00 29/11/2010 22:37

Tratto da una riflessione di Mons.Riboldi

Ci fu, nella storia dell'uomo, un inizio, che coincide con la sua stessa creazione.

Sappiamo che Dio, dopo aver creato tutte le cose, i famosi giorni della creazione progressiva, alla fine creò l'uomo. Era 'necessario', poiché Dio, creando il mondo, meravigliosamente bello, infinitamente bello, aveva di fronte a Sé una bellezza 'senza cuore', incapace di mettersi in dialogo con Lui e contraccambiare il Suo amore. Dio, 'grande nell'amore', sentiva l'esigenza di partecipare questo Suo amore a qualcuno che ne potesse avere piena consapevolezza, il più possibile. L'Amore 'esige' amore, ma libero per sua natura, ossia capace di dire sì o no. Un rischio che Dio non ebbe paura di correre...

In questa prima domenica di Avvento, che fa memoria della storia della creazione, è bello ricordare da dove veniamo e la ragione della nostra esistenza.

"Alla fine – racconta la Bibbia – Dio creò l'uomo a Sua immagine... lo collocò nel giardino dell'Eden, con l'ordine di saziarsi di tutti gli alberi che erano sulla terra, con la sola eccezione dell'albero che infonde la conoscenza di tutto'.

La fedeltà all'amore ebbe la sua prova con la tentazione del serpente. Questi nella sua malizia cercò di guidare l'uomo a diventare antagonista di Dio e l'uomo e la donna si lasciarono ingannare, per poi, subito, accorgersi dell'errore – quello che noi definiamo il peccato originale - ; rinnegando Dio si accorsero di avere perso tutto e quindi di essere 'nudi'.

Quello che stupisce è che, anche se lo stesso peccato ha come conseguenza una 'pena' o 'punizione', cioè di escluderci dalla comunione con Lui, Dio cercò l'uomo, come continua oggi a cercarci: ' Uomo, dove sei? '. 'Mi sono nascosto, perché sono nudo'.

In quel momento era avvenuta la rottura del nostro necessario rapporto con Dio. E sappiamo tutti, per esperienza, quali siano le conseguenze della storia dell'uomo, dell'umanità senza Dio: è lo stesso smarrimento, inferno, che conobbero i nostri progenitori.

E la vita sarebbe un'impossibile via crucis, se il Padre non fosse rimasto fedele al Suo Amore per noi, lo stesso Amore che lo aveva spinto a crearci.

Lui solo poteva tenderci una mano, Lui solo riaprire le porte della speranza. E lo fece in un modo incredibile, offrendo a noi, come riscatto, la vita del Suo stesso Figlio, Gesù, che accettò di venire da noi, mettersi nei nostri miserabili panni, provare cosa sia vivere senza l'amore del Padre e alla fine pagare il prezzo più alto, per tornare 'nell'Eden', nella 'Casa del Padre', cioè la comunione con Lui, vera ragione del nostro esistere... sempre che lo accettiamo!