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Pedofilia e abusi sessuali tra i Testimoni di Geova

Ultimo Aggiornamento: 28/03/2022 16:20
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02/12/2015 14:03
 
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Gli archivi segreti della Società solo ultimamente, in alcuni rari casi, sono stati esaminati dalla Magistratura italiana.

A questo riguardo sentiamo quanto ci racconta il giornalista Ferdinando Camon nell’articolo “Proteggere il colpevole prassi inaccettabile” apparso su “La Stampa” del 21 luglio 1996: Gli anziani di Testimoni di Geova di Seveso nascondendo e proteggendo un padre che ha ripetutamente stuprato la figlia dandogli una condanna soltanto religiosa (una breve sospensione), dicono di applicare lo statuto della loro comunità. E allora sono inaccettabili quello statuto e quella comunità. Perché di fronte ad un reato intollerabile, come è la violenza sessuale di un padre sulla figlia, per di più minorenne, reagisce commentando altri reati: protegge un colpevole non lo consegna alla magistratura, ostacola l’indagine, e una volta che questa è giunta in possesso dei documenti di prova, la comunità li richiede indietro, come atti religiosi che non appartengono allo Stato. 

La comunità dei Testimoni di Geova, agendo così, diventa corresponsabile della violenza carnale, e diventa nemica principale della bambina (13 anni) che ha bisogno di giustizia; è come se la bambina fosse stata violentata, oltre dal padre, da tutti e tre quegli anziani, che hanno poco più di quarant’anni. 

Certamente nel padre, frequentatore della comunità, ha agito, lo sappia o no, spingendolo verso questa condotta snaturata, anche il sentirsi chiuso in una morale a parte, in una legge diversa, in uno Stato a sé. E così che viene a configurarsi la comunità dei Testimoni di Geova, scoprendo un reato abietto e giudicandolo in segreto e a modo suo: diventa qualcosa che sta sopra lo Stato, fuori dello Stato, con i suoi tribunali, i suoi giudizi: una zona extra legge. E questo non è un ‘incidente’ nella storia dei testimoni di Geova; è una costante”.Ancora l’articolo su “Il Diario di Milano” di Paolo Colonnello del 21 luglio 1996 a p.25 dal titolo “Papà molestava, la setta taceva” si legge: “L’avevano condannato a una sospensione di due mesi dalle funzioni religiose. Questo, secondo gli ‘anziani’ del consiglio dei Testimoni di Geova di Severo, era stata la massima pena da infliggere a un muratore, fedele alla sètta, per aver molestato e abusato la figlia tredicenne… I due ‘anziani’ hanno negato di essere a conoscenza degli episodi di molestie sessuali raccontati dalla bambina… ma il PM Forno ha ordinato la perquisizione sia nelle case dei due testimoni di Geova che nella sede del culto a Severo. E qui gli agenti sono rimasti senza parole quando da un cassetto è saltata fuori una busta sigillata sulla quale c’era scritto il nome del muratore: dentro c’erano gli ‘atti’ di un processo alquanto sommario e veloce condotto segretamente da tre ‘anziani’proprio per gli atti incestuosi compiuti dal ‘fedele’ sulla figlia. Tra le carte anche una confessione firmata dal muratore, che ricalcava i racconti fatti dalla bambina, con tanto di pentimento scritto. Infine la sentenza: ‘sospensione di due mesi dalle funzioni religiose e silenzio su tutto. Nemmeno la mamma della bambina, anch’essa fedele della setta, era stata informata. In seguito i testimoni di Geova di Severo hanno anche fatto ricorso al tribunale del riesame per ottenere il dissequestro delle carte trovate nella sede, sostenendo che si trattava di documenti coperti dal segreto in quanto redatti dai ministri di culto. Il tribunale però ha rigettato la richiesta ritenendoli indispensabili per le indagini e osservando, per altro, che i testimoni di Geova non godono del ‘segreto confessionale”. 

Nella "Circolare Confidenziale" dell'8 maggio 1997 la Società chiede agli "anziani" delle congregazioni "di non archiviare la lettera di trasferimento che spiega i precedenti di un proclamatore noto per avere molestato dei bambini. La lettera sarà distrutta dopo che l'intero corpo degli anziani l'avrà esaminata. La congregazione scrivente non conserverà alcuna copia della lettera nei propri archivi... Non conserverete alcuna copia della lettera nel vostro archivio confidenziale. Questa disposizione ha solo l'obiettivo di impedire che informazioni strettamente confidenziali siano trasmse ad altri". Perchè? Forse la Società WT Inc. alias Geova si premunisce così da eventuali perquisizioni della Magistratura e da pastoie legali viste le numeorse esperienze passate? Potranno essere distrutte le notizie di reato bruciando le lettere compromettenti dell'archio "riservato" davanti al vostro Geova aliasWT Inc. ma così non sparisce il vostro gesto pilatesco davanti alla giustizia di Dio!

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Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una TORRE, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un NOME...Gen 11,4
 
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