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20/01/2013 07:46 | |
San Pietro Crisologo, vescovo di Ravenna, dottore della Chiesa
“Mangia in compagnia dei pubblicani e dei peccatori!”
“Perché il vostro maestro mangia in compagnia dei pubblicani e dei peccatori?” Dio è accusato di chinarsi verso l'uomo, di sedere accanto a un peccatore, di aver fame della sua conversione e sete del suo ritorno, di accettare di mangiare il cibo della misericordia e di bere alla coppa della bontà. Ma Cristo, fratelli miei, è venuto a questa mensa: la Vita è venuta fra questi commensali per far vivere con lui, della sua stessa vita, coloro che stavano per morire. La Resurrezione si è riversata su questa tavola affinché coloro che giacciono nella morte si alzino dalle loro tombe; la Grazia si è abbassata per elevare i peccatori fino al perdono; Dio è venuto dall'uomo perché l'uomo giunga a Dio; il giudice si è seduto alla tavola dei colpevoli per sottrarre l'umanità alla sentenza della condanna; il medico è venuto dai malati per ridare loro le forze esaurite mangiando con loro; il Buon Pastore si è chinato per prendere sulle spalle la pecora perduta e riportarla all'ovile della salvezza (Lc 15,3s)...
“Perché il vostro maestro mangia in compagnia dei pubblicani e dei peccatori?” Ma chi è peccatore, se non colui che rifiuta di vedersi peccatore? Non è forse sprofondare nel peccato, e identificarsi veramente con esso, quando si smette di riconoscersi peccatore? E chi è ingiusto, se non colui che si ritiene giusto? ... Andiamo, fariseo, confessa il tuo peccato e potrai venire alla tavola di Cristo. Cristo per te si farà pane, il pane che sarà spezzato per il perdono dei tuoi peccati. Cristo diventerà per te calice, il calice del vino che sarà versato per la remissione delle tue colpe. Su, fariseo, condividi il pasto dei peccatori, per poter mangiare con Cristo. Riconosciti peccatore, e Cristo mangerà con te. Entra coi peccatori al banchetto del tuo Signore, e potrai non essere più peccatore. Entra col perdono di Cristo nella dimora della misericordia.
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