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COMPENDIO DI TEOLOGIA SPIRITUALE

Ultimo Aggiornamento: 24/10/2013 13:41
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24/10/2013 13:19
 
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sez. II. I vantaggi della contemplazione.

Questi vantaggi superano anche quelli dell'orazione di semplicita`,
appunto perche` l'anima si trova piu` unita a Dio e sotto l'influsso di
una grazia piu` efficace.

1402. 1^ Dio vi e` piu` glorificato 1402-1. a) Facendoci
sperimentare l'infinita trascendenza di Dio, la contemplazione infusa
fa che tutto il nostro essere si prostri innanzi alla divina Maesta`,
ce lo fa benedire e lodare non solo nel momento in cui lo contempliamo
ma anche in tutta la giornata; quando si e` intravista quella divina
grandezza, si rimane colti da ammirazione e da religione dinanzi a
lei. Ond'e` che, non potendo contenere in se` questi sentimenti, l'anima
si sente spinta a invitar tutte le creature a benedire e a ringraziar
Dio, come diremo in appresso, n. 1444.

b) Ossequi che riescono tanto piu` graditi a Dio e tanto piu` onorifici
per lui, in quanto che sono piu` direttamente ispirati dall'azione
dello Spirito Santo: e` lui che adora in noi, o piuttosto ci fa adorare
con sentimenti di gran fervore ed umilta`. Ci fa adorare Dio qual e` in
se` e ci fa capire che e` questo un dovere del nostro stato e che noi
siamo creati unicamente per cantarne le lodi; e, per farcele cantare
con maggior ardore, ci colma l'anima di nuovi benefici e di grande
soavita`.

1403. 2^ L'anima vi e` maggiormente santificata. La contemplazione
infatti diffonde tanta luce, tanto amore e tante virtu`, che a ragione
vien detta scorciatoia per giungere alla perfezione.

A) Ci fa conoscere Dio in un modo ineffabile e molto santificativo.
"Dio allora, quietamente nel segreto dell'anima, le comunica sapienza
e conoscenza d'amore, senza atti specificati, benche` permetta talora
di tali atti con qualche durata" 1403-1. Questa conoscenza e` molto
santificativa, perche` ci fa conosere per esperienza cio` che avevamo
prima imparato con letture o con riflessioni proprie e ci fa vedere
con uno sguardo sintetico cio` che avevamo analizzato con atti
successivi.

La cosa e` molto bene spiegata da S. Giovanni della Croce 1403-2:
"Dio, nell'unica e semplice sua essenza racchiude tutte le virtu`,
tutte le grandezze dei suoi attributi: e` onnipotente, sapiente, buono,
misericordioso, giusto, forte, amoroso ecc., ed ha altri attributi e
perfezioni infinite che noi ignoriamo. Ora, essendo egli tutto questo
nella semplicita` del suo essere, quando, unito all'anima, crede bene
di aprirsele, le fa vedere distintamente in lui tutte le sue virtu` e
grandezze... E poiche` ognuna di queste cose e` l'Essere stesso di Dio
in ognuna delle sue persone, o il Padre o il Figlio o lo Spirito
Santo, e ognuno dei loro attributi essendo lo stesso Dio e Dio essendo
luce infinita e infinito fuoco divino... ne viene che ognuno di questi
attributi, che, come dicemmo, sono innumerevoli, e ognuna di queste
virtu` illuminano e riscaldano come Dio". Si capisce allora cio` che
dice S. Teresa 1403-3: "Quando e` Dio che sospende e ferma
l'intelletto, gli somministra di che ammirare e di che occuparsi e fa
che, senza discorrere, intenda piu` in un credo che non pottemmo [sic]
intender noi in parecchi anni con tutte le nostre industrie terrene".

Vi sono, e` vero, casi in cui la luce non e` cosi` distinta e rimane
oscura e confusa; ma anche allora impressiona vivamente l'anima, come
abbiamo detto al n. 1368.

1404. B) Produce poi specialmente un fervidissimo amore che, secondo
S. Giovanni della Croce, viene qualificato da tre principali
eccellenze: a) Prima di tutto l'anima ama Dio non da se` ma da Lui;
eccellenza ammirabile, perche` cosi` ama per mezzo dello Spirito Santo,
come s'amano il Padre e il Figlio; secondo che lo stesso Figlio
dichiara in S. Giovanni: affinche` sia il loro l'amore con cui mi
amasti, e che io pure sia in loro" 1404-1.

b) La seconda eccellenza e` di amar Dio in Dio; perche` in questa
ardente unione l'anima si perde nell'amor di Dio e Dio si abbandona
all'anima con grande veemenza.

c) La terza eccellenza di questo sommo amore e` che l'anima in questo
stato ama Dio per cio` che e`, vale a dire che l'ama non solo perche` si
mostra verso di lei generoso, buono e glorioso ecc., ma molto piu`
ardentemente lo ama perche` e` essenzialmente tutto questo.

Possiamo aggiungere con S. Francesco di Sales 1404-2 che
quest'amor di Dio e` tanto piu` ardente in quanto che e` fondato su una
conoscenza sperimentale. Come colui che "con vista molto chiara sente
e prova il grato splendore di un bel sol nascente", ama la luce meglio
del cieco nato che non ne conosce che la descrizione, cosi` colui che
gode di Dio con la contemplazione l'ama molto meglio di colui che non
lo conosce che per istudio; "perche` l'esperienza di un bene ce lo
rende piu` amabile che non tutte le scienze che se ne potesse avere".
Cosi`, aggiunge, S. Caterina da Genova amo` piu` Dio che non il sottile
teologo Ocham; questi lo conobbe meglio colla scienza e quella con
l'esperienza, esperienza che la condusse piu` avanti nell'amor
serafico.

Cio` che aumenta ancora quest'amore e` che facilita la contemplazione,
la quale a sua volta accresce l'amore: "Perche` l'amore, avendo
eccitato in noi l'attenzione contemplativa, quest'attenzione fa da
parte sua nascere un piu` grande e piu` fervido amore, che e` in fine
coronato di perfezione quando fruisce di cio` che ama... l'amore
stimola gli occhi a guardare sempre piu` attentamente la diletta
bellezza, e la vista sforza il cuore a sempre piu` ardentemente
amarla" 1404-3. Il che spiega perche` i Santo amarono tanto.

1405. C) Quest'amore e` accompagnato dalla pratica di tutte le virtu`
morali nel grado superiore, specialmente dell'umilta`, della conformita`
alla volonta` di Dio, del santo abbandono; e quindi pure del gaudio e
della pace spirituale, anche in mezzo alle prove, talora terribili,
sostenute dai mistici. Il che vedremo piu` minutamente quando
esamineremo i vari gradi di contemplazione, n. 1440, ecc.
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