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MEDITIAMO LE SCRITTURE (Vol.1)

Ultimo Aggiornamento: 31/12/2010 09:53
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13/09/2010 15:58
 
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Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Il centurione romano è un pagano, ma quando cerca Gesù si presenta come una persona dotata di grandi virtù. Sorprende anche Gesù. È un uomo che sa comandare, dà ordini ai servi con molta decisione. Un uomo che ha un cuore grande, ama con vero affetto quelli che gli stanno vicino, come il servo ammalato, bisognoso di cure particolari.

Cerca tutti i mezzi possibili per la sua guarigione, ne ha parlato anche agli anziani dei Giudei, soffre terribilmente nel vedere il proprio servo nella tribolazione.

Oltre ad avere un cuore buono, è anche un uomo generoso, addirittura ha aiutato nella costruzione della sinagoga nella città. Per questo gli anziani dei Giudei nutrivano grande rispetto per lui.

Di lui ci colpisce soprattutto la sua umile fede. Si rivolge a Gesù con somma riverenza, una sottomissione sorprendente per un pagano. Non pretende la presenza di Gesù a casa sua, per questo manda i servi incontro per invitarlo a non disturbarsi. Aveva cercato in tutti i modi di avere l’aiuto da Gesù, ma non vuole infastidirlo.

Un atteggiamento strano a prima vista, ma c’è qualcos’altro: fa dire dai suoi servi a Gesù, che non c’è bisogno di scomodarsi andando a casa sua, gli basta comandare la malattia di lasciare il suo servo e sarebbe senz’altro guarito. Incredibile. Questo pagano ha mostrato una fede come mai Gesù aveva incontrato nella predicazione. Il centurione ha una fede cieca verso la sua Persona, è sicuro che Gesù può compiere qualsiasi miracolo, anche di comandare la malattia per lasciare il suo servo.

È una fede piena di umiltà, questa è la vera caratteristica del credente, ma lui è un pagano! La sua fede và oltre quella dei seguaci del Signore, tanto che Egli dice: “Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!”.

È un elogio espresso con infinita gioia da Gesù, neanche tra gli Apostoli si era formata una  fede così sicura. La richiesta del centurione conteneva già la certezza che Gesù avrebbe guarito il suo servo: “Dì una parola e il mio servo sarà guarito”.

Era sicuro che la parola di Gesù proveniva da Dio, vedeva Dio nella Persona di Gesù pur essendo un pagano. E Gesù che vedeva dentro e vi leggeva tutto, nel cuore del pagano trovò un grande amore per Lui. Questo lo rallegrò più dell’accoglienza di migliaia di persone.

Quando Gesù legge nei nostri cuori, vi trova la stessa fede?

Se abbiamo interesse per la meditazione giornaliera e la lettura spirituale,  riusciremo a vivere gli insegnamenti di Gesù, che richiedono impegno giornaliero nella pratica delle virtù, rinnegamento verso ciò che si oppone al Vangelo, raccoglimento interiore.

Spesso le Grazie non si ottengono per mancanza di umiltà, per una fede vacillante.

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