00 08/01/2010 22:26
Molti pensano che il crollo dell'economia mondiale sia venuta in maniera inaspettata e imprevedibile.
Ma ecco un interessante articolo che già nel 2005 annunciava con certezza che si sarebbe verificato quello che si è verificato. Ma nessun governo sembra aver fatto nulla per impedire quello che già si sapeva.

STRANO MA VERO: TUTTA QUESTA CRISI MONDIALE CHE OGGI TUTTI PAGHIAMO A CARO PREZZO POTEVA ESSERE ADEGUATAMENTE PREVENUTA QUANDO ERA ANCORA POSSIBILE. ECCO L'ARTICOLO.



PREPARIAMOCI AL CRACK GLOBALE (OCCHIO ALLA VOSTRA BANCA)
14/03/2005
Gli uffici di consulenza fallimentare stanno assumendo a rotta di collo: in vista dell’imminente esplosione della bolla mondiale del credito facile, prevedono uno tsunami di fallimenti, bancarotte e insolvenze a catena. In Usa, ma anche in Europa.

Lo afferma uno dei massimi giornali finanziari, il britannico Financial Times (1). Il quale spiega:
“le passate condizioni di prestito, a tassi eccezionalmente bassi, hanno incoraggiato il super-indebitamento da parte di aziende, con ‘leveraged buy-out’ e rifinanziamenti del debito in entrambe le sponde dell’Atlantico. Negli ultimi otto mesi, ciò ha portato a ulteriori debiti per 100 miliardi di dollari”.
Ma dalla settimana scorsa qualcosa sta cambiando. Il prezzo dei Buoni del Tesoro Usa è in calo, e molte banche stanno passando brutti momenti nel tentare di piazzare obbligazioni di compagnie a rischio. E ci sono in giro troppi fondi d’investimento speculativi eccessivamente indebitati, e troppe imprese che faticano a servire i loro super-debiti.
Il ciclo del denaro facile può cedere il passo al ciclo del denaro scarso e caro. E di colpo.
Il Financial Stability Forum, un organo che riunisce Banche Centrali e enti di sorveglianza finanziaria (come Consob e SEC) s’è riunito d’urgenza a Tokio per lanciare un allarme: la liquidità è il maggior rischio attuale alla stabilità del sistema finanziario mondiale. Le banche e gli
“investitori” (leggi: speculatori) sono stati invitati a verificare quale sia la loro esposizione (debito) e di condurre prove su quel che potrebbe loro accadere nel caso di un crack dei mercati.

Naturalmente, non vengono avvisati i risparmiatori, che saranno le vittime predestinate del crack: loro hanno i soldi, e saranno loro a pagare. Coi loro risparmi.
In Italia, ci sono decine di bei nomi del business con debiti eccessivi e buchi neri tipo Parmalat, da Gemina a Tronchetti Provera. E non parliamo dello stato delle banche (grazie ancora, Fazio), che hanno prestato ciò che non avevano non a veri imprenditori, ma a compari e amici politici. Tutti costoro sono coalizzati per fare pagare a voi i loro sbagli e delitti speculativi.
Prepariamoci come possiamo.
Chi può, chiuda debiti e mutui, specie se sono a tasso variabile. Evitate di fare debiti nuovi. E ritirate quanto più denaro potete dal vostro conto in banca, per avere contanti a disposizione. In caso di severo crack, sono possibili blocchi dei conti correnti. Ricordate il crack dell’Argentina: fu concesso di ritirare solo 100 dollari a settimana.


di Maurizio Blondet

Note

1) Dan Roberts, “Growing fears credit boom may implode”, Financial Times, 13 marzo 2005.

SULL' ORLO DEL CRACK GLOBALE
Lunedì scorso gli Stati Uniti e il mondo hanno rischiato grosso.
 25 febbraio 2005
[Modificato da AmarDio 17/01/2010 22:07]