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COMPENDIO DI TEOLOGIA SPIRITUALE

Ultimo Aggiornamento: 24/10/2013 13:41
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24/10/2013 13:16
 
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sez. II. Vantaggi dell'orazione di semplicita`.

1370. Il grande vantaggio di quest'orazione sta in cio` che per lei
tutta la vita e` ridotta ad unita`, accostandosi cosi` alla vita divina,
per la maggior gloria di Dio e pel bene spirituale dell'anima.

1^ Dio e` glorificato in tutta la giornata. Quest'abituale e affettuoso
sguardo dell'anima a Dio, ce lo fa conoscere e amare meglio di tutte
le considerazioni; uno dimentica se stesso e a piu` forte ragione
dimentica le creature, o almeno non le vede se non in relazione a Dio,
sotto l'influsso del dono della scienza, n. 1341. La vita quindi
riesce un continuo atto di religione, un atto di riconoscenza e di
amore che ci fa ripetere con Maria: "L'anima mia glorifica il Signore:
magnificat anima mea Dominum".

1371. 2^ Onde anche l'anima viene santificata. a) Concentrando per
notevole tempo l'attenzione su una verita`, ella impara a conoscer
meglio Dio, ed essendo questo sguardo accompagnato da amore, lo ama di
piu` intenso amore e si unisce a lui in modo piu` intimo, attirando cosi`
in se` le perfezioni divine e le virtu` di Nostro Signore.

b) Allora il distacco riesce piu` agevole: quando si pensa abitualmente
a Dio, le creature non ci appaiono piu` come scalini per salire al
Creatore; piene di imperfezioni e di miserie, non hanno valore se non
in quanto riflettono le divine perfezioni e ci ammoniscono di rifarci
alla fonte d'ogni bene.

c) L'umilta` diventa piu` facile: al lume divino, si vede chiaramente il
proprio nulla e i propri peccati, e si e` lieti di potere, coll'umile
confessione delle colpe, glorificar Colui che solo merita ogni onore
ed ogni gloria: Soli Deo honor et gloria, mihi autem ignominia et
confusio. In cambio di anteporsi al prossimo, uno si considera come
l'ultimo dei peccatori, pronto ad amorosamente soffrire tutte le prove
e tutte le umiliazioni.

Si puo` quindi in tutta verita` dire che l'orazione di semplicita` ci
aiuta in modo singolare a glorificar Dio e a santificarci l'anima.

1372. Soluzione delle difficolta`. a) A questo genere di orazione si
fa talora rimprovero di fomentar l'ozio. S. Teresa cosi` risponde a
questa obiezione: 1372-1 "Ritornando a quelli che nell'orazione
fanno ragionamenti, diro` loro di non impiegare in questo esercizio,
per quanto sia meritorio, tutto il tempo dell'orazione. Trovando in
cio` molto diletto, credono che non ci sia domenica in questo e tempo
in cui non si abbia da lavorare. Tutto il resto, a loro giudizio, non
e` che perdita` di tempo. Ebbene io tengo questa perdita per vero
guadagno. Si mettano dunque internamente, nel modo che ho detto, alla
presenza di Gesu` Cristo, e, senza sforzi della mente, se ne stiano
parlando con lui e godendo della sua compagnia; e in cambio di
affaticarsi a ordinar ragionamenti, si contentino di esporgli i propri
bisogni e di considerar le ragioni che Nostro Signore avrebbe di non
soffrirci vicino a se`. Faranno pero` bene a usar varieta` per tema che
l'anima non si stanchi mangiando sempre uno stesso alimento. Quelli di
cui parlo sono molto saporiti e giovevoli: preso che v'abbia gusto,
l'anima vi trova pascolo sostanzioso e vivificante e molti vantaggi".
L'anima infatti non vi resta mai in ozio; non ragiona piu`, ma guarda,
ama e loda Dio, si da` a lui, e, se resta un momento in silenzio, e` per
ascoltarlo; se Dio cessa di parlare, e lei ripiglia i suoi pii
affetti, onde non resta mai oziosa.

1373. b) Altri obiettano che concentrare a questo modo l'attenzione
su un'idea fissa e` uno stancarsi la testa ed entrare in eccessiva
tensione di mente. Ci sarebbe certo un vero pericolo per chi volesse
mettersi a questo genere di orazione prima d'esservisi preparato e
mantenervisi a furia di sforzi di testa. Ma e` appunto questo che
bisogna evitare, dice Bossuet 1373-1: "Bisogna badare di non
martoriarsi il capo e neppure di eccitar troppo il cuore; ma prendere
con umilta` e semplicita` cio` che si presenta allo sguardo dell'anima,
senza quegli sforzi violenti che sono piu` fantastici che reali e
profondi; lasciarsi trarre dolcemente a Dio, abbandonandosi al suo
spirito". Non si tratta quindi di fare sforzi violenti, ma di
assecondar dolcemente i moti della grazia, ed esaurito un pensiero,
passare ad un altro, senza volersi ostinare nel primo. Allora
l'orazione di semplicita`, in cambio di riuscir faticosa, e` dolce
riposo dell'anima che si abbandona all'azione dello Spirito Santo. Il
che del resto si capira` meglio vedendo in che modo si fa questa
orazione.
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