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TESTIMONIANZE DI PERSONE SPECIALI

Ultimo Aggiornamento: 02/03/2023 19:58
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29/03/2019 11:42
 
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Entrò con una pistola all’incontro del gruppo di preghiera:
si trovò di fronte Dio

conversion of a bully

L'incredibile storia di conversione di Mirko Boletti, bullo,
spacciatore con una difficile situazione familiare alle spalle

Mirko Boletti pensò che i suoi problemi erano dovuti al conflitto familiare con suo padre, ma, dopo averlo buttato fuori di casa, scoprì che i suoi problemi non erano risolti. Iniziò a condurre una vita sempre peggiore: alcool, festini e spaccio di droga.

Pieno di piercing e di ferite interiori, il vuoto che sentiva aumentò. Un giorno si recò in chiesa per minacciare un diacono, ma questi gli rispose con una frase che non riusciva a togliersi dalla testa, e che fu l’inizio di un cambiamento di vita che lo avrebbe salvato dal carcere e dall’inferno che stava vivendo.

Mirko ha raccontato la sua conversione radicale nel programma Change of Needles di Euk Mamie e Javier Lozano lo ha sintetizzatizzato per Religion in Freedom.

Dopo la cresima

Tutto risale alla sua infanzia, trascorsa vicino Brescia. Da bambino andava a messa e al catechismo grazie alla fede impartitagli da sua madre. Ma non appena ha fatto la cresima è successo quello che accade a molti dei giovani cattolici: non è più tornato in chiesa.

Dentro di lui è iniziato un malessere crescente, sopratutto a causa del difficile rapporto con il padre. «Era sempre assente, fuori casa. Ho creato un grande vuoto dentro di me e inconsciamente ho incolpato Dio», dice Mirko.

La madre trascorreva le giornate a lavorare per tirare avanti la famiglia e suo padre lasciava debiti ed era infedele.

 

Vita da bullo

Quando ha compiuto 18 anni, stufo di questa situazione, ha cacciato suo padre fuori di casa. Per lui Dio non esisteva. «Pregare per cosa? Perché ha permesso tutto questo nella mia vita?», si chiedeva.

La sua vita era fatta di uscite in discoteca, alcool, bullismo. «Ero sempre fuori con i miei amici ed ero il loro capo. Mi ubriacavo, andavo in discoteca, faceva sesso.

Le droghe pesanti e lo spaccio

Mirko pensava che buttando suo padre fuori di casa, i suoi problemi si sarebbero risolti. Ma non era così. Dall’alcool era passato alla droga.«Droghe pesanti come la cocaina, ma erano costose, e non avevo i soldi per comprarle perché i soldi che si guadagnavano a casa mia servivano per pagare i debiti che aveva lasciato mio padre. Allora ho iniziato con le prime rapine e anche con il traffico di droga», spiega durante l’intervista.

I gruppi di preghiera

Sua madre lo sgridava continuamente per la vita che conduceva e Mirko diventava aggressivo anche con lei. Da allora sua madre rinunciò a richiamarlo, e cominciò a pregare molto di più per lui: frequentava gruppi di preghiera con la speranza che il figlio si convertisse.

Mirko era curioso di vedere quei luoghi che frequentava la madre. Pensava tra se, di voler uccidere chi condizionava mentalmente la madre. E un giorno (di venerdì sera), «sono andato con la mia pistola, i miei capelli lunghi e i miei 107 orecchini ad uno di quegli incontri».

Stavo morendo dalla vergogna

Ma il giovane bullo non tirò mai fuori la pistola. Rimase abbagliato dalla scena che si trovò di fronte. Un diacono dal volto gentile e molti giovani che pregavano. «Ho visto qualcosa nei loro occhi che non avevo. Ho potere, soldi, donne, ma questi…cosa hanno? C’era anche una ragazza su una sedia a rotelle con un sorriso impressionante, e mi sono detto, che cosa ridi?…».

Quell’incontro aveva scosso Mirko. Che continuava a fare la sua vita di eccessi, ma tornava spesso alle riunioni perchè erano come «una calamita».

La guida di Dio

Domenica 3 marzo 1996 la data della sua conversione: sentire Dio dentro di sé e abbandonare di colpo quella «vita di merda», una sensazione incredibile.

Era ad uno degli incontri e «all’improvviso – ho iniziato a sentire un grande calore che andava dalla testa ai piedi, ho iniziato a piangere e non potevo smettere. Stavo morendo dalla vergogna. E ho sentito dire dentro di me: “perdona tuo padre perché anch’io ho perdonato anche te”». Da lì ha “ufficialmente” abbracciato la fede.

Tra alti e bassi Mirko sta costruendo un futuro radioso. «Dio ti porta in braccio, come una luna di miele. Ho iniziato a studiare, ho preso il diploma, la laurea in scienze religiose, in psicologia. Le difficoltà c’erano e ci sono, per tante cose che ti succedono. Però quando ti fermi e inizi a dialogare con Dio, ti rendi conto che anche se ti è successo questo o quello, sei sulla strada giusta. E allora hai la forza di andare avanti».


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