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COMPENDIO DI TEOLOGIA SPIRITUALE

Ultimo Aggiornamento: 24/10/2013 13:41
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17/10/2013 11:11
 
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Le prove della tesi.

312. 1^ Interroghiamo la S. Scrittura. A) Nel Vecchio come nel Nuovo
Testamento, cio` che domina e compendia tutta la Legge e` il gran
precetto della carita`, carita` verso Dio e carita` verso il prossimo.
Quindi, quando un dottore della legge domanda a Nostro Signore che
cosa bisogna fare per acquistare la vita eterna, il divin Maestro gli
risponde soltanto: Che cosa dice la legge? E il dottore pronto gli
cita il testo del Deuteronomio: "Amerai il Signore Dio tuo, con tutto
il cuore, con tutta la tua anima, con tutte le tue forze, con tutta la
tua mente, e il prossimo tuo come te stesso: Diliges Dominum Deum tuum
ex toto corde tuo et ex tota anima tua et ex omnibus viribus tuis et
ex omni mente tua, et proximum tuum sicut teipsum. E Nostro Signore
l'approva dicendogli: "Hoc fac et vives" 312-1. Aggiunge altrove
che questo doppio precetto dell'amor di Dio e dell'amor del prossimo
costituisce la legge e i Profeti 312-2. Ed e` cio` che sotto altra
forma dichiara S. Paolo, quando, dopo aver rammentati i principali
precetti del Decalogo, aggiunge che la pienezza della legge e` l'amore:
"Plenitudo legis dilectio" 312-3. Cosi` l'amor di Dio e del
prossimo e` nello stesso tempo la sintesi e la pienezza della Legge.
Ora la perfezione cristiana non puo` essere che l'adempimento perfetto
ed intero della Legge; perche` la Legge e` cio` che Dio vuole, e che cosa
v'e` di piu` perfetto della santa volonta` di Dio?

313. B) Vi e` un'altra prova tratta dalla dottrina di S. Paolo sulla
carita` nel cap. XIIIo. della Ia. Lettera ai Corinti; con lirico
linguaggio Paolo vi descrive l'eccellenza della carita`, la sua
superiorita` sui carismi o sulle grazie gratisdate, sulle altre virtu`
teologali, la fede e la speranza; e mostra ch'essa compendia e
contiene in modo eminente tutte le virtu`, che e` anzi il complesso di
queste virtu`: "caritas patiens est, benigna est; caritas non aemulatur,
non agit perperam, non inflatur, non est ambitiosa, non quaerit quae sua
sunt, non irritatur, non cogitat malum..."; e in ultimo aggiunge che i
carismi passeranno, che la fede e la speranza spariranno, ma che la
carita` e` eterna. Non e` questo un insegnare che non solo la carita` e` la
regina e l'anima delle virtu`, ma che e` pur cosi` eccellente da bastare
a rendere un uomo perfetto, comunicandogli tutte le virtu`?

314. C) S. Giovanni, l'apostolo del divino amore, ce ne da` la
fondamentale ragione. Dio, egli dice, e` carita`, "Deus caritas est"; e`
questa, a cosi` dire, la sua nota caratteristica. Se dunque vogliamo
somigliar a lui ed essere perfetti come il Padre celeste, bisogna che
noi amiamo lui come egli ha amato noi "quoniam prior ipse dilexit
nos" 314-1; e non potendo amar lui senza amar pure il prossimo,
dobbiamo amare questo caro prossimo fino a sacrificarci per lui, "et
nos debemus pro fratribus animas ponere": "Carissimi, amiamoci l'un
l'altro, perche` l'amore viene da Dio, e chi ama e` nato da Dio e
conosce Dio. Chi non ama, non ha conosciuto Dio, perche` Dio e` amore...
Or questo amore sta in cio` che non fummo noi ad amar Dio, ma egli il
primo amo` noi e mando` il suo Figliuolo vittima di propiziazione per i
nostri peccati. Carissimi, se Dio ci ha amati in tal guisa, dobbiamo
noi pure amarci l'un l'altro... Dio e` amore e chi sta nell'amore sta
in Dio e Dio in lui" 314-2. Si puo` dire in modo piu` chiaro che
tutta la perfezione consiste nell'amor di Dio e del prossimo per Dio?

315. 2^ Interroghiamo la ragione illuminata dalla fede: se
consideriamo sia la natura della perfezione sia la natura della
carita`, arriviamo alla stessa conclusione.

A) Abbiamo detto che la perfezione d'un essere consiste nel conseguire
il proprio fine o nell'avvicinarsegli quanto piu` e` possibile
(n. 306). Ora il fine dell'uomo nell'ordine soprannaturale e` Dio
eternamente posseduto con la visione intuitiva e con l'amore
beatifico; sulla terra ci avviciniamo a questo fine vivendo gia` in
unione intima con la SS. Trinita` che vive in noi e con Gesu` mediatore
necessario per andare al Padre. Quanto piu` dunque siamo uniti a Dio,
ultimo nostro fine e fonte della nostra vita, tanto piu` siamo
perfetti.

316. Or qual e` tra le virtu` cristiane la piu` unificante, quella che
unisce l'anima nostra intieramente a Dio, se non la divina carita`? Le
altre virtu` ci preparano a questa unione, o anche a lei ci iniziano,
ma non possono compierla. Le virtu` morali, prudenza, fortezza,
temperanza, giustizia, etc., non ci uniscono direttamente a Dio, ma
servono solo a sopprimere o diminuire gli ostacoli che ce ne
allontanano e ad avvicinarci a Dio conformandoci all'ordine; cosi` la
temperanza, combattendo lo smoderato uso del piacere, attenua uno dei
piu` violenti ostacoli all'amor di Dio; l'umilta`, allontanando
l'orgoglio e l'amor proprio, ci predispone alla pratica della divina
carita`. Inoltre queste virtu`, facendoci praticare l'ordine ossia la
giusta misura, sottomettono la nostra volonta` a quella di Dio e ci
avvicinano a lui. Le virtu` teologali poi distinte dalla carita`, ci
uniscono certamente a Dio, ma in modo incompleto. La fede ci unisce a
Dio, infallibile verita`, e ci fa vedere le cose alla luce di Dio; ma e`
compatibile col peccato mortale che ci separa da Dio. La speranza ci
eleva a Dio, in quanto e` cosa buona per noi, e ci fa desiderare i beni
del cielo, ma puo` sussistere con colpe gravi che ci allontanano dal
nostro fine.

317. La sola carita` ci unisce intieramente a Dio. Suppone la fede e
la speranza ma le oltrepassa: prende tutta quanta l'anima,
intelligenza, cuore, volonta`, attivita`, e la da` a Dio senza riserva.
Esclude il peccato mortale, che e` il nemico di Dio, e ci fa godere
della divina amicizia: "Si quis diligit me, et Pater meus diliget
eum" 317-1. Ora l'amicizia e` unione, e` fusione di due anime in una
sola: cor unum et anima una... unum velle, unum nolle; completa unione
di tutte le nostre facolta`: unione della mente, che fa che il nostro
pensiero si modelli su quello di Dio; unione della volonta`, che ci fa
abbracciare la volonta` di Dio come fosse nostra; unione del cuore, che
ci stimola a darci a Dio come Egli si da` a noi, dilectus meus mihi et
ego illi: unione delle forze attive, onde Dio mette a servizio della
nostra debolezza la divina sua potenza per aiutarci a eseguire i
nostri buoni disegni. La carita` ci unisce dunque a Dio, nostro fine, a
Dio infinitamente perfetto, e costituisce quindi l'elemento essenziale
della nostra perfezione.

318. B) Studiando la natura della carita`, arriviamo alla stessa
conclusione: come infatti dimostra S. Francesco di Sales, la carita`
racchiude tutte le virtu` e da` loro anzi una speciale
perfezione 318-1.

a) Racchiude tutte le virtu`. La perfezione consiste, com'e` chiaro,
nell'acquisto delle virtu`: chi le possiede tutte, in un grado non solo
iniziale ma elevato, e` certamente perfetto. Ora chi possiede la carita`
possiede tutte le virtu` e le possiede nella loro perfezione: possiede
la fede, senza cui non si puo` conoscere ed amare l'infinita amabilita`
di Dio; e la speranza, che, ispirandoci la fiducia, ci conduce
all'amore; e tutte le virtu` morali, per esempio, la prudenza, senza
cui la carita` non potrebbe ne` conservarsi ne` crescere; la fortezza,
che ci fa trionfare degli ostacoli che si oppongono alla pratica della
carita`; la temperanza, che doma la sensualita`, implacabile nemica
dell'amor di Dio.

Anzi, aggiunge S. Francesco di Sales, "il grande Apostolo non dice
solo che la carita` ci da` la pazienza, la benignita`, la costanza, la
semplicita`, ma dice ch'essa stessa e` paziente, benigna,
costante" 318-2, perche` contiene la perfezione di tutte le virtu`.

319. b) Anzi da` loro una perfezione e un valore speciale, perche` e`,
secondo l'espressione di S. Tommaso 319-1, la forma di tutte le
virtu`. "Tutte le virtu` separate dalla carita` sono molto imperfette,
perche` non possono senza di lei giungere al loro fine che e` di rendere
l'uomo felice... Non dico che senza la carita` non possano nascere e
anche progredire; ma che abbiano tal perfezione da meritare il titolo
di virtu` fatte, formate e compite, questo dipende dalla carita`, che da`
loro la forza di volare a Dio, e raccogliere dalla sua misericordia il
miele del vero merito e della santificazione dei cuori in cui si
trovano. La carita` e` tra le virtu` come il sole tra le stelle:
distribuisce a tutte la loro luce e la loro bellezza. La fede, la
speranza, il timor di Dio e la penitenza, vengono ordinariamente
nell'anima prima di lei a prepararle la dimora; e giunta che e`, la
ubbidiscono e la servono come tutte le altre virtu`, ed ella le anima,
le adorna e le avviva con la sua presenza" 319-2. In altri
termini, la carita`, orientando direttamente l'anima nostra verso Dio,
perfezione somma ed ultimo fine, da` pure a tutte le altre virtu` che
vengono a porsi sotto il suo impero, lo stesso orientamento e quindi
lo stesso valore. Cosi` un atto d'obbedienza e di umilta`, oltre al
proprio valore, riceve dalla carita` un valore assai piu` grande quando
e` fatto per piacere a Dio, perche` allora diventa un atto di amore,
cioe` un atto della piu` perfetta tra le virtu`. Aggiungiamo che
quest'atto diventa piu` facile e piu` attraente: obbedire e umiliarsi
costano molto alla orgogliosa nostra natura, ma il pensiero che,
praticando questo atti, si ama Dio e se ne procura la gloria, li rende
singolarmente facili.

Cosi` dunque la carita` e` non solo la sintesi ma l'anima di tutte le
virtu`, e ci unisce a Dio in modo piu` perfetto e piu` diretto delle
altre; e` quindi lei quella che costituisce l'essenza stessa della
perfezione.
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