|
30/11/2012 07:34 | |
Movimento Apostolico - rito romano
Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini
La ricchezza del Padre è il suo Figlio Unigenito nella comunione dello Spirito Santo. Cristo Gesù del Padre è ricchezza eterna. Tutto il Padre è in Lui dall'eternità, dal momento che mai il Padre è stato senza il Figlio e mai il Figlio senza il Padre, eternamente nella comunione dello Spirito Santo.
Se passiamo nella generazione umana, non sempre vi è questa trasmissione di ricchezza. Il padre terreno non sempre fa ricchi i suoi figli con la sua ricchezza, a volte li fa assai poveri, come è avvenuto con Adamo. Ha perso la sua ricchezza fisica e spirituale, ha perso la vita e ci ha trascinati tutti nella morte.
Gesù non vuole che nulla della sua ricchezza messianica vada perduto, smarrito, dimenticato, tralasciato. La sua abbondanza di grazia e di verità dovrà essere raccolta per intero, così come ci ha insegnato nella moltiplicazione dei pani: "Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d'orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato" (Gv 6,11-13). Come far sì che tutto venga raccolto della ricchezza di Gesù? Come evitare che un sola briciola venga tralasciata?
Ecco cosa fa Gesù perché tutto di Lui sia dato sempre al mondo intero: appena inizia il suo ministero messianico, fin dal primo giorno chiama coloro che domani saranno i continuatori visibili della sua opera. Oggi chiama Andrea, Simone, Giacomo e Giovanni. Li chiama per farne dei pescatori di uomini, gettando però nel mare del mondo la rete del regno che è fatta di fili di grazia e di verità, di Parola e di Spirito Santo, di perdono dei peccati e di grande, immensa, divina, eterna carità.
Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
Con questa chiamata Gesù abolisce una differenza umana che sempre vi è tra il discepolo e il maestro. Il maestro possiede una vita tutta sua e il discepolo apprende qualcosa da lui. Il maestro vive una vita anteriore ed anche separata dal suo discepolo. Solo per qualche ora al giorno uno è maestro e l'altro discepolo. Con Gesù non è così.
Dal primo istante in cui Gesù è costituito Maestro, Messia dell'umanità vi sono anche i suoi discepoli, non però con una vita separata, dal contatto di pochi momenti. Tra Gesù e i suoi discepoli da quest'istante vi sarà una comunione perenne, stabile, non si distaccheranno mai. Loro sono sempre a contatto con quanto Gesù dice, vive, insegna, opera, compie. Vedono come dice le cose e come le opera. Sanno quando è con Dio e quando con gli uomini. Possono raccogliere di Gesù anche i respiri più segreti della notte e del giorno, così come hanno fatto nell'Orto degli Ulivi, qualche istante prima della sua passione e morte. Non ci sono segreti tra Gesù e i discepoli. Questo perché la vita di Gesù dovrà essere la loro vita, il suo comportamento il loro comportamento, la sua missione la loro missione, la sua morte la loro morte, il suo corpo il loro corpo, la sua risurrezione la loro risurrezione, il suo Spirito Santo il loro Spirito Santo. Anche il suo sangue dovrà essere il loro sangue, per esseri suoi strumenti.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli e Santi, fateci in comunione con Gesù.
|