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24/10/2013 13:08 | |
II. I pericoli della tiepidezza.
1275. Il pericolo speciale di questo stato sta nel progressivo
indebolimento delle forze dell'anima che e` ancor piu` pericoloso di un
peccato mortale isolato. In questo senso Nostro Signore dice al
tiepido: "Conosco le opere tue e che non sei ne` freddo ne` caldo.
Sarebbe meglio che tu fossi o freddo o caldo. Ora perche` sei tiepido,
ne` freddo ne` caldo, comincero` a vomitarti dalla mia bocca. Tu vai
dicendo: sono ricco e dovizioso e non ho bisogno di nulla; e non sai
che sei meschino e miserabile e povero e cieco e nudo" 1275-1. Tal
e` del resto la differenza che corre tra le malattie croniche e le
acute: queste, guarite che siano, non si lasciano spesso dietro nessun
molesto vestigio; le prime invece, avendo lentamente esaurito il
corpo, lo lasciano a lungo in stato di grande debolezza. Vediamo la
cosa un poco piu` ampiamente.
1276. 1^ Il primo effetto della tiepidezza e` una specie di
accecamento della coscienza; a forza di voler sempre scusare e
palliare le proprie colpe, si giunge a falsarsi il giudizio e
considerar come leggere colpe che in se` sono gravi; onde uno si forma
una coscienza lassa, che non sa piu` rilevare la gravita` delle
imprudenze o dei peccati che si commettono, che non ha piu` sufficiente
virtu` per detestarli e che cade presto in colpevoli illusioni: "Tal
via pare ad uno diritta che poi finisce in fondo alla morte: est via
quae videtur homini justa, novissima autem ejus ducunt ad
mortem" 1276-1. Uno si crede ricco perche` e` superbo, ma in realta`
e` povero e miserabile agli occhi di Dio.
1277. 2^ Ne segue un progressivo infiacchimento della volonta`.
a) A furia di concessioni fatte alla sensualita` e all'orgoglio in cose
piccole, si giunge a cedere in cose piu` importanti; perche` tutto e`
connesso nella vita spirituale. La S. Scrittura c'insegna che chi
trascura il poco che ha, andra` presto in rovina 1277-1; che chi e`
fedele nelle cose piccole, lo e` pure nelle grandi, e che chi e`
ingiusto nelle cose piccole lo e` pure nelle grandi 1277-2; il che
significa che l'attenzione o la negligenza che uno mette in certe
azioni, la mette poi anche in azioni simili.
b) Si arriva presto alla ripugnanza allo sforzo: essendo allentata
l'energia della volonta`, uno si abbandona alle inclinazioni della
natura, alla noncuranza, all'amore del piacere. Pendi`o pericoloso che,
chi presto non lo risalga, conduce a colpe gravi.
c) Infatti, cosi` operando uno abusa delle grazie, resiste spesso alle
ispirazioni dello Spirito Santo, e quindi ascolta piu` facilmente la
voce del piacere, cede alle cattive inclinazioni e finisce col peccare
gravemente.
1278. Caduta tanto piu` difficile a riparare in quanto che e` quasi
insensibile; si scivola, a cosi` dire, in fondo all'abisso senza gravi
scosse. Uno tenta allora d'illudersi cercando di persuadersi che il
peccato e` solo veniale, che, se la materia e` grave, non ci fu pero`
pieno consenso, che fu peccato di sorpresa da non potere arrivare a
mortale.
Cosi` uno si falsa la coscienza e non fa che una confessione
superficiale come le precedenti. Il confessore ne resta ingannato, e
puo` essere l'inizio di una lunga serie di sacrilegi. Quando una palla
piomba dall'alto ha forza di rimbalzare, ma se scivola in fondo
all'abisso, vi rimane: tal e` qualche volta la sorte delle anime
tiepide! Conviene quindi indicarne i rimedi. |