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MEDITIAMO LE SCRITTURE (Vol.1)

Ultimo Aggiornamento: 31/12/2010 09:53
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17/06/2010 09:11
 
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Oltre ad insegnare la preghiera che è un inno al Padre, Gesù spiega che è importante la preghiera affettiva, quella che scaturisce dal cuore e che spesso rimane nel cuore, non si esprime con le labbra, perché l’amore vola verso il Cielo.

«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole».

È un’affermazione che lascia senza dubbio molti cristiani spiazzati, sia per mancanza di conoscenza del vero cammino spirituale sia perché convinti che più parole si recitano ad alta voce negli incontri di preghiera, più si è spirituali.

Si ingannano, ma sbagliano soprattutto quei maestri che non insegnano a pregare.

Il Maestro per antonomasia è Gesù, dal suo Cuore è scaturita la preghiera che riassume tutto il Vangelo. Gesù ci insegna la preghiera cristiana: il Padre nostro.

Questa preghiera si apre all’inizio con il Padre e termina con il maligno. L'uomo si trova nel mezzo, indeciso dove schierarsi. Il Padre ci dona la vita, il diavolo vuole procurarci la morte dell’anima. L’uomo deve invocare il perdono dal Padre, ma deve essere pronto a perdonare gli altri.

La grande richiesta che si invoca è unica e grande: la realizzazione del Regno di Dio. Un Regno che prima deve essere presente in noi e poi esteso nel mondo.

È importante la venuta del Regno di Dio, segnerà la sconfitta del Male e il trionfo del Cuore Immacolato della Madonna. Non ci sarà più divisione né guerre, l’amore invaderà la terra e si unirà al Cielo in una armonia angelica di gioia divina.

Recitando con Fede e partecipazione il Padre Nostro, siamo aiutati a comprendere la vera identità del cristiano, chiamato a convertirsi sul serio.

È l’invocazione di chi ha scoperto di avere un Padre in Cielo e che è presente ovunque, per questo si adora con gratitudine e si compie l’atto di abbandono alla sua santissima volontà.

Per mezzo di questa semplice ma fortissima preghiera, il cristiano riconosce che tutto viene da Dio, anche il cibo che mangiamo e che viene indicato come pane quotidiano.

Abbiamo molti motivi per ringraziare Dio, anche per il cibo che abbiamo. Non viene dato valore al cibo perché ce n'é in abbondanza, le cose le apprezziamo quando mancano.

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