua parola
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