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COMPENDIO DI TEOLOGIA SPIRITUALE

Ultimo Aggiornamento: 24/10/2013 13:41
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15/10/2013 12:40
 
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SINTESI DELLA DOTTRINA ESPOSTA.

188. Dio ha dunque una parte grandissima nella nostra
santificazione. Viene egli stesso a risiedere nell'anima nostra per
darsi a noi e santificarci. Per renderci capaci di elevarci a lui, ci
da` un intero organismo spirituale: la grazia abituale che, penetrando
la sostanza stessa dell'anima, la trasforma e la rende deiforme; le
virtu` e i doni che, perfezionando le facolta`, le abilitano, col
soccorso della grazia abituale che le mette in moto, a fare atti
soprannaturali meritori di vita eterna.

189. Ma questo non basta ancora al suo amore: ci manda l'unico suo
Figlio, il quale, facendosi uomo come noi, diventa il modello perfetto
che ci guida nella pratica delle virtu` che conducono alla perfezione e
al cielo; ci merita la grazia necessaria per calcarne le orma non
ostante le difficolta` che troviamo dentro e fuori di noi; e che, per
meglio trarci alla sua sequela c'incorpora a se`, fa passare in noi,
per mezzo del divino suo Spirito, la vita di cui possiede la pienezza,
e con questa incorporazione da` alle nostre anche minime azioni un
immenso valore; queste azioni infatti, unite a quelle di Gesu` nostro
capo, partecipano al valore delle sue, poiche` in un corpo tutto
diventa comune tra il capo e le membra. Con lui e per lui possiamo
quindi glorificar Dio come merita, ottenere nuove grazie e avvicinarci
cosi` al Padre celeste ricopiandone in noi le divine perfezioni.

Maria, essendo madre di Gesu` e sua collaboratrice, benche` secondaria,
nell'opera della Redenzione, prende pur parte alla distribuzione della
grazie da lui meritateci: per lei andiamo a Lui, per lei chiediamo la
grazia; la veneriamo e l'amiamo come madre, studiandoci d'imitarne le
virtu`.

E poiche` Gesu` non e` soltanto capo nostro ma anche dei Santi e degli
Angeli, mette a nostro servizio questi potenti ausiliari per
proteggerci contro gli assalti del demonio e la debolezza della nostra
natura: i loro esempi e la loro intercessione ci sono di efficacissimo
aiuto.

Poteva Dio far di piu` per noi? E s'egli si diede cosi` generosamente a
noi, che cosa non dobbiamo far noi per corrispondere al suo amore e
coltivare la partecipazione della vita divina di cui ci ha cosi`
generosamente gratificati?

ART. II. LA PARTE DELL'UOMO NELLA VITA CRISTIANA.

190. E` evidente che se Dio ha fatto tanto per comunicarci una
partecipazione della sua vita, noi dal canto nostro dobbiamo
corrispondere a questa preveniente sua bonta`, accettar con
riconoscenza questa vita, coltivarla e prepararci cosi` a quell'eterna
beatitudine che sara` il coronamento degli sforzi fatti sulla terra. La
riconoscenza ce ne fa un dovere, perche` il miglior mezzo di esser
grati a un beneficio e` utilizzarlo pel fine per cui e` stato concesso.
Lo vuole il nostro spirituale interesse; perche` Dio ci ricompensera`
secondo i meriti, e la nostra gloria in paradiso corrispondera` ai
gradi di grazia che avremo acquistato con le nostre buone opere:
"Unusquisque autem propriam mercedem accipiet secundum suum
laborem" 190-1. Sara` invece obbligato a castigar severamente
coloro che, resistendo volontariamente alle divine sue premure,
avranno abusato della sua grazia. Perche`, dice l'Apostolo, "la terra
che beve spesso la pioggia cadente su lei e produce utile erbe a chi
la coltiva, riceve benedizioni da Dio; ma se non produce che spine e
triboli, e` riprovata e prossima alla maledizione: "Terra enim saepe
venientem super se bibens imbrem et generans herbam opportunam illis a
quibus colitur, accipit benedictionem a Deo; proferens autem spinas ac
tribulos, reproba est et meledicto proxima" 190-2. E` vero che
Dio, che ci creo` liberi, rispetta la nostra liberta` e non ci
santifichera` contro il nostro volere; non cessa pero` di esortarci ad
utilizzare le grazie che cosi` liberalmente ci concede: "Adjuvantes
autem exhortamur ne in vacuum gratiam Dei recipiatis" 190-3: Vi
esortiamo a non ricevere invano la grazia di Dio.

191. Ora, per corrispondere a questa grazia, dobbiamo anzitutto
praticare le grandi devozioni esposte nell'articolo precedente:
devozione alla SS. Trinita`; devozione al Verbo Incarnato, devozione
alla SS. Vergine, agli Angeli e ai Santi. Vi troveremo infatti
efficacissimi motivi per darci intieramente a Dio in unione con Gesu`,
e con la protezione dei nostri potenti intercessori; vi troveremo pure
modelli di santita` che ci tracceranno la via da seguire, e meglio
ancora energie soprannaturali che ci aiuteranno ad avvicinarci ogni
giorno piu` all'ideale di santita` proposto alla nostra imitazione. --
Si noti pero` che noi abbiamo esposto queste devozioni nel loro ordine
ontologico o di dignita`; ma che in pratica non e` la devozione alla
SS. Trinita` quella che si esercita per la prima; si comincia
ordinariamente con la devozione a Nostro Signore e alla SS. Vergine, e
solo piu` tardi assorgiamo alla SS. Trinita`.

192. Ma questo non e` tutto. E` necessario che utilizziamo tutto
quell'organismo soprannaturale di cui siamo dotati, e che lo
perfezioniamo non ostante gli ostacoli interni ed esterni che si
oppongono al suo sviluppo. 1^ Poiche` rimane in noi la triplice
concupiscenza, che tende incessantemente al male e che e` continuamente
aizzata dal mondo e dal demonio, il primo passo sara` di energicamente
combatterla coi suoi potenti ausiliari. 2^ Poiche` quest'organismo
soprannaturale ci fu dato per produrre atti deiformi, meritorii della
vita eterna, dobbiamo moltiplicare i nostri meriti. 3^ Ed essendosi la
divina bonta` degnata d'istituire i sacramenti, che producono in noi la
grazia secondo la misura della nostra cooperazione, bisogna che li
frequentiamo con quelle disposizioni migliori che ci sono possibili.
Cosi` conserveremo in noi la vita della grazia, anzi la faremo crescere
indefinitamente.

sez. I. Della lotta contro i nemici spirituali.

Questi nemici sono la concupiscenza, il mondo e il demonio; la
concupiscenza, nemico interno che portiamo sempre con noi; il mondo e
il demonio, nemici esterni, che attizzano il fuoco della
concupiscenza.
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