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29/09/2010 13:41 | |
Eremo San Biagio
Giovanni 1,47-51
Dalla Parola del giorno Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme ai suoi angeli, ma non prevalse e non vi fu più posto per loro in cielo. Come vivere questa Parola? Si tratta di una visione allegorica descritta dall'autore dell'Apocalisse. Michele è l'arcangelo il cui nome ebraico significa "Chi è come Dio?". Il nome stesso, dunque, è una sfida contro chi, come Satana, raffigurato qui come un drago, avrebbe preteso di opporsi alla salvifica sovranità del Creatore. La descrizione della lotta tra Dio e satana che è lo stesso "serpente antico" ricordato in Genesi 3,1, è intensa come una poesia epica. Mette in evidenza l'assoluta e vincente onnipotenza di Dio e, nello stesso tempo, ci rende avvertiti che la guerra è ancora aperta. Satana ha perduto la guerra in cielo ma, scaraventato sulla terra, cerca di sedurre gli uomini al male. È dunque un combattimento la nostra vita in terra. Quello che però ci colma il cuore di fiducia è il grido registrato nell'odierno passo dell'Apocalisse: "Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, perché è stato precipitato l'accusatore dei nostri fratelli" (Ap 12,10). Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi è dolce invocare l'arcangelo Michele e con lui anche Gabriele, l'arcangelo del lieto annuncio dell'Incarnazione del Verbo alla Vergine Maria, e l'arcangelo Raffaele, tanto efficacemente ricordato nel libro di Tobia. Sì, invoco la loro forza luminosa e, in Cristo Gesù, vincente contro il maligno. Signore, la mia vita è lotta, sia pur con tregue di pace. È lotta, sia pur nella fiducia di sapere che Gesù è con me e mi darà vittoria. Tu sostienimi in questa certezza di fede e fa' che io la viva anche con l'aiuto degli Arcangeli. |