Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 

COMPENDIO DI TEOLOGIA SPIRITUALE

Ultimo Aggiornamento: 24/10/2013 13:41
Autore
Stampa | Notifica email    
24/10/2013 13:19
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

II. Segni della chiamata prossima alla contemplazione.

1413. Quando un'anima, coscientemente o incoscientemente, si e` cosi`
disposta alla contemplazione, viene il momento in cui Dio le fa capire
che deve lasciar la meditazione discorsiva.

Ora, dice S. Giovanni della Croce 1413-1, i segni che indicano
questo momento sono tre.

1^ "La meditazione diventa impraticabile, perche` l'immaginazione resta
inerte e il gusto di questo esercizio e` scomparso, e il sapore
prodotto altre volte dall'oggetto a cui l'immaginazione s'applicava,
si e` cangiato in aridita`. Quindi, finche` il sapore persiste e si puo`
passare meditando da un pensiero all'altro, non bisogna abbandonarlo,
salvo quando l'anima provasse la pace e la quiete di cui si parla nel
terzo segno". La causa di questo disgusto, aggiunge il Santo, e` che
l'anima ha gia` quasi intieramente tratto dalle cose divine tutto il
bene spirituale che con la meditazione discorsiva ne poteva trarre;
onde non vi si sa piu` adattare, il gusto e il sapore piu` non
ritornano; ed ha quindi bisogno di nuova via 1413-2.

1414. 2^ Il secondo segno si manifesta colla "nesuna voglia di
fissar l'immaginazione o il senso su qualsiasi oggetto particolare
interno od esterno. Con cio` non intendo dire che l'immaginazione non
vada o venga -- perche` essa anche nel profondo raccoglimento suole
divagare -- ma che l'anima non ha nessun desiderio di fissarla di
proposito su oggetti estranei".

E il Santo spiega cosi`: "Avviene in questo nuovo stato che l'anima,
mettendosi in orazione, assomiglia a uno che abbia acqua dinanzi a se`
e soavemente la beva, senza sforzo e senza doverla cavare per mezzo
dei tubi delle passate considerazioni e forme e figure. Di quisa [sic]
che, appena si mette alla presenza di Dio, si trova in atto di
conoscenza confusa, amorosa, pacifica e calma, in cui l'anima sta
bevendo sapienza, amore e dolcezza. Questa e` la ragione per cui
l'anima sente pena e disgusto quando, stando in tal quiete, la
vogliono far meditare e lavorare in particolari considerazioni. Le
avviene allora come a un bambino, al quale, mentre sta poppando il
latte gia` preparato e raccolto, si togliesse la mammella,
costringendolo ad armeggiare e a spremere per riaverlo".

1415. 3^ Il terzo e piu` certo segno e` "se l'anima si compiace di
starsene da sola con Dio, fissandolo con amorosa attenzione senza
particolari considerazioni, in pace interna, quiete e riposo, senza
atti ed esercizi delle potenze, memoria, intelletto e volonta`, atti ed
esercizi discorsivi, che consistono nel passar da una cosa all'altra;
contentandosi della conoscenza e dell'attenzione generale ed amorosa
di cui parliamo, senza particolare percezione d'altra cosa".

"Quest'amorosa cognizione generale e` talora cosi` delicata, cosi`
sottile, massime quando e` piu` pura, semplice, perfetta, e piu`
spirituale ed interna, che l'anima, pur stando in lei occupata, non se
ne avvede e non la sente. Il che piu` frequentemente accade, come
diciamo, quando questa conoscenza e` in se` piu` chiara, pura, semplice e
perfetta; e tale e` quando investe un'anima molto netta e lontana da
ogni altro genere di cognizioni e notizie particolari a cui
l'intelletto o il senso possano appigliarsi... Essendo piu` pura e
perfetta e semplice, meno la sente l'intelletto e piu` oscura gli
sembra. Come per lo contrario quando questa conoscenza sta
nell'intelletto meno pura e meno semplice, pare all'intelletto piu`
chiara e di maggior pregio, essendo ella vestita o mescolata o involta
in alcune forme intelligibili, piu` accessibili all'intelletto e al
senso" 1415-1.

Il che egli spiega con un paragone: quando un raggio di sole penetra
in una stanza, la vista lo coglie tanto meglio quanto e` piu` carico di
polvere; spoglio di questo polviscolo, e` meno percepibile. Lo stesso
avviene della luce spirituale: quanto piu` e` viva e pura, e tanto meno
e` percepita, cosi` che l'anima si crede allora nelle tenebre; se invece
e` carica di alcune specie intelligibili, e` piu` facilmente percepibile
e l'anima si crede meglio illuminata.

1416. Notiamo qui con S. Giovanni della Croce che questi tre segni
devono trovarsi tutti e tre insieme, perche` l'anima possa con tutta
sicurezza abbandonar la meditazione ed entrare nella contemplazione.
Aggiungiamo pure col medesimo Santo che, nei primi tempi in cui si
gode della contemplazione, e` vantaggioso riprendere talora la
meditazione discorsiva; il che anzi diventa necessario se l'anima non
si sente occupata nel riposo della contemplazione; allora infatti
occorre la meditazione finche` l'anima non abbia acquistato l'abitudine
di contemplare 1416-1.
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 3 4 5 6 7 8 9 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Stretta è la porta e angusta la Via che conduce alla Vita (Mt 7,14)
 
*****************************************
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra | Regolamento | Privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 18:24. Versione: Stampabile | Mobile - © 2000-2024 www.freeforumzone.com