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COMPENDIO DI TEOLOGIA SPIRITUALE

Ultimo Aggiornamento: 24/10/2013 13:41
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15/10/2013 12:39
 
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II. Della parte dei Santi nella vita cristiana.

177. I Santi, che possedono Dio nel cielo, si prendono cura della
nostra santificazione e ci aiutano a progredire nella pratica delle
virtu` con la loro potente intercessione e coi nobili esempi che ci
lasciarono, dobbiamo quindi venerarli; sono potenti intercessori,
dobbiamo quindi invocarli; sono i nostri modelli, dobbiamo quindi
imitarli.

178. 1^ Dobbiamo venerarli e con cio` veneriamo in loro lo stesso Dio
e lo stesso Gesu` Cristo. Infatti quanto in loro e` di buono e` opera di
Dio e del suo divin Figlio. Il loro essere naturale non e` che un
riflesso delle divine perfezioni; le loro doti soprannaturali sono
l'opera della grazia divina meritata da Gesu` Cristo, compresi gli atti
meritori, che, pur essendo un bene loro nel senso che col libero
consenso vi hanno collaborato con Dio, sono anche e principalmente
dono di Colui che ne resta causa prima ed efficace: "coronando merita
nostra coronas et dona tua".

Onoriamo quindi nei Santi: a) i santuari viventi della SS. Trinita`,
che si degno` di abitare in loro, di ornarne l'anima colle virtu` e coi
doni, di operare sulle loro facolta` per farne produrre atti meritori,
e concedere loro la grazia insigne della perseveranza; b) i figli
adottivi del Padre, da lui singolarmente amati, circondati della sua
sollecitudine paterna, a cui seppero corrispondere avvicinandosi a
poco a poco alla sua santita` e alle sue perfezioni; c) i fratello di
Gesu` Cristo, suoi membri fedeli, che, incorporati al suo corpo
mistico, ricevettero da lui la vita spirituale e la coltivarono con
amore e costanza; d) i tempii e i docili strumenti dello Spirito
Santo, che da lui si lasciarono guidare e dalle sue ispirazioni
anziche` seguir ciecamente le tendenze della guasta natura.

Tali sono i pensieri espressi molto bene dal Sig. Olier 178-1:
"Potrete adorare con profonda venerazione questa vita di Dio diffusa
in tutti i Santi; onorerete Gesu` Cristo che li anima tutti e tutti li
perfeziona col divino suo Spirito per non farne che una cosa sola in
lui..... Gesu` e` in tutti il cantore delle divine lodi; Gesu` mette loro
in bocca tutti i loro cantici; per Gesu` tutti i Santi lo lodano e lo
loderanno per tutta l'eternita`".

179. 2^ Dobbiamo invocarli, per ottenere piu` facilmente, con la
possente loro intercessione, le grazia di cui abbiamo bisogno. E` vero
che la sola mediazione necessaria e` quella di Gesu`, che basta
pienamente in se` stessa; ma appunto perche` membri di Gesu` risuscitato,
i Santi uniscono le loro preghiere alle sua; e` quindi tutto il corpo
mistico del Salvatore che prega e che fa dolce violenza al cuore di
Dio. Pregare coi Santi e` quindi un unire le nostre preghiere a quelle
dell'intiero corpo mistico ed assicurarne cosi` l'efficacia. I Santi
del resto sono lieti d'intercedere per noi: "Amano in noi i fratelli
nati dallo stesso Padre; hanno compassione di noi; rammentando, al
vedere il nostro stato, quello in cui furono essi stessi, riconoscono
in noi anime che devono, come loro, contribuire alla gloria di Gesu`
Cristo. Quale gioia non provano quando possono trovare associati che
li aiutino a rendere i loro omaggi a Dio e a soddisfarne il desiderio
di magnificarlo con mille bocche, se l'avessero!" 179-1. La loro
potenza e la loro bonta` ci devono dunque ispirare piena confidenza.

E li invocheremo specialmente nel celebrarne le feste; entreremo cosi`
nella corrente liturgica della Chiesa e parteciperemo alle virtu`
particolari praticate da questo o quel Santo.

180. 3^ Dobbiamo infatti imitarne pure e principalmente le virtu`.
Tutti si studiarono di imitare gli esempi del modello divino e tutti
ci possono ripetere la parola di S. Paolo: "Siate imitatori miei come
io di Cristo: Imitatores mei estote sicut et ego Christi" 180-1.
Essi pero` coltivarono per lo piu` una virtu` speciale che ne e`, a cosi`
dire, la virtu` caratteristica: gli uni l'integrita` della fede, gli
altri la confidenza e l'amore, questi lo spirito di sacrifizio,
l'umilta`, la poverta`; quelli la prudenza, la fortezza, la temperanza,
la castita`. Chiederemo a ciascuno piu` specialmente la virtu` che ha
praticato, convinti che ha grazia particolare per ottenercela.

181. Ecco perche` la nostra devozione si volgera` specialmente a quei
Santi che vissero nelle stesse nostre condizioni, che occuparono
uffici simili ai nostri e praticarono la virtu` che ci e` piu`
necessaria.

Consideriamo le cose sotto un altro aspetto, avremo pure devozione
particolare ai nostri santi patroni, vedendo nella scelta che se ne
fece un'indicazione provvidenziale di cui dobbiamo giovarci.

Ma, se per ragioni speciali, le attrattive della grazia ci portano
verso questo o quel Santo le cui virtu` consuonano meglio coi bisogni
dell'anima nostra, nulla vieta che ci diamo alla loro imitazione,
consigliandocene prima da un savio direttore.

182. Cosi` intesa la devozione ai Santi riesce molto utile: gli
esempi di coloro che ebbero le stesse nostre passioni, che subirono le
stesse tentazioni, e cio` non ostante, sorretti dalle stesse grazie,
riportarono vittoria, sono stimolo potente per farci arrossire della
nostra codardia, prendere energiche risoluzioni e indurci a sforzi
costanti per metterle in pratica, sopratutto rammentandoci delle
parole d'Agostino: "Tu non poteris quod isti et istae?" 182-1 Le
loro preghiere poi compiranno l'opera e ci aiuteranno a batterne le
orme.

III. Della parte degli Angeli nella vita cristiana.

Questo ufficio deriva dalle loro relazioni con Dio e con Gesu` Cristo.

183. 1^ Gli Angeli rappresentano anzitutto la grandezza e gli
attributi di Dio: "Ognuno in particolare porge un qualche grado di
quest'Essere infinito e gli e` specialmente consacrato. Negli uni se ne
ammira la forza, negli altri l'amore, in altri la fermezza. Ognuno e`
imitazione d'una bellezza del divino originale; ognuno l'adora e lo
loda nella perfezione di cui e` l'immagine" 183-1. Dio stesso
adunque onoriamo nei suoi Angeli: sono "fulgidi specchi, sono pure
cristalli, sono brillanti spere, che rappresentano le fattezze e le
perfezioni di questo infinito Tutto" 183-2. Elevati all'ordine
soprannaturale, partecipano della vita divina, e usciti vittoriosi
dalla prova, godono della visione beatifica: "Gli angeli di questi
fanciulli, dice Nostro Signore, vedono costantemente la faccia del
Padre mio che e` nei cieli: "Angeli eorum in caelis semper vident faciem
Patris mei qui in caelis est" 183-3.

184. 2^ Considerando le loro relazioni con Gesu` Cristo, non e` certo,
e` vero, che ne abbiano ricevuto la grazia, e` pero` certo che in cielo
si uniscono a questo mediatore di religione per lodare, adorare e
glorificare la maesta` divina, lieti di poter dare cosi` maggior valore
alle loro adorazioni: "Per quem maiestatem tuam laudant Angeli,
adorant Dominationes, tremunt Potestates". Quando dunque ci uniamo a
Gesu` per adorar Dio, ci uniamo pure agli Angeli e ai Santi, armonioso
concerto che non puo` che glorificare piu` perfettamente la divinita`.
Possiamo quindi ripetere col gia` citato autore: "Che tutti i custodi
dei cieli, tutte queste possenti virtu` che li muovono, suppliscano mai
sempre, in Gesu` Cristo, alle nostre lodi; vi ringrazino essi per i
benefici che riceviamo dalla vostra bonta` cosi` nell'ordine di natura
come in quello della grazia" 184-1.

185. 3^ Si deduce da queste due considerazioni che gli Angeli,
essendoci fratelli nell'ordine della grazia, poiche` partecipiamo, come
loro, alla vita divina e siamo, come loro, in Gesu` Cristo i religiosi
di Dio, si prendono grande cura della nostra salute, bramosi di averci
presto in cielo a glorificar Dio e partecipare alla stessa visione
beatifica. a) Accettano quindi con gioia le missioni che Dio loro
affida in servizio della nostra santificazione: "Dio, dice il
Salmista, affido` loro il giusto, perche` lo custodiscano in tutte le
sue vie: "Angelis suis mandavit da te ut custodiant te in omnibus viis
tuis" 185-1. -- E San Paolo aggiunge che sono tutti subordinati
spiriti, mandati in servigio per quelli che hanno da ereditare la
salute: "Nonne omnes sunt administratorii spiritus, in ministerium
missi propter eos qui haereditatem capient salutis?" 185-2. Nulla
infatti tanto bramano quanto radunare eletti per riempire i posti resi
vacanti dalla caduta degli angeli ribelli, e adoratori per glorificar
Dio in loro vece. Avendo trionfato dei demoni, altro non chiedono che
di proteggerci contro questi perfidi nemici; e` quindi specialmente
opportuno invocarli per vincere le tentazioni diaboliche.

b) Offrono le nostre preghiere a Dio 185-3: il che significa che
le avvalorano aggiungendovi le loro suppliche. E` dunque utile per noi
l'invocarli, principalmente nei momenti difficili e sopratutto in
punto di morte, perche` ci proteggano contro gli ultimi assalti del
nemico e portino l'anima nostra in paradiso 185-4.

186. Gli angeli custodi. Tra gli angeli ve ne sono di quelli
incaricati di ogni anima in particolare; sono gli Angeli custodi.
Istituendo una festa in loro onore, la Chiesa consacro` la dottrina
tradizionale dei Padri, fondata del resto sui testi della Sacra
Scrittura e appoggiata su buone ragioni. Queste ragioni nascono dalle
nostre relazioni con Dio: siamo i suoi figli, i membri di Gesu` Cristo
e i tempii dello Spirito Santo. "Essendo suoi figli, dice
l'Olier 186-1, ci da per precettori i principi della sua corte,
che si stimano molto onorati di tal carica, avendo noi l'onore di
appartenergli cosi` da vicino. Essendo suoi membri, vuole che quegli
stessi spiriti che servono lui siano sempre al nostro fianco per
renderci mille buoni servizi. Essendo suoi tempii ed abitando in noi,
vuole che abbiamo degli angeli che siano pieni di venerazione verso di
lui, come lo sono nelle nostre chiese; vuole che vi stiano in continuo
ossequio alla sua grandezza, supplendo a cio` che dovremmo far noi e
spesso gemendo per le irriverenze che commettiamo verso di lui". Vuole
pure in questo modo, egli aggiunge, intimamente collegare la Chiesa
del cielo con quella della terra: "A tal fine fa scendere in terra
questo misterioso esercito degli Angeli, i quali, unendosi a noi e
legandoci a loro, ci collocano nel loro ordine, cosi` da non formare
che un sol corpo della Chiesa del cielo e di quella della terra".

187. Per mezzo dell'angelo custode siamo dunque in comunicazione
permanente col cielo, e a trarne maggior profitto, non possiamo far di
meglio che pensare spesso all'angelo custode, per esprimergli la
nostra venerazione, la nostra confidenza e il nostro amore: -- a) la
nostra venerazione, salutandolo come uno di coloro che vedono sempre
il volto di Dio, che sono per noi i rappresentanti del Padre celeste;
nulla quindi faremo che possa dispiacergli o contristarlo, ci
studieremo invece di mostrargli il nostro rispetto, imitandone la
fedelta` nel servizio di Dio: modo veramente delicato di mostrargli la
nostra stima; b) la nostra confidenza, rammentandoci la potenza che
possiede per proteggerci e la bonta` che ha per noi affidati alla sua
custodia da Dio stesso. Dobbiamo poi invocarlo principalmente nelle
tentazioni del demonio, perche` e` abituato a sventare le astuzie di
questo perfido nemico; come pure nelle occasioni pericolose, in cui la
sua previdenza e la sua destrezza possono venirci molto opportunamente
in aiuto; e nell'affare della vocazione, in cui puo` conoscere meglio
di tutti, i disegni di Dio sopra di noi. Inoltre quando abbiamo
qualche cosa importante da trattare col prossimo, giova rivolgerci
agli angeli custodi dei nostri fratelli, perche` li dispongano
all'ufficio che vogliamo compiere presso di loro; c) il nostro amore,
riflettendo che fu sempre e sempre sara` per noi un ottimo amico, che
ci ha reso ed e` sempre disposto a renderci ottimi servizi, di cui solo
in cielo potremo conoscere il valore ma che fin d'ora possiamo
intravvedere con la fede, il che ci deve bastare per esprimergliene
riconoscenza ed affetto. Soprattutto quando sentiamo il peso della
solitudine, possiamo ricordarci che non siamo mai soli, ma che abbiamo
al fianco un amico affezionato e generoso, con cui possiamo
familiarmente conversare.

Non dimentichiamo mai del resto che onorare quest'angelo e` onorare Dio
stesso, di cui e` il rappresentante sulla terra, e uniamoci qualche
volta a lui per meglio glorificarlo.
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Stretta è la porta e angusta la Via che conduce alla Vita (Mt 7,14)
 
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