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MEDITIAMO LE SCRITTURE (Vol 4) Anno B

Ultimo Aggiornamento: 04/12/2012 08:06
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24/07/2012 08:10
 
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a cura dei Carmelitani


1) Preghiera

Sii propizio a noi tuoi fedeli, Signore,
e donaci i tesori della tua grazia,
perché, ardenti di speranza, fede e carità,
restiamo sempre fedeli ai tuoi comandamenti.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...



2) Lettura del Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo 12,46-50
In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli. Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti». Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».



3) Riflessione

? La famiglia di Gesù. I parenti giungono alla casa dove si trovava Gesù. Probabilmente vengono da Nazaret. Di lì fino a Cafarnao c?è una distanza di 40 chilometri. Anche sua madre viene insieme a loro. Non entrano, ma mandano un messaggio: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti». La reazione di Gesù è chiara: «Chi è mia madre, chi sono i miei fratelli?» E lui stesso tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre». Per capire bene il significato di questa risposta conviene guardare la situazione della famiglia al tempo di Gesù.
? Nell?antico Israele, il clan, cioè, la grande famiglia (la comunità), era la base della convivenza sociale. Era la protezione delle famiglie e delle persone, la garanzia del possesso della terra, il veicolo principale della tradizione, la difesa dell?identità. Era il modo concreto da parte della gente di quella epoca di incarnare l?amore di Dio e l?amore verso il prossimo. Difendere il clan era lo stesso che difendere l?Alleanza.
? Nella Galilea del tempo di Gesù, a causa del sistema impiantato durante i lunghi governi di Erode Magno (37 a.C. a 4 a.C.) e di suo figlio Erode Antipa (4 a.C. a 39 d.C.), il clan (la comunità) si stava debilitando. Le imposte da pagare, sia al governo che al tempio, i debiti in aumento, la mentalità individualista dell?ideologia ellenistica, le frequenti minacce di repressione violenta da parte dei romani e l?obbligo di accogliere i soldati e dare loro ospitalità, i problemi sempre più grandi di sopravvivenza, tutto questo spingeva le famiglie a rinchiudersi in se stesse e pensare alle proprie necessità. Questa chiusura si vedeva rafforzata dalla religione dell?epoca. Per esempio, chi dedicava la sua eredità al Tempio poteva lasciare i suoi genitori senza aiuto. Ciò indeboliva il quarto comandamento che era la spina dorsale del clan (Mc 7,8-13). Oltre a questo, l?osservanza delle norme di purezza era un fattore di emarginazione per molte persone: donne, bambini, samaritani, stranieri, lebbrosi, indemoniati, pubblicani, malati, mutilati, paraplegici.
? E così, la preoccupazione con i problemi della propria famiglia impediva alle persone di riunirsi in comunità. Ora, affinché potesse manifestarsi il regno di Dio nella convivenza comunitaria della gente, le persone dovevano superare i limiti stretti della piccola famiglia ed aprirsi di nuovo alla grande famiglia, alla Comunità. Gesù dette l?esempio. Quando la sua famiglia cercò di impossessarsi di lui, reagì ed allargò la famiglia: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?» . Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre». Creò comunità.
? Gesù chiedeva lo stesso a tutti coloro che volevano seguirlo. Le famiglie non potevano rinchiudersi in se stesse. Gli esclusi e gli emarginati dovevano essere accolti nella convivenza e così sentirsi accolti da Dio (cf Lc 14,12-14). Questo era il cammino per raggiungere l?obiettivo della Legge che diceva: ?Non vi sarà alcun bisognoso tra di voi? (Dt 15,4). Come i grandi profeti del passato, Gesù cerca di consolidare la vita comunitaria nei villaggi della Galilea. Riprende il senso profondo del clan, della famiglia, della comunità, quale espressione dell?incarnazione dell?amore verso Dio e verso il prossimo.



4) Per un confronto personale

? Vivere la fede nella comunità. Che posto ha e che influsso ha la comunità nel mio modo di vivere la fede?
? Oggi, nella grande città, la massificazione promuove l?individualismo che è contrario alla vita in comunità. Cosa sto facendo per combattere questo male?



5) Preghiera finale

Ho sperato: ho sperato nel Signore
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
lode al nostro Dio. (Sal 39)
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