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01/12/2019 08:49 | |
«Vegliate (...), perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà»
Mons. José Ignacio ALEMANY Grau, Vescovo Emerito di Chachapoyas
(Chachapoyas, Perù)
Oggi, «come ai tempi de Noè», la gente mangia, beve, prende marito o moglie, con l’aggravante che oggi l’uomo prende un altr’uomo e la donna un’altra donna (cf.Mt 24,37-38). Ma ci sono pure, come ai tempi del patriarca Noè, santi nello stesso ufficio e nella stessa scrivania degli altri. Uno di essi sarà preso e l’altro resterà abbandonato perché verrà il Giusto Giudice.
E’ importante vegliare perché «solamente chi è sveglio non sarà preso di sorpresa» (Benedetto XVI). Dobbiamo trovarci preparati con l’amore acceso nel cuore, come la fiaccola delle vergini prudenti. Si tratta precisamente di questo: arriverà il momento in cui si ascolterà: «Ecco lo sposo!» (Mt 25,6) Gesù Cristo!
Il Suo arrivo è sempre motivo di gioia per chi porta la fiaccola accesa nel cuore. La Sua venuta è come quella del padre di famiglia che abita in un paese lontano e scrive ai suoi: -Arriverò quando meno lo pensate- Da quel momento tutto è gioia in quella casa; “Arriva papà!”. I santi, che sono i nostri modelli, vissero così, “nell’attesa del Signore”.
L’Avvento serve ad imparare ad aspettare, con pace e con amore, il Signore che viene. Niente di disperazione o impazienza che caratterizza l’uomo moderno. Sant’Agostino da una buona formula per l’attesa: «Com’è la tua vita, così sarà la tua morte». Se aspettiamo con amore, Dio colmerà il nostro cuore e la nostra speranza.
Vigilate perché non sapete in quale giorno verrà il Signore (cf.Mt 44,42). Casa pulita, cuore puro, pensieri ed affetti allo stile di Gesù. Benedetto XVI spiega; «Vegliare significa seguire il Signore, scegliere quello che Gesù scelse, amare quello che Lui amò, adequare la propria vita alla Sua». Verrà allora il Figlio dell’uomo... ed il Padre ci accoglierà tra le Sue braccia, perché possiamo essere somiglianti a Suo Figlio. |