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MEDITIAMO LE SCRITTURE (anno A)

Ultimo Aggiornamento: 04/12/2014 07:14
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18/06/2014 09:29
 
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Profùmati la testa e làvati il volto

Gesù chiede ai suoi discepoli di vivere ogni loro relazione con un principio nuovo: ogni cosa da essi realizzata, compiuta, attuata, fatta, deve essere vissuta nel più grande nascondimento, nel grande silenzio, nella massima discrezione, in modo che nessuno veda, ma solo il Padre nostro che è nei cieli, il quale è anche colui che dona la vera, giusta ricompensa, nel tempo e per l'eternità beata nel Cieli. Si fa l'opera per il Signore, al Signore, si riceve il giusto salario dal Signore.
Perché si possa ricevere il salario da parte del Signore, è necessario che l'opera sia fatta al Signore. Quando un'opera è fatta al Signore e quando invece è fatta per noi stessi o per altri? Quando è fatta per la gloria di Dio e quando invece per la nostra? Quando essa manifesta tutte le qualità divine e quando invece rivela la pochezza del nostro cuore e la stoltezza della nostra mente? È fatta per il Signore l'opera quando la mano destra opera e la sinistra neanche se ne accorge. Quando vi è quella somma discrezione, in modo che in nessun modo venga turbato il cammino della verità. Quando l'uomo scompare e rimane solo il Signore dinanzi ai nostri occhi.
L'opera è fatta per il Signore, quando la ricolmiamo di amore puro, libero, senza alcun interesse, offerto a Lui con coscienza retta, mani innocenti, mente sgombra da ogni egoismo, superbia, vanità, invidia, gelosia, spirito di rivalità e di contesa. Quando si dona a Dio il meglio del meglio, l'ottimo dell'ottimo, senza badare a nulla. Di certo non si dona al Signore, quando diamo a lui le cose vecchie perché a noi servono le nuove. Quando ci priviamo di ciò che è passato di moda perché urge aggiornare il guardaroba. Così facendo non serviamo il Signore. Facciamo un po' di spazio nella nostra casa.
La Scrittura Santa ci insegna che Abele offrì al Signore gli agnelli più sani e più belli del suo gregge. Il Signore gradì l'offerta di Abele. Caino invece gli offrì lo scarto dei suoi raccolti. Dio non degnò di uno sguardo la sua offerta. A Lui si offre ciò che è puro, santo, senza macchia, bello. La cosa migliore sempre. Se offriamo lo scarto, la parte malata, ciò che a noi non serve, di certo mai Lui potrà gradire la nostra offerta. Ad Abramo il Signore chiese l'offerta del suo figlio unigenito, del suo unico figlio. Abramo ascoltò il Signore e per questo ascolto gli promise l'obbedienza di tutta la terra. Cristo Gesù ha offerto se stesso al Padre e fu la redenzione e la giustificazione dell'umanità.
Abbiamo parlato di offerta a Dio perché nella Nuova Alleanza Cristo e l'uomo sono divenuti una cosa sola. Una sola regola vale per ogni offerta: per il Signore, per Cristo Gesù, per l'uomo. Se facciamo due, tre regole, allora siamo fuori della verità dell'offerta. Essa è una offerta umana e non più divina. È secondo il nostro cuore e non più secondo il cuore del Padre. Anche la più piccola offerta all'uomo deve essere pensata come fatta al Signore, a Cristo Gesù. Deve essere santa, pura, libera, segreta.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci offerta pura per Cristo.
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