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PERLE PATRISTICHE

Ultimo Aggiornamento: 02/12/2017 23:57
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26/02/2010 21:30
 
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E` veramente impossibile riconoscere Dio con gli occhi della carne
dal momento che ciò che è incorporeo non può essere percepito dallo
sguardo materiale. D`altronde è proprio l`unigenito Figlio di Dio a
confermarcelo dicendo: Nessuno ha mai visto Dio (Gv 1,18). E allora,
anche se qualcuno comprende quanto si legge in Ezechiele nel senso
che il profeta abbia quasi veduto Iddio, ascolti bene ciò che afferma
la Scrittura. Il profeta vide una somiglianza della gloria del
Signore (Ez 2,1): non il Signore in persona, ma unicamente
una «somiglianza della sua gloria», quindi neppure la sua vera gloria
com`è in realtà. Eppure, benché avesse contemplato soltanto una
parvenza della gloria divina, e nemmeno la gloria vera, il profeta
stramazzò a terra per lo sgomento. Perciò, se il trovarsi di fronte
ad una semplice somiglianza della gloria di Dio atterriva e
sconcertava a quel modo persino i profeti, quando qualcuno ardisse
fissare il proprio sguardo su Dio stesso, perderebbe la vita. E` la
Scrittura stessa a testimoniarcelo: Nessuno vedrà il mio volto, e
continuerà a vivere (Es 33,20).
Per questo motivo Dio, nella sua infinita bontà, ha disteso
il cielo come un velo che nascondesse la sua divinità, perché noi non
morissimo. Non è una mia opinione questa, ma è il profeta stesso ad
affermare: Se spalancassi i cieli, il timore di te s`impadronirebbe
dei monti fino a farli scomparire (Is 64,1). Perché allora ti
meraviglia il fatto che Ezechiele stesso, nel contemplare una
semplice parvenza della gloria divina, cadde al suolo?
Quando il servo di Dio Gabriele apparve a Daniele, costui ne
rimase subito sconcertato e, a una simile vista, stramazzò anch`egli
a terra. Né il profeta osò rispondere, fino a quando l`angelo non
trasformò il proprio aspetto in quello di un figlio d`uomo (cf. Dn
8,17; 10,15-16). Se la vista di Gabriele faceva tremare i profeti,
nel caso in cui Dio in persona si fosse mostrato nella sua essenza,
non sarebbero forse tutti morti?
Non è quindi concesso a occhi corporei di contemplare la
natura divina; dalle opere divine siamo tuttavia in grado di farci
un`idea della sua potenza, secondo quanto afferma lo stesso Salomone:
Infatti dalla grandiosità e bellezza delle creature è dato
riconoscere, con le dovute proporzioni, il loro creatore (Sap 13,5).
D`altronde, egli non afferma che dalle creature si perviene
senz`altro ad un`adeguata comprensione del loro creatore, ma aggiunge
anzi «con le dovute proporzioni». E allora, tanto più maestoso
apparirà a ciascuno Dio, quanto più sublime sarà stata la
contemplazione delle creature raggiunta dall`uomo. Quando, infatti,
costui avrà elevato la propria anima sulle vette più alte della
contemplazione, egli si formerà altresì intorno a Dio una conoscenza
più profonda.
Vuoi sapere che non è possibile conoscere l`essenza di Dio?
Lo affermano i tre fanciulli che nella fornace lodano Dio: Benedetto
sei tu che scruti gli abissi, sedendo sui cherubini (Dn 3,55). Dimmi
un po` come sono fatti i cherubini; e soltanto allora, provati a
discernere colui che siede sopra di loro. Il profeta Ezechiele, per
quanto possibile, abbozzò una loro descrizione, dicendo: Quattro
volti ciascuno; uno d`uomo, un altro di leone, un terzo d`aquila,
l`ultimo di vitello (Ez 1,6); e sei ali ciascuno (Is 6,2); e occhi
dappertutto (Ap 7,8); e sotto ognuno di loro una ruota divisa in
quattro parti (Ez 10,12). Pur tuttavia, nonostante questa descrizione
profetica, non siamo ancora in grado di farcene un`idea esatta. Se,
infatti, non ci sentiamo capaci di discernere il trono, che il
profeta ha appena descritto, come potremo mai comprendere colui che
vi siede sopra, I`invisibile e ineffabile Iddio?
E` davvero impossibile capire bene che cosa sia Dio. Quando
osserviamo le sue opere, però, ci è possibile innalzare a lui delle
lodi.

Cirillo di Gerusalemme, Catechesi battesimale, 9,1-3
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