Lo studioso cattolico Massimo Introvigne ha partecipato alla Conferenza internazionale sul dialogo interreligioso fra cristiani, ebrei e musulmani, in svolgimento a Gödollö (Budapest), promossa dalla presidenza ungherese dell’Unione Europea. Nel suo intervento, scrive Zenit, ha denunciato il fatto che “ogni cinque minuti un cristiano muore ucciso per la sua fede”, ragion per cui i cristiani uccisi ogni anno sarebbero 105.000, “contando solo i veri e propri martiri, messi a morte perché cristiani”. “Se non si gridano al mondo queste cifre, se non si ferma questa strage, se non si riconosce che la persecuzione dei cristiani è la prima emergenza mondiale in materia di violenza e discriminazione religiosa, il dialogo tra le religioni produrrà solo bellissimi convegni ma nessun risultato concreto”, ha dichiarato.
Il Cardinale Erdő, già fondatore dell’Osservatorio sull’intolleranza e la discriminazione contro i cristiani in Europa (cfr. Ultimissima dell’11 dicembre 2010) ha sostenuto che il pericolo “è che molte comunità cristiane in Medio Oriente muoiano per emigrazione, perché tutti i cristiani sentendosi minacciati scapperanno”. Il metropolita ortodosso ha rilanciato: “almeno un milione” dei cristiani vittime di persecuzioni nel mondo sono bambini.
Nessuno dei partecipanti al convegno sembra aver citato fonti in grado di suffragare le proprie affermazioni.