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COMPENDIO DI TEOLOGIA SPIRITUALE

Ultimo Aggiornamento: 24/10/2013 13:41
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17/10/2013 11:13
 
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CONCLUSIONE.

350. Amore e sacrificio, ecco dunque tutta la perfezione cristiana.
Or chi non puo`, con la grazia di Dio, adempiere questa doppia
condizione? E` dunque cosi` difficile amar Colui che e` infinitamente
amabile e infinitamente amante? L'amore che ci si chiede non e` qualche
cosa di straordinario, e` l'amore di abnegazione, e` il dono di se`
stesso, e` specialmente la conformita` alla divina volonta`. Voler amare
e` dunque amare; osservare i comandamenti per Dio e` amare; pregare e`
amare; compiere i doveri del proprio stato per piacere a Dio e` amare;
anzi ricrearsi, nutrirsi con le stesse intenzioni e` amare; rendere
servizio al prossimo per Dio e` amare. Non v'e` quindi nulla di piu`
facile, con la grazia di Dio, del praticare costantemente la divina
carita` e cosi` incessantemente progredire verso la perfezione.

351. Il sacrificio certamente appare piu` penoso; ma non ci si chiede
di amarlo per se` stesso: basta amarlo per Dio, o, in altre parole,
persuadersi che sulla terra non si puo` amar Dio senza rinunziare a cio`
che e` di ostacolo al suo amore. Allora il sacrificio diventa prima
tollerabile e poi presto anche amabile. Una madre che passa le lunghe
notti al capezzale del foglio ammalato, non accetta forse lietamente
le sue fatiche, quando ha la speranza, specialmente poi se ha la
certezza di salvargli la vita? Ora noi abbiamo non solo la speranza ma
la certezza di piacere a Dio, di procurarne la gloria, e nello stesso
tempo di salvarci l'anima, quando, per amor di Dio, c'imponiamo i
sacrifici che ci domanda. E non abbiamo per rinfrancarci gli esempi e
gli aiuti dell'Uomo-Dio? Non pati` Gesu` quanto e piu` di noi per
glorificare il Padre suo e salvare le anime nostre? E noi, suoi
discepoli, incorporati a lui col battesimo, nutriti del suo corpo e
del suo sangue, esiteremo a patire in unione con lui, per amore di
lui, secondo le stesse sue intenzioni? E non e` forse vero che la croce
ha i suoi vantaggi, specialmente per i cuori che amano? "Nella croce
sta la salute, dice l'Imitazione 351-1; nella croce la vita; nella
croce la protezione contro i nemici; nella croce una soavita` tutta
celeste: "In cruce salus, in cruce vita, in cruce protectio ab
hostibus, in cruce infusio supernae suavitatis". Concludiamo dunque con
S. Agostino: "Per i cuori che amano non vi sono sacrifici troppo
penosi; vi si trova anzi diletto, come si vede in quelli che amano la
caccia, la pesca, la vendemmia, gli affari... Perche`, quando si ama, o
non si patisce o anche qual patimento si ama, aut non laboratur aut et
labor amatur" 351-2.

E affrettiamoci a progredire, per la via del sacrificio e dell'amore,
verso la perfezione, perche` per noi e` un obbligo.
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296-1 Max Nordau, De'ge'ne'rescence, t.I, p. 115; J. H. Leure, La
psychologie des phe'nome`nes religieux; E. Murisier, Les maladies du
sentiment religieux.

296-2 Matth., VII, 6.

296-3 W. James, L'expe'rience religieuse, trad. Abauzit, 1906,
p. 9-12.

297-1 M. Montmorand, Psychologie des mystiques, 1920.

297-2 Matth., VII, 20.

301-1 E` quanto osserva S. Fr di Sales, Intr. alla vita devota,
P. I, c. I, che e` da leggersi per intero.

306-1 S. Thom., IIa. IIae, q. 184, a. 1-3; Opuscul. de perfectione
vitae spiritualis; Alvarez de Paz, op. cit., l. III; Le Gaudier,
op. cit., P. 1a.; Schram, Instit. mysticae, sez. IX-XX; Ribet,
L'Asce'tique chre'tienne, c. IV-VI; Ighina, Istituzioni di Teol. Ascet.
e Mistica,
Mondovi`, 1889; Garrigou-Lagrange, Perfection chre'tienne et
contemplation, t. I, p. 151-173.

306-2 Sum. theol., IIa. IIae, q. 184, a. 1.

307-1 S. Thom, Ia. IIae, q. 3, a. 1; Cfr. Tanquerey, Syn. Theol.
moralis. Tr. de ultimo fine.

308-1 J.-J. Olier, Pietas Seminarii, n. 1.

309-1 Sum. theol., IIa. IIae, q. 184, a. 3; cfr. De perfectione vitae
spiritualis, c. I, V-VI.

312-1 Luc., X, 25-29; cfr. Deut., VI, 5-7.

312-2 Matth., XXII, 39-40.

312-3 Rom., XIII, 10.

314-1 I Joan., III, 16; IV, 10.

314-2 Ia. Lettera di S. Giovanni, IV, 7-16. Questa lettera e` da
leggersi tutta.

317-1 Joan., XIV, 23.

318-1 Trattato dell'amor di Dio, l. XI, c. 8.

318-2 I Cor., XIII, 4.

319-1 Sum. theol., IIa. IIae, q. 23, a. 8.

319-2 S. Fr. di Sales, l. c., c. 9.

322-1 Matth., XVI, 24; cfr. Luc., IX, 23. -- Si veda il
commentario del B. Grignion di Montfort, Lettera circolare agli Amici
della Croce, Roma, 1909.

322-2 Joan., XII, 32.

322-3 I Petr., II, 21.

323-1 Col., III, 9.

323-2 Galat., V, 24.

323-3 I Cor., IX, 27.

324-1 I Joan., II, 15.

326-1 Matth., V, 29.

326-2 De civitate Dei, XIV, 28: "Fecerunt itaque civitates duas
amores duo: terrenam scilicet amor sui usque ad contemptum Dei,
caelestem vero amor Dei usque ad contemptum sui".

332-1 Non si da` quindi un'idea compita della spiritualita`
berulliana passandone sotto silenzio la dottrina sull'abnegazione.

335-1 Matth., XIX, 17, 21.

335-2 I Cor., VII, 25-40.

336-1 Sum. theol., IIa. IIae, q. 184, a. 3: "Perfectio
essentialiter consistit in praeceptis... secundario autem et
instrumentaliter in consiliis: quae omnia sicut et praecepta ordinantur
ad caritem".

341-1 "Nam primo quidem incumbit homini studium principale ad
recedendum a peccato et resistendum concupiscentiis ejus, quae in
contrarium caritatis movent: et hoc pertinet ad incipientes, in quibus
caritas est nutrienda vel fovenda, ne corrumpatur". (Sum. theol., 2a.
2ae, q. 24, a. 9.)

342-1 "Secundum autem studium succedit ut homo principaliter
intendat ad hoc quod in bono proficiat; et hoc studium pertinet ad
proficientes, qui ad hoc principaliter intendunt ut in eis caritas per
augmentum roboretur". (L. cit.)

343-1 "Tertium autem studium est ut homo ad hoc principaliter
intendat ut Deo inhaereat, et eo fruatur: et hoc pertinet ad perfectos,
qui cupiunt dissolvi et esse cum Christo". (L. cit.)

346-1 Denz.-Bann., n. 471. -- Cfr. P. Pourrat, La Spiritualite'
chre'tienne, t. II, p. 327-328.

347-1 Denz.-Bann., n. 1221 ss.

348-1 Storia di S. Teresa ricavata dai Bollandisti, t. II,
c. XXXI, (Lega Eucaristica, Milano).

351-1 Imitazione, l. II, c.12, v. 2.

351-2 S. August., De bono viduitatis, c. 21, P. L., XL, 448.
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Quest'edizione digitale preparata da Martin Guy .
Ultima revisione: 2 marzo 2006.
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