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MEDITIAMO LE SCRITTURE (Vol.1)

Ultimo Aggiornamento: 31/12/2010 09:53
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02/05/2010 22:30
 
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Chi non ha veramente incarnato la Parola di Gesù e non ha fatto il passaggio dalla tiepidezza mondana alla gioia della salita del monte spirituale, agisce sempre dopo avere fatto un ragionamento: mi conviene aiutare quella persona? Che cosa ne guadagno? Devo proprio essere generoso? Vale la pena donare tempo, amore, consigli a chi non conosco?

È sempre presente questo dubbio in chi non ha scoperto veramente l’Amore di Gesù, e si lascia avvolgere di continuo dall’incertezza che non porta mai verso le altezze della spiritualità del Vangelo. Chi ragiona in questo modo non permette al suo cuore di amare, sono ragionamenti che soffocano la carità e la generosità.

Chi non entra realmente nel cammino del Vangelo, rimase bloccato dinanzi al vantaggio personale, cerca le opere in cui primeggia, è protagonista per ricevere gloria umana, vuole agire solo se ne avrà un utile, in qualsiasi modo. È un comportamento in piena antitesi con gli insegnamenti di Gesù. Egli ci parla del suo Amore infinito, e ci insegna a dare un senso alla nostra esistenza. Parlarci solo del suo Amore non è finalizzato a nulla. Invece, ci spiega limpidamente che la nostra vita ha un senso se è piena del suo Amore.

Senza l’Amore di Gesù siamo incapaci di compiere gesti autentici del vero Cristianesimo, ci si illude di fare molte cose, di saper sorridere e di essere gentili, ma dobbiamo verificare se il nostro cuore ama per davvero.

Amare tutti, anche i nemici come dice Gesù, è difficile, ci vuole una forza spirituale superiore alla nostra -quindi non umana ma divina-, per fermare la memoria dell’intelletto che ricorda fatti spiacevoli avvenuti nel passato e rasserenare il cuore, per trasformare il risentimento in Amore.

Gesù in Croce ha amato e perdonato i suoi uccisori…

Il nostro modello è Gesù Crocifisso. Patisce ed ama.

La sua morte diventa vita per l’umanità. Così la morte della nostra superbia fa nascere la nuova vita spirituale e ci sentiamo nuove creature, rinate spiritualmente. Possiamo abbattere le nostre miserie, tra cui la superbia, con l’Amore e con l’atteggiamento della donazione. Dobbiamo diventare dono per gli altri, essere vicini a tutti senza alcun tornaconto, solo per Amore.

Il vero Amore non calcola mai nulla, si dona soprattutto con un cuore diventato puro che non giudica e non discrimina, si rende disponibile ad aiutare con le preghiere, con i consigli, con l’interesse di voler fare del bene a tutti.

La Madonna nell’Annunciazione non si chiese se ne valeva la pena diventare Madre del Messia perseguitato, come Lo aveva profetizzato Isaia, ma si inchinò alla volontà di Dio ed accetto senza pensare ai suoi interessi. Era già piena di Amore e pensava solo agli interessi di Dio.

Poi, considero un altro aspetto. Quando si è ancora nella fase del ragionamento e si valuta se conviene aiutare o donarsi, si tentenna anche sul tempo: devo aiutare subito? L’Amore non ha tempo, chi ama non calcola mai quando, pensa solo ad agire subito.

L’Amore che ci insegna Gesù è il Comandamento nuovo, è la novità della sua predicazione. L’Amore che Lui porta nel mondo non era conosciuto nell’Antico Testamento, si amavano quelli dello stesso gruppo o clan, i parenti e chi poteva dare dei vantaggi, non gli altri. Invece, Gesù porta la novità dell’Amore.

Dirsi cristiano e non amare tutti è una contraddizione.

Non bisogna più amare per interesse o perché sono familiari e parenti. Chi segue Gesù non può fare distinzioni, ama i fratelli e le sorelle per se stessi, perché tutti siamo figli dello stesso Padre. Non ci sarà più il calcolo della convenienza.

Vino nuovo in otri nuovi, dice Gesù. Un insegnamento nuovo in un cuore nuovo.

Noi cristiani dobbiamo infiammare di Amore il creato. Ma non in modo plateale o cercando la visibilità, chi ama veramente non pensa più a se stesso. Mette Gesù in rilievo.

Dobbiamo eliminare la barriera del limite e spaziare ovunque con l’Amore di Dio. Diventa normale amare anche i propri nemici, ma non significa che bisogna incontrarsi, si può rimanere distanti se non ci sono le condizioni per una riappacificazione, ma nel nostro cuore non c’è più odio, risentimento, rifiuto di perdono. Ci sono pensieri buoni, senza giudizi e vendette.

Gesù ci ama in modo infinito, senza limite, per questo è morto in Croce, e ci ama così come siamo. Noi non dobbiamo avere la presunzione di cambiare gli altri per poi amarli. Chi siamo? Amare gli altri così come sono è quanto Gesù fa di continuo con ognuno di noi.

Il vero discepolo di Gesù si riconosce dall’Amore.
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