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MEDITIAMO LE SCRITTURE (Vol 5) Anno C

Ultimo Aggiornamento: 02/12/2013 08:20
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12/08/2013 08:55
 
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La prima lettura di oggi ci parla della potenza di Dio. Dio è potentissimo, "forte, terribile". Ora, quando gli uomini sono potenti, spesso sono prepotenti. La forza di Dio invece si accompagna ad una estrema delicatezza di attenzione alle persone e ad una preoccupazione per la giustizia. "Il Dio grande, forte e terribile, non usa parzialità, non accetta regali, rende giustizia all'orfano e alla vedova, ama il forestiero".
U Dio forte e terribile non accetta regali. Nella situazione attuale questa precisazione del Deuteronomio è molto illuminante. Dio non chiede tangenti: rende giustizia. Non cerca i propri interessi: cerca il bene di tutti.
E questo brano prepara la rivelazione evangelica del Dio generoso, del Dio che è giusto e rende giusti. E un brano ricco di esortazioni alla fedeltà, alla docilità, al timore e all'amore di Dio, per essere sempre in relazione con lui. "Che cosa ti chiede il Signore tuo Dio se non che tu tema il Signore tuo Dio, che tu l'ami, che tu serva il Signore con tutto il cuore e tutta l'anima?".
Una cosa è sorprendente: fra tutte queste belle esortazioni c e un solo precetto preciso: "Amate il forestiero". Li si vede proprio la generosità divina. Non amare soltanto la propria famiglia, i propri amici, i conoscenti, ma essere aperti all'amore dell'altro non conosciuto, il forestiero: colui che non rappresenta niente per noi, ma che si presenta a noi come bisognoso e qumdi come oggetto dell'amore divino: "Dio ama il forestiero e gli dà pane e vestito". Se vogliamo essere figli di Dio, dobbiamo anche noi amare il forestiero, avere il cuore aperto.
Nel Vangelo possiamo ammirare la forza e delicatezza di Gesù.
Gesù viene sollecitato a pagare la tassa per il tempio. Sa benissimo che egli, figlio di Dio, non ha nessun dovere di pagare le tasse per la casa di Dio, e lo fa sentire a Pietro: "Da chi i re di questa terra riscuotono le tasse? Dai propri figli o dagli altri?". È chiaro che le riscuotono dagli estranei.
Però Gesù, con grande delicatezza, non mette avanti i propri privilegi, pensa alla possibilità di uno scandalo e quindi usa la sua potenza per procurarsi il denaro necessario. Dice a Pietro: "Va' al mare, getta l'amo e il primo pesce che viene prendilo, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d'argento. Prendila e consegnala loro per me e per te". Così Gesù manifesta allo stesso tempo la sua potenza divina e la sua delicatezza in situazioni che possono essere un po' imbarazzanti.
Chiediamoci se abbiamo veramente accolto nei nostri cuori questa rivelazione di Dio e di Cristo, in modo da esserne trasformati.
Ci dobbiamo servire delle nostre capacità non per procurarci vantaggi più o meno leciti, bensì per venire in aiuto a chi è sprovvisto, indifeso.
Non dobbiamo insistere sui nostri diritti acquisiti, se questo rischia di recare danno ad altri, ma avere la preoccupazione sempre di aiutare gli altri a vedere che Dio è buono, che la sua forza si accompagna ad una estrema delicatezza, avendo anche noi questa delicatezza, che Dio ci dona, verso tùtti i bisognosi.
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