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COMPENDIO DI TEOLOGIA SPIRITUALE

Ultimo Aggiornamento: 24/10/2013 13:41
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15/10/2013 12:49
 
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CONCLUSIONE.

289. Abbiamo dunque a nostra disposizione tre grandi mezzi per
conservare e aumentare in noi la vita cristiana che Dio ci largisce
con tanta liberalita`, e per darci generosamente a lui come egli si da`
a noi.

1) Lottando, senza posa e senza scoraggiamento, con l'aiuto di Dio e
di tutti i protettori datici da lui, contro i nostri nemici
spirituali, siamo sicuri di vincere e di rassodare in noi la vita
spirituale.

2) Santificando, con spesso rinnovata offerta, tutte le nostre azioni
anche le piu` comuni, acquistiamo copiosi meriti, aumentiamo
considerevolmente ogni giorno il nostro capitale di grazia e i nostri
diritti al paradiso, pur riparando ed espiando le nostre colpe.

3) I sacramenti, ricevuti con buone e fervorose disposizioni,
aggiungono ai personali nostri meriti una copia eccezionale di grazie
che vengono dai meriti stessi di Gesu` Cristo; e poiche` spesso ci
confessiamo e, se vogliamo, quotidianamente ci comunichiamo, non
dipende che da noi di essere santi. Gesu` e` venuto e viene ancora in
noi per comunicarci abbondantemente la sua vita: "Ego veni ut vitam
habeant et abundantius habeant" 289-1. Sta a noi l'aprire, il
dilatar l'anima, per riceverla, coltivarla, aumentarla, partecipando
continuamente alle disposizioni, alle virtu`, ai sacrifici di Gesu`.
Verra` cosi` il momento in cui, trasformati in lui, non avendo altri
pensieri, altri affetti, altre intenzioni che le sue, potremo ripetere
le parole di S. Paolo: "Vivo, jam non ego, vivit vero in me Christus".

SINTESI DEL SECONDO CAPITOLO.

290. Giunti alla fine di questo capitolo, che e` il piu` importante di
questa prima parte, possiamo intender meglio la natura della vita
cristiana.

1) E` veramente una partecipazione della vita di Dio, perche` Dio vive
in noi e noi viviamo in lui. Dio vive realmente in noi nell'unita`
della sua natura e nella trinita` delle sue persone; e non vi resta
inoperoso: produce nell'anima nostra un organismo soprannaturale che
ci fa vivere una vita, non uguale ma simile alla sua, una vita
deiforme. Colla grazia attuale, Dio mette questa vita in movimento, ci
aiuta a fare atti meritori, e ricompensa questi atti producendo in noi
una nuova infusione di grazia abituale. Ma noi viviamo in lui e per
lui, perche` ne siamo i collaboratori: aiutati dalla sua grazia,
riceviamo liberamente l'impulso divino, vi cooperiamo, e cosi`
trionfiamo dei nostri nemici, acquistiamo dei meriti, e ci prepariamo
a quella ricca effusione di grazia dataci dai sacramenti. Non
dimentichiamo pero` che lo stesso nostro consenso e` opera della sua
grazia, onde gli attribuiamo il merito delle nostre opere buone,
vivendo per lui, perche` da lui e in lui viviamo.

291. 2) Questa vita e` anche una partecipazione della vita di Gesu`,
perche` Gesu` vive in noi e noi viviamo in lui. Vive in noi non solo
come Dio, allo stesso titolo del Padre, ma anche come Uomo-Dio. Gesu` e`
infatti il capo d'un corpo mistico di cui noi siamo le membra e da lui
riceviamo il movimento e la vita. Vive in noi in un modo anche piu`
misterioso, perche`, con i suoi meriti e con le sue preghiere, fa si`
che lo Spirito Santo operi in noi disposizioni simili a quelle che
questo divino Spirito operava nell'anima sua. Viva in noi realmente e
fisicamente nel momento della santa comunione, e, per mezzo del divino
suo Spirito, fa passare in noi i suoi sentimenti e le sue virtu`. Ma
anche noi viviamo in lui: incorporati a lui, liberamente riceviamo il
movimento ch'egli c'imprime; liberamente ci studiamo d'imitarne le
virtu` senza pero` dimenticare che non vi riusciamo se non per mezzo
della grazia meritataci da lui; liberamente aderiamo a lui come il
tralcio al ceppo, e apriamo l'anima alla linfa divina che con tanta
liberalita` egli ci comunica. E, tutto ricevendo da lui, per lui e a
lui viviamo, ben lieti di darci a lui come egli si da` a noi, dolenti
solo di farlo in modo cosi` imperfetto.

292. 3) Questa vita e` pure, in una certa misura, una partecipazione
della vita di Maria, o, come dice l'Olier, della vita di Gesu` vivente
in Maria. Volendo infatti che la santa sua Madre sia la vivente sua
immagine, Gesu` le comunica, per mezzo dei suoi meriti e delle sue
preghiere, il divino suo Spirito, che la fa partecipare, in un grado
sovreminente, alle sue disposizioni e alle sue virtu`. Cosi` Gesu` vive
in Maria, e poiche` vuole che la madre sua sia madre nostra, vuole pure
che spiritualmente ci generi. Ora, generandoci alla vita spirituale
(come causa secondaria, ben inteso), Maria ci fa partecipare non solo
alla vita di Gesu` ma anche alla sua. Onde noi partecipiamo alla vita
di Maria nello stesso tempo che alla vita di Gesu` o, in altre parole,
alla vita di Gesu` vivente in Maria. E` il pensiero cosi` bene espresso
nella bella preghiera del P. Condren perfezionata dall'Olier: "O Jesu
vivens in Maria, veni et vive in famulis tuis".

293. 4) Questa vita e` infine una partecipazione della vita dei Santi
del cielo e della terra. Abbiamo infatti visto che il corpo mistico di
Cristo comprende tutti coloro che gli sono incorporati col battesimo,
e specialmente tutti quelli che godono della grazia e della gloria.
Ora tutti i membri di questo corpo mistico partecipano alla stessa
vita, alla vita che ricevono dal capo e che e` diffusa nell'anima loro
dallo stesso divino Spirito. Siamo dunque tutti veramente fratelli,
ricevendo dallo stesso Padre, che e` Dio, per i meriti dello stesso
Redentore, una partecipazione della stessa vita spirituale, la cui
pienezza e` in Gesu` Cristo, "de cuius plenitudine nos omnes accepimus".
Percio` i Santi del cielo e della terra s'interessano del nostro
progresso spirituale e ci aiutano nella lotta contro la carne, il
mondo e il demonio.

294. Come son consolanti queste verita`! Quaggiu` la vita spirituale e`
certamente una lotta; ma se l'inferno combatte contro di noi e trova
alleati nel mondo e sopra tutto nella triplice concupiscenza, combatte
per noi il Cielo; e il Cielo non e` soltanto l'esercito degli Angeli e
dei Santi, e` Cristo, vincitore di Satana, e` la SS. Trinita` che vive e
regna nell'anima nostra. Dobbiamo quindi esser pieni di speranza e
sicuri di riportar vittoria, a patto che, diffidenti di noi, facciamo
innanzi tutto assegnamento su Dio: "omnia possum in eo qui me
confortat 294-1 ".
_________________________________________________________________

90-1 S. Tommaso, 1. q. 43, d. 3; Froget, O. P., De l'habitation
du Saint Esprit dans les a^mes justes; R. Plus, Dieu en nous, 1922;
Manning, Int. Mission, I; A. Devine, Ascetic Theology, p. 80 ss;
Ad. Tanquerey, Syn. theol. dogm., t. III, n. 180-185.

90-2 Su questa verita` fonda l'Olier la sua spiritualita`:
Cate'chisme chre'tien pour la vie inte'rieure, pp. 35, 37, 43 ed.
1906-1922.: "Chi e` colui che merita di essere chiamato cristiano?
Colui che ha in se` lo Spirito di Gesu` Cristo... che ci fa vivere
interiormente ed esteriormente come Gesu` Cristo" -- "Egli (lo Spirito
S.) vi e` col Padre e col Figlio, e vi diffonde, come abbiamo detto,
gli stessi sentimenti, gli stessi costumi e le stesse virtu` di Gesu`
Cristo."

92-1 "Sic ergo est in omnibus per potentiam in quantum omnia eius
potestati subduntur; est per praesentiam in omnibus in quantum omnia
nuda sunt et aperta oculis eius; est in omnibus per essentiam in
quantum adest omnibus ut causa essendi" (S. Theol., I, q. 8, a. 3)

92-2 Act. XVII, 28.

93-1 Rom., VIII, 15-16.

93-2 La Vie inte'rieure, e'd. 1909, p. 405; (La Vita interiore,
Libreria Fiorentina, Firenze).

93-3 Joan., I, 12.

94-1 Joan., III, 5; Tit., III, 5; I Petr., I, 3; Jac., I, 18.

94-2 Rom. VIII, 17; VIII, 28.

94-3 I Joan., III, 1.

94-4 Is., XLIX, 15.

94-5 Joan., III, 16.

94-6 Joan., XIV, 23.

95-1 Joan., XIV, 26.

95-2 Joan., XV, 15.

95-3 Apoc., III, 20.

95-4 Imit., l. II, c. 1, v. 1.

96-1 Philip., II, 13.

96-2 I Cor., X, 13.

96-3 Philip., I, 6.

96-4 I Cor., XV, 10.

96-5 Philip., IV, 13.

97-1 I Cor., III, 17.

97-2 I Cor., III, 16.

98-1 Tutti questi sentimenti sono magnificamente espressi nella
bella preghiera del mattino composta dall'Olier, La Journe'e chre'tienne
p. 18-24 dell'ed. 1907 e che e` riprodotta nel Manuel du Se'minariste de
St Sulpice, e nelle Meditazioni del P. Chaignon, S. J.

99-1 I Cor., VI, 20.

99-2 Rom., VIII, 26.

100-1 Prov., XXIII, 26.

101-1 I Cor., III, 16-17.

101-2 Matth., V, 48.

101-3 Joan., XVII, 21.

101-4 "Solliciti servare unitatem spiritus in vinculo pacis. Unum
corpus et unus spiritus... Unus Deus et Pater omnium, qui est super
omnes et per omnia et in omnibus." (Ephes., IV, 3-6.)

102-1 S. Tommaso IIa. IIae, q. 110; Alvarez de Paz, S. J., De vita
spirituali ejusque perfectione,
1602, t. I, l. II, c. 1; Terrein, S. J., La Gra^ce et la Gloire, t. I,
p. 75 sq.; Bellamy, La vie surnaturelle.

102-2 "Gratia praesupponitur virtutibus infusis, sicut earum
principium et finis" (Sum. theol., Ia. IIae, q. 110, a. 3).

103-1 "Sicut ab essentia animae effluunt eius potentiae, quae sunt
operum principia, ita etiam ab ipsa^ gratia^ effluunt virtutes in
potentias animae, per quas potentiae moventur ad actum" (Ibid., a. 4,
ad 1.)

104-1 Eymieu, op. cit., p. 150-151.

105-1 Cfr. S. Tommaso IIa. IIae, q. 110; Syn. Theol. Dogm., t. III,
n. 186-191; Froget, op. cit., IVe P.; Terrien, S. I. La gra^ce et
la gloire, p. 75, ss; Bellamy, La Vie surnaturelle, 1895; Nieremberg,
Del aprecio y estima de la divina gracia, trad. franc., Le prix de la
gra^ce (presso Plon); V. Many, La vraie vie, 1922, p. 1-79.

105-2 Questa espressione non e` del tutto esatta, perche` la grazia
non e` una sostanza, ma un accidente o modificazione accidentale
dell'anima nostra. Essendo pero` qualche cosa di finito e non potendo
venire che da Dio, senza essere da noi meritata, le si da` questo nome,
o talvolta si chiama anche concreata, per notare ch'essa e` tratta
dalla potenza obbedienziale dell'anima nostra.

105-3 Ps.-Dionigi, De eccl. hierarchia^, c. I, n. 3, P. G., III,
373.

106-1 La Vie inte'rieure, p. 401; (La Vita interiore, Libreria
Fiorentina, Firenze).

107-1 II Cor., XIII, 13.

107-2 "Societas nostra cum Patre et cum Filio ejus Jesu Christo"
I Joan., I, 3.

108-1 I Tim., VI, 16.

108-2 I Joan., III, 2.

108-3 I Cor., XIII, 12-13.

111-1 Sum. theol., Ia. IIae, q. 110, a. 2, ad 2.

111-2 Gen., I, 26.

112-1 "Divinam figurationem in nobis imprimens quodammodo per
seipsum". (Homil. Paschales), X, 2, P. G., LXXVII, 617.

112-2 S. Ambrogio, In Hexaem., l. VI, c. 8, P. L., XIV, 260.

112-3 S. Basilio, De Spiritu S., IX, 23, P. G., XXXII, 109.

114-1 Eymieu, La loi de la vie, p. 148-149.

115-1 Unione fisica, in teologia, non vuol dire unione materiale,
ma unione reale.

116-1 Enarrat. in psal. 70; sermo 2, n. 3, P. L. XXXVI, 893.

117-1 Bellamy, La Vie surnaturelle, p. 184-191.

117-2 Cardinal Mercier, La Vie inte'rieur, e'd. 1919, p. 392.

117-3 Questo e` in fondo il pensiero del Card. Mercier, quando
aggiunge (l. c.) "Nondimeno in un certo senso quest'unione e`
sostanziale, perche` per un verso si fa da sostanza a sostanza senza
l'interposizione d'un alcun accidente naturale e per l'altro mette
l'anima in comunicazione diretta con la sostanza divina e mette questa
sostanza divina immediatamente a sua portata, come un bene di cui ha
facolta` di godere e di disporre". Cosi` si spiegano le impressioni dei
Mistici, che, con San Giovanni della Croce, parlano di quei contatti
divini "che avvengono tra la sostanza dell'anima e la sostanza di Dio,
nel commercio di un'intima conoscenza amorosa" (Notte, l. II, c. 23).
Il P. Poulain, "Gra^ces d'Oraison" c. VI, (Delle Grazie d'Orazione,
Marietti, Torino) raccolse nelle Citazioni un gran numero di testi dei
Contemplativi su questo argomento.

117-4 Notre Vie surnaturelle, p. 51.

117-5 Op. cit., p. 49.

118-1 S. Tommaso, Sum. theol., Suppl., q. 92, a. 1, ad 8.

118-2 Sum. theol., IIa. IIae, q. 28, a. 1, ad 3.

118-3 Sum. theol., IIa. IIae, q. 24, a. 3, ad 2. Tal e` pure il
pensiero di Leone XIII, nella sua Enciclica Divinum illud munus: "Haec
autem mira coniunctio, quae suo nomine inhabitatio dicitur, conditione
tantum seu statu ad ea discrepat qua caelites Deus beando
complectitur". Cavallera, Thesaurus doctrinae cathol., n. 546.

118-4 Sum. theol., I, q. 43, a. 3, ad 1.

118-5 Ps.-Bonaventura, Compend. Theol. veritatis, l. I, c. 9.

119-1 Leo XIII, Encycl. Divinum illud munus,
9 maggio 1897.

121-1 "In ipsa^ iustificatione... haec omnia simul infusa accipit
homo, fidem, spem et caritatem" (Trid., sess. VI, c. 7).

121-2 Catech. Trid., p. 11, De baptismo, n. 42.

122-1 Spiegheremo in particolare queste virtu` nella seconda
parte, trattando della via illuminativa; i doni dello Spirito Santo
poi li colleghiamo alla via unitiva.

124-1 Cfr. S. Tommaso,Ia. IIae, q. 109-113; Ad. Tanquerey, Syn.
theol. dogm.,
n. 22-123. Oltre le opere latine, si veda Waffelaert, Me'ditations
the'ologiques, t. I, p. 606-650; A. de Broglie, Confe'r. sur la vie
surnaturelle, t. I, p. 249; L. Labauche, L'homme, IIIe P., c. 1; Van
der Meersch, nel Dict. The'ol. alla parola Gra^ce.

124-2 Atti, XVI, 14: "Cujus aperuit cor intendere his quae
dicebantur a Paolo".

125-1 Questa almeno e` la dottrina tomista, cosi` compendiata dal
P. Hugon, Tract. dogmatici, t. II, p. 297: "Gratia actualis... est
etiam realitas supernaturalis nobis intrinseca, non quidem per modum
qualitatis, sed per modum motionis transeuntis".

126-1 Cfr. la nostra Syn. theol. dogm., t. III, n. 34-91. Ivi
pure esaminiamo in quale misura la grazia e` necessaria per gli atti
naturali.

126-2 Mat., XXVI, 41.

126-3 Philip., I, 6.

126-4 I Petr., V, 10.

127-1 Trident., sess. VI, can. 16, 22, 23.

127-2 S. Agostino, De dono persev., VI, 10, P. L., XLV, 999.

127-3 I Joan., I, 8.

127-4 Sessio VI, can. 23.

130-1 Sermones, XXI, 3, P. L., LIV, 195.

130-2 Ps. XCII, 5.

132-1 S. Tom., III, qq. 8, 21, 22, 25, 26, 40, 46-49, 57 et alibi
passim; P. Be'rulle, OEuvres, e'd. 1657, p. 522-530; 661-665; 689;
J.-J. Olier, Pense'es choisies, textes ine'dits publie's par
G. Letourneau, p. 1-31; F. Prat, S. J., La The'ologie de S. Paul, t. I,
p. 342-378; t. II, p. 165-325 (La Teologia di S. Paolo, Salesiana,
Torino); D. Columba Marmion, Le Christ, vie de l'a^me, 1920 (Cristo
vita dell'anima, Libreria Vita e Pensiero, Milano); J. Duperray, Le
Christ dans la vie chre'tienne,
1922; R. Plus, Dans le Christ Je'sus, 1923.

134-1 Ephes., I, 3.

135-1 Matt., XVI, 24.

135-2 Rom., VIII, 17.

135-3 I Petr., II, 21.

135-4 Colos., I, 24.

136-1 Joan., XIV, 9.

136-2 Matth., V, 48.

136-3 Matth., III, 17; XVII, 5.

136-4 Joan., XIV, 6; Matth., XI, 29; Joan., XIII, 15.

136-5 Act., I, 1.

136-6 I Cor., IV, cfr. XI, 1; Ephes., V, 1.

137-1 Viene spiegato molto bene in J.-J. Olier, Cate'ch. chre'tien,
Ia. P., lez. I.

138-1 Hebr., IV, 15.

138-2 Matth., XIII, 55.

138-3 Hebr., IV, 15.

139-1 Joan., XII, 32.

139-2 Tale e` il senso della preghiera di S. Andrea Apostolo,
crocifisso per Gesu`, che saluta amorosamente la croce: "O bona crux".

141-1 J.-J. Olier, Cate'ch. chre'tien, Ia. P., lez. XX-XXV.

142-1 Sum. theol. III, q. 8; F. Prat, op. cit., t. I,
e'd. 1920, p. 348-369; J. Duperray, op. cit., c. I-II; D. Columba
Marmion, Le Christ vie de l'a^me, 10e e'd., p. 123-146; R. Plus,
op. cit., p. 1-57.

142-2 Joan., XV, 5.

143-1 Joan., I. 14, 16.

143-2 Sess. VI, c. VIII.

144-1 Rom., V, 5.

144-2 Sermo 187 de tempore.

144-3 "Atque hoc affirmare sufficiat quod cum Christus caput sit
Ecclesiae, Spiritus Sanctus sit eius anima". (Encicl. 9 Maggio 1897.)

144-4 I Cor., XII, 6.

146-1 I Cor., XII, 13.

146-2 Rom., VI, 3; Galat., III, 25; Rom., III, 17.

146-3 Denziger-Bann., n. 696.

147-1 I Cor., XII, 26.

148-1 Gal., III, 28; I Cor., XII, 13; Rom., X, 12.

149-1 Ephes., I, 23.

149-2 Pense'es, p. 15-16.

149-3 Colos., I, 24.

150-1 P. Be'rulle (chiamato l'apostolo del Verbo Incarnato),
Discours de l'Estat et des Grandeurs de Je'sus.

150-2 Joan., XV, 5.

150-3 "Per quem haec omnia, Domine, semper bona creas,
sanctificas, vivificas, benedicis et praestas nobis; per ipsum, et cum
ipso et in ipso est tibi Deo Patri omnipotenti, in unitate Spiritu^s
Sancti, omnis honor et gloria".

152-1 Hebr., VII, 25.

152-2 I Joan., II, 1.

152-3 Joan., XVI, 23.

152-4 Hebr., V, 7.

153-1 Introd. a` la vie et aux vertus chre'tiennes, cap. IV, p. 47,
ed, 1906.

153-2 Galat., II, 20.

154-1 I Tim., II, 5.

155-1 Cfr. S. Tommaso, In Salut. Angel. expositio; Suarez, De
mysteriis Christi, disp. I-XXIII; Bossuet, Sermons sur la Ste Vierge;
Terrien S. J., La Me`re de Dieu et la Me`re des hommes, t. III;
L. Garriguet, La Vierge Marie; Dict. d'Apolog. (d'Ale`s), au mot Marie;
Hugon, O. P., Marie, pleine de gra^ce; R.-M. de la Broise et J. B.
Bainvel, Marie, me`re de gra^ce, 1921; Synop. Theologiae dogm., t. II,
n. 1226-1263.

155-2 Bainvel, op. cit., p. 73-75. -- Si puo` appoggiar la sua
tesi sulle parole dell'Angelo: "Ecce concipies in utero et paries
filium et vocabis nomen ejus Jesum (i. e. Salvatorem); hic erit magnus
et Filius Altissimi vocabitur et dabit illi Dominus Deus sedem David
patris ejus, et regnabit in domo Jacob in aeternum". (Luc, I, 31-32).

157-1 Questa espressione venne ratificata da Pio X nell'Enciclica
del 1904 in cui dichiara che Maria ci merito` de congruo tutte le
grazie che Gesu` ci merito` de condigno.

158-1 Luc., II, 31.

158-2 In Assumpt., sermo II, 2.

159-1 J.-V. Bainvel, Le Saint Coeur de Marie, p. 313-314.

159-2 Luc., I, 45.

161-1 Sermo de aquaeductu, n. 7.

161-2 Le prove di questa asserzione si possono trovare nell'opera
citata del P. Terrien, t. III per intiero.

162-1 Marie, Me`re de gra^ce, p. 23-24.

162-2 Ecco in quali termini S. E. il Cardinale Mercier, con
lettera del 27 Gennaio 1921, l'annunzia ai suoi diocesani: < anni l'episcopato belga, la facolta` di teologia dell'Universita` di
Lovanio, tutti gli ordini religiosi della nazione, facevano istanze
presso il Sommo Pontefice perche` autenticamente si riconoscesse alla
SS. Vergine Maria, madre di Gesu` e madre nostra, il titolo di
mediatrice universale nell'impetrazione e nella distribuzione delle
grazie divine. Ed ecco che S. Santita` Benedetto XV concede alle chiese
del Belgio e a tutte quelle della Cristianita` che ne faranno domanda,
un ufficio e una messa propri, in data 31 maggio, in onore di Maria
mediatrice>>.

165-1 Homil. I, de Laudibus Virg. Matris, 17.

168-1 Era la pratica del Sig. Olier, che il B. Grignion di
Montfort ha meglio determinata e resa popolare nel le Secret de Marie
e nel Traite' de la vraie de'votion a` la Sainte Vierge. (Trattato della
vera devozione a Maria, Roma).

170-1 Grignion de Montfort, op. cit.; A. Lhoumeau, La Vie
spirituelle a` l'e'cole du B. Grignion de Montfort, 1920, p. 240-427.

171-1 S. Thom., Supplement., q. 13, a. 2.

178-1 Pense'es choisies, testi inediti pubblicati da
G. Letourneau, p. 181-182.

179-1 J.-J. Olier, Pense'es choisies, p. 176.

180-1 I. Cor., IV, 16.

182-1 Confess., lib. VIII, c. XI.

183-1 J.-J. Olier, Pense'es choisies, p. 158.

183-2 L. cit., p. 164.

183-3 Matth., XVII, 10.

184-1 Olier, l. cit., p. 169.

185-1 Ps., XC, 11, 12.

185-2 Hebr., I, 14.

185-3 Tob., XII, 12.

185-4 E` dottrina tradizionale che gli angeli conducono le anime
nostre in cielo, come dimostra Don Leclerq, Dict. d'Arche'ologie, Les
Anges psychagogues, t. I, 2121, sq.

186-1 Pense'es choisies, p. 171-172.

190-1 I Cor., III, 8.

190-2 Hebr., VI, 7-8.

190-3 II Cor., VI, 1.

193-1 Si veda l'ammirabile trattatello del Bossuet sulla
Concupiscenza.

193-2 I Joan., II, 16: "Tutto cio` che e` nel mondo, la
concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi, e la superbia
della vita, non viene dal Padre."

194-1 Tr. della Concupiscenza,
cap. V.

195-1 In questo capitolo non facciamo che compendiare il cap. V
di Bossuet.

196-1 Galat., V, 24.

196-2 Cate'ch. chre'tien, I Parte, lez. V.

197-1 Cat. cr., lez. IX.

197-2 Rom., VI, 2-4.

197-3 "Non e` snaturare il pensiero dell'Apostolo il tradurlo in
stile teologico moderno: i sacramenti sono segni efficaci che
producono ex opere operato cio` che significano. Ora il battesimo
rappresenta sacramentalmente la morte e la vita di Cristo. Bisogna
dunque che produca in noi una morte mistica nella sua essenza ma reale
nei suoi effetti, morte al peccato, alla carne, all'uomo vecchio, ed
una vita conforme a quella di Gesu` Cristo risorto". (Prat, The'ol. de
S. Paul, l. III, ch. II, sect. deux., 11; La Teologia di S. Paolo,
Parte Prima, p. 215, Salesiana, Torino).

197-4 Rom., VIII, 13.

199-1 Bossuet, l. c., cap. VIII.

199-2 Bossuet, l. c.

202-1 Luca, XVI, 2.

202-2 Matth., VI, 20.

202-3 Matth., VI, 21.

202-4 Matth., V, 3.

202-5 Luc., XII, 33; cfr. XVIII, 22; Matth., XIX, 21.

202-6 J.-J. Olier, Introd., cap. XI; A. Chevier, Le ve'ritable
disciple, 1922, p. 248-267.

203-1 Ps. CXVII, 37.

203-2 Esth., XIV, 15-18.

204-1 L. c., cap. XXXIII.

205-1 Della Concupiscenza, c. XVII.

206-1 Jac., IV, 6.

207-1 I Cor., IV, 7.

207-2 I Cor., X, 31: "Sia che mangiate, sia che beviate, sia che
facciate qualunque altra cosa, fate tutto a gloria di Dio".

207-3 Colos., III, 17.

208-1 J.-J. Olier, Cat. chre'tien, I. P., lec,. XVII.

208-2 Confess., l. II, c. 7.

208-3 Cat. chre'tien, lec,. XVII.

208-4 La Teologia insegna (Syn. theol. dogm., t. III, n. 72-91)
che l'uomo decaduto puo` fare qualche bene d'ordine naturale col solo
concorso naturale di Dio; ma che occorre un aiuto preternaturale per
osservare tutta la legge naturale e respingere tutte le tentazioni
gravi.

209-1 Op. cit., cap. XXXI.

210-1 Matth., XVIII, 7.

210-2 I Joan., V., 19.

212-1 Sap., II., 8.

214-1 Cfr. Tronson, Examens particuliers, XCIV-XCVI.

215-1 Sermo III de Nativitate Domini, n. 1.

215-2 I Cor., II, 12.

215-3 Galat., I, 10.

215-4 Jac., IV, 4.

215-5 Joann., XVII, 15.

215-6 I Cor., VII, 31.

215-7 Galat., VI, 14.

215-8 Act., I, 3.

216-1 Matth., V, 14.

216-2 Matth., V, 16.

217-1 Cosi`, nel secolo XVII, S. Vincenzo de' Paoli e l'Olier
ottennero frutti meravigliosi fondando delle societa` e delle leghe.

218-1 La Filotea, P. IV, c. I. (Salesiana, Torino).

219-1 S. Tomm., I, q. 114; S. Teresa, Autobiografia, c. XXX-XXXI
(Istituto Editoriale La Santa, Milano.)

219-2 Sap., II, 24.

219-3 Ephes., VI, 12.

219-4 I Petri, V, 8-9.

221-1 Sum. Theol., q. 111, a. 2. -- E rettamente aggiunge (ad
2^um): "Daemones non possunt immittere cogitationes interius eas
causando, cum usus cogitativae virtutis subjaceat voluntati".

221-2 I Cor., X, 13.

222-1 Sum. theol., I, q. 114, a. 3.

222-2 Jac., I, 14.

222-3 Sum theol., I, q. 114, a. 1.

222-4 Si vedano le Regole sul discernimento degli spiriti per la
prima e la seconda settimana degli Esercizi spirituali di S. Ignazio.

223-1 Autobiografia, cap. XXX-XXXI.

224-1 "Verso quello stesso tempo, io credetti una notte che i
demoni stessero per soffocarmi. Si getto` loro molta acqua benedetta,
ed io ne vidi una moltitudine fuggirsene come se precipitassero da un
luogo elevato" (Autobiografia, c. XXXI, n. 9).

225-1 L. c., n. 11.

226-1 II Tim., II, 1-7. Quindi S. Paolo ne descrive l'armatura,
Ephes., VI, 10-18.

227-1 II Tim., IV, 7-8.

228-1 S. Thom., Ia. IIae, q. 114; Terrien, La gra^ce et la gloire,
t. II, p. 15 ss; Labauche, L'Homme, IIIe P., c. 3; Hugon, nel La Vie
spirituelle, t. II (1920), pp. 28, 273, 353: Ad. Tanquerey, op.
cit., t. III, n. 210-235.

228-2 Sess. XIV, De sacram paen., cap. 9: "Docet praeterea tantam
esse divinae munificentiae largitatem, ut non solum poenis sponte a
nobis pro vindicando peccato susceptis... sed etiam (quod maximum
amoris argumentum est) temporalibus flagellis a Deo inflictis et a
nobis patienter toleratis apud Deum Patrem per Christum Jesum
satisfacere valeamus".

228-3 In Romanos, cap. I, 9-10.

230-1 Jac., I, 12.

231-1 Jac., I, 22.

232-1 I Cor., XV, 10.

234-1 Jac., I, 12; II Tim., IV, 8.

234-2 Sess. VI, c. 16.

238-1 Joan., XV, 1-6.

238-2 Joan., XIV, 6.

238-3 Galat., II, 20.

239-1 Quaest. disput., de Malo, q. 2, a. 5, ad 7.

243-1 Sap., IV, 13.

245-1 Cf. Eymieu, Le Gouvernement de soi-me^me, t. I, Introd.
p. 7-9.

248-1 Tutti gli autori spirituali raccomandano quest'offerta
sotto una forma o sotto un'altra, come il Rodriguez, Pratica, P. I.,
2^ et 3^ Trattato; J.-J. Olier, Introduction, c. XV; Tronson, Examens,
XXVI-XXIX.

249-1 S. Tommaso, III, q. 60-52; Suarez, disp. VII, sq.; Abbe' de
Broglie, Conf. sur la vie surnat.,
t. III; Bellevue, De la gra^ce sacramentelle; Tanquerey, Synopsis
theol. dogm., t. III, n. 298-323.

249-2 Con. di Trento, sess. VII, can. 5.

251-1 Rom., VI, 3-6.

259-1 E` questo l'insegnamento del Concilio di Trento, sess. VI,
c. 7: "Spiritus Sanctus partitur singulis prout vult, et secundum
propriam cujusque dispositionem et cooperationem".

259-2 Matth., VII, 7.

259-3 Joann., XVI, 23.

260-1 Matth., V, 6.

260-2 Luc., I, 53.

262-1 Oltre ai trattati di Teologia, si veda in particolare
Beaudenom, Pratique progressive de la confession (Pratica progressiva
della Confessione,
Berruti, Torino).

262-2 Syn. theol. moralis, De Poenitentia^, n. 242 ss.

267-1 Ps. LIV, 13-15.

267-2 Ps. L: meditarlo qualche volta.

268-1 Beaudenom, op. cit., t. II, c. II.

270-1 S. Thom., III, q. LXXIX; Suarez, disp. LXIII; Dalgairns, La
Santa Comunione; Hugon, O. P., La Sainte Eucharistie; Hedley, The Holy
Eucharist, tradotto da A. Roudie`re, col titolo La Sainte Eucharistie.

271-1 Oltre le opere generali citate, cf. Benedetto XIV, De ss.
Missae sacrificio; Bona, De sacrificio Missae; Le Gaudier, op.
cit., P. I. 10a. Sez; Ghir, Das heilige Messoffer, trad. in francese da
Moccand; J. J. Olier, La Journe'e chre'tienne, Occupazioni interiori
durante il s. sacrifizio, p. 49-65; Chaignon, S. J., Il Sacerdote
all'altare; Bacuez, S. S. Du divin sacrifice; E. Vandeur, O. S. B., La
santa Messa, note sulla sua liturgia.

271-2 In altre parole quest'effetto e` prodotto ex opere operato,
per la virtu` stessa del sacrifizio.

271-3 Sess. XXII, c.I-II.

272-1 E` l'insegnamento del Concilio di Trento, sess. XXII, c. II.

272-2 Loc. cit.

272-3 Matth., V, 8.

273-1 Hebr., V, 7.

274-1 Cf. E. Vandeur, O. S. B., La santa Messa.

275-1 Joan., XVII, 23.

277-1 S. Thomas, q. 76; Tanquerey, Syn. theol. dogm., t. III,
n. 619-628; Dalgairns, Holy Communion, p. 154 sq., trad. in ital.
sotto il titolo: La Santa Comunione; Moureau, Dic. de The'ol.
(Mangenot) alla parola Communion; P. Hugon, La Sainte Eucharistie,
p. 240 ss.

277-2 Joan., VI, 55.

277-3 Les origines du dogme de la Trinite', 1910, p. 403.

278-1 Sess XIII, can. 1.

278-2 E` quanto nota S. Agostino (Confess., lib. VII, c. 10,
n. 16, P. L., XXXII, 742), che fa dire a Nostro Signore queste parole:
"Io sono il cibo dei grandi, cresci e mi mangerai; ma non sarai tu che
trasformerai me in te, come il cibo corporale: sarai tu trasformato in
me".

278-3 Joan., VI, 35.

279-1 Philip., IV, 13.

279-2 Luc., XXIV, 32.

280-1 Galat., II, 20.

281-1 Joan., VI, 56.

281-2 Instit. theol. mysticae, sez. 155.

282-1 Cfr. Bernadot, De l'Eucharistie a` la Trinite'.

282-2 Joan., XIV, 23.

282-3 De Imit. Christi, l. II, c.8.

283-1 Se si avesse quindi coscienza d'essere in stato di peccato
mortale, bisognerebbe anzitutto andarsi a confessare con cuore
contrito ed umiliato, e non contentarsi della contrizione anche
perfetta. Si veda la nostra Syn. theol. dogm, t. III, n. 652-654.

283-2 Joan., VIII, 29.

283-3 Luc., XXII, 15.

284-1 Molte persone dimenticano questo primo dovere e si mettono
subito a domandare favori, senza pensare che le nostre domande saranno
tanto meglio accolte quanto piu` fin da principio avremo presentato i
nostri ossequi a Colui che ci fa l'onore di visitarci.

284-2 Inno di S. Tommaso.

284-3 Luc., I, 46 e sg.

285-1 Imitazione, l. III, c. 2.

285-2 Ps., CXVIII, 131.

286-1 Preghiera del P. di Condren, perfezionata dal Sig. Olier.

286-2 Preghiera di S. Ignazio nella Contemplazione sull'amor di
Dio.

287-1 Sullo spirito di vittima si veda L. Capelle, S. J. Les a^mes
ge'ne'reuses.

289-1 Joan., X, 10.

294-1 Phil., IV, 13.
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