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PERSECUZIONI CONTRO I CREDENTI IN CRISTO

Ultimo Aggiornamento: 02/02/2023 12:13
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14/12/2012 17:04
 
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SIRIA: 150 MILA FEDELI SOTTO TIRO NEI VILLAGGI DELLA ''VALLE DEI CRISTIANI''

13 dicembre 2012

Circa 150 mila cristiani vivono nel terrore in oltre 40 villaggi della "Valle dei Cristiani", nella Siria occidentale. La valle, storica roccaforte dei cristiani siriani, in prevalenza greci-ortodossi, ha accolto nei mesi scorsi migliaia di rifugiati provenienti da Homs e da altre province. Oggi i cristiani sono sotto il fuoco di milizie islamiste che si sono stabilite nella fortezza crociata di "Krak des Chevaliers", eretta nel secolo XI da un emiro musulmano, ricostruita dagli Ordini ospedalieri crociati e oggi patrimonio dell‘Unesco.

Lo riferisce l’agenzia Fides che, citando fonti locali, scrive che “da giorni le milizie, dalla collina su cui sorge la fortezza, sparano senza sosta colpi di mortaio contro i villaggi sottostanti. Nell‘area sono infatti state erette delle barricate dall‘esercito regolare siriano, obiettivo dei militanti.

I civili cristiani, in questa prova di forza, sono ‘vittime collaterali’ che vengono colpite senza alcuna cura. Nei giorni scorsi una pioggia di fuoco si è abbattuta sul villaggio di Howache, distruggendo numerose case, provocando la morte di tre giovani cristiani, ferendo molti civili. "I cristiani vogliono essere neutrali. Oggi la nostra valle è assediata dalla violenza che ci disorienta e terrorizza” dice a Fides un sacerdote locale che chiede ai belligeranti di "non colpire gratuitamente i civili, di rispettare la neutralità dei cristiani”.

Da Aleppo, una fonte missionaria dell'agenzia Misna riferisce la situazione in una città ormai trasformata in un campo di battaglia dove le bombe “non riconoscono tra un soldato, un combattente dell’opposizione e un bambino” e dove le vittime sono soprattutto civili. “I feriti arrivano in continuazione qui da noi, ma anche negli altri ospedali rimasti in funzione. In realtà molte strutture non sono più agibili, non hanno materiale medico a disposizione, non hanno né luce né acqua; noi riusciamo ancora a lavorare anche grazie a un generatore. I primi a morire – aggiunge la fonte – sono i bambini. Sono loro i più vulnerabili, quelli che non hanno le stesse difese di un adulto, la stessa forza per sopravvivere all’esplosione di un ordigno, alla caduta di un muro, a una pallottola vagante. E qui ad Aleppo ormai si muore anche di fame”. (R.P.)

Radio Vaticana
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