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COMPENDIO DI TEOLOGIA SPIRITUALE

Ultimo Aggiornamento: 24/10/2013 13:41
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19/10/2013 16:40
 
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CONCLUSIONE: EFFICACIA DELLA PREGHIERA PER LA PURIFICAZIONE
DELL'ANIMA.

703. Dal fin qui detto e` facile conchiudere quanto utile e
necessaria sia la preghiera alla purificazione dell'anima. a) Nella
preghiera-adorazione, si porgono a Dio i debiti ossequi, si ammirano,
si lodano, si benedicono le infinite sue perfezioni, la santita`, la
giustizia, la bonta`, la misericordia; allora Dio amorosamente si piega
verso di noi per perdonarci, per farci concepire un profondo orrore
del peccato che l'offende e premunirci cosi` contro nuove colpe.
b) Nella preghiera-meditazione acquistiamo, sotto l'influsso dei lumi
divini e delle nostre riflessioni, profonde convinzioni sulla malizia
del peccato, sui terribili suoi effetti in questa vita e nell'altra,
sui mezzi di ripararlo e di schivarlo: allora l'anima si riempie di
sentimenti di confusione, d'umiliazione, di odio del peccato, di fermo
proponimento di evitarlo, d'amor di Dio: a questo modo i peccati
passati vengono sempre piu` espiati nelle lacrime della penitenza e nel
sangue di Gesu`; la volonta` si rinsalda contro i minimi traviamenti e
abbraccia con generosita` la pratica della penitenza e della rinunzia.
c) La preghiera-dimanda, appoggiata sui meriti di Nostro Signore, ci
ottiene copiose grazie d'umilta`, di penitenza, di fiducia e d'amore,
che danno l'ultima mano alla purificazione dell'anima, la rafforzano
contro le tentazioni dell'avvenire e la rassodano nella virtu`,
massimamente nelle virtu` della penitenza e della mortificazione, che
compiono i buoni effetti della preghiera.

704. Avviso ai direttori. Non si raccomandera` dunque mai abbastanza
la meditazione a tutti coloro che vogliono progredire, e il direttore
ne deve insegnar la pratica il piu` presto possibile, farsi render
conto delle difficolta` che vi incontrano, aiutarli a vincerle,
mostrare come possono perfezionarne il metodo, e soprattutto come
possono servirsene per correggersi dei difetti, praticare le opposte
virtu`, e acquistare a poco a poco lo spirito di preghiera, che, con la
penitenza, ne trasformera` l'anima.
_________________________________________________________________

643-1 S. Tommaso, IIa. IIae, q. 83 e i suoi Commentatori; Suarez, De
religione, Tr. IV, l. I. De oratione; Alvarez de Paz, t. III, l. I;
Th. de Vallgornera, q. 2, disp. V; Ph. a SS. Trinitate, Summa
theologiae mysticae, P. I, Tr. I, disc. III; L. di Granata, Tr. della
Preghiera e della Meditazione; S. Alfonso de Liguori, Il gran mezzo
della preghiera; P. Monsabre', La Prie`re; P. Ramie`re, L'apostolato
della preghiera (Tipographia Arcivescovile, Modena).

645-1 Joann., XV, 5; II Cor., III, 5; Phil., II, 13.

645-2 Matth., VII, 7-8.

645-3 Matth., XXVI, 41.

645-4 Sum. Theol., IIa. IIae, q. 83, a. I, ad 3.

646-1 Sess. VI, c. II.

646-2 "Quas preces tamquam instrumentum necessarium nobis dedit ad
id quod optaremus consequendum; praesertim cum quaedam esse constet quae
nisi ejus adjumento non liceat impetrare". (Cat. Trident., P. IV, c.
I, 3).

648-1 Rom., VIII, 26.

649-1 Matth., VI, 33.

650-1 Amor di Dio, l. VIII, c. IV.

650-2 Cio` che fa, dice Bourdaloue (Quaresimale, giovedi` della
prima settimana, sulla preghiera) che noi non siamo esauditi, e` che ci
serviamo della preghiera "per domandare grazie chimeriche, grazie
superflue, grazie di nostro gusto e secondo le nostre false idee...
Noi preghiamo e domandiamo grazie di penitenza, grazie di
santificazione, ma grazie per l'avvenire e non pel presente; grazie
che tolgano tutte le difficolta`, e che non ci lascino sforzi da fare
ed ostacoli da vincere; grazie miracolose che ci trascinino come
S. Paolo, e non grazie che ci dispongano a poco a poco, e con le quali
noi siamo obbligati a camminare... grazie insomma che cambino tutto
l'ordine della Provvidenza, e che rovescino tutta l'economia della
salute.

650-3 Nel "Saint Abandon" di Dom V. Lehodey, P. III, si troveranno
osservazioni particolari molto savie su questo soggetto.

651-1 Gen., XVIII, 27.

651-2 Dan., IX, 18.

651-3 Luc., XVIII, 13.

651-4 Jac., IV, 6.

652-1 Ps. XC, 14-15. Chi recita l'ufficio divino sa che il
sentimento che predomina nei Salmi e` la fiducia in Dio.

652-2 Matth., VII, 7-11.

652-3 Joan., XIV, 13-14.

652-4 Joan., XVI, 26-27.

653-1 Matth., XV, 24-28.

654-1 Ps. V, 2-3.

654-2 Matth. XV, 8.

662-1 Matth. VI, 7-8.

664-1 Giov. Mauburnus, Rosetum exercitiorum spiritualium et
sacrarum meditationum; Garcia de Cisneros, Exercitatorio de la vida
espiritual; S. Ignazio, Exercitia spiritualia, con i vari suoi
commentatori e la Bibliothe`que des Exercises de S. Ignace pubblicata
sotto la direzione del P. Watrigant; Rodriguez Pratica della
perfezione cristiana, Tr. V, Dell'orazione; L. di Granata, Trattato
dell'orazione e della meditazione; A. Massoulie', Tr. de la ve'ritable
oraison; S. Pietro d'Alcantara, La oracion y meditacion; S. Fr. di
Sales, La Filotea, P. I., c. I-IX; Brancati de Laurea, De oratione
christiana; Crasset, Instructions familie`res sur l'oraison mentale;
Scaramelli, op. cit., tr. I, a. 5; Courbon, Instruc. famil. sur
l'oraison mentale; V. Libermann, Ecrits spirit., p. 89-147; Faber, I
Progressi dell'anima, c. XV; R. de Maumigny, Pratique de l'oraison
mentale, t. I; Dom Vital Lehodey, Le vie dell'orazione mentale, P. I e
II (Marietti, Torino); G. Letourneau, La me'thode d'oraison mentale de
S.-Sulpice.

665-1 Cfr. Ugo da S. Vittore, De modo dicendi et meditandi; De
meditando seu meditandi artificio, P. L. CLXXVI, 877-880; 993-998.

665-2 Sum. theol. IIa. IIae, q. 82, a. 3.

666-1 H. Watrigant, La me'ditation me'thodique, nella Rev.
d'Asce'tique et de Mystique, Gen. 1923, p. 13-29.

666-2 V. P. Giov. di Gesu` Maria, Instructions des novices, P. 3a.,
c. II, sez. 2.

669-1 Instructions sur l'oraison, Me'thode d'oraison, c. 1,
p. 253-254.

670-1 Joan., VIII, 32.

673-1 "Cum reliquis pietatis operibus potest peccatum consistere,
sed non possunt cohabitare oratio et peccatum: anima aut relinquet
orationem aut peccatum... Aiebat quidam servus Dei quod multi recitant
rosarium, officium Virginis Mariae, jejunant et in peccatis vivere
pergunt; sed qui orationem non intermittit, impossibile est ut in Dei
offensa vitam prosequatur ducere..." (Praxis confessarii, n. 122 et
217).

674-1 Can. 595: "Curent superiores ut omnes religiosi... legitime
non impediti quotidie Sacro intersint, orationi mentali vacent."

675-1 Si meditino bene queste parole d'un sacerdote, riferite da
Don Chautard, l'Anima dell'Apostolato, p. 73: "Nel dedicarmi agli
altri, trovai la mia rovina. Le mie disposizioni naturali mi facevano
provar gioia nel darmi altrui, felicita` nel rendere servizi. Aiutato
dall'apparente buona riuscita delle mie imprese, Satana per lunghi
anni mise tutto in opera per illudermi, per eccitare in me il delirio
dell'azione, per disgustarmi di ogni lavoro interiore e trascinarmi
finalmente nel precipizio". Quanto quest'ottimo autore dice della
necessita` della vita interiore, s'applica perfettamente all'orazione,
che e` uno dei mezzi piu` efficaci per coltivar questa vita.

675-2 Ibid. p. 178-179.

677-1 Exhortatio ad clerum catholicum, 4 Agosto 1908.

686-1 Le distrazioni sono volontarie in se` quando si vogliono
deliberatamente, -- o quando, accorgendosi che la fantasia divaga, non
si fa nulla per reprimerne i traviamenti; volontarie nella loro causa
quando si prevede che la tal lettura od occupazione appassionante, del
resto inutile, diventera` fonte di distrazioni, eppure uno ci si
abbandona lo stesso.

692-1 Esercizi spirituali, Ia. Sett., Io. esercizio, trad.
Jennessaux; cfr. P. Roothaan, De la manie`re de me'diter, selon les
Exercices.

696-1 Li esporremo trattando della via illuminativa.

697-1 G. Letourneau, La me'thode d'oraison mentale du Se'm. de
S.-Sulpice, Parigi, 1903, in particolare l'Appendice, p. 331-332.

702-1 Additiamo specialmente il metodo di S. Fr. di Sales, La
Filotea, P. II, c. II-VII; quello dei Carmelitani Scalzi, Instruction
des novices, del V. P. G. di Gesu`-Maria, P. III, c. II; quello dei
Cistercensi riformati, Directoire spirituel, di Dom Lehodey, 1910,
sez. V, c. IV; quello dei Domenicani, L'Istruzione dei Novizi, del
P. Cormier (Marietti, Torino).

702-2 Etudes, 20 Marzo 1898, p. 782, nota 2.
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