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RISPOSTE ALLE OBIEZIONI DEI TDG O ALTRI

Ultimo Aggiornamento: 21/01/2024 21:51
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03/12/2019 23:39
 
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Riguardo all'episodio dell'adultera di Gv 8, 1-11

Il manoscritto greco più antico che contiene questo brano è il Codex Bezae, un testo in greco e latino del V secolo. Papia di Ierapoli riferisce, intorno al 125, di una storia di Gesù e di una donna "accusata di molti peccati" contenuta nel Vangelo degli Ebre. Un riferimento più certo alla pericope è invece contenuta nella Didascalia apostolorum, un'opera in lingua siriaca del III secolo.
In un'opera ritrovata nel 1941 e composta da Didimo il Cieco (seconda metà del IV secolo), si fa riferimento alla pericope adulterae, affermando che si trova in "molti vangeli".
Oggi si ritiene che il brano fosse presente in un numero ristretto di manoscritti greci del IV secolo copiati ad Alessandria d'Egitto: a favore di questa ricostruzione è anche la presenza di un segno alla fine del capitolo 7 del Vangelo secondo Giovanni del Codex Vaticanus, copiato in Egitto, che indica che una versione alternativa in quel punto era nota allo scriba. Girolamo scrive che la pericope era presente in molti manoscritti greci e latini, alla fine del IV secolo; le sue parole sono confermate da Ambrogio e Agostino, il quale riferisce che il brano sarebbe stato rimosso volontariamente da alcune copie per evitare l'impressione che Gesù avesse giustificato l'adulterio.[3]---------------------Personalmente sono propenso a ritenere questa convinzione di Agostino come il reale motivo per cui il brano dell'adultera risulta omessa in taluni codici. Inoltre sono convinto anche che nei secoli non si sarebbe avuta la permanenza di questo brano nelle Scritture, se esse stesse hanno ragione di esistere solo se presupponiamo che Dio vegli su di esse attraverso la trasmissione ereditaria di tutto il deposito di fede, compreso anche le testimonianze orali, ridepositatesi nei Vangeli.----------------------- E' ad esempio parere comune degli studiosi che il capitolo finale del Vangelo di Giovanni sia una aggiunta successiva dei suoi discepoli, in quanto si è concluso con l'ultimo versetto di Giov 20 (30 Or Gesù fece in presenza dei discepoli molti altri segni miracolosi, che non sono scritti in questo libro; 31 ma questi sono stati scritti, affinché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e, affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome.) Ma il successivo capit.21 di altra mano, è accettato da tutti senza difficoltà come appartenente a tale vangelo anche se non uscita dalla penna di Giovanni. Ora ciò che deve interessare il lettore, non è tanto la provenienza da particolari redattori materiali, delle varie parti della Scrittura ma del suo generale Autore che di tanti si è servito per farci avere tra le mani il Testo che abbiamo.
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