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COMPENDIO DI TEOLOGIA SPIRITUALE

Ultimo Aggiornamento: 24/10/2013 13:41
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15/10/2013 12:32
 
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CONCLUSIONE.

86. Questo sguardo storico fa mirabilmente risaltare l'eccellenza
della sua vita spirituale come pure la grandezza e la debolezza di
colui che la riceve.

1^ Eccellente e` davvero questa vita perche`:

a) Procede da un pensiero affettuoso di Dio, che da tutta l'eternita`
ci amo` e ci volle unire a se` nella piu` dolce intimita`: "In caritate
perpetua^ dilexi te; ideo attraxi te miserans" 86-1: "Io t'ho amato
d'amore costante e percio` ti trassi a me".

b) E` una partecipazione reale, benche` finita, della natura e della
vita di Dio, "divinae consortes naturae". (Vedi il n. 106).

c) E` cosi` altamente stimata da Dio che, per restituircela, il Padre
sacrifico` l'unico suo Figlio e Questi intieramente s'immola e lo
Spirito Santo viene nell'anima nostra per comunicarcela.

E` quindi il bene piu` prezioso di tutti "maxima et pretiosa nobis
promissa donavit" 86-2, che noi dobbiamo stimare sopra ogni altra
cosa, custodire e coltivare con gelosissima cura: tanti valet quanti
Deus!"

87. 2^ Eppure portiamo questo tesoro in un vaso fragile. Se i nostri
progenitori, dotati del dono dell'integrita` e circondati da ogni sorta
di privilegi, sventuratamente lo perdettero per se` e per i loro
discendenti, che cosa non abbiamo da temere noi che, non ostante la
nostra rigenerazione spirituale, portiamo dentro la triplice
concupiscenza? Vi sono certo in noi nobili e generose tendenze, che
provengono da cio` che vi e` di buono nella nostra natura e
principalmente dalla nostra incorporazione a Cristo; energie
soprannaturali che ci sono date per i suoi meriti; ma pure rimaniamo
deboli ed incostanti, 87-1 se cessiamo d'appoggiarci su colui che
e` il nostro braccio destro e insieme il nostro capo; il segreto della
nostra forza non sta in noi ma in Dio e in Gesu` Cristo. La storia dei
nostri progenitori e della lacrimevole loro caduta ci mostra che il
piu` gran male, il solo male su questa terra, e` il peccato; che
dobbiamo quindi stare assiduamente vigilanti per respingere
immediatamente ed energicamente i primi assalti del nemico, da
qualunque parte egli venga, dal di dentro o dal di fuori. Del resto
noi siamo ben armati contro di lui, come verra` dimostrato nel secondo
capitolo sulla natura della vita cristiana.
_________________________________________________________________

53-1 Oltre i trattati di filosofia, cf. C. de Smedt, Notre vie
surnaturelle, 1912, Introduzione, p. 1-37; I. Schryvers, Les principes
de la Vie spirituelle, 1922, p. 31.

54-1 A. Eymieu, Le gouvernement de soi-me^me, t. III, La loi de la
vie, libro III, p. 128.

59-1 Per quest'articolo vedi la nostra Synopsis Theologiae
Dogmaticae, t. II, n. 859-894 con gli autori indicati, particolarmente
S. Tommaso, I, q. 93-102; P. Bainvel S. I., Nature et surnaturel,
C. I-IV; L'Abbe' de Broglie, Confe'rences sur la vie surnaturelle,
t. II, p. 3-80; L. Labauche, Lec,ons de the'ol. dogmatique, t. II,
L'Homme, P. I, c. I-II.

67-1 S. Tommaso IIa. IIae q. 163-165; de Malo q. 4; Bainvel, Nature
et Surnaturel, c. VI-VII; A. de Broglie, op. cit., p. 133-346;
L. Labauche, op. cit., Parte II, c. 1-5; Ad. Tanquerey, Syn. theol.
dogm. t. II, n. 895-950.

67-2 Gen., III, 5.

67-3 Rom., V.

72-1 Summa theol., 1a. 2ae, q. 82, a. 4, ad 1.

75-1 Rom., VII, 19-25.

76-1 S. Tommaso, III, q. 46-49; Hugon, O. P., Le Myste`re de la
Re'demption; Bainvel, op. cit., c. VIII; J. Rivie`re, Le Dogme de la
Re'demption, e'tude the'ologique, 1914; Ad. Tanquerey, Synopsis theol.
dogm., t. II, n. 1119-1202; L. Labauche, Lec,. de The'ol., t. I, IIIe P.

78-1 Rom., V, 20.

78-2 Philip., II, 8.

78-3 Si tratta del merito di convenienza che si chiama de congruo,
e che spiegheremo piu` avanti.

79-1 Ephes., II, 4.

79-2 Joan., III, 16.

79-3 Rom., VIII, 32.

80-1 Rom., V, 5.

81-1 Ephes., V, 2.

82-1 Rom., V, 20.

85-1 Prefazio della Messa.

85-2 Hebr., V, 2.

86-1 Jer., XXXI, 3.

86-2 II Petr., I, 4.

87-1 Questa grandezza e questa bassezza dell'uomo fu spesso
descritta dai pensatori cristiani, specialmente da Pascal, Pense'es,
nn. 397-424, ed. Brunschwigg.
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