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COMPENDIO DI TEOLOGIA SPIRITUALE

Ultimo Aggiornamento: 24/10/2013 13:41
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15/10/2013 12:46
 
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I. Della grazia sacramentale.

I Sacramenti conferiscono grazie speciali in relazione alle varie
tappe che dobbiamo percorrere nella vita.

251. a) Nel Battesimo, e` grazia di rigenerazione spirituale, che ci
purifica dal peccato originale, ci fa nascere alla vita della grazia,
e crea in noi l'uomo nuovo, l'uomo rigenerato che vive della vita di
Cristo. Secondo la bella dottrina di S. Paolo 251-1 nel battesimo
noi siamo sepolti con Gesu` Cristo (il che era figurato per l'addietro
dal battesimo d'immersione) e risuscitiamo con Lui, per vivere d'una
vita nuova: "Consepulti enim sumus cum illo per baptismum in mortem,
ut quomodo Christus surrexit a mortuis, ita et nos in novitate vitae
ambulemus". La grazia speciale o sacramentale che ci vien data e`
dunque: 1) una grazia di morte al peccato, di crocifissione spirituale
che ci aiuta a combattere e domare le cattive tendenze dell'uomo
vecchio; 2) una grazia di rigenerazione che c'incorpora a Gesu` Cristo,
ce ne fa partecipare la vita, ci aiuta a vivere secondo i sentimenti e
gli esempi di Gesu` Cristo, ed essere quindi perfetti cristiani. Onde
il dovere per noi di combattere il peccato e le sue cause, di aderire
a Gesu` e imitarne le virtu`.

252. b) La Confermazione fa di noi i soldati di Cristo; aggiunge
alla grazia del Battesimo una grazia speciale di fortezza per
professar generosamente la fede contro tutti i nemici e principalmente
contro il rispetto umano, che impedisce a un si` gran numero d'uomini
di praticare i doveri religiosi. E` questa la ragione per cui i doni
dello Spirito Santo, che ci erano gia` stati comunicati nel Battesimo,
nel giorno della cresima ci vengono conferiti in modo piu` speciale per
illuminare la nostra fede, renderla piu` viva e piu` penetrante e
fortificarci nello stesso tempo la volonta` contro tutte le debolezze.
Onde la necessita` di coltivare i doni dello Spirito Santo e
soprattutto quello della cristiana virilita`.

253. c) L'Eucaristia nutrisce l'anima nostra che, come il corpo, ha
bisogno d'alimentarsi per vivere e fortificarsi. Ora, per alimentare
una vita divina e` necessario un alimento divino: e sara` il corpo e il
sangue di Gesu` Cristo, la sua anima e la sua divinita`, che ci
trasformeranno in altrettanti Cristi, facendo passare in noi il suo
spirito, i suoi sentimenti e le sue virtu`, e soprattutto il suo amore
per Dio e per gli uomini.

254. d) Se abbiamo la sventura di perdere col peccato mortale la
vita della grazia, il Sacramento della Penitenza lava le nostre colpe
nel sangue di Gesu` Cristo, la cui virtu` ci viene applicata con
l'assoluzione, purche` siamo sinceramente contriti e risoluti a
romperla col peccato, come presto spiegheremo (n. 262).

255. e) Quando la morte viene a battere alla nostra porta, abbiamo
bisogno d'essere confortati in mezzo alle angoscie e ai timori che le
nostre colpe passate, le nostre infermita` presenti e i giudizi di Dio
ci ispirano. L'Estrema Unzione, versando l'olio santo sui principali
nostri sensi, versa nello stesso tempo nell'anima una grazia di
alleviamento e di spirituale conforto che ci libera dai resti del
peccato, ci ravviva la confidenza e ci arma contro i supremi assalti
del nemico, facendoci partecipare ai sentimenti di S. Paolo che, dopo
aver combattuto il buon combattimento, si rallegrava al pensiero della
corona che l'attendeva. E` necessario quindi chiedere per tempo questo
sacramento, appena si e` gravemente infermi, affinche` possa produrre
tutti i suoi effetti, e, occorrendo, se Dio lo giudica utile, renderci
anche la salute; e` una crudelta` per quelli che assistono l'ammalato
dissimulargli la gravita` del suo stato e rimandare all'ultimo momento
il ricevimento d'un sacramento cosi` consolante.

Questi sacramenti bastano a santificare l'individuo nella vita
privata; due altri lo santificano nelle relazioni con la societa`:
l'Ordine che da` alla Chiesa degni ministri, e il Matrimonio che
santifica la famiglia.

256. f) L'Ordine da` ai ministri della Chiesa non solo mirabili
poteri per consacrare l'Eucaristia, amministrare i sacramenti e
predicare la dottrina evangelica, ma anche la grazia d'esercitarli
santamente; in particolare un amore ardente per il Dio dell'Eucaristia
e per le anime, con la ferma volonta` di immolarsi e di spendersi
intieramente per queste due nobili cause. A qual grado di santita`
debbano tendere, lo diremo piu` innanzi.

257. g) Per santificare la famiglia, cellula primordiale della
societa`, il sacramento del Matrimonio da` agli sposi le grazie di cui
hanno cosi` urgente bisogno, la grazia di un'assoluta e costante
fedelta`, cosi` difficile al volubile cuore umano; la grazia di
rispettare la santita` del letto coniugale non ostante le contrarie
sollecitazioni della concupiscenza; la grazia di consacrarsi con
inalterabile abnegazione alla cristiana educazione dei figli.

258. Vi e` dunque per ogni circostanza importante della vita, per
ogni dovere individuale o sociale, un mirabile aumento di grazia
santificante che ci vien dato; e affinche` questa grazia sia posta in
opera, ogni sacramento ci da` diritto a certe grazie attuali, che
verranno a sollecitarci all'esercizio delle virtu` che dobbiamo
praticare, e a somministrarci soprannaturali energie per riuscirvi.
Sta a noi il corrispondervi con disposizioni le piu` perfette
possibili.

II. Disposizioni necessarie per ben ricevere i Sacramenti.

Dipendendo la quantita` di grazia prodotta dai sacramenti e da Dio e da
noi 259-1, vediamo come possiamo aumentarla cosi` da una parte
come dall'altra.

259. A) Dio e` certamente libero nella distribuzione dei suoi favori;
e puo` quindi, nei Sacramenti, concedere maggiore o minore grazia
secondo i disegni della sua sapienza e della sua bonta`. Ma vi sono
leggi ch'egli stesso stabili`, alle quali vuole sottomettersi. Cosi`
ripetutamente ci dichiara che nulla sa rifiutare alla preghiera ben
fatta: "Domandate e riceverete, cercate e troverete, picchiate e vi
sara` aperto: petite et accipietis, quaerite et invenietis, pulsate et
aperietur vobis" 259-2; principalmente se e` appoggiata sui meriti
infiniti di Gesu`: "In verita`, in verita` vi dico, tutto cio` che
domanderete al Padre in nome mio, ve lo dara`: Amen, amen dico vobis,
si quid petieritis Patrem in nomine meo, dabit vobis" 259-3. Se
quindi preghiamo con umilta` e fervore, in unione con Gesu`, per avere,
mentre riceviamo un Sacramento, maggior copia di grazia, l'otterremo.

260. B) Da parte nostra, due disposizioni contribuiscono a farci
ricevere piu` copiosa grazia sacramentale: i santi desideri prima di
ricevere i sacramenti, e il fervore nel riceverli.

a) L'ardente desiderio di ricevere un sacramento con tutti i suoi
frutti, ci apre e ci dilata l'anima. E` un'applicazione del principio
generale posto da Nostro Signore: "Beati coloro che hanno fame e sete
di santita` perche` saranno saziati: Beati qui esuriunt et sitiunt
justitiam, quoniam ipsi saturabuntur" 260-1. Aver fame e sete
della comunione, della confessione e dell'assoluzione, e` un aprire piu`
ampiamente l'anima alle comunicazioni divine; e allora Dio ci saziera`
le anima affamate: "Esurientes implebit bonis" 260-2. Siamo
dunque, come Daniele, uomini di desiderio e sospiriamo le fonti
d'acqua viva che sono i sacramenti.

b) Il fervore aumentera` anche di piu` quest'apertura dell'anima,
consistendo nella disposizione generosa di non rifiutar nulla a Dio,
di lasciarlo agire nella pienezza della sua virtu` e di collaborare con
lui con tutta la nostra energia. Una tal disposizione approfondisce e
dilata l'anima, la rende piu` atta alle effusioni della grazia, piu`
docile all'azione dello Spirito Santo, piu` attiva nel corrispondervi.
Da questa mutua collaborazione scaturiscono copiosi frutti di
santificazione.

261. Potremo qui aggiungere che tutte le condizioni che rendono le
nostre opere piu` meritorie (si veda piu` sopra al n. 237),
perfezionano in pari modo le disposizioni che dobbiamo avere nel
ricevere i sacramenti e aumentano quindi la misura di grazia che ci e`
conferita. Ma cio` si capira` anche meglio quando avremo fatto
l'applicazione di questo principio alla confessione e alla comunione.
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