Finisce così, ancora nel sangue, un 2017 durissimo per la comunità cristiano-copta d'Egitto, che conta circa 6 milioni di persone, già vittima nell’ultimo anno di numerosi attentati da parte di miliziani dell’Islam radicale che hanno provocato più di cento morti.
Il secondo esempio invece ci porta in Pakistan, dove un attacco rivendicato dallo Stato Islamico ha colpito una chiesa cristiana nella provincia di Beluchistan, causando 13 morti e 56 feriti.
Ma oggi vorrei anche condividere con te un nuovo testo proprio sulle persecuzioni a danno dei cristiani in tante parti del mondo.
Si tratta del nuovo libro di Gian Micalessin, nota firma de Il Giornale e degli Occhi della Guerra (con cui l’Osservatorio ha l’onore di collaborare già da qualche tempo),“Fratelli traditi”, che esce nelle librerie il 16 gennaio.
Il grande merito di questo libro è proprio questo: rompere lo scandaloso silenzio sul tema dei cristiani perseguitati e torturati.
Ma questa notizia non ha avuto la rilevanza e l’attenzione che meriterebbe in Occidente, tanti hanno deciso di chiudere gli occhi di fronte ad una tale tragedia e significa rinnegare le proprie origini e se stessi. Si tratta di un vero e proprio suicidio.
È vero che ogni tanto alcune autorità, sia civili che religiose, si manifestano, e condannano anche la persecuzione inflitta ai cristiani, soprattutto nei paesi a maggioranza islamica.
Ma le loro parole non sono seguite da atti concreti per porre fine a questa sciagura. Asia Bibi, la madre di famiglia pakistana, che da 10 anni languisce in carcere con l’accusa di “blasfemia” ne è un palese esempio. Fino ad ora, la cosiddetta“diplomazia” non ha ottenuto nessun risultato.
Micalessin dimostra, dati e fatti alla mano, che sono numerosi i paesi al mondo dove i cristiani vengono maltrattati e oppressi, dalla Cina all’India, dalla Corea del Nord all’Egitto.
Secondo i dati del rapporto elaborato da “Aiuto alla Chiesa che soffre” nell’ultimo biennio la situazione è degenerata ed i cristiani soffrono, nella quasi totale indifferenza dell’Occidente.
Intervistato da Tatiana Santi lo scorso 9 gennaio, Micalessin spiega perché ha deciso di scrivere questo libro, e risponde così alla domanda “Perché in Occidente non se ne parla e perché questo problema non fa notizia?"