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20/04/2013 06:46 | |
Inni e canti
Inni e canti sciogliamo, o fedeli,
al divino eucaristico re.
Egli, ascoso nei mistici veli,
cibo all’alma fedele si diè.
Dei tuoi figli lo stuolo qui prono,
o Signor dei potenti, ti adora:
per i miseri implora perdono,
per i deboli implora pietà!
Per i miseri implora perdono,
per i deboli implora pietà!
Sotto i veli che il grano compose,
su quel trono raggiante di luce,
il Signor dei signori si ascose,
per avere l’impero dei cuor.
O Signor, che dall’Ostia radiosa,
sol di pace, speranze, e d’amor,
in te l’alma smarrita riposa,
in te spera chi lotta e chi muor.
In notte placida
In notte placida per muto sentier,
dai campi del ciel discese l’amor
all’alme fedeli il Redentor.
Nell’aura è il palpito d’un grande mister,
del nuovo Israele è nato il Signor,
il fiore più bello dei nostri fior.
Cantate, o popoli, gloria all’Altissimo,
l’animo aprite a speranza ed amor. (2 volte)
In quel tempo di grazia
In quel tempo di grazia
che il Signore
passò con i discepoli che amava
prese un bambino
se lo mise accanto:
e ci insegnò come ci aveva amati
quando non potevamo
dare nulla in cambio.
Io voglio insieme a te Gesù
narrare quanto tu sei
per ognuno ancor di noi
l’immagine della carità
e poi,
come te che servi Dio,
vorrei sempre - con te -
dare lieto tutto
ciò che mi darai.
In quel tempo di grazia
che il Signore
passò con i discepoli che amava
ti rese grazie per la nostra gioia,
e ci chiamò,
Padre che ci vuoi bene,
piccoli cui è dato
di capire il regno.
In quel tempo di grazia
che il Signore
passò con i discepoli che amava
si cinse i fianchi
per servirci a mensa:
e ci lasciò,
prima di andare in Croce,
tutta la sua grandezza
con il vino e il pane.
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