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MEDITIAMO LE SCRITTURE (Vol.1)

Ultimo Aggiornamento: 31/12/2010 09:53
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20/09/2010 22:46
 
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Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Nessuno compra una lampada per chiuderla in una scatola nella cantina, la compra per utilizzarla, magari non subito, ma la utilizzerà per illuminare. Una lampada si mette in un posto dominante per diffondere luce fin dove è possibile. Una lampada che non illumina è un’anomalia. Non si può nascondere la lampada quando serve ad illuminare.

Al tempo di Gesù quando scendeva la sera si accendeva la lampada e si poneva in alto, emanava la luce necessaria per illuminare la casa, e tutti consideravano quella lampada indispensabile. Non ringraziavano la lampada, ma tutti avevano come un segno di gratitudine.

Quando viene a mancare la corrente elettrica e per necessità usiamo le candele o qualche lampada con le batterie, scopriamo la povertà dei nostri limiti e l’importanza delle candele o di qualche lampada ricaricabile. Alcuni rimangono tranquilli, altri perdono la pazienza perché non riescono a sopportare la privazione della luce, perché non vedono la televisione…

Sembra facile la spiegazione, ma Gesù non ci dice solo di essere luce per gli altri, di illuminare il cammino, ci invita soprattutto a realizzare la nostra santificazione e di conseguenza quella degli altri. Parlare di santificazione per molti è anacronistico, per altri è inopportuno in questa società così evoluta e galoppante nel progresso.

Forse Dio ci ha creati per sbaglio?

Oppure su ognuno di noi ha un disegno e desidera la salvezza eterna?

Gesù ci ha conosciuti prima ancora della nostra nascita, ci ama sempre, ci accoglie così come siamo ma ci invita a diventare migliori. E chi decide di compiere un serio cammino spirituale, entra nel cammino di santità, che significa questo: osserva la Legge di Dio ed ama il prossimo come se stesso. Chi ama sopra ogni cosa Dio e il prossimo con piena sincerità, sta compiendo il cammino di santificazione. Perché pratica le virtù e lotta i vizi.

Questo piacevole sforzo indica che quella persona è una lampada che emana luce soprannaturale, illumina i cuori degli altri, addirittura illumina il mondo. Perché è una luce spirituale piena di amore e l’amore si espande a velocità indefinibile. La luce del cristiano coerente è la stessa di Gesù, per questo il Signore in un altro passo dice: “Chi crede in me, compirà le opere che Io compio e ne farà di più grandi” (Gv 14,12).

Fare opere più grandi è impossibile, ma Lui le faceva come Dio, noi siamo umani, quindi, le nostre opere sono grandi davanti ai suoi occhi.

Oggi ci sono poi due affermazioni da non trascurare, vediamo la prima: “Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce”. Molti di voi chiedono giustizia a Gesù per torti subiti, persecuzioni e tradimenti, e il Signore ci assicura che tutto ciò che adesso è tenuto nascosto dalle persone malvagie, sarà svelato. E ci sarà giustizia con l’intervento di Gesù, mai con la nostra vendetta.

“Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere”. Qui Gesù sembra più enigmatico. Se uno non ha, cosa si può togliere? Quello che potrebbe ricevere, o meglio, quello che Gesù aveva riservato di donare. I peccati, i vizi, le opere cattive, induriscono il cuore e lo rendono insensibile. Così non ha più la Grazia di Dio e gli viene tolto quello che avrebbe dovuto ricevere.

Il cristiano che non illumina con la sua vita virtuosa e i comportamenti coerenti, non è cristiano. Non è pensabile un cristiano che non effonda luce divina, quindi, amore e verità. Se non emana luce, è come una lampada nascosta sotto il letto. La sua vita è insignificante.

Non solamente in famiglia dobbiamo testimoniare la vita cristiana, in ogni luogo frequentato dobbiamo emanare la luce del Vangelo, che illumina anche se non parliamo, perché l’amore oltrepassa la materia e raggiunge tutto ciò che incontra. Anche quello che è lontano.

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