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MEDITIAMO LE SCRITTURE (Vol 4) Anno B

Ultimo Aggiornamento: 04/12/2012 08:06
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25/05/2012 06:38
 
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Movimento Apostolico - rito romano
Un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi

Gesù conosce veramente il cuore degli uomini, non solo di quanti non credono in lui, ma anche di quelli che si professano suoi discepoli e formano la sua Chiesa. Sa che il cuore è un abisso e sempre potrebbe insorgere per rinfacciare il peccato commesso al fine di privare l'altro di ogni capacità di governo, insegnamento, guida, sostegno spirituale, ammaestramento, luce. Il cuore potrebbe contestare l'altro nella sua autorità a motivo del suo passato non sempre santo nella verità e nella giustizia.
A volte non si fa il male e ci viene rinfacciato. Figuriamoci quando per fragilità si cade nel peccato cosa succede. Un esempio lo possiamo trarre dal Libro di Tobia: "Nello stesso giorno a Sara, figlia di Raguele, abitante di Ecbàtana, nella Media, capitò di sentirsi insultare da parte di una serva di suo padre, poiché lei era stata data in moglie a sette uomini, ma Asmodeo, il cattivo demonio, glieli aveva uccisi, prima che potessero unirsi con lei come si fa con le mogli. A lei appunto disse la serva: «Sei proprio tu che uccidi i tuoi mariti. Ecco, sei già stata data a sette mariti e neppure di uno hai potuto portare il nome. Perché vorresti colpire noi, se i tuoi mariti sono morti? Vattene con loro e che da te non dobbiamo mai vedere né figlio né figlia»" (Tb 3,7-9). Non solo questa donna subiva il male e la vergogna. Deve anche sentirsi accusare di omicidio. Questo sa fare il cuore dell'uomo. Lo sa fare molto bene e lo fa con gusto.
Pietro aveva rinnegato per tre volte il Signore: "Pietro intanto se ne stava seduto fuori, nel cortile. Una giovane serva gli si avvicinò e disse: «Anche tu eri con Gesù, il Galileo!». Ma egli negò davanti a tutti dicendo: «Non capisco che cosa dici». Mentre usciva verso l'atrio, lo vide un'altra serva e disse ai presenti: «Costui era con Gesù, il Nazareno». Ma egli negò di nuovo, giurando: «Non conosco quell'uomo!». Dopo un poco, i presenti si avvicinarono e dissero a Pietro: «È vero, anche tu sei uno di loro: infatti il tuo accento ti tradisce!». Allora egli cominciò a imprecare e a giurare: «Non conosco quell'uomo!». E subito un gallo cantò. E Pietro si ricordò della parola di Gesù, che aveva detto: «Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». E, uscito fuori, pianse amaramente" (Mt 26,69-75). Con questo peccato sulle sue spalle, un cuore cattivo, perverso, immondo - e sempre ci sono di questi cuori sulla nostra strada - sempre avrebbe potuto negare il valore della sua autorità nella Chiesa. Gesù con divina saggezza fa sì che questo mai possa accadere.
Gesù vuole che gli altri sappiano che Pietro ama Lui più di tutti. Lo ama, anche se ancora è debole. È umile e sa quanto distante ancora sia il suo amore da quello del suo Maestro. Lo sa e vuole incamminarsi su questa via della perfezione richiesta a chi deve governare gli altri. È su questa volontà che Gesù lo chiama e gli affida il governo di pecore e agnelli. Ora nessuno potrà più parlare. La vocazione è dopo la caduta.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli e Santi, fateci dal cuore umile e mite.
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