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COMPENDIO DI TEOLOGIA SPIRITUALE

Ultimo Aggiornamento: 24/10/2013 13:41
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15/10/2013 12:45
 
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2. CONDIZIONI TRATTE DALL'OGGETTO O DALL'ATTO STESSO.

244. Non le sole disposizioni della persona aumentano il merito, ma
tutte le circostanze che contribuiscono a rendere l'azione piu`
perfetta. Le principali sono quattro:

a) L'eccellenza dell'oggetto o dell'atto che si compie. Vi e` gerarchia
nelle virtu`: le virtu` teologali sono piu` perfette delle virtu` morali,
quindi gli atti di fede, di speranza e massime quelli di carita` sono
piu` meritori degli atti di prudenza, di giustizia, di temperanza, ecc.
Ma, come abbiamo detto, questi ultimi possono, per ragione
dell'intenzione, diventare atti d'amore e parteciparne quindi lo
speciale valore. Similmente gli atti di religione, che tendono
direttamente alla gloria di Dio, sono piu` perfetti di quelli che hanno
per fine diretto la nostra santificazione.

b) Per certe azioni, la quantita` puo` influire sul merito; cosi`, a
parita` di condizioni, un dono generoso di mille lire sara` piu`
meritorio di uno di dieci centesimi. Ma ove si tratti di quantita`
relativa, l'obolo della vedova che si priva d'una parte del
necessario, moralmente vale di piu` della ricca offerta di colui che si
spoglia d'una parte del superfluo.

c) Anche la durata rende l'azione piu` meritoria: pregare, soffrire per
un'ora vale piu` che farlo per cinque minuti, perche` questo
prolungamento esige maggiore sforzo e maggior amore.

245. d) La difficolta` dell'atto, non per se` stessa ma in quanto
richiede maggior amor di Dio, sforzo piu` energico e piu` sostenuto,
quando non provenga da imperfezione attuale della volonta`, accresce
anch'essa il merito. Cosi` resistere a una tentazione violenta e` piu`
meritorio che resistere a una tentazione leggiera; praticare la
dolcezza quando si ha un temperamento portato alla collera e quando si
e` frequentemente provocati da chi ci sta attorno, e` piu` difficile e
piu` meritorio che farlo quando si ha un naturale dolce e timido e si e`
circondati da persone benevoli.

Non se ne deve pero` conchiudere che la facilita`, acquistata con
ripetuti atti di virtu`, diminuisca necessariamente il merito; questa
facilita`, quando uno se ne giovi per continuare e anche aumentare lo
sforzo soprannaturale, favorisce l'intensita` o il fervore dell'atto, e
sotto quest'aspetto aumenta il merito, come abbiamo gia` spiegato. Come
un buon operaio, perfezionandosi nel suo mestiere, evita ogni sciupi`o
di tempo, di materia e di forza e ottiene maggior frutto con minor
fatica; cosi` un cristiano che sa meglio servirsi degli strumenti di
santificazione, evita le perdite di tempo, molti sforzi inutili, e con
minor fatica guadagna maggiori meriti. I Santi, che con la pratica
delle virtu` riescono a fare piu` facilmente degli altri atti di umilta`,
d'obbedienza, di religione, non ne hanno minor merito per il fatto che
praticano piu` facilmente e piu` frequentemente l'amor di Dio; e d'altra
parte essi continuano a fare sforzi e sacrifizi nelle circostanze in
cui sono necessari. In conclusione, la difficolta` accresce il merito,
non in quanto e` ostacolo da vincere ma in quanto eccita maggiore
slancio e maggior amore 245-1.

Aggiungiamo solamente che queste condizioni oggettive non influiscono
realmente sul merito se non in quanto sono liberamente accettate e
volute e reagiscono quindi sulla perfezione delle interne nostre
disposizioni.

CONCLUSIONE.

246. La conclusione che spontaneamente ne viene e` la necessita` di
santificare tutte e ciascuna delle nostre azioni, anche le piu` comuni.
Come infatti abbiamo detto, possono essere tutte meritorie, se le
facciamo con mire soprannaturali, in unione con l'Operaio di Nazareth,
il quale, lavorando nella sua bottega, meritava continuamente per noi.
E se e` cosi`, qual progresso non possiamo fare in un sol giorno! Dal
primo svegliarsi del mattino fino al riposo della sera, centinaia di
atti meritori un'anima raccolta e generosa puo` compire; perche` non
solo ogni azione, ma, quando si prolunga, ogni sforzo per farla
meglio, per esempio, per cacciar le distrazioni nella preghiera, per
applicare la mente al lavoro, per schivare una parola poco
caritatevole, per rendere al prossimo il minimo servizio; ogni parola
ispirata dalla carita`; ogni buon pensiero da cui si trae profitto; in
una parola, tutti i movimenti interni dell'anima liberamente diretti
verso Dio, sono altrettanti atti meritori che fanno crescere Dio e la
grazia nell'anima nostra.

247. Si puo` quindi dire con tutta verita` che non c'e` mezzo piu`
efficace, piu` pratico, piu` facile a tutti per santificarsi, che
rendere soprannaturali tutte le proprie azioni; questo mezzo basta da
solo ad elevare in breve tempo un'anima al piu` alto grado di santita`.
Ogni atto e` allora un germe di grazia, perche` la fa germogliare e
crescere nell'anima, e un germe di gloria, perche` aumenta nello stesso
tempo i nostri diritti alla beatitudine celeste.

248. Il mezzo pratico di convertire a questo modo tutti i nostri
atti in meriti, e` di raccoglierci un momento prima di operare, di
rinunziare positivamente a ogni intenzione naturale o cattiva, di
unirci a Nostro Signore, nostro modello e nostro mediatore, col
sentimento della nostra impotenza, e offrire per mezzo di Lui le
nostre azioni a Dio per la gloria sua e per il bene delle anime; cosi`
intesa l'offerta spesso rinnovata delle nostra azioni e` un atto di
rinunzia, di umilta`, di amore a Nostro Signore, di amore di Dio, di
amore del prossimo; e` un'accorciatoia per giungere alla
perfezione 248-1. A pervenirvi piu` efficacemente abbiamo pure a
nostra disposizione i Sacramenti.

sez. III. Dell'aumento della vita cristiana per mezzo dei
Sacramenti 249-1.

249. Non solo con atti meritori fatti ad ogni istante possiamo
crescere in grazia e in perfezione, ma anche col frequente uso dei
Sacramenti. Segni sensibili istituiti da Nostro Signore Gesu` Cristo, i
Sacramenti significano e producono nell'anima la grazia. Sapendo come
l'uomo si lasci prendere dalle cose esteriori, Dio volle,
nell'infinita sua bonta`, annettere la grazia ad oggetti e ad azioni
visibili. E` di fede che i nostri Sacramenti contengono la grazia che
significano e che la conferiscono a tutti coloro che non vi pongono
ostacolo 249-2; e cio` non unicamente in virtu` delle disposizioni
del soggetto, ma ex opere operato, come cause strumentali della
grazia, restandone Dio evidentemente la causa principale e Gesu` Cristo
la causa meritoria.

250. Ogni Sacramento produce, oltre alla grazia abituale ordinaria,
una grazia che si chiama sacramentale o propria di quel dato
Sacramento. La quale non e` specificamente distinta dalla prima ma vi
aggiunge, secondo S. Tommaso e la sua scuola, un vigore speciale,
destinato a produrre effetti correlativi a ciascun Sacramento; o in
ogni caso, a parere di tutti, un diritto a grazie attuali speciali che
saranno concesse a tempo opportuno per adempiere piu` facilmente i
doveri imposti dal Sacramento ricevuto. Cosi`, per esempio, il
Sacramento della Confermazione ci da` il diritto di ricevere grazie
attuali speciali di soprannaturale fortezza per lottare contro il
rispetto umano e confessare la fede innanzi e contro a tutti.

Quattro cose meritano la nostra attenzione:
* 1^ la grazia sacramentale propria di ciascun sacramento;
* 2^ le disposizioni necessarie per trarne maggior profitto;
* 3^ le disposizioni speciali per il Sacramento della
Penitenza;
* 4^ le disposizioni richieste per l'Eucaristia.
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