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COMPENDIO DI TEOLOGIA SPIRITUALE

Ultimo Aggiornamento: 24/10/2013 13:41
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17/10/2013 11:15
 
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II. L'argomento di ragione.

La ragione fondamentale per cui dobbiamo tendere alla perfezione e`
quella appunto dataci dai Padri.

359. 1^ Ogni vita, essendo movimento, e` essenzialmente progressiva,
nel senso che, quando cessa di crescere, comincia pure a decadere. La
ragione e` che vi sono in ogni vivente delle forze disgregative, le
quali, ove non siano infrenate, finiscono col produrre la malattia e
la morte. Lo stesso avviene della nostra vita spirituale: a fianco
delle tendenze che ci portano al bene, ve ne sono altre, attivissime,
che ci trascinano al male; a combatterle, il solo mezzo efficace e` di
accrescere in noi le forze vive, l'amor di Dio e le virtu` cristiane;
allora queste tendenze cattive s'indeboliscono. Ma se desistiamo dal
fare sforzi per progredire, i nostri vizi si ridestano e, riprendendo
vigore, ci danno piu` vivi e piu` frequenti assalti; e se non ci
scotiamo dal nostro torpore, viene il momento in cui, di debolezza in
debolezza, cadiamo in peccato mortale 359-1. Tal e`, ahime`! la
storia di molte anime, come ben sanno i direttori che hanno
esperienza.

Ecco un paragone che fara` capir la cosa. Per salvarci dobbiamo
risalire una corrente piu` o meno violenta, quella delle nostre
passioni disordinate che ci trascinano al male. Finche` ci sforziamo di
spingere avanti la nostra navicella, riusciamo a risalir la corrente o
almeno a contrappesarla; ma, appena cessiamo di remare, veniamo dalla
corrente travolti e indietreggiamo verso l'Oceano, ove ci attendono le
tempeste, vale a dire le tentazioni gravi e forse anche le miserande
cadute.

360. 2^ Vi sono precetti gravi che in certe occasioni non possono
essere osservati se non con atti eroici. Ora, tenendo conto delle
leggi psicologiche, non si e` ordinariamente capaci di compiere atti
eroici, se prima non vi si e` preparati con sacrifici, cioe` con atti di
mortificazione. A rendere questa verita` piu` palpabile, diamo qualche
esempio. Prendiamo il precetto della castita` e vediamo quali sforzi
generosi, talora eroici, richiede a poter essere conservata tutta la
vita. Fino al matrimonio (e molti giovani non si sposano che a 28 o 30
anni) bisogna praticar la continenza assoluta sotto pena di peccato
mortale. Ora le tentazioni gravi cominciano, quasi per tutti, all'eta`
della puberta` e talora anche prima; a vittoriosamente resistervi,
bisogna pregare, tenersi lontani dalle letture, dalle rappresentazioni
delle relazioni pericolose, deplorare anche le piu` piccole debolezze e
approfittarne per subito e generosamente rialzarsi; e cio` per un lungo
periodo della vita. Or questo non suppone forse sforzi piu` che
ordinarii e qualche opera di supererogazione? Il matrimonio, contratto
che sia, non mette al riparo da gravi tentazioni; vi sono periodi in
cui bisogna praticare la continenza coniugale; al che e` necessario un
coraggio quasi eroico, che non si acquista se non con una lunga
abitudine di mortificazione dei sensuali diletti e con la pratica
assidua della preghiera.

361. Prendiamo ora la legge della giustizia negli affari finanziari,
commerciali, industriali, e si pensi al gran numero di occasioni che
si presentano di violarla; alla difficolta` di praticare una perfetta
onesta` in tempi in cui la concorrenza e la bramosia del guadagno fanno
salire i prezzi oltre i limiti permessi; e si vedra` che, per restare
semplicemente onesti, e` necessaria una somma di sforzi e
un'abnegazione piu` che ordinaria. Sara` capace di questi sforzi chi si
abituo` a non rispettare che le prescrizioni gravi, chi venne con la
coscienza a compromessi prima leggieri, poi piu` seri, e da ultimo
veramente gravi? A schivar questo pericolo, non e` forse necessario
fare un poco di piu` di cio` che e` strettamente comandato, affinche` la
volonta`, rafforzata da questi atti generosi, abbia maggior vigore a
non lasciarsi trascinare ad atti d'ingiustizia?

S'avvera quindi dovunque quella legge morale che, per non cadere in
peccato, bisogna fuggirne il pericolo con atti generosi che non cadono
direttamente sotto precetto. In altre parole, per colpire nel segno si
deve mirare un poco piu` in alto; e per non perdere la grazia bisogna
rinvigorir la volonta` contro le tentazioni pericolose con opere di
supererogazione; bisogna insomma tendere alla perfezione.
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Stretta è la porta e angusta la Via che conduce alla Vita (Mt 7,14)
 
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