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24/10/2013 13:11 | |
PARTE SECONDA
Le Tre Vie
LIBRO III
La via unitiva
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CAPITOLO I.
Della via unitiva semplice.
1303. Questa via e` lo stato delle anime fervorose che vivono
abitualmente in intima unione con Dio, senza avere ancor ricevuto il
dono della contemplazione infusa. Abituate gia` a praticare le virtu`
morali e teologali, si sforzano di perfezionarvisi coltivando i doni
dello Spirito Santo; l'orazione si semplifica sempre piu` e diventa
orazione di semplicita` o di semplice raccoglimento, che viene chiamata
contemplazione impropriamente detta, acquisita o attiva. Che si dia
questo stato e` dimostrato dall'esperienza, dalla distinzione dei due
generi di contemplazione, come pure dalla differenza tra doni attivi e
doni contemplativi.
1304. 1^ Innanzitutto l'esperienza dimostra che vi sono nel chiosto
e nel mondo anime veramente fervorose, unite abitualmente a Dio, che
praticano con generosita` e costanza le virtu` cristiane, talora anche
in modo eroico, e che pure non hanno la contemplazione infusa. Anime
cosiffatte sono docili allo Spirito Santo, corrispondono abitualmente
alle sue ispirazione, ricevono anche ogni tanto lumi e ispirazioni
speciali, ma nessuna prova scorgono esse o il loro direttore per
affermare che si trovino nello stato passivo propriamente
detto 1304-1.
1305. 2^ Ed e` pure cio` che risulta dalla distinzione tra
contemplazione acquisita e contemplazione infusa, di cui troviamo
vestigio anche presso Clemente Alessandrino 1305-1 e Riccardo da
S. Vittore, distinzione che divenne classica a cominciare dalla fine
del secolo decimo settimo: le anime che rimangono nella contemplazione
acquisita per un notevole periodo della vita, sono nella via unitiva
semplice.
Qui, a scanso di equivoci, non diciamo che vi siano due vie
divergenti, perche` ammettiamo invece che la contemplazione acquisita
sia ottima disposizione alla contemplazione infusa, quando piaccia a
Dio di darcela. Ma vi sono molte anime che non la ricevono pur vivendo
intimamente unite a Dio; onde restano nella via unitiva semplice senza
necessaria colpa da parte loro 1305-2.
1306. 3^ L'argomento viene pur confermato dal fatto che, tra i doni
dello Spirito Santo, gli uni ci sono dati specialmente per l'azione e
gli altri specialmente per la contemplazione. Ora avviene che certe
anime, dotate di temperamento piu` attivo e aggravate da piu` numerose
occupazioni, coltivino specialmente i doni attivi, onde riescono meno
atti alla contemplazione propriamente detta.
Tale osservazione non sfuggi` al P. Noble 1306-1: "Non nell'affanno
del lavoro o nell'affaccendamento di affari complicati che attraggono
tutta l'attenzione, egli dice, puo` la mente concentrarsi dentro di se`
a fissare un immobile sguardo sulle realta` spirituali ed eterne. Per
contemplare non bisogna essere oppressi da assidui e faticosi lavori;
o per lo meno e` necessario potere strappar loro tanto di respiro che
il cuore e la mente si levino tranquillamente a Dio.
Ond'e` che queste anime non godranno, almeno abitualmente, della
contemplazione infusa, ma saranno strettamente unite a Dio nell'azione
e docili alle ispirazioni dello Spirito Santo: e` lo stato che noi
chiamiamo via unitiva semplice.
Avendo essa per caratteristica:
* 1^ la coltura dei doni dello Spirito Santo e
* 2^ l'orazione di semplicita`,
tratteremo per ordine di questi due elementi.
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