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MEDITIAMO LE SCRITTURE (Vol 4) Anno B

Ultimo Aggiornamento: 04/12/2012 08:06
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09/07/2012 08:27
 
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Movimento Apostolico - rito romano
Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata

La fede da sola non basta a dare nuova vita alla nostra esistenza segnata dal dolore, dalla malattia, dalla morte. Ad essa occorre che venga aggiunta la preghiera, che si fa richiesta esplicita, domanda formale, chiara manifestazione a Dio della nostra volontà. Occorre anche che vengano posti degli atti concreti perché dalla fede sgorghi la benedizione di Dio che crea nuovamente la nostra storia quotidiana.
Quest'uomo, la cui figlia è appena morta, crede che Gesù possa darle nuovamente la vita. Va da Lui e lo prega, gli chiede di recarsi con lui nella casa dove giaceva la figlioletta morta per imporre la sua mano su di lei e così ella sarebbe tornata a vivere. Basta che Gesù si accosti, la tocchi e la morte scomparirà sul suo corpo.
È questa una fede che sa, che vuole, che opera, che non si arrende. È una fede che si fa compagnia di Cristo Gesù finché Lui non avrà compiuto il miracolo della risurrezione. Di questa fede noi tutti abbiamo bisogno. Sovente la nostra fede è tiepida, ingiallita, una foglia morta caduta dal ramo della nostra anima e del nostro cuore. Questa fede è inutile, perché non ci aiuta a dare soluzione di vita alla nostra morte spirituale ed anche fisica. La fede è vera se si trasforma in preghiera e in compagnia. Si cammina con Gesù fino all'esaudimento della nostra richiesta.
La donna che ha gravi perdite di sangue possiede invece una fede ancora più forte. La sua è una fede che non chiede con la bocca, ma con le mani. Lei sa che è sufficiente toccare Gesù, senza proferire alcuna parola, per ritornare guarita nel proprio corpo. Alla fede che sa ella aggiunge il gesto necessario perché la vita ritorni a scorrere nel suo corpo, anziché uscire da esso e costringerla a vivere quotidianamente da impura e da immonda a causa della sua perdita di sangue.
La nostra fede spesso manca di verità, convincimento, preghiera, gesti concreti, certezza nell'esaudimento, compagnia e cammino insieme a Gesù. Manca di quella fermezza del nostro spirito che sa che nulla è impossibile a Dio. Questa fede così carente, insipiente, stolta non aiuta a ritrovare la vita. Ci lascia nella nostra morte e in quello stato miserevole di povertà fisica, spirituale, morale. Dio è l'Onnipotente. Niente è troppo grande per Lui. Nulla è lontano dalle sue capacità. Tutto Lui può fare per i suoi figli. Chiede però una fede forte, robusta, instancabile, non arrendevole, invincibile, santa, che sa farsi preghiera insistente, opera e gesto concreto perché Dio discenda dal Cielo e venga in nostro soccorso. Tutto è dalla nostra fede. Se la nostra fede non produce frutti, è segno che essa è un albero secco, da tagliare e gettare nel fuoco. Gesù ci chiede una fede viva, intensa, forte, robusta, vigorosa. Vuole da noi una fede ricolma della sua verità. Noi ci accostiamo a Lui con essa e Lui compie ogni miracolo.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, tu che sei la Donna dalla fede purissima, insegnaci a chiedere a Gesù con quella fermezza di volontà e di carità, che hai manifestato alle nozze di Cana. Angeli e Santi, fateci di fede forte, vigorosa, tenace.
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